Cultura
I cognomi dell’isola di Pantelleria / XLI parte Valenza

Valenza è uno dei cognomi più antichi di Pantelleria, riscontrandosi fin dal 1500, ed è attualmente uno dei più diffusi nell’isola. Si può affermare, senza tema di smentita, che in ogni vecchia famiglia pantesca, risalendo per i rami ascendenti si trovi sicuramente un antenato Valenza.
Ho controllato per curiosità tra gli antenati di mia madre, Caterina Salsedo, di cui ho gli ascendenti completi per sette generazioni, ebbene alla 7a ho riscontrato ben sei antenati di cognome Valenza. Proprio per la loro grande diffusione i Valenza hanno dato il nome a numerose località e contrade dell’isola, come si evince consultando una carta topografica dell’Istituto Geografico Militare (IGM). I Valenza di Pantelleria provengono dalla Castiglia (Spagna), precisamente dalla provincia del León. Blasone della famiglia: Escudo cuartelado en sotuer: primero y cuarto, en campo de oro, un águilla de sable, y segundo y tercero, en campo de plata, un león de gules (variante: de azur). Scudo inquartato in decusse: primo e quarto, in campo d’oro, un’aquila di nero, e secondo e terzo, in campo d’argento, un leone di rosso (variante: d’azzurro).
Le diverse versioni del cognome
Nelle carte più antiche abbiamo diverse versioni del cognome: Valentia, Di Valentia, De Valentia,
poi Valenza, de Valenza.
Uno dei primi a comparire sulle scene dell’isola è Augustino Valenza deceduto in Pantelleria il 24
luglio 1628 all’età di 48 anni, quindi nato intorno al 1580. Augustino o Agostino è figlio di
Giacomo Valenza e di sua moglie Damiata. Egli si sposa il 25 settembre 1606 con Leonarda Garsia,
nata il 3 dicembre 1589. Leonarda appartiene ad una delle famiglie più importanti all’epoca di
Pantelleria, la stessa muore all’età di circa 30 anni e precisamente il 30 dicembre 1619. Agostino si
risposa il 6 febbraio 1621 con Isabella Ferreri.
Una sorella di Agostino, Silvestra Valenza, convola a nozze il 30 settembre 1606 con Vito Garsia,
fratello di Leonarda.
Da Agostino e Leonarda nasce Salvatore Valenza (ca 1610-1659), che si sposa il 29 aprile 1629 con
Diana d’Aietti, da cui ha Augustino Valenza nato intorno al 1630. Le vicende di quest’ultimo
Agostino ci rivelano quanto fosse alta la mortalità in Pantelleria non solo tra i bambini (una vera
ecatombe), ma anche nelle persone in giovane età, soprattutto tra le donne sposate e ciò a causa dei
parti. Infatti il nostro Agostino Valenza si sposa per la bellezza di ben tre volte.
I tre matrimoni
Il primo matrimonio avviene verso il 1650 con Felicia Stuppa. Il secondo il 16 luglio 1666 con
Maria Bonomo. Infine il terzo matrimonio, avvenuto il 16 giugno 1684 e contratto con Vincenza
D’Angelo Maccotta.
Sempre nel ‘500 vive in Pantelleria certo Thomas Valenza con la moglie Laurenza (Lorenza), da cui
ha Antonia o Antonella (n. ca 1580) e Antonio o Antonino (n. ca 1585). Rimasto vedovo, Thomas si
risposa con tale Caterina, da cui ha Giacobo (n. ca 1594).
Antonia Valenza si sposa il 6 aprile 1604 con Giovanni Belvisi;
Antonio o Antonino Valenza si sposa il 3 maggio 1606 con Pascha Gabriele, dalla quale ha
Tommaso Valentia;
Giacobo Valentia convola a nozze il 15 giugno 1608 (domenica) con Maria Martines de Cordoba,
figlia di Diego e sua moglie Laura. Successivamente, restato vedovo, si sposa l’11 aprile 1616
(lunedì), con la sorella di Maria, Vita Martines de Cordoba. Da quest’ultima nasce Pietro Paolo
Valenza, che contrae matrimonio il 15 settembre 1657 (sabato) con Vita Rosa Romeo, da cui ha
Francesca e Giuseppe Valenza. Giuseppe si sposa il 25 aprile 1707 (lunedì) con Giuseppa Ferreri,
dalla quale nascono Silvestra e Paolo Valenza.
Nel Novecento vi sono abili capitani di velieri appartenenti alla famiglia Valenza, citiamo capitan Michele Valenza al comando del motoveliero “La Giulietta” e il capitano Giuseppe Valenza detto Pastasciutta, comandante del motoveliero “Ernesto Leoni”e scomparso alla veneranda età di 103 anni. Caduti della famiglia Valenza nella Grande Guerra: Valenza Francesco di Giuseppe, tenente di complemento 56° reggimento fanteria (Brigata Marche), nato il 14 ottobre 1892 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, morto il 16 settembre 1916 in prigionia per ferite riportate in combattimento. Decorato di medaglia di bronzo al V.M..
Motivazione: “Primo fra tutti, con mirabile ardire si slanciava attraverso un varco praticato nei reticolati avversari e procedeva poi, sotto l’infuriare del fuoco, all’assalto di una trincea nemica al grido di Viva l’Italia. Oppacchiasella, 14 settembre 1916”. Valenza Giacomo di Giovanni Battista, soldato 75° reggimento fanteria (Brigata Napoli), nato il 6 settembre 1884 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, morto il 13 aprile 1917 nel settore di Tolmino per ferite riportate in combattimento. Valenza Giovanni di Antonio, sottotenente di complemento 144° reggimento fanteria (Brigata Taranto), nato il 28 luglio 1891 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, morto il 23 gennaio 1916 a San Donà di Piave per ferite riportate in combattimento.
Valenza Giovanni di Benedetto, soldato 85a batteria bombardieri, nato 1’8 marzo 1890 in Tunisia ed inscritto di leva nel comune di Pantelleria, distretto militare di Trapani, morto il 13 ottobre 1917 nella 20a sezione di sanità per ferite riportate in combattimento. Valenza Giovanni di Giuseppe, soldato 85° reggimento fanteria (Brigata Verona), nato il 27 aprile 1891 a Pantelleria, distretto militare di Trapani, morto il 21 ottobre 1915 nella 30a sezione di sanità per ferite riportata in combattimento. Caduti della famiglia Valenza nel secondo conflitto mondiale: Valenza Giovan Battista di Giovanni nato a Pantelleria il 29 luglio 1919. Arruolato nella X MAS di Borghese, muore in combattimento allorché il Mas 562, su cui era imbarcato, nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio 1944 tentò di violare la rada di Portoferraio in mani americane. Valenza Giovanni di Salvatore, nato a Pantelleria il 13 dicembre 1919, 2° Capo della X MAS, in forza al 21° Battaglione marò Scirè (personale proveniente in prevalenza dai sommergibilisti).
Risulta caduto il 15 marzo 1945 presso il santuario della Madonna del Sasso (montagne del lago d’Orta). Valenza Giovanni di Salvatore, nato a Pantelleria il 27 febbraio 1921, Sotto Capo della Marina Repubblicana di Salò imbarcato sulla corvetta Cervo (UJ 6086). Durante una missione di guerra, in data 9/10 novembre 1944, la nave andò perduta con tutto il suo equipaggio nel mare Adriatico al largo di Grado (GO). A tutt’oggi s’ignorano le vere cause dell’affondamento: un violento fortunale o l’urto con una mina.
Orazio Ferrara
(41 – continua)
Foto: Arma dei Valenza
Cultura
Pantelleria, 29 agosto tutto il programma del Circolo Corso Umberto: da foto a narrativa, serata ricca e imperdibile

Il Circolo Culturale Corso Umberto invita!
4° serata “Sotto il cielo del Corso” – Venerdì 29 agosto ore 19 negozi aperti
Programma
19:00 Piazzetta Sauro – Presentazione del romanzo biografico “Elvira” di Flavia Amabile.
L’autrice, in dialogo con Irene Pollini Giolai, racconta di Elvira Notari, prima donna regista e produttrice cinematografica in Italia, a 150 anni dalla nascita.
Letture di Gianni Bernardo
20:30/21:00 Piazzetta Sauro – Proiezone cortometraggio “Napoli sirena della canzone” del 1929
Nel corso della serata saranno proiettate alcune immagini di Elvira Notari custodite dalla Cineteca di Bologna di “Napoli sirena della canzone” del 1929.
Tutta la serata:
RESISTENZA di Carlotta Vigo
“Il giorno in cui questo Paese perderà contadini e artigiani, non avrà più storia”, diceva Pasolini. A questa riflessione conducono gli scatti di Carlotta Vigo in mostra alla galleria “Le Alcove di van der Grinten”. Dettagli intimi e quotidiani, frammenti di un mondo fatto di dignità, fatica e saperi antichi.
Protagonisti allevatori, pescatori, contadini, macellai, apicultori e artigiani. Donne e uomini. Sono loro i protagonisti degli scatti di Carlotta Vigo.
Visitabile fino il 22 settembre – Giovedi e Sabato > orario > 11-13 e 18-21
Appuntamenti: 379-2677711 – Gereon Pilz & 331-9900899 – Carlotta Vigo
“I contadini volanti” di Flavia Amabile
Eccezionalmente in occasione della serata sarà possibile visitare una selezione di foto in b/n di Flavia Amabile sui raccoglitori di limoni della costiera amalfitana e della coltivazione dell’alberello pantesco quali testimoni e rappresentanti dell’agricoltura eroica.
> Micro Spazio Hydra, Corso Umberto, 17
Quando: Venerdì 29 agosto dalle ore 19.00
Dove: Corso Umberto I & Piazetta Nazario Sauro
Patrocinato dal Comune di Pantelleria
Tutti i negozi del Corso Umberto resteranno aperti durante la serata culturale –
Il tratto del Corso diventa zona pedonale dalla Scuola Elementare fino l’Ex albergo Miriam.
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Il Circolo Culturale Corso Umberto in cooperzione con la galleria d’Arte “Le alcove di Van der Grinten *spaces for the urban arts” desidera, tramite manifestazioni pubbliche e attività culturali lungo il Corso Umberto I, riportare l’antico splendore al centro di Pantelleria.
Lo scorso anno, nasceva su iniziativa del Presidente, Gereon Pilz van der Grinten, sin dall’inizio con il supporto del Comune di Pantelleria, una seria di eventi culminando nelle serrate con titolo “SOTTO IL CIELO DEL CORSO” che hanno avuto grande successo. Quest’anno la festa “Fari & sfari della luna” e la apertura della mostra “RESISTENZA” hanno conquistato i cuori dei visitatori.
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Circolo Culturale Corso Umberto APS
Gereon Pilz van der Grinten – Presidente
Corso Umberto I, 48-50
I – 91017 Pantelleria
Cultura
A Pantelleria Flavia Amabile presenta “Elvira” ritratto di Elvira Coda Notari, prima donna regista in Italia

Flavia Amabile, giornalista de La Stampa, scrittrice e fotografa sarà presente a Pantelleria venerdì
29 agosto alle 19.00, ospite del Circolo culturale Corso Umberto, per la presentazione di “Elvira”
un ritratto di Elvira Coda Notari, la prima donna regista e produttrice in Italia. Un’anticipatrice ed
innovatrice di cui esistono pochissime testimonianze sia dell’immenso lavoro, sia della vita privata:
quattro fotografie, e solo due film e mezzo fra i sessanta girati e prodotti, oltre a un centinaio di
documentari.
L’autrice dialogherà con Irene Pollini Giolai, sceneggiatrice, mentre a è affidata a Gianni Bernardo la
lettura di alcuni brani del romanzo.
Elvira Notari, di cui ricorre quest’anno il 150esimo della nascita, fu attiva tra il 1906 e il 1929, anni
in cui fondò, insieme al marito Nicola Notari, una casa di produzione cinematografica, la Dora Film,
con sede anche a New York.
Elvira racconta la vita del popolo dei vicoli di Napoli, ma soprattutto la condizione delle donne
costrette a tacere, a rinunciare, a essere invisibili e a sacrificarsi. La regista ribalta la narrazione del
cinema muto dell’epoca e dà “voce” a queste donne, pagando in prima persona per la propria
caparbia volontà, ricevendo il disprezzo dei colleghi, la censura del regime e, in ambito privato, il
risentimento delle sue figlie che in lei vedevano solo una donna ambiziosa, poco attenta ai loro
bisogni.
Oggi Elvira Notari, dopo un lungo e incomprensibile periodo di oblio, torna alla ribalta grazie al
libro, edito da Einaudi, di Flavia Amabile che racconta di questa giovane donna che, all’inizio del
‘900, entra in un cinematografo per la prima volta a 27 anni e decide che il cinema sarà la sua vita.
Il rinnovato interesse per questa interessante figura è testimoniato anche dalla presenza alla
Mostra del cinema di Venezia, del documentario “Elvira Notari. Oltre il silenzio” di Valerio Ciriaci
che sarà proiettato in anteprima domenica 31 agosto.
Flavia Amabile è nata a Salerno e vive a Roma. E’ scrittrice e giornalista de “La Stampa”, dove si
occupa di attualità. Ha pubblicato numerosi romanzi e libri di viaggio tra cui I Baroni di Aleppo, Il
Profumo del Mediterraneo , I contadini volanti, libro fotografico pubblicato nell’ambito di un
progetto che raccoglie diversi reportage sul tema dell’agricoltura eroica. Tra questi anche la
coltivazione dello zibibbo a Pantelleria, Il limone sfusato di Amalfi, lo Sciacchetrà delle Cinque
Terre. La giornalista ha incontrato i coltivatori per fotografarli e filmare i loro gesti, le tecniche, il
loro sapere antico per portare alla luce l’opera, la fatica, e l’insostituibile ruolo nella preservazione
del territorio. Eccezionalmente il 29 agosto sarà possibile visitare una mostra ospitata dal Micro
Spazio Hydra (Corso Umberto n.17) con 20 foto in b/n dei raccoglitori di limoni della costiera
amalfitana e della coltivazione dell’alberello pantesco.
Cultura
Pantelleria com’era: il 28 agosto l’Unipant presenta una conferenza per scoprire l’isola nella storia

Attraverso gli studi di Anthony H. Galt, Nuccia Farina ci parlerà della stratificazione sociale dell’isola, delle sue particolarità rispetto al resto del Sud Italia e delle sue tradizioni
Com’era Pantelleria nel XVIII e XIX secolo e poi dopo? Che significa che Pantelleria basava la sua organizzazione sociale su classe, onore e burocrazia? Perché a Pantelleria i Circoli hanno una connotazione egalitaria a differenza dei circoli siciliani che ne hanno una elitaria? Perché a Pantelleria si facevano meno figli in un’Italia in cui il sud aveva il record di nascite? Qual era l’importanza del Carnevale sulla società pantesca? E qual era l’uso del malocchio su quest’isola?
A queste e a tante altre domande cercherà di rispondere la conferenza storica che si terrà domani, giovedì 28 agosto alle ore 19.00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Pantelleria. Un evento del progetto Unipant PANTESCHITÁ ESTATE 2025, patrocinato dal Comune di Pantelleria e dal Parco Nazionale Isola di Pantelleria, dal titolo “Pantelleria com’era: lo sguardo di Anthony H. Galt. Memorie di Pantelleria negli anni 1968-74”.
La conferenza sarà tenuta dalla Vicepresidente dell’Unipant, Nuccia Farina, che partendo da quanto registrò in una serie di articoli per delle riviste etnologiche americane, Anthony H. Galt tra il 1968 e il 1974, ci parlerà di quello che era in origine l’humus sociale e storico dell’isola a partire dal 1700 per arrivare alla Pantelleria degli anni ’70, dando anche una spiegazione a tante caratteristiche che anche oggi distinguono l’indole pantesca da quella siciliana, come gli stessi isolani ci tengono a sottolineare.
Un piccolo assaggio di una serie più ampia di appuntamenti che si terrà nella stagione invernale all’Unipant, ma che darà modo a panteschi, isolani e turisti di capire meglio l’isola, le sue abitudini, le sue tradizioni e perché è tanto diversa e unica rispetto ad altre realtà della Sicilia e più in generale delle culture mediterranee.
All’inizio della conferenza sarà letto anche un saluto di Janice Galt, moglie del giornalista e storico ormai scomparso. L’ingresso è libero.
Pantelleria, 27 agosto 2025
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