Salute
La pandemia poteva essere evitata: sotto accusa Oms e governi internazionali

La pandemia poteva essere evitata. Colpa di Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) e leader globali, per quella che è stata definita la “Chernobyl del XXI secolo”.
È questo il risultato schok di una inchiesta condotta da esperti indipendenti (Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response) e commissionata dalla stessa Oms.
Gli esperti, per otto mesi, hanno messo sotto la lente di ingrandimento la diffusione del virus e le misure adottate dall’Oms e dagli Stati per affrontarla, individuando “anelli deboli in ogni punto della catena“.
Questa la sintesi del rapporto. È trascorso troppo tempo tra quando i medici cinesi di Wuhan hanno individuato i focolai di polmonite di origine sconosciuta a fine dicembre 2019 e la dichiarazione dell’emergenza da parte delle autorità internazionali avvenuta il 30 gennaio 2020. Troppo tardi ormai per innescare una risposta rapida ed efficace alla diffusione del virus. Troppi Paesi hanno aspettato febbraio 2020 per iniziare a fare qualcosa invece di attuare in modo immediato una strategia di contenimento che “avrebbe potuto arginare la pandemia globale”. È stato perso tutto il mese di febbraio, rimarcano gli esperti. Gli Stati hanno avuto un approccio “wait and see” (“aspetta e vedi”, un po’ come l’attuale “vigile attesa” del nostro Ministro Speranza), mentre si doveva agire subito.
Una risposta internazionale rapida e collaborativa avrebbe impedito al focolaio cinese di trasformarsi in una catastrofe globale. Il “cocktail tossico” di negazione, scelte sbagliate e assenza di coordinamento internazionale hanno permesso al virus di circolare in tutto il mondo.
Nello stesso rapporto sono state quindi inserite nuove “regole” che serviranno a prevenire le prossime pandemie. Esse prevedono varie riforme del sistema di prevenzione, l’istituzione di un Global health threats council che dà maggiori poteri alla stessa Oms e maggiori fondi per l’International Pandemic Financing Facility, per permettere di spendere subito, senza bisogno di un largo preavviso, fra i 5 e i 10 miliardi di dollari all’anno e di stanziare fra i 50 e i 100 miliardi in caso di emergenza.
Il rapporto, pur criticando apertamente le azioni dell’Oms, precisa che l’attuale sistema di governo “limita un’azione rapida piuttosto che facilitarla” e che è anche per questoche si sarebbe perso tempo preziosissimo prima di agire. L’emergenza sanitaria doveva essere dichiarata subito. E stessa cosa per la dichiarazione della pandemia, avvenuta solo il 30 marzo 2020.
Nessuno si è salvato dalle accuse degli esperti. Oltre a Oms e Paesi europei, coinvolto anche il nord America. Tutti colpevoli di aver “buttato febbraio 2020” senza attuare misure tempestive per contrastare la diffusione del virus. E la situazione è stata anche aggravata dalla carenza di leadership globale.
(Credit immagine: Sebastian Thöne on Pixabay)
Giuliana Raffaelli
Salute
Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana. Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti. Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
Salute
Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.
Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.
Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.
Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.
I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica
Salute
Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.
Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.
In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.
Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive, presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.
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