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Cultura

La Battaglia di Pantelleria raccontata in un docufilm della Fondazione In Between Art Film di Beatrice Bulgari 

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L’isola di Pantelleria, conosciuta dalla Fondazione e dal duo registico Masbedo (N. Massazza e I. Bedogni), ha ispirato con la propria storia gli artisti che dopo 2 anni di sopralluoghi, interviste, ricerche e riprese, accompagnati da Antonio D’Ancona quale Location Manager e Assistant Producer in loco per la Fondazione, hanno iniziato l’esposizione dell’opera al “Penumbra”, la prima mostra prodotta e ideata dalla Fondazione In Between Art Film in occasione della Biennale di Venezia 2022.

Penumbra è una mostra di 8 progetti situata presso il Complesso dell’ospedaletto di Venezia (e visitabile fino al 27 Novembre 2022) che fa riferimento a quella condizione transitoria che si trova tra il buio e la luce, tra la leggenda e la verità, tra la finzione e la realtà.

Condizione che Leonardo Bigazzi e Alessandro Rabottini (Curatori del progetto per la Fondazione) hanno perfettamente colto insieme ai Registi nella Battaglia di Pantelleria, identificando un fatto in particolare, quello che a Pantelleria è conosciuto come “il falso bombardamento”, ma che tanto falso appunto non fu.

Antonio D’Ancona, di ritorno da Venezia dove ha avuto modo di visitare le installazioni artistiche presenti al Penumbra ci racconta:

” Il progetto “Pantelleria (2022)” dei Masbedo è il primo degli 8 progetti presenti nel Complesso, completamente allestito e curato nei minimi dettagli per esaltarne la sensazione di penombra, situazione perfetta per godere delle bellissime installazioni filmiche realizzate dalla Fondazione. “È stato emozionante vedere come i registi avevano assorbito e interpretato l’isola in occasione della Biennale. “Il video mi ha fatto pensare all’importanza che l’arte e gli artisti ricoprono nell’aiutarci a comprendere la complessità, le sfumature e i dettagli nascosti delle “storie”, sia che abbiano la S maiuscola che la s minuscola. “Una cosa che molto mi ha fatto sorridere è che ad un certo punto del film, che si ripete in loop ogni 19 minuti per quasi 10 ore al giorno, tutto il pubblico passante per la strada di fronte l’entrata o che stanzia nei locali subito fuori il complesso viene attirato dal verso di Achille, Asino Pantesco che ha recitato come protagonista all’interno dell’Hangar Nervi di Pantelleria; il volume è alto e la gente si precipita continuamente all’interno pensando ci sia un vero animale. “Un boom di visibilità per l’isola in un momento in cui Venezia fa circa 300.000 mila presenze al giorno.”

Come mai un asino dentro l’hangar? “Vi è un immenso legame tra questa storia del falso bombardamento e la presenza dell’Asino Pantesco. È un discorso sia di valorizzazione della razza asinina pantesca, di cui esistono pochissimi esemplari, sia concettuale in quanto Achille rappresenta nel film la storia in penombra, una storia che, come la sua razza, a mala pena ha retto il tempo ma che in un modo o nell’altro è arrivata ai giorni nostri.”

Lei, da quanto ci ha accennato, è stato una sorta di cicerone per il progetto sull’isola, giusto? “E’ così: ho conosciuto la signora Bulgari nell’estate del 2019. Non appena, chiacchierando, si è toccato il tema della Seconda Guerra Mondiale, ho visto i miei interlocutori particolarmente interessati. Da li è iniziato il viaggio tra le storie, i racconti, le vite di personaggi panteschi; tra escursioni umane e paesaggistiche per realizzare quello che attualmente è in mostra. “Ho, in buona sostanza, cercato di raccontare alla fondazione ed ai registi Niccolò M. e Iacopo B. quella che è stata la Battaglia di Pantelleria, riferendo e intercettando le memorie ancora presenti di molti anziani, tra cui mia Nonna Rosa oggi 95enne, ma che non ha mai smesso di ricordare e raccontare quei momenti anche a causa della scomparsa del padre sotto uno dei bombardamenti.

“Da qui i due artisti sono arrivati a studiare documenti storici importanti, realizzando una ricostruzione tecnico-storica senza precedenti: decine le persone coinvolte nelle ricerche.

 

Che lei sappia, questa “Opera Prima” arriverà ad essere proiettata a Pantelleria? “Si, mi hanno già anticipato che è nelle volontà dei Curatori e di tutto il gruppo effettuare una proiezione anche a Pantelleria. Potrebbe però essere riservata ad un numero ristretto di persone poiché il progetto è ancora in corso di sviluppo. Il Curatore Leonardo Bigazzi al più presto ci farà avere novità.”

 

Lei, per la sua passione verso questa isola, la sua storia, il suo tessuto sociale, come si è sentito ad aver partecipato alla realizzazione di un tale progetto?  “Investito di una responsabilità non v’è dubbio: io sono uno dei panteschi che, come tanti ha sempre sentito parlare di questa azione deplorevole avvenuta post-resa. Come me moltissimi sono i compaesani che hanno ereditato queste conoscenze e con esse l’odio per quanto avvenuto. “Alla luce di tutto questo volevo dare ai registi la miglior visione della situazione. Quella del falso bombardamento ha i toni di una leggenda, una diceria. Si consideri che sui libri di storia si parla di “Sbarco in Sicilia”, ma non della “Battaglia di Pantelleria”. “L’intenzione con la realizzazione del film è far uscire dalla penombra questa storia; Pantelleria rimane il bersaglio del bombardamento aereo a tappeto più grande della Storia. Qui i nostri nonni sotto la bellezza di oltre 6.000 tonnellate di bombe in 30 giorni circa, con attacchi compiuti anche da piu di 1.000 aerei, è iniziata la liberazione d’Italia e d’Europa. Non era plausibile sorvolare su una tale ed imponente azione militare.”

E noi con il mistero che ci lascia appesi alle parole melodiche di Antonio che come il suono del vento rievoca un sussurar di voci di avi, rimaniamo in attesa di visionare l’opera prima dedicata ai panteschi.

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Spettacolo

Pantelleria, al Cineteatro San Gaetano “Figlio non sei più Giglio”

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Spettacolo teatrale “Figlio, non sei più Giglio” al Cineteatro San Gaetano con Daniela Poggi e Mariella Nava

Martedì 25 novembre 2025, dalle ore 21.00, presso il Cineteatro San Gaetano di Scauri andrà in scena “Figlio non sei più Giglio”.

Lo spettacolo si terrà in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il Comune di Pantelleria invita la cittadinanza allo spettacolo “Figlio, non sei più Giglio”, scritto e diretto da Stefania Porrino.

L’opera affronta il tema della violenza sulle donne e del femminicidio attraverso la voce e lo sguardo di una madre, in un percorso narrativo che unisce parola, musica e testimonianza civile.
In scena Daniela Poggi e Mariella Nava.
Un appuntamento di riflessione e sensibilizzazione, condiviso con la comunità.

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Cultura

25 anni di Olio DOP Monti Iblei: un racconto di territorio e memoria

Barbara Conti

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25 anni di Olio DOP Monti Iblei: un racconto di territorio e memoria

C’è un filo d’oro che attraversa le colline degli Iblei, un filo che profuma di ulivi secolari e di vento di montagna. Da venticinque anni questo filo porta con sé un nome: Olio DOP Monti Iblei, simbolo di eccellenza e custode di un’identità che nasce dalla terra e si fa cultura

Domani 21 novembre a Chiaramonte Gulfi, “Balcone di Sicilia” e capitale degli Iblei, si celebra un anniversario che non è soltanto una data, ma un racconto collettivo. È la storia di uomini e donne che hanno creduto nella forza di un marchio, nella tutela di un prodotto che racchiude la memoria di generazioni. Produttori, frantoiani, imbottigliatori: voci diverse unite da un unico obiettivo, dare al mondo l’autenticità di un olio che sa di sole e di pietra, di lavoro e di passione.

Il convegno “25 anni di DOP” sarà l’occasione per ripercorrere le tappe di questo cammino: i numeri, i riconoscimenti, ma soprattutto le persone che hanno reso possibile la diffusione del marchio Monti Iblei. E poi la degustazione, momento di silenzio e ascolto, quando l’olio si fa parola e racconta la sua anima attraverso il gusto.

Oggi il Consorzio conta 319 soci e una superficie olivicola di circa 1.820 ettari. Dietro ogni cifra c’è un volto, una storia, un ulivo che resiste e dona. È questo il vero patrimonio: la comunità che custodisce il paesaggio e lo trasforma in sapore.

Venticinque anni sono un traguardo, ma anche un nuovo inizio. Perché l’olio degli Iblei non è solo alimento: è memoria, identità, futuro. È il segno di un territorio che continua a raccontarsi al mondo con la voce limpida della sua tradizione.

Programma

9:00 Arrivo e registrazione ospiti

09:30 Saluti Mario Cutello sindaco di Chiaramonte Gulfi

Maria Rita Schembari presidente Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa

 Giuseppe Arezzo presidente del Consorzio DOP Monti Iblei

Antonino Belcuore commissario straordinario Camera di Commercio del sud-est Sicilia

Giuseppe Iacono presidente ODAF di Ragusa

Aldino Zeppelli CEO Pieralisi Maip SPA

10:30 Intervento RINA Agrifood – 25 anni di DOP in cifre a cura di Enrico de Micheli, amministratore delegato RINA Agrifood

10:50 Intervento Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) – Presentazione del nuovo

contrassegno e del passaporto digitale a cura di Matteo Taglienti (responsabile filiera e patrimonio

storico artistico IPZS Istituto Poligrafico Zecca di Stato)

11:10 Intervento Consorzio DOP Monti Iblei – Memoria storica e sguardo al futuro a cura di   Giuseppe Cicero (Capo PANEL e referente ACAP) e Salvatore Cutrera (vicepresidente Consorzio DOP Monti Iblei)

11:40 Consegna del riconoscimento di merito alla diffusione del marchio DOP Monti Iblei

12:10 Chiusura dei lavori con Luca Sammartino, Assessore Regionale Agricoltura

12:45 Degustazione di oli al Museo dell’Olio a cura dell’Istituto Alberghiero di Chiaramonte Gulfi

Venticinque anni di Olio DOP Monti Iblei non sono solo un anniversario, ma un invito a continuare a credere nella forza della nostra terra. Ogni goccia racchiude memoria, identità e futuro.

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Cultura

Dalla Turchia alla Sicilia, da Artètika, le struggenti opere di Meltem Uldes, ispirate alle ferite di un popolo

Redazione

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La prima personale nel Capoluogo dell’artista globale che riesce a collegare Palermo e Istanbul attraverso l’arte
Non sono le immagini spensierate che acchiappano like o completano l’arredamento di una casa. Le opere di Meltem Uldes, pittrice turca che vive a Palermo, in mostra da Artètika con “Le ferite e l’identità di un popolo” sono struggenti, deprimenti e inquietanti. Vernissage sabato 22 novembre, alle ore 18,00 in via Giorgio Castriota, 15. Dialogano con l’artista la docente universitaria turca Senay Boynudelik, l’avvocato e collezionista Michele Calantropo e l’architetto Giuseppe Di Prima. Seguirà cocktail. Domenica 23 novembre, alle ore 18,00, concerto gratuito del quartetto di violoncelli composto da Giorgio Gasbarro, Gabriele Ferrante, Marcello Insinna e Francesco Pusateri, mentre Marina Mattiolo presenterà i brani e leggerà la poesia “Idda”. La mostra, allestita dalle galleriste Gigliola Beniamino Magistrelli ed Esmeralda Magistrelli e dallo studio creativo AGS, di Angelo Ganazzoli e Giorgia Rampulla, sarà visitabile fino al 6 dicembre 2025 dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, dal lunedì al sabato. Info 333/5747244. Ingresso libero.

Le opere “deprimenti e inquietanti” di Meltem Uldes

La mostra è composta da oltre 40 opere di varie misure e tecniche, tele grandi dipinte ad olio e acrilico, medi e piccoli dipinti, disegni e collage ad acrilico ed altre tecniche miste che l’artista usa come una lucidatura particolare che quasi vetrifica l’immagine. “C’è l’anima di un’artista che osserva con tristezza l’umanità cadere nel pozzo che si è scavata e distruggere il mondo intero mentre cade, in queste opere deprimenti e inquietanti che descrivono i nostri crimini, dai quali non possiamo liberarci senza affrontarli – commenta la gallerista Esmeralda Magistrelli -. È la prima personale di Meltem Uldes a Palermo, città d’elezione che l’ha ispirata artisticamente, che ama visceralmente e che le ha fatto scoprire un mondo interiore e ha creato in lei un vero contatto con la natura, cominciando anche a creare arte botanica. Artètika, ancora una volta, dimostra profondo interesse e stima verso le donne nel mondo dell’arte”.

Chi è Meltem Uldes

Dolce e riservata a prima vista, Meltem Uldes è un’artista intensa, quasi tragica nel senso più antico del termine, che dipinge ed omaggia la figura femminile in mille intrecci e la porta ad essere simulacro visivo e quasi visionario dei popoli, raccontando tutti i mali interiori legati all’umanità e al contempo la sua bellezza. Nata in Turchia, la prima infanzia di Uldes a Istanbul è stata influenzata dall’arte, soprattutto grazie a sua nonna, Beyhan Yakın, che è stata la sua prima insegnante. I suoi studi accademici, con il conseguimento di un master e un dottorato di ricerca presso l’Università di Istanbul, hanno ulteriormente approfondito il suo impegno nell’arte. Il passaggio dall’ambiente accademico alla scena artistica globale è stato segnato dalla partecipazione a numerose mostre in tutto il mondo Turchia, Norvegia, Spagna, Montenegro, Belgio, Marocco, Libano, Pakistan, Grecia, Montenegro e Inghilterra, dimostrando capacità di comunicare universalmente attraverso il suo linguaggio visivo e tributandole lo status di artista globale.

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