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Economia

L'aeroporto fantasma di Pantelleria

Direttore

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Sembrerebbe uno aeroporto fantasma quello di Pantelleria, che c’è ma non si vede. Infatti, da una pubblicazione uscita ieri sul gruppo di Facebook “Pantelleria Bella e Impossibile” non si vede menzionato lo scalo isolano. Sicuramente ci sarà una spiegazione più che valida, ma questa “dimenticanza” peserà parecchio agli abitanti, che  vedono la loro Perla alla stregua dell’ultimo avamposto del pianeta, come se essa non facesse parte di nulla, nemmeno della Sicilia, che molto deve a Pantelleria perchè una cellula ricca di cultura, di risorse enogastronomiche imposte nel mondo (come il cappero e il passito), di gente che viaggia nella regione madre continuamente per studi, sanità, lavoro, contribuendo al movimento socio-economico. E se è pur vero che il traffico di partenze e arrivi non è imponente, è anche vero che i collegamenti aerei sembrano essere sempre più difficili, caratterizzati spesso da disservizi che nuocciono all’affluenza turistica. Inoltre, giusto da domani, verrà interrotto il servizio di collegamento diretto per esempio da Roma, costringendo allo scalo con coincidenze spesso disagevoli o per costi o per orari.   E’ un peccato, poi leggere notizie simili! Eppure, nella storia quell’aeroporto ha avuto la sua importanza! Così recita la descrizione del sito ufficiale aeroportuale: “La particolare situazione geografica dell’isola ne ha fatto da sempre un importante avamposto strategico. L’aeroporto di Pantelleria nasce nella seconda metà degli anni trenta come piazzaforte militare a presidio di un particolare nodo geo-politico, ad affermare una posizione di controllo sul Canale di Sicilia. La funzione militare dell’aeroporto si riverberò nella sua stessa struttura, con un sedime irregolare e con la collocazione di alcuni edifici operativi, come la rimessa degli aeromobili e il deposito delle munizioni, in infrastrutture sotterranee appositamente create.Non è un caso che i bombardamenti degli Alleati fossero particolarmente pesanti durante la Seconda guerra mondiale, fino a rendere le piste in terra battuta del tutto inagibili. Furono gli stessi Americani a ripristinare lo scalo, che per la fine degli anni quaranta fu dotato di due piste di una di 1300 e l’altra che oggi misura 780 metri. Per portare la seconda pista alle dimensioni attuali, fra il 1976 e il 1982 furono effettuati interventi a modifica delle irregolarità del precedente sedime, fino allo sbancamento di una collina che consentì l’atterraggio di aeromobili di dimensioni maggiori, come il DC9/30. Del 1976 sono anche i lavori per la costruzione della precedente aerostazione, dimessa nel 1989 con l’edificazione di quella operativa fino al luglio 2012, data in cui è stata inaugurata la nuova e attuale aerostazione.”

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Economia

Peronospera e crisi comparto agricolo. Pellegrino “Forza Italia e Governo regionale sempre a supporto del settore”

Marilu Giacalone

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“Forza Italia e il Governo regionale confermano il loro sostegno concreto e continuo al comparto agricolo, oggi drammaticamente colpito dai cambiamenti climatici e dalla siccità,” ha dichiarato Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’ARS, intervenendo sull’emergenza peronospora e sulla crisi che attanaglia il settore.  Nel corso dell’assemblea svoltasi ieri a Marsala e nella quale è stato confermato che l’AGEA provvederà, entro l’anno, all’erogazione di 25 milioni di euro ai viticoltori siciliani danneggiati dalla peronospora, Pellegrino ha sottolineato che “questo importante risultato è stato possibile grazie alla sinergia tra Governo regionale e nazionale, uniti per rispondere alle richieste di un settore strategico.”
Il capogruppo azzurro all’ARS ha sottolineato come il Governo regionale, “come riconosciuto ed apprezzato anche ieri da tutte le organizzazioni di categoria e dai sindacati del settore, grazie al costante lavoro dell’assessore Dagnino e dell’assessore Barbagallo, ha mostrato una grande sensibilità ed attenzione ed una capacità di dialogo ed ascolto che stanno rendendo possibile adottare anche misure aggiuntive per sostenere gli agricoltori, come lo sgravio dei canoni irrigui e i contributi compensativi per la minore produzione.
Il Presidente Schifani e la sua squadra lavorano per garantire risorse adeguate, affrontare l’emergenza e pianificare interventi strutturali, sempre in stretta collaborazione con il Governo nazionale.”  
“Siamo coscienti del fatto che si debba lavorare sia per affrontare l’emergenza sia nel lungo periodo – continua Pellegrino – visto il peggiorare delle condizioni climatiche complessive.
Per questo il Presidente Schifani ha un costante dialogo ed un costante lavoro sinergico con il Governo nazionale, affinché si possa intervenire sempre più in modo strutturale con piani di lungo respiro per salvaguardare uno dei settori strategici per l’economia e la società siciliane”.

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Economia

Bollette in aumento: il peso nascosto delle tasse sull’energia

Redazione

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Secondo Eurostat, nella prima metà del 2024, le bollette sono cresciute nonostante una diminuzione dei costi all’ingrosso dell’energia, a causa di un aumento del 16% delle imposte energetiche. Le tasse hanno vanificato i vantaggi derivanti dalla riduzione dei costi di fornitura, evidenziando il ruolo delle politiche fiscali nel determinare i costi finali per i consumatori.

Analisi dei dati Eurostat 2024

Le bollette domestiche nell’Unione Europea non hanno subito riduzioni, nonostante il calo dei prezzi all’ingrosso di elettricità e gas. Eurostat mostra che l’incremento delle imposte ha bilanciato il calo dei costi di fornitura e rete. I prezzi medi dell’elettricità sono aumentati da 28,3 euro a 28,9 euro per 100 kWh nel primo semestre del 2024, principalmente a causa della rimozione delle agevolazioni introdotte durante la crisi energetica del 2022. Mentre i costi dell’energia e dei servizi di rete sono scesi del 2%, l’aumento delle imposte ha annullato i potenziali risparmi per i consumatori.

 

Le differenze emergono anche dalle politiche fiscali nazionali. Ad esempio, i consumatori in Germania pagano in media 39,5 euro per 100 kWh, contro 10,9 euro in Ungheria. Questo sottolinea l’effetto delle politiche fiscali sulle bollette energetiche. Paesi con imposte più alte tendono ad avere costi finali superiori, indipendentemente dalla diminuzione dei prezzi all’ingrosso, enfatizzando l’importanza di politiche fiscali equilibrate per proteggere i consumatori.

Composizione della bolletta elettrica in Italia

Saper leggere correttamente una bolletta elettrica aiuta a distinguere meglio le diverse voci di spesa, ciascuna con un impatto rilevante sui costi totali:

 

Spesa per la materia energia: rappresenta tra il 51% e il 68% del totale, includendo i servizi di vendita.
Spesa per trasporto e gestione del contatore: incide per il 12-19% del totale.
Spesa per oneri di sistema: circa il 20%, comprendendo componenti come Asos e ARIM, che finanziano progetti di energia rinnovabile e altre iniziative strategiche.
Imposte: variano tra il 7% e il 13% del totale.
 

Le imposte includono l’accisa, calcolata in base al consumo, e l’IVA, fissata al 10% per le utenze domestiche. Questi elementi non solo accrescono il costo diretto delle bollette, ma influenzano anche i comportamenti di consumo. Ad esempio, l’accisa progressiva spinge le famiglie a controllare il loro consumo energetico per restare in fasce orarie di prezzo più basse. Inoltre, queste imposte finanziano investimenti in infrastrutture e tecnologie sostenibili, che potrebbero ridurre a lungo termine la dipendenza dalle fonti di energia convenzionali.

Incremento dei prezzi del gas nel 2024

Nel primo semestre del 2024, i prezzi medi del gas per le famiglie europee sono scesi del 2%, da 11,3 euro a 11 euro per 100 kWh. Tuttavia, escludendo le imposte, il calo reale dei prezzi è stato del 10%. Questo sottolinea l’importanza delle tasse nel determinare il costo finale per i consumatori. Le riduzioni maggiori si sono registrate in Lituania (-60%), Grecia (-39%) e Estonia (-37%). In contrasto, Italia (+16%), Francia (+13%) e Romania (+7%) hanno visto un aumento dei prezzi.

 

Queste differenze nei costi del gas riflettono l’influenza delle politiche fiscali nazionali. Nei paesi con sistemi fiscali più leggeri, i consumatori hanno beneficiato maggiormente della diminuzione dei prezzi all’ingrosso. Al contrario, in Italia e in altri Paesi con imposte elevate, le bollette dei consumatori sono aumentate nonostante la riduzione dei costi di base.

Le imposte nella bolletta del gas in Italia

In Italia, le imposte costituiscono una parte significativa della bolletta del gas, suddivise in diverse componenti chiave.

 

Imposta di consumo (accisa): applicata sulla quantità di gas consumato.
Addizionale regionale: stabilita autonomamente da ogni regione, creando variabilità nei costi locali.
Imposta sul valore aggiunto (IVA): applicata sull’intero importo della bolletta.
L’accisa è progressiva e aumenta con consumi annui superiori a certe soglie. L’IVA è fissata al 10% per i primi 480 mc/anno, mentre per consumi superiori sale al 22%. Questa struttura fiscale complessa ha un impatto significativo sul bilancio energetico delle famiglie, influenzando non solo il costo diretto ma anche le strategie di consumo. I consumatori sono motivati a monitorare e ridurre il loro utilizzo di gas per rimanere nelle fasce di consumo più basse e beneficiare di aliquote fiscali più vantaggiose. Per chi desidera gestire meglio le spese, la rateizzazione della bolletta può essere un’opzione valida.

 

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/tasse-energia-aumento-bollette/

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Economia

Sei miliardi per infrastrutture ottima notizia per la Sicilia

Matteo Ferrandes

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Da Fsc e Manovra regionale quasi 6 miliardi per infrastrutture in
Sicilia.
Ance Sicilia: “Ottima  notizia, bene che il governo Schifani voglia fare
presto e cominciare a spendere le risorse già dalla fine di quest’anno”

Palermo, 6 novembre 2024 –  Quasi sei miliardi di euro per
infrastrutture e sviluppo, tra 5,3 miliardi del Fondo di sviluppo e
coesione e 650 milioni in Manovra regionale, “sono un’ottima notizia per
la Sicilia – commenta Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – . Il
governo Schifani ha compiuto una svolta davvero coraggiosa puntando
decisamente sulle infrastrutture strategiche e sulle imprese come unica
vera strada per consentire all’Isola di uscire finalmente da una
condizione di eterna emergenza e di fare crescere stabilmente
l’economia”.

Secondo Cutrone, poi, “è apprezzabile l’impegno dichiarato dal
governatore Renato Schifani e dall’assessore alle  Infrastrutture,
Alessandro Aricò, di cominciare sin da subito a utilizzare queste
risorse partendo con i primi bandi già dalla fine di quest’anno:  ci
sembra un modo non solo per sottolineare  il cambio di passo, ma anche
per dare un segnale di discontinuità rispetto ai ritardi del passato. E’
però auspicabile – sottolinea Cutrone – che alla velocità di attuazione
dei programmi e di spesa dei fondi corrisponda altrettanta trasparenza e
massimo rispetto della concorrenza nelle procedure di assegnazione delle
opere. Anche oggi abbiamo espresso in commissione Antimafia all’Ars i
nostri timori per l’eccessivo ricorso a procedure negoziate senza gara
per importi fra uno e 5,53 milioni di euro e abbiamo ribadito al
presidente dell’Antimafia, Antonello Cracolici, che l’ha condivisa, la
necessità di richiamare le stazioni appaltanti all’opportunità di
preferire l’adozione di procedure aperte con gara, ugualmente previste
dal nuovo Codice dei contratti pubblici, che garantiscono non solo la
più ampia pubblicità e partecipazione delle imprese interessate, ma
anche una maggiore trasparenza dell’iter di aggiudicazione dei lavori”.

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