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Politica

Democrazia partecipata: i comuni che realizzano il progetto

Redazione

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DEMOCRAZIA PARTECIPATA: CITTADINI SENZA DIRITTO DI SCELTA
VIAGGIO NEI COMUNI DOVE IL PROGETTO DA REALIZZARE
VIENE DECISO DA TAVOLI E COMMISSIONI TECNICO-POLITICHE
Ad Avola critiche molte associazioni che organizzano un incontro pubblico
A Caronia nel 2022 si modifica il regolamento e si eliminano le votazioni
A Terrasini il nuovo regolamento pone in capo al Municipio la decisione finale
E poi ci sono le città in cui anno dopo anno “non c’è bisogno di votare”
Ma gli esperti dicono: “Mettere idee in competizione non è la vera soluzione
Meglio incontri, dialoghi e confronti per individuare insieme le priorità”

Sono 6 nell’Agrigentino, 11 nel Catanese, 3 nel Nisseno, 5 nell’Ennese, 22 nel Messinese, 13 nel Palermitano, 3 nel Ragusano, 5 nel Siracusano e 4 nel Trapanese i Comuni che non consentono ai cittadini di scegliere quale progetto o quali progetti realizzare con i fondi di democrazia partecipata, lasciando la scelta a commissioni e tavoli tecnici o tecnico-politici.

L’indagine, realizzata nell’ambito del progetto “Spendiamoli Insieme” della no profit Parliament Watch Italia, individua, tra gli altri, Caronia nel Messinese che quest’anno ha modificato il regolamento eliminando la fase di votazioni, Terrasini nel Palermitano e Santa Croce Camerina nel Ragusano che hanno adottato rispettivamente quest’anno e l’anno scorso il proprio regolamento lasciando in mano all’Amministrazione la scelta dei progetti, Avola nel Siracusano dove molte associazioni hanno dato vita ad un intenso dibattito sui social e stanno organizzando un incontro pubblico sul tema per il 5 gennaio, Pollina e Palazzo Adriano, entrambi nell’Area Metropolitana di Palermo, nei quali a decidere è la Giunta, Caltagirone nell’Area Metropolitana di Catania dove decide il Consiglio Comunale.

Diversi sono poi i Comuni che demandano la selezione ad un’assemblea molto circoscritta, spesso composta dai soggetti che hanno proposto i progetti da valutare, come Riposto nel Catanese e Sinagra nel Messinese.
E ci sono anche Comuni nei quali anno dopo anno “non c’è bisogno” di votare perché le risorse disponibili bastano a realizzare la proposta o le proposte presentate e ammesse. Succede in Comuni piccoli come Cassaro nel Siracusano, Bompensiere nel Nisseno e Roccavaldina nel Messinese.

Ma succede anche in centri più grossi, come Randazzo nel Catanese dove dal 2019
si raccoglie sempre solo un progetto, Serradifalco nel Nisseno dove da anni la conclusione
dell’istruttoria tecnica vede sempre una sola proposta “valida e attuabile”, Palma di Montechiaro nell’Agrigentino dove si finanziano tutte le proposte considerate ammissibili, anche se numerose.

Infine, talvolta, con questi procedimenti non solo si evitano le votazioni ma a vincere è sempre lo stesso soggetto. Per esempio a Torrenova nel Messinese dal 2018 a oggi e a Giardinello nel Palermitano dal 2019 al 2021 a vincere è sempre la Pro Loco del territorio.
«La legge regionale – dice il team di “Spendiamoli Insieme” – impone che la valutazione dei progetti spetti alla cittadinanza “che deve essere messa nelle condizioni di esprimere una preferenza”. E al di là delle differenze tra situazioni, e persino al di là degli obblighi di legge, ogni riduzione dello spazio di espressione dei cittadini rappresenta una “lesione” di diritti ma anche di opportunità di crescita sociale, culturale e civica. Tuttavia, la possibilità di voto in sé stessa non è la vera soluzione».
«Il meccanismo della competizione tra progetti autoprodotti da singoli attori – avverte Laura Saija, docente di Pianificazione Territoriale e Urbanistica all’Università di Catania – non ha nulla di processuale e relazionale. Gli amministratori non hanno ascoltato le istanze da cui vengono i progetti e non entrano nel merito della loro ragion d’essere. I singoli proponenti sono chiamati a fare una gara con i propri simili, entrando in conflitto con chi, invece, potrebbe aiutarli a sognare sogni più ambiziosi». E Rosa Guagliardo e Michelangelo Pavia, componenti del gruppo di impegno di cittadini ed esperti di Palermo, aggiungono: «La reale partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla cosa pubblica non può essere ridotta ad un “like” o ad una “x” facilmente orientabile».

«Siamo convinti – conclude “Spendiamoli Insieme” – che servano incontri pubblici in cui,
con l’aiuto di una buona facilitazione, cittadini, associazioni, studenti ma anche personale
amministrativo comunale, consiglieri e assessori si parlino e capiscano insieme quali sono
le priorità da affrontare, come si possa fare rete per rendere significativi gli interventi e
come dimensionarli sulle somme a disposizione. Serve insomma la componente
deliberativa prima del voto, che è un classico meccanismo rappresentativo».

 www.spendiamolinsieme.it

Cultura

Enti locali in Sicilia, al via IX corso Asael: formazione per sindaci, assessori e consiglieri

Direttore

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Enti locali in Sicilia, al via il IX corso Asael
Progetto formativo per sindaci, assessori e consiglieri

Undici incontri on line con docenti ed esperti di amministrazione e contabilità pubblica

Palermo, 18 ottobre 2025 – Undici incontri on line per formare sindaci, assessori e consiglieri di tutta la Sicilia. Partirà lunedì 20 ottobre la nona edizione del corso di formazione politico-istituzionale organizzato dall’Asael, l’Associazione siciliana amministratori enti locali.

Un appuntamento che ogni anno coinvolge centinaia di amministratori dell’Isola che avranno l’opportunità di approfondire le tematiche più attuali che riguardano comuni ed ex province. “Troppo spesso chi viene eletto non ha pienamente contezza del ruolo che andrà a ricoprire – spiega Matteo Cocchiara, presidente dell’Asael -. Da qui l’esigenza di un corso di formazione che fornisca gli strumenti e le conoscenze per poter servire al meglio le istituzioni, nell’interesse dei cittadini. Un obiettivo che l’Asael persegue da tempo e su cui chiede anche interventi normativi”.

Gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom, dalle 15.30 alle 18, e partiranno lunedì 20 ottobre con il primo webinar, fino ai primi di dicembre. Numerosi i relatori che si alterneranno tra docenti universitari, dirigenti in servizio o in pensione, esperti contabili e amministrativi.

Fra i temi in programma i compiti dei distretti socio-sanitari, il ruolo degli amministratori e dei dipendenti degli enti locali, il decreto salva-casa, l’autonomia differenziata, gli strumenti di programmazione. E ancora i bilanci, il dissesto finanziario, la gestione delle risorse umane, i tributi locali, la legislazione urbanistica, il Pnrr.

“Il corso è aperto a tutti gli amministratori – spiega Cocchiara – sia a quelli più esperti che a quelli eletti per la prima volta. Il sistema delle autonomie locali è in continua evoluzione e solo un costante aggiornamento può garantire a sindaci, assessori e consiglieri di padroneggiare la materia. Un’opportunità che l’Asael offre in modo totalmente gratuito a chi decide di impegnarsi nelle istituzioni: un compito che non è una professione ma che richiede professionalità e quindi competenza”.

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Politica

Trapani, 4 ottobre sit.in contro militarizzazione della Sicilia. Alemanno (MI) “presenteremo proposta di legge”

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UN SIT-IN DI PROTESTA CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLA SICILIA.
L’INIZIATIVA, ORGANIZZATA DAL MOVIMENTO INDIPENDENZA, FONDATO DA
GIANNI ALEMANNO, SI SVOLGERÁ, SABATO 4 OTTOBRE, DAVANTI ALLA SEDE
DELLA PREFETTURA DI TRAPANI. “CHIEDEREMO L’INTERVENTO DELLE FORZE
POLITICHE REGIONALI E PRESENTEREMO UNA PROPOSTA DI LEGGE”

“La nostra terra non si ‘Usa’. No alla militarizzazione della Sicilia, sì al lavoro e alla
pace”. È con questo slogan che il movimento “Indipendenza”, fondato da Gianni
Alemanno, ha organizzato un sit-in di protesta, sabato 4 ottobre alle 10, davanti alla sede
della Prefettura di Trapani, per dire no al progetto in atto di militarizzazione della Sicilia.
Una mobilitazione di donne e uomini siciliani contro i mercanti di armi e di morte.
L’iniziativa, oltre che da “Indipendenza”, è stata promossa dai movimenti “Fermare la
guerra”, “Identità siciliana” e “FISI” (Federazione italiana sindacati intercategoriali)
e rappresenta il primo atto di una più ampia partecipazione in tutta la Sicilia, per sostenere
la piena e totale smilitarizzazione della Sicilia. I tre movimenti chiederanno, inoltre, alle
forze politiche regionali, un impegno forte e determinato su questo tema e presenteranno
un’apposita proposta di legge.
“La crescente militarizzazione della Sicilia, trasformata sempre più in una piattaforma
militare – spiegano i tre movimenti – mette a rischio il territorio e lo rende vulnerabile. La
Sicilia non può e non deve diventare un avamposto di guerra, ma deve essere, invece, una
terra di pace e di incontro tra culture e religioni differenti, sempre nel rispetto reciproco”.
“Su questa nostra proposta – aggiunge Adriana Cavasino, dirigente nazionale di
Indipendenza – abbiamo riscontrato un idem sentire e una larga convergenza da parte di
diverse associazioni. La nostra sarà una grande manifestazione e vedrà la partecipazione di
quanti sono a favore della pace, sul solco delle parole di Papa Leone XIV”. Un “no alla
guerra e alla militarizzazione della Sicilia e un sì alla nostra piena autodeterminazione”, è
quanto sottolinea, anche, Marco Giammanco, dirigente regionale siciliano di
“Indipendenza”.

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Cultura

LeAli per Pantelleria chiede una seduta urgente del Consiglio Comunale per la questione ‘classi pollaio’

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Il gruppo consiliare di LeAli per Pantelleria, dopo il Comunicato di ieri sulla questione ‘classi pollaio’ a Pantelleria ha inviato oggi una pec al Presidente del Consiglio Comunale di Pantelleria, Giuseppe Spata, per chiedere l’indizione urgente di una seduta per discutere della questione pubblicamente o di aggiungere appositamente un punto al prossimo Consiglio che si terrà mercoledì.

Ecco il testo della richiesta: “Vista la protesta avviata dai genitori e quanto appreso, si chiede una seduta straordinaria e urgente o l’inserimento di un punto suppletivo all’OdG del Consiglio Comunale convocato per mercoledì 24 c. m. sui problemi dell’Istruzione.

Il Capogruppo di LeAli per Pantelleria

Angela Siragusa

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