Ambiente
“Innu a Pantiddraria”, l’ode toccante e emozionante di Maria Valenza
Torna a scrivere per noi, Maria Valenza, docente di delicata mano e creatività quando dedica la sua ispirazione all’isola più bella e complicata del mondo e spesso trafitta da mano umana spietatamente, brutalmente come nell’ultimo incendio.
“Innu a Pantiddraria”
“Inno a Pantelleria”
O Pantiddraria ,
tu si la terra mia.
Pi travagghiu ti lassai
ma mai ti scurdai.
Ogn’annu tornu a “Scaviri”, la me cuntrata,
e ti trovu sempi canciata.
Si rrivu cu lu vapuri ti viu tutta lluminata
senza nuddra casa di la guerra sdirrupata.
Si rrivu cu l’ariuplanu ti viu tutta rinnuvata
cu dammusa cu li tettira o la facciata mbiancata,
arbuli, piscini, e strata ncatramata.
C’esti sempi lu “spitali”, ma li bisogni sunnu tanti,
picchì ancora vannu fora a parturiri li ghistanti.
O Pantiddraria,
tu si la terra mia.
Di lu vulcanu nascisti
e petra lavica furnisti:
a muratura, a turista e a tanti artisti.
Nterra e a mari
di li to ghenti e di li stranii ti fai amari.
Fa surghiri da to terra tanti acqui salutari:
di lu “Gadiri” a lu “Lagu di Veniri “,
di li “Favareddri” a lu “Vagnu sciuttu”,
di la “Funtana di Scaviri” a “Sataria”,
di lu portu di “Nicà” a “Cala Carvuni”…
c’è acqua cavuda pi lavari e mettiri puru lu quadaruni.
Acqua cavuda e binefica
data gradisi da chista terra chi nunn’è mai malefica.
Spissu lu siccarizzu fisci dannu
addri scippa di rascina chi si travagghinu tuttu l’annu.
Po’ sci fu lu ventu, chi nun ti lassa mai,
mmazzamareddri, trummi d’aria… e furunu guai.
Paria n’abissu, cu dra gran timpesta
cumparsa lesta lesta.
Si scuvirchiaru dammusa, sciumi d’acqua sdirupparu mura fatti a siccu
e quarchi nnucenti sci ristau siccu;
cu gran duluri di cori pi tutti e pi la famigghia,
picchì lassau una muggheri, un figghiu e una figghia.
O Pantiddraria
tu si la terra mia,
tanti voti pari chi muristi
e po’ riviscisti.
Ora, sci mmancava puru lu focu,
dumatu pi la calura, lu ventu, opuru pi iocu.
Prima, la “Muntagna Granni”,
ora, doppu pocu anni:
lu “Gadiri”, la “Kamma”, la “Cala Scincu Denti”…
brusciau tuttu senza lassari nenti.
O Pantiddraria,
tu si la terra mia
nun ti lassi scuragghiari
e va subbitu a ricuminzari.
Turisti e risidenti
si sbrazzinu cuntenti,
travagghinu pi viditi sempi: beddra pulita, virdi, ccuglienti e surridenti;
e p’un scurdari mai u passatu:
scercunu, cogghinu e sarvunu ntà lu “museu” lu ripertu truvatu.
C’è lu “Museo di li Sciappiri” e di “lu Mari”
chi granni e nichi vannu a taliari.
C’è cu la storia di antichi populi voli imparari
e “l’ Acropuli” o li “scavi di Mursia” va a visitari.
O Pantiddraria
tu si la terra mia,
nun ti vulissi mai lassari,
nun ti vulissi mai scurdari,
pi chistu, comu tanti autri artisti,
scritturi, pitturi e musiscisti,
ntà a to lingua vogghiu “ poitari”
e si mi tocca… macari cantari!!
L’autrice
Maria Valenza
Ambiente
Una rarità botanica a Pantelleria
La professoressa Erina Montoleone ci segnala il Myoporum laetum
Da circa due anni la prof.ssa Erina Montoleone, autrice di diverse pubblicazioni sulle piante spontanee di Pantelleria, segue con attenzione l’evoluzione (crescita, fioritura e fruttificazione) di una Scrofulariacea. Si tratta del Myoporum laetum (=Mirioporum lieto), una specie endemica della Nuova Zelanda.
Il Myoporum laetum viene comunemente utilizzato per la formazione di siepi e barriere frangivento, grazie alla sua crescita rapida e alla notevole resistenza alla siccità, caratteristiche che lo rendono adatto a diversi tipi di terreno, anche aridi e poveri.
Nella
cultura Maori è considerato un ottimo repellente naturale: le foglie, infatti, vengono
strofinate sulla pelle per tenere lontani zanzare e pappataci.
In Italia, la presenza di questa specie non era mai stata confermata. 
Nel corso degli anni
sono emerse alcune presunte segnalazioni in Toscana, Sardegna e Sicilia, ma tutte si
sono poi rivelate errate.
Due anni fa, durante una delle sue consuete escursioni, la prof.ssa Montoleone ha
rinvenuto un esemplare spontaneo sull’isola, lungo la strada Perimetrale, all’incrocio con
via Kazen.
L’insediamento spontaneo di questa pianta rende l’esemplare di Pantelleria estremamente significativo, non solo per la flora locale ma anche per l’intero territorio nazionale. Purtroppo, la pianta non è mai riuscita né a fiorire né a fruttificare (eventi che normalmente si verificano da marzo a giugno) poiché cresce accanto a un tombino, in un’area molto ristretta e degradata, simile a una piccola discarica.
La prof.ssa Montoleone si reca spesso a visitarla e, una mattina, ha notato che a pochi centimetri dal tronco erano stati scaricati rifiuti edili. Per evitare che il Myoporum laetum venisse sepolto ha prontamente chiesto l’intervento dell’Ente Parco, affinché fossero adottate misure di salvaguardia per questa specie così rara e preziosa.

L’Ente Parco si è attivato pulendo l’area circostante la pianta e installando una rete di
protezione intorno al Myoporum laetum, al quale auguriamo lunga vita.
Un sentito ringraziamento alla prof.ssa Erina Montoleone per la sua sensibilità, la
dedizione e l’instancabile impegno nella ricerca e nello studio delle piante spontanee della
sua amata isola.
Davide Emma
Ambiente
Pantelleria, concorso per assunzione a tempo indeterminato: la graduatoria
Ecco chi è passato
Concorso pubblico, pubblico, per titoli, integrato da una prova d’idoneità, finalizzato
all’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno di n.
5 (cinque) unità con profilo professionale di “Operatori dei Servizi Ecologici e
Manutentivi”, inquadrate nell’Area degli Operatori (ex cat. A posizione economica
ex A1), con riserva di n. 1 posto in favore dei Volontari delle Forze Armate e di n. 1
posto riservato ai Volontari del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale.
A conclusione delle operazioni della Commissione Giudicatrice inerenti al
concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato all’assunzione con contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato e pieno, di n. 5 (cinque) unità con profilo professionale di
“Operatore dei Servizi Ecologici e Manutentivi”, inquadrate nell’Area degli Operatori (ex cat. A
– p.e. ex A1), con le riserve previste in favore dei Volontari delle Forze Armate e dei Volontari
del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale, sono risultati vincitori i seguenti
candidati:
Franco Marco Aurelio;
Maccotta Giuseppe;
Di Gregorio Michele;
Farina Stefano;
Arbola Sandro (riservatario);
Risultano idonei altri n. 29 candidati e che non si applicherà alcuna riserva
assunzionale in favore dei Volontari del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale, in
quanto nessuno dei candidati partecipanti è risultato idoneo.
Ambiente
Il Parco lancia “Pantelleria Terrazzamenti Colti”, avviso per recupero di terre abbandonate o a rischio abbandono
Per aderire c’è tempo fino al 31 dicembre 2025
L’Ente Parco lancia “Pantelleria Terrazzamenti Colti”, avviso per il recupero delle terre
abbandonate o a rischio abbandono
Un’iniziativa volta alla valorizzazione dei terreni rivitalizzando la tradizione agricola
L’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria lancia, con il MASE (Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica), un’importante iniziativa rivolta ai proprietari di terrazzamenti agricoli
coltivati ritenuti a rischio di abbandono (o già incolti e abbandonati) al fine del loro recupero e
conduzione.
Il progetto è destinato a realizzare misure di intervento volte alla valorizzazione dell’agricoltura. Tutto nasce dalla constatazione che il territorio dell’isola, da diversi
anni, registra una riduzione delle superfici terrazzate agricole coltivate con conseguente aumento
del degrado dei muretti a secco legato alla mancanza di cura e manutenzione ordinaria dei
terrazzamenti.
Il rischio è che si perdano le caratteristiche identitarie del paesaggio agricolo in cui,
anno dopo anno, si osserva la riduzione delle coltivazioni di vite e cappero, ma anche la perdita dei
saperi tradizionali, come quella dell’arte dei muretti a secco.
Obiettivo di “Pantelleria terrazzamenti colti” è quindi valorizzare i terreni agricoli incolti, abbandonati o non adeguatamente utilizzati o di prossimo abbandono, rivitalizzando la tradizione legata all’agricoltura, anche attraverso l’inclusione sociale e lavorativa, offrendo nuove opportunità per i giovani e favorendo l’introduzione di innovazioni tecnologiche e colturali ecocompatibili.
I terreni dovranno essere resi disponibili in affitto per almeno 15 anni e il loro recupero avverrà
prioritariamente attraverso la coltivazione di vite, cappero, ulivo, origano, nonché mediante
allevamenti e altre colture mediterranee idonee alla produzione di derrate. I terreni candidati dai
proprietari nell’elenco dell’iniziativa “Pantelleria Terrazzamenti Colti” dovranno avere precise
caratteristiche, consultabili nell’avviso pubblico al seguente link
https://www.parconazionalepantelleria.it/pagina.php?id=175
La scadenza per l’invio delle domande è fissata per il 31 dicembre 2025.
Il Commissario e la Direzione del Parco esortano la Comunità ad aderire all’iniziativa e ricordano
che gli uffici dell’Ente sono a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. L’iniziativa
rappresenta infatti una importante opportunità per i proprietari dei terreni agricoli e per mitigare
il processo di abbandono dei terreni in atto.
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