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Erice, Faggioli si conferma Campione d’Italia Pellegrino: “Grazie a tutti i piloti, sono l’anima della Cronoscalata”

Marilu Giacalone

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Simone Faggioli trionfa ad Erice, conquista la decima cronoscalata trapanese e si aggiudica il titolo di Campione d’Italia per la diciassettesima volta. Il pilota toscano, a bordo della Norma M20 (scuderia Best Lap) ha fatto registrare il miglior tempo in entrambe le manches, centrando il successo con il tempo complessivo di 5’52”88 e precedendo Stefano Di Fulvio (Osella Pa30 della Drepanum Corse) che ha chiuso gli 11 chilometri e 460 metri delle due prove in 6’00”64. Terzo Francesco Conticelli (Nova Pc01) con 6’01”44. A fare da cornice a questa 65a

edizione della cronoscalata Monte Erice, terzultimo appuntamento del Civm ed organizzato dall’Automobile Club Trapani, è stata un meteo perfetto ed un pubblico appassionato che ha seguito la gara diligentemente, rispettando le disposizioni del direttore Fabrizio Fondacci.

“Abbiamo assistito ad una giornata di vero e sano sport – sono le parole di Giovanni Pellegrino, presidente dell’Automobile Club Trapani, l’organizzatore della cronoscalata trapanese – ed il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita di questa edizione. Ma, soprattutto, ai piloti, ai loro team ed ai meccanici, perché senza di loro non esisterebbe la Monte Erice. Ogni anno ci adoperiamo per rispettare le varie prescrizioni in termini di sicurezza che ci giungono dalla Giunta Sportiva Aci Sport e siamo stati ben felici di realizzare gli interventi richiesti, perché la sicurezza dei piloti è il nostro mantra. Per questo motivo ci ha fatto enormemente piacere l’apprezzamento positivo ricevuto dell’Ispettore alla Sicurezza Aci Sport, il quale venerdì pomeriggio ha constatato la perfetta esecuzione dei lavori che abbiamo effettuato sui 5.730 metri del tracciato”.

Per il presidente dell’Ac Trapani “Erice è città di pace, città di scienza, ma è anche città di sport e di motori. Partecipando alla Monte Erice i piloti corrono tra il cielo ed il mare, in uno scenario unico ed in un tracciato che ha caratteristiche pressoché uniche. Quando partono, infatti, trovano determinate condizioni che cambiano diverse volte prima di tagliare la linea d’arrivo. È per questo motivo che una vittoria ad Erice vale moltissimo”. Alla cerimonia di premiazione ha presenziato anche Rossella Cosentino, assessora comunale allo Sport ed al Turismo di Erice, la quale ha voluto evidenziare l’importanza che riveste la Monte Erice per il territorio, volano per il turismo, ed ha subito rilanciato per la prossima edizione della gara, con l’intento di migliorare il coinvolgimento del territorio.

Le classifiche

ASSOLUTA
1. Faggioli (Norma M20 Fc) 5’52”88
2. Di Fulvio (Osella Pa30) a 7”76
3. Conticelli F. (Nova Proto Np01) a 9”05
4. Fazzino (Osella Pa2000 T) a 11”56
5. Cassibba S. (Np01 V8 Synergy) a 13”01
6. Lombardi (Osella Pa21 4C T) a 13”11
7. Golin (Osella Pa21 JrB) a 25”15
8. Di Caro (Nova Proto Np03) a 29”06
9. Chinnici (Osella Pa2000 T) a 32”08
10. Micciché (Osella Pa21) a 35”07

Gruppi Civm Rs:
1. Prantl (Mini Cooper) 8’06”41;
2. Gioè (Mini Cooper) a 4”83;
3. Loconte (Peugeot 308) a 6”32
Rs+: 1. Liuzzi (Mini Cooper) 7’14”90; 2. Guzzetta (Peugeot 106) a 9”17; 3. Nicoletti (Peugeot 106) a 12”18 Rs Cup: 1. Angelini (Mini Cooper) 7’20”31; 2. Fumo (Peugeot 308) a 16”89; 3. Caruso G. (Seat Leon) a 18”91.

E1: 1. Tortora A. (Peugeot 106) 7’04”89; 2. Freitag (Opel Kadett C Gt/e) a 1”89; 3. Alessi (Peugeot 106) a 4”42 Tcr: 1. Tortora S. (Hyundai i30) 7’02”80; 2. Mistretta (Vw Golf Gti) a 4”23; 3. D’Angelo (Vw Golf) a 5”38

Gt: 1. Peruggini (Ferrari 488 Ch.) 6’47”32; 2. Leogrande (Porsche 911 Gt3 Cup) a 30”57; 3. Parrino (Porsche 911 Gt3 Cup) a 32”58

E2Sh: 1. Galea (Ford Escort) 7’19”33. Cn: 1. Miccichè 6’27”95; 2. Adragna (Ligier Js49) a 8”89; 3. Filippetti (Ligier Js51) a 16”57.

E2 Moto: 1. Golin 6’18”03; 2. Di Caro a 3”91; 3. Carbone (Osella Pa21 JrB) a 14”23 E2Sc: 1. Faggioli 5’52”88

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Cultura

In libreria e online l’ultima fatica letteraria di Rosario Prestianni: “Tennis. Storia di un riscatto”

Redazione

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Il racconto ripercorre le tappe più significative, sotto il profilo della maturazione atletica ed umana, di Rosario Prestianni che, non più giovanissimo, ha scoperto l’attitudine e la passione per un grande sport: il tennis.

L’autore ripercorre con la memoria la propria infanzia, in particolare i momenti in cui, con un semplice pallone ed insieme ad un gruppetto di amici, scendeva in strada a giocare a calcio, come la maggior parte dei suoi coetanei. Ricorda anche, con tristezza, il momento in cui, a causa di una patologia, fu costretto a rinunziare a qualsiasi sport.

Trascorsi alcuni anni, maturò dentro di sé una decisione: praticare il tennis a livello semiprofessionale, sotto la guida di un vero maestro. Sollecitato da un’incoercibile forza di volontà, si iscrisse ad un circolo e cominciò ad allenarsi in maniera sistematica, anche se non sempre con significativi risultati.

La vera svolta arrivò grazie all’incontro con un maestro che, con il passare del tempo, è diventato il suo mentore e il suo confidente.

La narrazione assume un ritmo sempre più avvincente nel momento in cui Rosario Prestianni si sofferma sugli stati d’animo e sui sentimenti che lo hanno spinto a raggiungere un apprezzabile livello tecnico sotto il profilo agonistico. Ma, l’aspetto più rilevante dell’intera vicenda è il raggiungimento di una significativa crescita personale e la consapevolezza delle proprie fragilità e dei punti di forza che caratterizzano, oggi, la personalità dell’autore.

 

Rosario Prestianni, nato nel 1958, dopo una lunga attività nella pubblica amministrazione presso la Regione siciliana, nel 2018 pubblica il suo primo libro: una raccolta di tre fiabe da titolo “Il fantastico mondo di RosMari” (La Zisa), in edizione illustrata. Nel 2020 invece sceglie di dare vita a un racconto per ragazzi: “Turi e il prodigioso cronoscopio” (La Zisa); nel 2022, infine, dedica agli animali domestici il racconto “Ciccio” (Ed. La Zisa). “Tennis. Storia di un riscatto”, pubblicato da Edity, è il suo primo racconto dove il focus principale è invece lo sport.

Papà di quattro figli, è un appassionato sognatore. Innamorato della sua terra, si è sempre occupato di promuovere i prodotti tipici locali per incoraggiare la loro valorizzazione. Ha collaborato con l’associazione “Simenza” che ha come scopo la custodia dei grani antichi siciliani.

Ha, inoltre, promosso la lettura in classe dei suoi racconti in numerosi circoli didattici di Palermo. Ha organizzato anche dei tour per far conoscere ai ragazzi le bellezze artistiche e monumentali della sua città che ama. 

Davide Romano 

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Sport

Pantelleria, interdetti specchi di mare davanti a Bue Marino e Arenella. Ecco quando e perchè

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Il Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Pantelleria:
visto il calendario delle attività veliche e sportive presentato in data 16 Luglio 2024 dal Sig.
ALONGI Daniele, Presidente del Circolo Velico Isola di Pantelleria (quale
responsabile “Organizzatore”), con cui ha comunicato di effettuare le regate Classe
Open con la partecipazione di lance pantesche per i giorni 21 e 28 luglio 2024, nelle
acque antistanti le località “Arenella” (Campo A) e “Bue Marino” (Campo B) del
comune di Pantelleria in base alle condizioni meteo presenti e più favorevoli previste;
gli stralci cartografici allegati alla sopra citata istanza, riportanti l’indicazione delle
zone di mare interessate dallo svolgimento delle regate (non interessate dalle rotte di
transito traffico commerciale);

ORDINA
Articolo 1
(Interdizione del tratto di mare interessato dalla manifestazione)
Nei tratti di mare interessati dallo svolgimento delle manifestazioni (Allegati 1), dalle ore 09:30 e fino al termine delle regate veliche, è fatto obbligo a tutte le unità in transito nella zona di mare interessata alla predetta manifestazione di prestare la massima attenzione alle unità ed ai
partecipanti che sono impegnati nella manifestazione stessa e di non avvicinarsi e sostare a meno di 200 metri da essi.

Ordinanza 2024_13 Regate veliche 2024_Firmato

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Sport

Attraversa Stretto di Messina su una fune: 3.6 km camminando nel vuoto l’impresa di Jaan Roose

Direttore

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Attraversa su una fune sottilissima lo Stretto di Messina, partendo da una antenna a Villa San Giovanni e raggiungendo quella di Messina

Resterà nella storia e probabilmente qualcuno proverà l’impresa cercando di migliorare il record o assottigliare la fune, ma intanto oggi, Jaan Roose ha firmato un tratto di storia dello sport, delle imprese eccezionali e dello stretto più discusso d’Italia: 3.600 in 2h 56′ 32”.

Bardato di maglia a maniche lunghe, pantaloni lunghi per proteggersi dal sole, l’incredibile Jaan con fatica percorre quel sottilissimo percorso fatto di fibre, chiamato slackline,  a 250 metri di altezza dal mare.
Ad un certo punto, ad 80 metri dal traguardo, l’atleta 32enne estone perde l’equilibrio e cade. Riesce a rimettersi cavalcioni sul filo e poi a rialzarsi, per riprendere e concludere il percorso, senza battere il record.

Ma la sua performance equilibrista è indiscussa e lo spettacolo dell’impresa deve esser stato reciproco, tra gli spettatori che vedevano un uomo sospeso in mezzo al mare a oltre 200 metri d’altezza, e il funambolo che vedeva da quella posizione pazzesca due pezzi d’Italia meravigliosi.

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