Sanità
Covid – Da oggi le nuove regole del Super Green Pass. Ecco quali

Da oggi partono le nuove regole portate dal super green pass che sarà obbligatorio ovunque, tranne per accedere alle attività commerciali per i servizi essenziali.
Super Green pass necessario per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali anche all’aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), entrare in alberghi, partecipare a fiere, utilizzare impianti sciistici e per accedere a tutti i luoghi di socialità ed eventi sportivi e culturali.
Sempre da oggi cambiano le regole per tutti i passeggeri in partenza per voli nazionali. Previsto l’obbligo del super green pass per tutti ad eccezione dei minori di 12 anni e dei soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione di esenzione medica. Sui voli è obbligatorio indossare le mascherine di tipo FFP2 come stabilito dalle ultime disposizioni previste dal Ministero della Salute.
Vaccinazioni
Da oggi sarà possibile infatti ricevere la terza dose già dopo 4 mesi l’ultima somministrazione e non più dopo 5 mesi, anche se questa è una possibilità e non un obbligo.
Sanità
Sanità, CIMEST e FEDER SBV impugnano al Tar Lazio decreto tariffe. Mette in fuga medici italiani e porta a imminente collasso il SSN

Palermo, 5 dic. – Il Sindacato Branche a Visita ed il CIMEST (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica del Territorio), due delle realtà sindacali più rappresentative nel settore della specialistica ambulatoriale convenzionata della Regione Sicilia e Nazionale (FEDER SBV), unitamente ad un centinaio di Strutture sanitarie convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale appartenenti alle Branche a visita, ai Laboratori di Analisi, alla Radiologia, Odontoiatria, ed alla Fisiatria, hanno impugnato avanti al TAR Lazio il D.M. del 23.06.2023 con cui il Ministro della Salute di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha stabilito le nuove tariffe per la remunerazione delle prestazioni di assistenza specialistica e protesica in regime di convenzione.
Le Organizzazioni Sindacali ed i numerosi Centri ricorrenti, tutti rappresentati e difesi dagli Avvocati Professori Salvatore Pensabene Lionti e Tommaso Pensabene Lionti, nel censurare l’illegittimità del decreto ministeriale sotto molteplici profili, hanno tra altro rilevato come il nuovo sistema tariffario risulti irragionevolmente ancorato (addirittura in modo peggiorativo) ai c.d. Tariffari Bindi del 1996 e Balduzzi del 2012, non tenendo peraltro conto di incontrovertibili fattori quali la rivalutazione monetaria, l’inflazione, l’aumento dei costi della vita e dei fattori di produzioni sviluppatisi nel corso di ben 27 anni. Le nuove tariffe, risultando fortemente penalizzanti e sostanzialmente insostenibili, condurranno con ogni probabilità la gran parte delle Strutture alla inoperatività, generando il concreto e gravissimo rischio del collasso del Sistema Sanitario.
“Le nuove tariffe – spiegano Salvatore Calvaruso, presidente del Cimest, e Salvatore Gibiino, segretario nazionale FEDER SBV – rappresentano una corsa a perdifiato verso la distruzione della logica universalistica del Sistema Sanitario Nazionale. Andranno a peggiorare le condizioni di diversi attori della sanità nazionale in tutte le sue articolazioni e in taluni casi ne determineranno la scomparsa, minando il diritto alla salute degli italiani”. “Al ministero della Salute – proseguono – evidentemente soffrono di una grave carenza di visione e dopo essere stati così bravi negli anni a svuotare di personale gli ospedali e adesso si sono superati in quest’impeto di follia e stanno facendo scappare medici e personale sanitario anche dalle strutture convenzionate, che in Italia erogano tra il 60% ed il 75% di tutte le prestazioni specialistiche territoriali, rappresentando l’ultimo baluardo di sanità pubblica. Solo per fare un esempio della scelleratezza di questo nuovo tariffario, come è possibile anche solo pensare di retribuire e trattenere in Italia un medico se il rimborso per la riabilitazione cardiologica viene pagato 3,85 € l’ora rispetto alla già ridottissima tariffa del tariffario Bindi del 1996 che era di 19,11 €? Quale compenso orario possiamo fornire ad un medico a queste condizioni? È normale che vada a cercare compensi dignitosi all’estero e la conseguenza è quella di avere presidi sanitari sguarniti e assessori e presidenti di Regione costretti al paradosso di arruolare a 100€ l’ora medici che vengono da altri Paesi per tentare di salvaguardare quel diritto alla salute che questo Governo, come altri in precedenza, continua a calpestare. Non sarebbe più logica una giusta ed equa remunerazione sia del personale ospedaliero che convenzionato?”
La Sezione Terza Quater del Tar Lazio (Presidente Consigliere Quiligotti), tenuto conto della complessità della questione e delle argomentate censure dedotte dai ricorrenti, unitamente al gravissimo pregiudizio prospettato, ha ritenuto di accelerare la definizione della questione fissando direttamente l’udienza di merito per la ravvicinata data del prossimo 14 maggio 2024, ove il TAR deciderà sul richiesto annullamento del nuovo tariffario nazionale mentre le organizzazioni sindacali, sulla scia di quanto accaduto in altre regioni stanno chiedendo ai Governi regionali ed in special modo a quello siciliano di ritardare l’attuazione del decreto e l’entrata in vigore delle nuove tariffe per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini e le attuali condizioni occupazionali delle strutture accreditate. “Il rischio concreto – sottolineano gli esponenti di CIMEST e FEDER SBV – è quello che dal 1 gennaio 2024 centinaia di prestazioni specialistiche non saranno più erogate in convenzione pena il fallimento delle strutture convenzionate e la chiusura degli ambulatori pubblici per impossibilità di raggiungere la parità di bilancio”.
Sanità
Gangi, terapia riabilitativa per 16 disabili delle Madonie a dorso di cavallo

GANGI, TERAPIA DI RIABILITAZIONE PER 16 DISABILI DELLE MADONIE CON IL CAVALLO COME “AMICO”
Sono 16 i disabili, dai 4 ai 16 anni, provenienti dai 9 nove comuni delle alte Madonie, del distretto socio sanitario 35, che in queste settimane stanno effettuando delle sedute di riabilitazione equestre in contrada Santo Pietro a Gangi. Ad occuparsi del progetto è l’Associazione Horse Division A.S.D , centro riabilitazione equestre in collaborazione con il Comune di Gangi.
Il progetto, finanziato dal piano di zona del Distretto Socio Sanitario 35, prevede la realizzazione di varie attività con un approccio terapeutico sul cavallo per soggetti con disabilità di varia entità, ma con un adeguato livello di autonomia, nel campo dell’agonismo e dello sport. Si tratta di soggetti con disturbi comportamentali o della personalità, disturbi nell’apprendimento e nel linguaggio, o ancora disturbi neuro motori ma anche non disabili che presentano condizioni di svantaggio sociale o situazioni di deprivazione affettiva o cognitiva. Il progetto si avvale di un’istruttore federale di equitazione Alessandra Lombardo e un’educatrice Maria Amoroso.
“Sono previsti dei veri e propri piani personalizzati con l’indicazione delle attività da svolgere su due cavalli in particolare, Zia Clelia e Bambola, tali da offrire ai destinatari stimoli significativi in ambiente non medicalizzato” ha detto Alessandra Lombardo presidente dell’Associazione Horse Division A.S.D di Gangi.
“Il progetto è stato finanziato con 20 mila euro dal Piano di zona del distretto socio sanitario 35 – ha aggiunto Nicola Blando assessore al bilancio del comune di Gangi – ed ha la durata di 4 mesi, per ogni disabile è prevista una seduta terapeutica settimanale”.
“Avere a Gangi – ha concluso il sindaco Giuseppe Ferrarello – una struttura altamente specializzata nel campo delle attività riabilitative e terapeutiche in favore di soggetti affetti da disabilità, punto di riferimento per tutto il territorio del centro Sicilia, è sicuramente un servizio a sostegno delle famiglie, ma anche un motivo di orgoglio”.
Sanità
Gangi, al via rimborso fino a 100 euro per acquisto farmaci

GANGI, VIA LIBERA DA CONSIGLIO COMUNALE PER RIMBORSO, FINO A 100 EURO, PER ACQUISTO FARMACI FASCIA C
Approvato, all’unanimità, dal consiglio comunale di Gangi un importante regolamento a favore delle famiglie che prevede la concessione ai cittadini di forme di rimborso per l’acquisto di farmaci di fascia C. Si tratta di un rimborso parziale o totale delle spese sostenute annualmente per l’acquisto, dietro prescrizione medica, dei farmaci posti in fascia C per un massimo di 100 euro a nucleo familiare.
“Con questo regolamento – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – vogliamo sostenere quei i nuclei familiari che necessitano di farmaci non rimborsati dal servizio sanitario nazionale, a richiederlo possono essere solo i cittadini residenti a Gangi e con un reddito pari o inferiore a 15 mila euro. Un grazie assieme all’opposizione consiliare, che ha proposto il regolamento, va anche ai consiglieri di maggioranza e all’assessore Mimmo Alfonso per l’incessante lavoro di questi mesi”.
I farmaci rimborsabili di fascia C devono essere stati acquistati nelle farmacie locali e di non essere oggetto di altro genere di rimborso o esenzione. Sarà necessario presentare lo scontrino parlante, la prescrizione medica e un’autocertificazione su composizione nucleo familiare e reddito. Inoltre ai beneficiari sarà riconosciuto uno sconto ulteriore del 5 per cento sul totale ammesso a rimborso. L’ufficio servizi sociali entro il 31 ottobre di ogni anno emanerà un avviso e dopo per richiedere il beneficio.
Il presidente del consiglio comunale di Gangi, Concetta Quattrocchi ha detto: “Il rimborso per i farmaci di fascia C è un regolamento nato a seguito della richiesta del gruppo di opposizione Rigenerazione che inizialmente aveva richiesto l’istituzione di una farmacia sociale, la proposta è stata accolta dal gruppo di maggioranza con un impegno condiviso di lavorare in commissione e grazie al supporto di medici di base e farmacisti, dopo diverse sedute, si è giunti a questo importante risultato a sostegno delle famiglie”.
Una buona notizia anche per i dipendenti comunali che a dicembre riceveranno una busta paga più pesante. Con la variazione di bilancio, dello scorso 30 novembre, presentata in aula dall’assessore al bilancio Nicola Blando, come previsto dall’articolo tre del decreto legge 145 del 18 ottobre 2023, nelle more del rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici a tempo indeterminato vi è la possibilità di anticipare l’indennità di vacanza contrattuale del 2024 al mese di dicembre 2023 in misura pari a 6,7 volte l’indennità erogata per l’anno 2023.
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