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Crisi Idrica in Italia: più del 40% viene sprecata. I più spreconi palermitani, catanesi e…

Crisi Idrica in Italia: più del 40% viene sprecata
Per quanto possa essere piacevole passare Halloween con una temperatura media italiana che oscilla tra i 22 e i 30 gradi, questo fenomeno è una delle tante conseguenze della crisi climatica in atto sulla terra. Oltre alle temperature eccessivamente calde, alle numerose alluvioni e incendi avvenuti negli ultimi mesi dovuti alla siccità, anche lo spreco dell’acqua ha un ruolo chiave per la salvaguardia dell’ambiente.
In occasione della giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), istituita dall’ONU il 22 Marzo, l’ISTAT ha pubblicato il suo ultimo rapporto sul consumo medio di acqua in Italia.
La situazione in Europa
Il nostro Paese è al primo posto in Europa in termini di volume di acqua dolce potabile prelevata da risorse naturali, quali fiumi, laghi e sottosuolo. Analizzando la situazione a livello europeo, il divario è notevole. Secondi solo alla Grecia con 157 metri cubi annui per abitante, l’Italia ne raccoglie 153, lasciando un ampio distacco con l’Irlanda (128), Bulgaria (119) e Croazia (111), che seguono in classifica. All’ultimo posto troviamo Malta, Estonia e Lettonia con rispettivamente 30, 45 e 48 metri cubi annui per individuo.
Considerando i Paesi europei facenti parte dell’area mediterranea, l’Italia sfrutta maggiormente le acque sotterranee che equivalgono a poco più dell’80% del totale dell’acqua dolce raccolta. Al contrario la Grecia si affida maggiormente alle acque superficiali. Di seguito è possibile avere una rappresentazione visiva dei prelievi di acqua dolce nei Paesi UE27.
Tuttavia, nonostante un vantaggio dovuto al clima e alle risorse naturali disponibili del nostro Paese, ad oggi circa il 40% dell’acqua raccolta viene sprecata a causa delle condizioni della rete idrica. Infatti, se consideriamo lo studio condotto dall’ISTAT, ogni anno vengono immessi nella rete idrica nazionale 8,2 miliardi di metri cubi di acqua, di cui 3,5 miliardi vengono sprecati a causa delle pessime condizioni della rete idrica e non raggiungono i rubinetti delle case.
Le soluzioni del Governo
Oltre alle misure adottate per far fronte alla crisi del gas naturale, per ridurre tale spreco, il Governo ha stanziato 3,9 miliardi di euro per il rinnovo e l’estensione del sistema idrico italiano. L’obiettivo è quello di migliorare le condizioni dei canali che portano l’acqua ai campi e la costruzione di nuove dighe e bacini artificiali per far fronte al forte periodo di siccità che ha caratterizzato gli ultimi anni. In particolare il 60% dei fondi verrà destinato per il rinnovo e miglioramento delle reti idriche al Sud, in particolare Sicilia e Sardegna, che al momento sono in condizioni peggiori rispetto a quelle del Nord Italia.
Considerando i dati del 2018, le 5 regioni che sprecano maggiormente acqua sono: Abruzzo (55.6%), Umbria (54.6%), Lazio (53.2%), Sardegna (51.2) e Sicilia (50.5).
In particolare, per quanto riguarda le singole città, quelle con un dispendio di acqua maggiore sono: Palermo, Cagliari, Catania, Messina e Napoli.
Nel caso in cui il piano strategico messo in atto dal Governo fosse efficace e, considerando che il consumo medio di acqua di un individuo ammonta a 215 litri, sarebbe possibile garantire il fabbisogno di acqua potabile a 44 milioni di persone in più riducendo la percentuale di acqua sprecata e sostituendo i tubi rotti e vecchi della rete idrica. È arrivato il momento di prendere in mano la situazione e salvaguardare il nostro pianeta, eliminando gli sprechi e favorendo le energie alternative come l’energia solare.
Fonte: https://energia-luce.it/
Cultura
Pantelleria, 25 e 26 agosto si terrà l’Ogghiu Pantiscu Fest: celebrazione dell’olio e della sua eroica origine

Dalla celebrazione di uno dei tesori della mappa dei prodotti d’eccellenza panteschi, l’olio, nasce l’Ogghiu Pantiscu Fest che si terrà il 25 e 26 agosto presso la suggestiva cornice del Castello di Pantelleria
Il progetto porta la firma di Stefania De Carlis, imprenditrice agricola e produttrice dell’olio pluripremiato Marthingana, insignito della prestigiosa Silver Tasting Cup al Milan International Olive Oil Award, e di altre etichette che si sono distinte in concorsi internazionali.
Con lei il noto oleologo Luigi Caricato, in collaborazione con Olio Officina, piattaforma culturale di riferimento per il mondo oleario.
Pantelleria è conosciuta in tutto il mondo per il suo zibibbo, per i capperi e per i vini che sanno di vento e di sole. Oggi, l’isola aggiunge un altro tesoro alla sua mappa delle eccellenze: l’olio extravergine d’oliva, frutto di ulivi che crescono strisciando tra le rocce, resistendo a condizioni estreme. Un olio che merita festa e riconoscimenti, racconto e visibilità.
Nel corso delle due serate interverranno ospiti d’eccezione, esperti del settore agroalimentare e studiosi.
Saranno presenti anche rappresentanti delle istituzioni, tra questi il Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona e l’Assessore all’Agricoltura, Massimo Bonì e il Commissario Straordinario del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, Italo Cucci.
Non mancheranno momenti di intrattenimento leggero e raffinato, pensati per alleggerire il racconto e far dialogare sapere e piacere, cultura e convivialità.
Il programma dettagliato dell’evento è ancora top secret e sarà rivelato nelle prossime settimane, ma promette sorprese, riflessioni e incursioni artistiche all’altezza della straordinaria natura dell’isola.
Protagonisti assoluti saranno gli ulivi striscianti di cultivar Biancolilla, piante basse, tenaci, modellate dal vento e dalla pietra. Un simbolo di resilienza e bellezza che da secoli resiste all’aridità e alla forza sferzante del maestrale, offrendo un olio dalle proprietà organolettiche uniche, dal profumo elegante e dal gusto identitario.
L’obiettivo è chiaro: dare voce all’olio dell’isola, al suo paesaggio, alle sue radici. Non una semplice celebrazione, ma un atto d’amore verso la terra, un omaggio alla bellezza di ciò che nasce lento, profondo, autentico.
E questo è solo l’inizio: un assaggio di un progetto più ampio che mira a trasformare l’olio di Pantelleria in ambasciatore culturale e sensoriale dell’isola, dentro e fuori i confini del Mediterraneo.
Cultura
Tutti al Mare. Oggi si parla di venti con il Comandante Stefano

Come memorizzare il nome di tutti i venti in pochi secondi e non dimenticarli più
Da oggi, Il Giornale di Pantelleria, offrirà nuovi contenuti relativi al mare e alla navigazione, con l’aiuto prezioso di un ospite speciale: il Comandante Stefano della Scuola Nautica Delta.
Come approccio iniziale, chiameremo questa rubrica Tutti al Mare.
Si parlerà di navigazione sicura, di venti, di pesci e quanto altro si desideri approfondire per vivere il mare con consapevolezza e, quindi, maggior piacere.
Oggi iniziamo con una delle lezioni base della nautica: conoscere i venti.
Il nostro Comandante, come promette, in trenta secondi ci illustra perfettamente e in modo indimenticabile la Rosa dei Venti.
In 30 secondi ti faccio ricordare per sempre i nomi di tutti i venti principali.
I nomi dei venti sono stati dati più o meno all’epoca dell’impero romano, quando praticamente il Mediterraneo era considerato il centro del mondo, il centro dell’universo.
I nomi dei venti facevano riferimento a un punto, posto più o meno al centro del Mediterraneo, come l’isola di Zante.
- A nord abbiamo i monti, da cui la Tramontana.
- A nord-est abbiamo la Grecia, da cui il vento di Grecale.
- A est tutte le mattine si leva il sole, per cui il vento di Levante.
- Circa sud-est abbiamo la Siria, da cui lo Scirocco.
- A sud abbiamo l’Ostro, o Mezzogiorno.
- Dalla Libia il Libeggio,
- da ovest, dove si depone il sole, avremo il Ponente.
- A nord-ovest abbiamo Roma, città maestra, da cui Maestrale.
Per questo e altre curiosità sul mondo marino seguite il nostro Comandante Stefano della Scuola Nautica Delta, anche su TikTok
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Istruzione, 15 milioni per edilizia scolastica. Turano: «Finanziati 314 interventi»

Il governo Schifani, nell’anno scolastico 2024-2025, ha stanziato oltre 15 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria nelle scuole siciliane, tra fondi regionali ed economie residue del Piano di azione e coesione (Pac).
Complessivamente, dal 2024 ad oggi, sono 314 gli interventi finanziati nelle 9 province dell’Isola: 104 in provincia di Messina per un valore di 4,4 milioni di euro; 72 in quella di Catania per 3,4 milioni di euro; 42 nel Palermitano per 2,2 milioni; 29 in provincia di Agrigento per un importo pari a 2,3 milioni; 23 in provincia di Siracusa per 1,2 milioni; 17 nel Trapanese per 737 mila euro; 13 in provincia di Enna per 513 mila euro; 9 in quella di Ragusa per 359 mila euro; 5 in provincia di Caltanissetta per 280 mila euro.
«Abbiamo finanziato tutte le richieste pervenute da Comuni e Province per mettere in sicurezza gli istituti. Ciascun intervento di manutenzione straordinaria ha potuto beneficiare di un finanziamento massimo di 40 mila euro – afferma l’assessore regionale all’Istruzione e della professionale, Mimmo Turano – In tema di edilizia scolastica, è bene specificare che l’assessorato all’Istruzione ha una capacità di azione “limitata” allo stanziamento di risorse per finanziare interventi, con bandi o circolari, poiché la competenza “esclusiva” è degli enti locali, che sono i proprietari degli edifici».
«Con questi finanziamenti – prosegue – abbiamo dato un aiuto concreto ai Comuni e alle ex Province e dunque alle scuole di tutta la Sicilia, che in questo modo possono mettere in sicurezza gli edifici, procedere con interventi di risanamento delle palestre, di rifacimento di finestre, solai pericolanti, per citare solo qualche esempio. Inoltre, a questi fondi per la manutenzione straordinaria, si aggiungono altri 52 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027 per investimenti nelle scuole, che hanno consentito di realizzare 209 interventi in tutta la Sicilia come mense, palestre, laboratori. Stiamo lavorando all’individuazione di ulteriori risorse, perché migliorare strutture ed edifici significa migliorare la qualità della didattica per i nostri studenti e le nostre studentesse».
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