Lavoro
First CISL e il nuovo contratto di lavoro
FIRST CISL E IL NUOVO CONTRATTO DI LAVORO Responso unanime dalle assemblee unitarie. Nelle 9 province siciliane le lavoratrici e i lavoratori del settore bancario hanno detto sì all’accordo di rinnovo del Ccnl, siglato il 23 novembre 2023, tra sindacati del credito e Abi. Per Fabrizio Greco, segretario generale di First Cisl Sicilia: “non abbiamo trattato solo l’aspetto economico, rilevanti i temi dell’occupazione, del welfare, dei diritti sociali, dell’orario di lavoro, della partecipazione
alla vita delle aziende”
In tutte le province siciliane il nuovo Contratto di lavoro del settore delle banche ha ricevuto l’ok.
Molto partecipate le assemblee unitarie indette da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, svoltesi dal 6 al 22 febbraio. “Abbiamo riscontrato un diffuso interesse – spiega il segretario generale First Cisl Sicilia, Fabrizio Greco – nonostante la parte economica fosse già stata riconosciuta. Ricordo che, con la retribuzione di dicembre ‘23, sono stati corrisposti gli aumenti e gli arretrati con il pieno ripristino della base di calcolo del tfr”. Greco concorda con il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, nel definire il nuovo contratto “di svolta e innovativo” aggiungendo che non è soltanto parte economica. “Di assoluto rilievo – dice Greco – anche gli aspetti connessi alla normativa, strumento fondamentale per gestire i cambiamenti in atto nel settore bancario. Assicuro però che continueremo a non perdere di vista tematiche che hanno forti ricadute sociali come la desertificazione bancaria o quelle connesse all’organizzazione del lavoro, pressioni commerciali incluse, che le aziende costantemente aggiornano ricorrendo alla tecnologia. E proprio per governarne gli effetti che abbiamo spinto sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle aziende. E’ una battaglia identitaria della Cisl la cui giustezza è stata finalmente riconosciuta in sede di rinnovo contrattuale”.
Il segretario generale di First Cisl Sicilia, Fabrizio Greco guarda alle sfide future che attendono il sindacato: “abbiamo puntato a contenere gli effetti delle riorganizzazioni aziendali potenziando il Foc, il fondo per l’occupazione, ciò per consentire il ricambio generazionale. Pensionamenti ed esodi hanno progressivamente ridotto la platea dei bancari ma anche la perdita di storici marchi siciliani assorbiti, e con essi lo spostamento fuori regione dei centri decisionali, ha assestato un duro colpo all’economia. C’è necessità di banche di prossimità. JPMorgan e Bank of America hanno posto uno stop alle chiusure di filiali puntando sulle riaperture. Speriamo che la loro azione possa rappresentare una contagiosa inversione di tendenza e ricordare agli istituti di credito la loro funzione sociale. I territori senza servizi finanziari cedono allo spopolamento – conclude Greco – questo fenomeno deve attivare, non solo i sindacati, ma anche le istituzioni. In Sicilia si rischia di perdere altri pezzi fondamentali della nostra storia economica. Banca Sant’Angelo ha comunicato di essere alla ricerca di un partner bancario. Come First Cisl drizziamo le antenne a salvaguardia dei posti di lavoro e degli sportelli”.
Lavoro
Pantelleria, il Comune assume. Domande entro 7 ottobre 2024
Il Comune di Pantelleria assume istruttore direttivo amministrativo, con contratto a tempo determinato.
E’ fissato per le ore 12 del giorno lunedì 7 ottobre 2024, per inoltrare la domanda di partecipazione.
I requisiti richiesti sono
Nel documento che segue, l’avviso integrale del Comune.
Lavoro
In Sicilia “uno studente su 3 pensa di andare via”: i risultati di una ricerca
“In Sicilia meno opportunità di studiare e di trovare
lavoro. Uno studente su tre pensa di andare via”
Presentati al festival “Questa è la mia terra e io la difendo”
i risultati della ricerca del Centro Studi Giuseppe Gatì
Ieri si è tenuta la prima giornata del Festival "Questa è la mia terra e io la difendo",
organizzato dal Centro Studi Giuseppe Gatì a Campobello di Licata (AG). La
manifestazione che anche quest’anno ha beneficiato della partnership accademica
dell’Università LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta), ha ribadito il
proprio impegno nella promozione del diritto a restare presentando i dati del primo report del
Centro Studi Giuseppe Gatì, inserito nel progetto MA.DRE (Mapping Dreams to Safeguard
Students’ Choices).
Dall'analisi delle motivazioni che spingono i giovani ad abbandonare la propria terra,
realizzata coinvolgendo oltre mille studenti (1.363) di alcune scuole superiori
dell’agrigentino, sono emersi questi temi trasversali di particolare rilevanza:
le disuguaglianze, in particolar modo quelle territoriali.
Per il 79% degli studenti ci sono meno opportunità di studiare e trovare lavoro in Sicilia
rispetto ad altre regioni d’Italia o all’estero (81,23% femmine, 75,36% maschi). Inoltre per il
40% degli intervistati, la qualità della vita in Sicilia è peggiore rispetto alle altre regioni
italiane o all’estero, per il 24% si vive meglio in Sicilia, mentre per il 18% è più o meno
uguale, il 18% non ha espresso opinione
il futuro.
Come sarà la Sicilia tra 10 anni? Per il 28% più o meno come adesso, per il 27%
leggermente migliore, per il 15% leggermente peggiore, per l’8% notevolmente peggiorata
mentre il 6% notevolmente migliorata. Il 16% non sa rispondere.
Restare o andare. Se non in Sicilia, dove? Il 26% pensa di spostarsi in un’altra città
siciliana, l’8% pensa di rimanere in quella dove si trova mentre il 32% non sa ancora cosa
farà. Sicuri di andare via il 34% degli studenti (il 10% all’estero e il 24% in un’altra regione
italiana).
I risultati del report hanno delineato un quadro allarmante: oltre il 79% degli intervistati
percepisce la Sicilia come una regione con meno opportunità di studio e lavoro rispetto
ad altre aree del paese, mentre solo il 2% ritiene che le possibilità siano superiori.
Particolarmente rilevante è il divario di genere: più dell'81% di coloro che si identificano nel
genere femminile ritiene che in Sicilia ci siano meno opportunità rispetto ad altre regioni,
una percentuale che supera di 6 punti quella dei maschi. Tuttavia, la maggior parte degli
intervistati (61%) ha espresso un pallido ottimismo riguardo al futuro della Sicilia,
prevedendo un miglioramento, più o meno marcato, o almeno un non peggioramento della
situazione nei prossimi 10 anni.
Oggi la seconda serata dove troveranno spazio l’arte e la cultura, dando voce a espressioni
artistiche che spesso, al sud, non trovano adeguati spazi e visibilità. Sul palco di piazza XX
settembre a Campobello di Licata, si esibirà anche Roberto Lipari, attore, regista e
conduttore di Striscia la Notizia, emblema della sicilianità al di fuori della propria regione, che
racconterà come la Cultura sia un settore che offre importanti e inimmaginabili opportunità
lavorative per chi vuole rimanere nella propria terra perché “anche in Sicilia si può vivere di
Cultura”.
Lavoro
Lavoro, in Sicilia 30 mila euro in tre anni alle imprese per ogni assunzione
Presidenza della Regione
Trentamila euro, in tre anni, per ogni nuovo assunto in Sicilia. È l’incentivo attivato dall’assessorato regionale del Lavoro con l’avviso pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana rivolto alle imprese che esercitano attività commerciale e industriale nel territorio regionale. La dotazione finanziaria è di 40 milioni che consentirà di erogare contributi per assumere fino a 1.350 persone. Tra pochi giorni sarà comunicata la data del “click day”, ovvero del giorno dal quale le aziende potranno presentare la domanda.
«È un provvedimento fortemente voluto dal mio governo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – e istituito con l’ultima Finanziaria, con l’obiettivo di far crescere l’occupazione in Sicilia, creando nuovi posti di lavoro “di qualità”, ovvero stabili e duraturi. Guardiamo in particolare ai giovani e ai soggetti meno favoriti sul mercato, per creare nuove opportunità di assunzione o di stabilizzazione. È un sostegno concreto alle aziende che operano in Sicilia che si aggiunge alle misure già varate dalla Regione e che hanno favorito le condizioni per una crescita dell’occupazione del Pil dell’Isola, come attestato dagli ultimi indicatori della situazione economica del Paese».
«Si tratta – dice l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano – di un sostegno importante all’economia siciliana. È una misura destinata a favorire la crescita occupazionale, contribuendo all’abbattimento dei costi del lavoro sostenuti dalle imprese che assumono a tempo indeterminato, anche favorendo la trasformazione dei contratti a termine o dei tirocini di giovani già avviati dalle aziende».
L’incentivo viene riconosciuto, fino ad un massimo di 10 mila euro all’anno per tre anni, per le nuove assunzioni a partire dall’1 gennaio 2024 a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato o a seguito di assunzione stabile di tirocinanti della stessa azienda. Sono esclusi i contratti di apprendistato. Beneficiarie sono le aziende (incluse le micro e le piccole e medie imprese) che hanno una unità produttiva in Sicilia o che la attivino. L’incentivo può essere riconosciuto per un numero massimo di 10 lavoratori, nel rispetto del regolamento “de minimis” previsto dalle norme europee.
Le domande potranno essere esclusivamente presentate attraverso il supporto del Sistema Informatico (SI) dedicato, al quale si potrà accedere con Spid. Sarà stilata una graduatoria a sportello predisposta in base all’orario di presentazione.
L’avviso è pubblicato sul portale della Regione Siciliana al seguente link:
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