Segui i nostri social

Cultura

Festival delle Lettere 2024, lettera a un bullo. Bando d’iscrizione entro 15 aprile

Redazione

Pubblicato

-

FESTIVAL DELLE LETTERE 2024

Lettera a un bullo

La manifestazione che celebra la scrittura a mano
torna con un nuovo tema di grande attualità.

Scrivere a mano riempie ogni tipo di distanza e mette a nudo le emozioni che si
nascondono dentro ognuno di noi, intimità e segreti raccontati con le parole scritte a
penna, custodite dal Festival delle lettere in un archivio nato nel 2005.
Il tema senza tempo della XVIII edizione è “Lettera a un bullo”, scelto per celebrare un
altro grande punto di forza della scrittura a mano: rompere i silenzi e agire con coraggio
contro chi ci fa sentire deboli.
Oggi 6 adolescenti su 10 sono vittime di bullismo e la scuola è il luogo più a rischio. Di
fronte a questo panorama contemporaneo, il Festival delle lettere dà la possibilità a uomini
e donne di tutte le generazioni di condividere la propria storia e trasmettere messaggi
universali per porre fine al problema.
Bullo è chi nasconde le comuni fragilità umane dietro uno sguardo, una parola o un gesto
che diventano scudo di forza e superiorità. Questo dualismo, tra ciò che è e ciò che
appare, lo rende una persona temuta da molti e rispettata da altri.
In un mondo ambizioso e competitivo, il bullo sceglie, più o meno consapevolmente, la
strada della forza per il desiderio di primeggiare. In luoghi diversi, dalla scuola ai social
network, si impone, urla per far prevalere la propria voce e sentirsi potente. Così una
presa in giro che può sembrare innocente si amplifica come un’eco, fino a diventare
un’abitudine.
Ancora una volta il tema proposto vuole trasformare le parole impresse su un foglio in
un’occasione per riflettere e far riflettere, affrontare paure e colmare distanze.
È possibile scrivere la propria lettera e spedirla entro il 15 aprile (nuova data di
scadenza e farà fede il timbro postale). Dettagli sul bando di concorso scaricabile qui >>.
Per lasciare ampio spazio a chiunque voglia prendere carta e penna, sono aperte anche le
altre tradizionali categorie in concorso:
• Lettera a tema libero
• Lettera under 14
• Lettera dal cassetto
Info e regolamento completo
https://festivaldellelettere.it/ | info@festivaldellelettere.it

Ambiente

Campobello – Pro Loco, tre incontri con gli studenti su “Il nostro territorio segno d’identità”

Redazione

Pubblicato

il

“IL NOSTRO TERRITORIO SEGNO DI IDENTITÀ”: A CAMPOBELLO TRE INCONTRI DELLA PRO LOCO CON GLI STUDENTI

[CAMPOBELLO DI MAZARA] “Il nostro territorio segno di identità” è il tema dei tre incontri che la Pro Loco Unpli Campobello di Mazara e delle frazioni ha organizzato presso l’Istituto comprensivo “San Giovanni Bosco-Luigi Pirandello” di Campobello di Mazara a partire da giovedì 2 maggio, nell’aula magna dell’istituto, con ingresso da piazza Addolorata. «A partire dalla valorizzazione del nostro territorio abbiamo pensato a questo breve percorso formativo per cittadini consapevolmente responsabili – ha detto Max Firreri, presidente della Pro Loco – coinvolgendo enti e istituzioni che ci collaboreranno».

Ecco il calendario di incontri

  • Giovedì 2 maggio, ore 15, “Conoscere e valorizzare i beni culturali del proprio paese: come?”.
  • Venerdì 3 maggio, ore 9, “Col mare si gioca ma va rispettato: le regole per non trattarlo male”, con la partecipazione degli uomini della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo
  • Lunedì 6 maggio, ore 15, “Le ragioni di tutelare l’ambiente che ci circonda: quali buone pratiche”, con la partecipazione dell’ufficio ambiente del Comune.

«L’incontro sui beni culturali del paese sarà propedeutico all’iniziativa “Adotta un monumento” che la Pro Loco promuoverà a partire da settembre 2024 nell’istituto comprensivo del paese», ha concluso Max Firreri.

Leggi la notizia

Cultura

Scuola, “Non solo Mizzica”: dalla Regione 400mila euro per promozione del dialetto

Direttore

Pubblicato

il

Presidenza della Regione
Oltre 400 mila euro alle scuole siciliane per il progetto “Non solo Mizzica – Il siciliano, la lingua di un popolo”, che prevede interventi di diffusione e promozione del dialetto. Il dipartimento regionale dell’Istruzione ha approvato la graduatoria definitiva degli istituti scolastici con sede in Sicilia che otterranno i fondi.

Nello specifico, sono state ammesse al finanziamento 65 proposte curriculari ed extracurriculari di Tipo A, che riguarda le scuole di ogni ordine e grado, il cui costo massimo non doveva superare i cinquemila euro; due quelle di Tipo B, per i progetti che prevedono partenariati tra istituti superiori, con un liceo coreutico-musicale nel ruolo di istituto capofila e con un costo massimo finanziabile di 60 mila euro ciascuno. I fondi impegnati raggiungono circa 325 mila euro per gli interventi di Tipo A, e poco meno di 80 mila euro per il Tipo B, per un importo totale di poco 404 mila euro circa. Il decreto di approvazione della graduatoria dispone l’immediato pagamento dell’80 per cento della spesa complessiva, mentre il restante 20 per cento sarà liquidato all’atto della rendicontazione da parte degli istituti scolastici beneficiari.

Le attività finanziate riguarderanno, fra l’altro, studi e ricerche sui dialetti locali (anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti), alla scoperta di proverbi, poesie, detti, canti, nenie, filastrocche, “cunti”, secondo i diversi codici espressivi (fonici/uditivi, visivo/gestuali). Sono previsti anche incontri e giornate studio, organizzati anche in forma aggregata tra più scuole, per l’analisi delle manifestazioni culturali tipiche della tradizione popolare siciliana (mercati, spettacoli tipici, usanze, tradizioni, riti religiosi); laboratori di diffusione della lingua siciliana; incontri con cantastorie, pupari e altri artisti; scambio intergenerazionale attraverso l’incontro fra giovani e anziani; spettacoli ed elaborati artistici; costituzione di fonti bibliografiche e archivi documentali, anche sonori; messa in rete di archivi e fonti. 

Nell’ambito dell’intervento di Tipo B, in particolare, saranno promossi laboratori finalizzati alla realizzazione di composizioni, interpretazioni e rappresentazioni artistiche; eventi con artisti siciliani e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Meta finale sarà una manifestazione pubblica che coinvolgerà personaggi e artisti in veste di testimonial. Le attività potranno svolgersi anche al di fuori del periodo e dell’orario scolastico/accademico. 

 

Il testo integrale del decreto e le graduatorie definitive sono disponibili sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo link.

Leggi la notizia

Cultura

Ciminna (PA), dal 1 al 12 maggio mostra “I cromatismi sottili” di Giorgio Puleo a cura di Massimiliano Reggiani

caterina murana

Pubblicato

il

Primo maggio 2024: protagonisti i colori brillanti di Giorgio Puleo, con la sua nuova mostra nell’ambito della rassegna d’arte “Ciminna Contemporanea”.

“È con orgoglio – afferma Vito Mauro, presidente della Pro Loco di Ciminna, in provincia di Palermo – che abbiamo patrocinato e voluto quest’evento dedicato a Giorgio Puleo, artista figlio della nostra terra”.

“È nato infatti a Baucina – spiega – e prosegue nel segno di una continuità che da secoli vede Ciminna e il suo circondario come propulsori della vita culturale siciliana”.

“I cromatismi sottili” è il titolo dell’antologica curata dal critico Massimiliano Reggiani, che sarà inaugurata mercoledì 1 maggio alle 17:30 negli spazi del Polo Museale in Corso Umberto I, alla presenza dei sindaci, rispettivamente di Ciminna e Baucina, Vito Filippo Barone e Fortunato Basile.

All’evento, moderato dalla giornalista Marianna La Barbera, interverranno, oltre all’artista e al curatore, l’assessore alla Cultura del Comune di Ciminna Michele Avvinti e il poeta Saverio La Paglia.

Il pubblico potrà ammirare diversi dipinti che Giorgio Puleo realizza sovrapponendo materiali differenti, intrisi di pigmenti che lasciano tracce spontanee guidate però dalla sensibilità dell’artista.

Da questo raffinato gioco di sovrapposizioni traspaiono forme ed echi lontani, come immagini di una realtà vissuta ma corrosa dal tempo e velata dall’oblio.

“Giorgio Puleo nasce non distante da Palermo sulle colline ubertose dell’entroterra siciliano – afferma il curatore Massimiliano Reggiani – quel suolo fertile e ricco che guadagnò all’isola l’appellativo di granaio dell’Urbe”.

“Classico è il retaggio della sua arte – prosegue – in apparenza materica e informale ma in realtà maturata sulla percezione intuitiva del passato: l’artista Giorgio Puleo lavora con certosine sovrapposizioni di colori, stese direttamente o impresse sulla superficie come traccia di un gesto volontario, di un tampone imbevuto di pigmento; è una matrice che dà emozioni più pacate, meno violente di una pennellata”.

Da questo accenno si coglie come già l’intera ricerca dell’artista, che crea una pittura gentile e delicata, sia attenta agli effetti che il tempo esercita sulla materia.

In molte sue opere si intravedono macchie antropomorfe che spiccano sulla luminosità del fondo chiaro ma vengono subito coperte e parzialmente nascoste da un sovrapporsi di altri momenti cromatici.

In altri lavori, invece, i colori si organizzano più liberamente senza dover evocare la necessità di una forma.

I dipinti di Giorgio Puleo obbligano a una doppia lettura: la prima, più intuitiva, sull’equilibrio complessivo dell’opera che vibra davanti agli occhi dell’osservatore con un ritmo battente e nervoso, accostamenti improvvisi e impensati che accendono di riflessi e rimandi l’intera superficie.

La seconda, più riflessiva, spinge a ripercorrere la sedimentazione, il susseguirsi degli strati e l’adagiarsi di ogni colore sul precedente, con forme sempre nuove che lasciano però in evidenza larghi tratti della stesura sottostante.

Esiste quindi un gioco sottile tra l’osservatore e l’artista, quasi fosse una scoperta di figure celate, frammenti di storie e immagini dimenticate o erose da un logorio incessante ma non sembra sia questo il tema più significativo della sua pittura.

Vi sono tre elementi che rendono particolarmente accattivanti le opere di Giorgio Puleo.

Il bianco, la massima luce che diventa il luogo mentale della scena: l’osservatore trova nella campitura di fondo un ambiente conosciuto che può immaginare come primigenio e non estraneo alla propria esperienza.

È lo spazio delle possibilità, la dimensione in cui andrà a svolgersi l’evento della creazione.

Tutto quello che sta fra le origini e l’oggi è la somma degli interventi cromatici, senza bisogno che questi alludano a una rappresentazione qualsiasi.

Il bianco è sinonimo di appartenenza, il colore diventa così narrazione condivisa, memoria comune.

Il colore per Giorgio Puleo è dunque una realtà frastagliata che si poggia senza sbavature sul candore e sulla serenità del fondo.

L’artista lo stende grazie a continui appoggi con materiali diversi che imprimono – o meglio lasciano – un ritratto fisico della propria identità.

Sono elementi che diventano personaggi, caratteri, attori di questo teatro cromatico simile alla coreografia di una grande e complessa danza.

Il classico, invece, è l’emozione che prova chi osserva attentamente un’opera di Giorgio Puleo.

Basti immaginare le figure o i decori, dipinti e passati al forno, di un qualsiasi frammento ceramico dell’antichità; oppure un intonaco ripristinato e poi imbiancato, non una ma infinite volte, d’un qualsiasi muro abbandonato al sole mediterraneo o al salmastro vento di maestrale.

Solo un artista sensibile e attento e quasi timido, come appare Giorgio Puleo quando illustra una propria opera, avrebbe potuto ricreare – per trasmetterlo agli altri – il meccanismo, alimentato da curiosità e meraviglia, della propria conoscenza.

Giorgio Puleo ha vissuto nei grandi silenzi di una Sicilia antica colma di memorie, di echi, di rimembranze; ha abitato in un piccolo centro rurale, Baucina, e ha osservato il lavorio del sole e del vento sui muri ormai erosi, sui colori dilavati, sul ferro battuto un tempo smaltato di vernici brillanti.

“Tutto, per lui – conclude Massimiliano Reggiani – è rugginoso, fragile e al contempo affascinante: di storie passate, di eventi sconosciuti, di una memoria non più rintracciabile ma comunque presente al suo occhio attento, capace di farsi catturare da ogni piccola scaglia, da ogni muto frammento”.

Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza