Ambiente
Crisi Apicoltura – Unicoop Sicilia alla III Commissione ARS. Coppolino “inderogabile richiesta stato di calamità”

CRISI APICOLTURA, UNICOOP SICILIA IN AUDIZIONE ALLA TERZA COMMISSIONE DELL’ARS. COPPOLINO: “INDEROGABILE LA RICHIESTA DELLO STATO DI CALAMITÀ. NESSUNO PENSI DI POTER OSTEGGIARE QUESTA MISURA ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE ALLA SALVEZZA DEL SETTORE” “Siamo stati chiari e risoluti nel manifestare, davanti ai componenti della Terza commissione dell’Assemblea regionale siciliana, la necessità inderogabile di porre in essere la richiesta dello stato di calamità per il settore dell’apicoltura siciliana. Un comparto devastato da mesi da una profonda crisi, a causa del consistente calo della produzione della filiera”. È quanto afferma il presidente di Unicoop Sicilia, Felice Coppolino, che è stato ascoltato dalla Terza commissione Attività produttive dell’Ars, sulla grave crisi in cui versa l’apicoltura siciliana. “Non è più accettabile cercare di eludere il problema che coinvolge migliaia di operatori del settore, ai quali è necessario dare certezze per il futuro. Quindi abbiamo chiesto un intervento immediato e non più prorogabile di carattere economico, proponendo, altresì, di inserire nel Psr (Programma di sviluppo rurale) la sottomisura 10.1.1: ‘apicoltura per la preservazione della diversità’. Un provvedimento che reputiamo indispensabile e per il quale ci batteremo, consapevoli dell’importanza di un comparto, come quello della produzione del miele siciliano, tradizione culturale e risorsa economica del nostro territorio”. “Infine – ha ribadito Coppolino – faremo muro contro tutti coloro che, ad oggi, osteggiano palesemente l’attuazione dello stato di calamità. E su questo non accetteremo alcuna mediazione, ribadendo con forza che saremo sempre in prima linea a fianco dei lavoratori e dei produttori. Adesso è il turno della politica che non può più porre alibi, ma deve trovare soluzioni senza sé e senza ma. Il tempo delle parole ormai è scaduto. Si passi senza alcuna esitazione ai fatti”.
Ambiente
Incendi di vegetazione nel Trapanese: ieri oltre 40 gli interventi dei Vigili del Fuoco

INCENDI DI VEGETAZIONE NEL TRAPANESE , OLTREQUASI QUARANTA GLI INTERVENTI FATTI DAI VIGILI DEL FUOCO NELLA GIORNATA DI IERI 21 SETTEMBRE.
Elevate temperature e forte vento di scirocco, intensa notte di lavoro per i vigili del fuoco del Comando provinciale di Trapani. Tutte le squadre del Comando sono state impegnate dalle prime ore dell’alba e fino a ieri sera, con 39 interventi fatti per incendi di vegetazione su tutto il territorio provinciale.
Dalle prime ore di oggi sono 17 gli interventi in corso per operazioni di spegnimento.
Il Comune più colpito è Castellammare del Golfo.
Ambiente
Pantelleria, calendario distribuzione acqua a Scauri – settembre 2023

E’ uscito il nuovo calendario di distribuzione acqua per il mese di settembre 2023, relativo alla contrada di Scauri
Ambiente
Trattato sull’Alto Mare: 67 Paesi hanno firmato l’accordo per le misure di protezione

L’accordo entrerà in vigore 120 giorni dopo la ratifica da parte di almeno 60 Paesi
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
Alle Nazioni Unite, 67 Paesi hanno firmato il primo Trattato sulla protezione dell’Alto Mare, nella speranza che entri presto in vigore e protegga gli ecosistemi vitali per il pianeta. Tra i Paesi a firmare il trattato il primo giorno figurano Stati Uniti, Cina, Australia, regno Unito, Francia, Germania e Messico, oltre all’Unione Europea nel suo complesso. Ogni Paese, però, deve ancora ratificare il trattato secondo le proprie procedure interne. L’accordo entrerà in vigore 120 giorni dopo la ratifica da parte di almeno 60 Paesi.
Dopo 15 anni di discussioni, lo scorso giugno le Nazioni Unite hanno siglato il primo trattato sull’Alto Mare, anche se la Russia ha dichiarato di avere delle riserve. L’Alto Mare è definito come l’area oceanica che inizia oltre le zone esclusive dei vari Paesi, o a 200 miglia nautiche (370 km) dalle coste. Uno spazio enorme che copre quasi la metà del pianeta ma che, nei decenni passati, è stato a lungo ignorato nelle discussioni ambientali. Uno strumento chiave del trattato sarà la possibilità di creare aree marine protette nelle acque internazionali. Ad oggi solo l’1% circa è attualmente protetto da misure volte alla conservazione degli ecosistemi.
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