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Cultura

I cognomi dell’isola di Pantelleria – XXXVI parte: Da Sardano a Silvia

Redazione

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SARDANO Famiglia estinta in Pantelleria, in origine sono militi della guarnigione del castello e provengono dall’isola spagnola di Maiorca. Levò per arma araldica: Di rosso, a due leoni controrampanti d’oro, coronati dello stesso, tenenti colle zampe anteriori una scaletta di verde; col capo d'azzurro, sostenuto di nero, caricato di tre corone all’antica d’oro. Pietro Sardano junior, figlio di Pietro Sardano senior di Maiorca e di sua moglie Nicoletta, sposa in Pantelleria il 3 febbraio 1616 Vita Salsedo, figlia del capitano o caposquadra Francisco Salsedo e di sua moglie Paula. Il sergent Raffaele Sardano e sua moglie Caterina Brignone battezzano il loro figlio Felice in data 2 maggio 1629. Il padrino è don Gioacchino Salazar, in quel momento governatore dell’isola, e madrina donna Bernardina, sua sposa. Felice Sardano si sposa il 20 febbraio 1651 con Agata Maxucco, figlia di Giovanni Antonio e di Cristina Bonomo. Dalla coppia Sardano-Maxucco nascono: Antonio Sardano, sposato il 6 luglio 1671, Pantelleria, con Giovanna de Malta, da cui nascono Brigida Sardano, che contrae matrimonio il 21 agosto 1712 con il sergent Giuseppe Salsedo (figli Angela e Tommaso), e Susanna Sardano, che si sposa il 30 ottobre 1718 con Francesco Silvano (figlio Giuseppe Silvano, diventato poi sergent).

SARDO Dovrebbe derivare dall’etnico “originario della Sardegna”. Probabilmente così dovette indicarsi il capostipite, quasi sicuramente un militare, sbarcato in Pantelleria. Arma del ramo siciliano: D’azzurro a quattro pali d’oro con tre gigli due e uno dello stesso caricati sul tutto. Nella seconda metà del Seicento la coppia Antioco Sardo e sua moglie Vita ha i seguenti figli: Grazia Sardo; Bernardo Sardo, sposato il 10 agosto 1674 con Giuseppa Messina; Leonarda Sardo, coniugata con Giovanni Polito in data 26 gennaio 1675; Francesca Sardo, sposata il 28 ottobre 1675 con Filippo Angileri.

SCIACCA

Cognome tipico siciliano. Compare in Pantelleria nei primi decenni del Settecento: Arma: D'azzurro, con una colonnetta d'argento movente dalla punta accompagnata nel capo da tre stelle d'oro. Ambrogio Sciacca, nato circa il 1725, sposa tale Angela Silvaggia, da cui ha Nicolò Sciacca (n. 1745, m. 1825). Nicolò si sposa nel 1764 con Giuseppa Valenza, che gli dà un figlio, cui pongono nome Vincenzo (n. 1771, m. 1834).

SILVIA Altra antica casata pantesca di provenienza spagnola. In origine la dizione del cognome è Silva (anno 1575), de Silva (anno 1608), poi Silvia (anno 1622). Levarono per arma: D’argento, con un leone di nero. Diego o Didaco Silva, nato intorno al 1575, si sposa circa il 1595 con tale Francesca. Dalla coppia nascono: Pietro Silva, sposato il 7 gennaio 1622 (venerdì) con Caterina Brignone, da cui Ernando o Fernando Silva; Giovan Battista Silva, che contrae matrimonio il 14 settembre 1630 (sabato) con Lauria Delfino, da cui ha Diego, Giacomo e Andrea Silva; Vita Silva, coniugata con Matteo Guiccardo in data 22 giugno 1631 (domenica); Francesca Silva, sposata il 30 giugno 1637 (martedì) con Francesco Pavia. Diversi i caduti della famiglia Silvia nella Grande Guerra: Silvia Giovanni di Salvatore, Soldato 248° reggimento fanteria, nato il 17 settembre 1897 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, disperso il 17 maggio 1917 sul monte Vodice in combattimento. Silvia Salvatore di Giovanni. Soldato 232° reggimento fanteria (Brigata Avellino), nato l’8 giugno 1896 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, morto il 16 novembre 1916 sul monte San Marco per ferite riportate in combattimento. Silvia Salvatore di Giovanni Battista. Soldato 144° reggimento fanteria (Brigata Taranto), nato il 3 maggio 1883 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, disperso il 4 giugno 1917 sul Carso in combattimento. Silvia Vincenzo di Vito. Soldato 14° reggimento fanteria (Brigata Pinerolo), nato il 2 febbraio 1888 in Tunisia ed inscritto di leva nel comune dl Pantelleria, distretto militare dl Trapani, morto il 15 giugno 1918 sull'altipiano di Asiago per ferite riportate in combattimento. Silvia Vito di Francesco. Soldato 6° reggimento fanteria, nato il 24 settembre 1883 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, morto il 29 aprile 1918 a Palermo per malattia.

Nel Novecento il provetto e ardito capitano Giuseppe Silvia comandava il veliero Montenero, uno dei più grandi, se non il più grande, nell’allora numerosa flotta pantesca.

Orazio Ferrara (36 – continua)

Foto: Arma dei Silvia

Cultura

Pantelleria, “Aspettando San Martino” tra Sfinci e & Vino

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Per la 5° Serata “Sotto il cielo del Corso”, andrà in scena “Aspettando San Martino” 

Domenica 9 novembre 2025 dalle ore 16:00 a mezzanotte

 

Per la seconda volta San Martino arriverà la domenica prossima con sfinci & vino e con una fiaccolata al Corso Umberto I.

La festa “Aspettando San Martino” si svolgerà due giorni prima di San Martino con la partecipazione di tutti Panteschi – grandi e piccini – .

Il pomeriggio comincerà dalle ore 16 con un’attività creativa e divertente. Un laboratorio per creare lanterne, condotto da Carole Bernardo.

Quest’anno l’Istituto di Istruzione Superiore “Vincenzo Almanza – A. D’Aietti” Omnicomprensivo ha aderito al progetto e cosi verrano anche gli studenti che hanno partecipato già da due settimane all’iniziativa.
“Hanno saputo proporre argomenti individuali e, con molta creatività, sono riusciti ad attirare l’attenzione degli adulti” già nelle classe – prima della serata in Corso Umberto.

LABORATORIO E FIACCOLATA

A partire dalle ore 16:00, nel damuso “White Cube” di fronte dell’agenzia “Vivere Pantelleria” – presso la Piazzetta Nazario Sauro, si attiverà il laboratorio per disegnare le lanterne e le alunne e li alunni dell’Istituto hanno la possibilià di essere aiutati al montaggio dei supporti delle lanterne preparate in classe. Tutte le lanterne saranno dotate di una candela elettrica per l’illuminazione.

La “Fiaccolata di San Martino” si svolgerà a partire dalle ore 19:30, e vedrà coinvolti tutte le alunne e tutti gli alunni, che sfileranno cantando con le lanterne fatte da loro, lungo il percorso previsto. 
Il corteo comincerà in Corso Umberto, – Piazetta Nazario Sauro – e va giù lungo il Corso Vittorio Emanuele. Da Piazza Cavour si gira in Via Mazzini attraversando la Chiesa Madre fino il lungomare Paolo Borsellino, girandosi attraversando il Castello per poi salire davanti l’ex albergo Miriam – Via Giovanni Falcone e Via Napoli – per arrivare di nuovo in Corso Umberto. Finendo in Piazzetta Sauro verso le ore 20:00

SFINCI & VINO

Al ritorno dal percorso a Corso Umberto I, i partecipanti e tutti i Panteschi troveranno un momento di intrattenimento e festeggiamento. 
Il Circolo Culturale Corso Umberto offre con il supporto del Circolo “La Tinozza” e l’associazione “La Mulattiera” i famosi Sfinci & Vino.
Circa 100 litri di vino sono stati donati dalle cantine Abraxas, Kazzen, Maddalena e Minardi.

Il Comune di Pantelleria ha accolto con favore l’iniziativa e si è prestato di patrocinare.

L’evento è possibile grazie alla partecipazione di tutti i negozianti del Corso con un tributo economico, da Pina Marino – Vivere Pantelleria – Le Vanità di Camille – MR crea di Tania – Studio La Francesca – Studio Lo Pinto – Anna Silvia & Nicola Ferrari fino a lo studio e la Galleria di Gereon Pilz van der Grinten “Le alcove di van der Grinten” *spaces for the urban arts.

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Ambiente

Il Parco lancia “Pantelleria Terrazzamenti Colti”, avviso per recupero di terre abbandonate o a rischio abbandono

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Per aderire c’è tempo fino al 31 dicembre 2025

L’Ente Parco lancia “Pantelleria Terrazzamenti Colti”, avviso per il recupero delle terre
abbandonate o a rischio abbandono
Un’iniziativa volta alla valorizzazione dei terreni rivitalizzando la tradizione agricola
L’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria lancia, con il MASE (Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica), un’importante iniziativa rivolta ai proprietari di terrazzamenti agricoli
coltivati ritenuti a rischio di abbandono (o già incolti e abbandonati) al fine del loro recupero e
conduzione.
Il progetto è destinato a realizzare misure di intervento volte alla valorizzazione dell’agricoltura. Tutto nasce dalla constatazione che il territorio dell’isola, da diversi
anni, registra una riduzione delle superfici terrazzate agricole coltivate con conseguente aumento
del degrado dei muretti a secco legato alla mancanza di cura e manutenzione ordinaria dei
terrazzamenti.

Il rischio è che si perdano le caratteristiche identitarie del paesaggio agricolo in cui,
anno dopo anno, si osserva la riduzione delle coltivazioni di vite e cappero, ma anche la perdita dei
saperi tradizionali, come quella dell’arte dei muretti a secco.

Obiettivo di “Pantelleria terrazzamenti colti” è quindi valorizzare i terreni agricoli incolti, abbandonati o non adeguatamente utilizzati o di prossimo abbandono, rivitalizzando la tradizione legata all’agricoltura, anche attraverso l’inclusione sociale e lavorativa, offrendo nuove opportunità per i giovani e favorendo l’introduzione di innovazioni tecnologiche e colturali ecocompatibili.

I terreni dovranno essere resi disponibili in affitto per almeno 15 anni e il loro recupero avverrà
prioritariamente attraverso la coltivazione di vite, cappero, ulivo, origano, nonché mediante
allevamenti e altre colture mediterranee idonee alla produzione di derrate. I terreni candidati dai
proprietari nell’elenco dell’iniziativa “Pantelleria Terrazzamenti Colti” dovranno avere precise
caratteristiche, consultabili nell’avviso pubblico al seguente link
https://www.parconazionalepantelleria.it/pagina.php?id=175

La scadenza per l’invio delle domande è fissata per il 31 dicembre 2025.

Il Commissario e la Direzione del Parco esortano la Comunità ad aderire all’iniziativa e ricordano
che gli uffici dell’Ente sono a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. L’iniziativa
rappresenta infatti una importante opportunità per i proprietari dei terreni agricoli e per mitigare
il processo di abbandono dei terreni in atto.

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Cultura

La Luna del Castoro che ha illuminato Pantelleria ieri sera

Direttore

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La luna più splendente del 2025

Ha fatto giusto in tempo la Superluna di novembre, ad apparire e sedurre esseri umani, animali e terrazzamenti agricoli dell’isola. 
Solo ieri sera era così visibile e vicina da avere l’impressione di poterla accarezzare e domani il maltempo torna ad investire la Sicilia e molto probabilmente anche Pantelleria.
L’autore ineguagliabile della foto, lo stimato astrofilo Leonardo Puleo, ha fatto omaggio i nostri elettori di questa immagine spettacolare, dando da esperto quale è il nome del nostro satellite: la Luna del Castoro.
Il fotografo dell’universo, con il suo occhio abile e sensibile ha realizzato la sua ennesima opera d’arte, dimostrando ancora una volta il suo talento.

Luna Piena del Castoro, che per l’occasione sarà anche una Superluna è stata la più grande e luminosa dell’intero anno, perché aveva raggiunto la distanza minima in assoluto dalla Terra, il perigeo.

Perchè si chiama Luna del Castoro

Il nome è da ricondursi, come spesso accada, alla tradizione dei nativi americani, ma in questo caso anche all’epoca del commercio delle pellicce in epoca coloniale. I grandi e simpatici roditori, in questo periodo dell’anno costruiscono le tane per rifugiarvisi durante la stagione fredda.
In questo modo diventavano facili prede sia dei nativi americani sia dei commercianti di pelli.

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