Sociale
Palermo, disagio giovanile e post pandemia: ne discuterà, domani, il Centro studi Cesare Terranova, nell’annuale omaggio a Francesca Morvillo

Grave aumento dei maltrattamenti dei genitori e dei reati online. Proseguono le attività del Centro nonostante l’azzeramento dei fondi pubblici
Disagio giovanile post pandemia e l’impatto della reclusione e delle restrizioni sul benessere dei minori e la conseguente escalation dei reati. È il tema dell’annuale incontro del Centro studi giuridici Cesare Terranova, dedicato alla memoria di Francesca Morvillo, che fu sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, dove si svolgerà il dibattito, venerdì 16 giugno, in Aula Baviera dalle ore 8,30 alle 13,00. Tra i relatori la presidente del Centro Studi Cesare Terranova, Annamaria Palma Guarnier, Claudia Caramanna, procuratore della Repubblica del Tribunale per i minorenni di Palermo, Flora Randazzo, presidente del Tribunale per i minorenni di Palermo, Dario Greco, presidente dell’ordine degli Avvocati di Palermo e Giuseppe Ciulla, presidente dell’ordine degli Assistenti sociali della Regione siciliana.
Durante il convegno verranno premiati due ragazzi che, dopo un periodo positivo di messa alla prova, si sono pienamente reinseriti nella società. Uno dei riconoscimenti sarà conferito dal Centro, l’altro dal consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo. L’evento è aperto al pubblico ed è organizzato con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, e il riconoscimento di 3 crediti formativi. L’iscrizione dovrà avvenire tramite la piattaforma Riconosco. È accreditato anche dal consiglio dell’ordine degli Assistenti sociali della Regione siciliana con 4 crediti formativi. Per informazioni contattare la segreteria del Centro studi Cesare Terranova 335 6431828 e indirizzo mail cesareterranova@libero.it.
Il commento del presidente del Centro studi Terranova, Annamaria Palma
«Le iniziative del Centro Terranova dedicate alla memoria di Francesca Morvillo, sono inevitabilmente legate al mondo dei minori in omaggio alla sua carriera – spiega Annamaria Palma Guarnier, presidente del Centro Terranova -. Quest’anno si parlerà delle problematiche giovanili, causate dalla pandemia e sfociate in azioni illegali. In particolare, l’aumento di reati come il maltrattamento dei genitori e la crescita di quelli online, risse e vandalismo ma anche degli aspetti sociali e psicologici che hanno influito sul benessere dei minori. La diminuzione dei contributi pubblici fino all’azzeramento – aggiunge la presidente Palma -, hanno portato il Centro ad una riduzione della programmazione ma il nostro impegno non cessa. In questi anni abbiamo promosso tanti concorsi sulla legalità nelle scuole di Palermo e della provincia trattando anche il tema della criminalità organizzata».
Breve storia del Centro studi giuridici Terranova
Il Centro studi giuridici Terranova è stato fondato nel 1982 da Rocco Chinnici, che lo volle realizzare alla morte del giudice Terranova, di cui prese il posto come consigliere istruttore capo dell’ufficio di Palermo. Il centro è presieduto da vent’anni dalla dottoressa Annamaria Palma Guarnier, avvocato generale della Corte d’appello di Palermo. Tra i fondatori del centro studi, Sergio Mattarella, Alfredo Galasso, il professore Giovanni Giudice, l’avvocato Alberto Polizzi, il magistrato ed ex presidente del tribunale di Palermo, Giovanni Bosco Puglisi, Aldo Rizzo, magistrato ed ex sindaco di Palermo che è stato anche presidente del Centro per tanti anni.
Cultura
Pantelleria, tutto pronto per San Francesco il patrono di Khamma: festeggiamenti religiosi e laici

E’ tutto pronto per l’attesa festa di San Francesco D’Assisi, il 4 ottobre 2023 dalle ore 17.30, in Khamma.
Per il patrono della contrada dei fiori, è previsto un programma che include momenti religiosi, da vivere con quelli laici: processione messa, musica, degustazioni e anche mostra statica del Vespa Club.
Inoltre, presso il Circolo Trieste si terranno tornei di carte che si chiuderanno con premiazioni.
Il tutto annaffiato dalle cantine contradaiole locali.
I dettagli in locandina.
Sociale
Pantelleria – Omicidio Fontana, un dolore immenso e la dignità della famiglia di Anna Elisa

Quando accadono fatti di cronaca che ci procurano impotenza di parole e sgomento di pensieri ed emozioni, ogni riflessione, seppur espressa in buona fede, acquisisce il sapore di una considerazione gratuita e meramente oggettiva rispetto all’universo soggettivamente circoscritto degli esseri umani coinvolti.
Nel richiamare la dolorosa vicenda di Anna Elisa, attorno alla quale si sono imposte giustificazioni di ordine sociale, economico e culturale, è necessario asseverare che l’attuazione di qualsivoglia violenza la si può ravvisare nei contesti più disparati, pur se ben celata e sfoggiata con le astute strategie dell’elevazione culturale.
Chiedersi perché Anna Elisa abbia potuto rassegnarsi alla sua nuova realtà senza opporre ribellione, attribuire a questa donna così solare la colpa e lo stigma di persona che ‘se l’è cercata’, non ci allontana dall’insistere, con forza e determinazione, sul sacrosanto diritto alla libertà di ciascun essere umano, le cui responsabilità o irresponsabilità personali non ci è dato giudicare.
Una donna che si rende conto di essere stata tradita nel proprio sogno di libertà, avvinghiandosi dentro una ragnatela intessuta di sentimenti morbosi, aggressivi ed infuocati, non è in grado di ritornare sui propri passi, di elaborare e mettere in atto, dall’oggi al domani, la sua fuga dall’orco spregevole, il quale conosce bene l’arte dell’inganno e produce arrendevolezza con la sua irascibilità.
Al di là di qualsiasi ragionamento equilibrato, alla drammatica morte di Anna Elisa è sopravvissuta l’emozionante testimonianza di una famiglia che l’ha amata immensamente – e che continuerà a farlo nella distanza tra i due mondi -, dimostrando che l’amore vero non è bugiardo né insidioso.
L’amore puro, senza condizioni, il sentimento che porge all’amata le ali per volare alla ricerca di una felicità anelata, pur se illusoria, esiste; ed è custodito, oltre che nell’anima dei cinque figli, nel gran cuore del marito, Sergio Di Malta, che, da uomo semplice, genuino e scarno di parole, saprà riscattare ogni infamia commessa dal suo stesso genere, con l’immensa forza e la straordinaria dignità che gli appartiene: di uomo, di padre e di marito.
Non tutti gli uomini sono dei mostri. E Sergio ce lo ha dimostrato con il cuore in mano, con quel palese disorientamento esistenziale che, da questo momento in avanti, gradualmente, riuscirà a riportare in equilibrio, grazie alla sua generosità affettiva e ai valori recepiti ed interiorizzati nel corso della vita. Ancor di più, Sergio ci ha dimostrato che non esiste ambiente familiare, sociale e culturale ‘indigente’ che possa disdegnare e non esultare alla bellezza dell’amore libero, abbondante e prodigo.
Il degrado, spesso, dimora nel cuore: non nel cuore della famiglia di Anna Elisa, oggi stella raggiante del Cielo sopra di noi, che non conosce le pene infernali della ferocia umana sulla Terra.
Franca Zona
Sociale
Morte Messina Denaro, Mons. Giurdanella “La CHiesa dalla parte delle vittime e della giustizia”

[Mazara del Vallo/Trapani) – «Conosciamo bene le dichiarazioni di Matteo Messina Denaro che ha definito la Chiesa piena di corrotti. Sono dichiarazioni che si commentano da sé». Lo dice il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella, dopo la morte di Matteo Messina Denaro. Il questore di Trapani Salvatore La Rosa ha vietato i funerali per il boss. «In questo momento noi come Chiesa stiamo dalle parti delle vittime – ha detto Giurdanella – stiamo dalla parte della giustizia, perché le persone che hanno subìto ogni forma di violenza atroce, fatta di morte, possono sentirsi accompagnati da processi urgenti che la società civile, forze dell’ordine, magistratura ma anche la comunità scolastica ed ecclesiastica deve avviare, per liberare questo territorio dalla cultura della sopraffazione, della prepotenza, della logica del più forte».
Monsignor Giurdanella ha, altresì, ribadito: «Dobbiamo iniziare dalle famiglie, dalla scuola per scrollarci di dosso questo peso che ci portiamo da parecchi anni. In questi mesi successivi all’arresto di Matteo Messina Denaro ho raccolto, tra i giovani e le forze sane del nostro territorio, un urlo di speranza per poterci liberare da questa piovra (la criminalità mafiosa) che ci tiene sospesi e che non ci permette di vivere».
(mf)
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