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Sbarchi

Catania – Sbarchi, Vendemmia (SIAP): “Solo poliziotti con doppi turni impotenti ad assistere al trattamento non umanitario” riservato ai migranti

Marilu Giacalone

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Come avevamo già denunciato gli sbarchi degli immigrati nella città di Catania sono diventati problemi per i soli poliziotti che al solito devono sostituirsi ad ogni ente di supporto a queste persone.
Abbiamo assistito a presidi di associazioni, cittadini “umanisti” davanti al porto di Catania a seguito delle prime navi delle ONG che si affacciavano al “porto sicuro”, polemiche e denunce al Ministro e al Governo per il trattamento inumano. Eppure oggi non vediamo ne associazioni ne enti ne “Umanitari” dinnanzi Palaspedini o l’Hub di San Francesco la Rena a constatare il trattamento rivolto alle persone sbarcate e ai minori non accompagnati, vediamo solo poliziotti che con doppi turni di lavoro sono costretti ad assistere impotenti, al trattamento non “certamente umanitario” riservato a costoro che abbiamo “salvato” e accolti nel porto sicuro catanese. Mai tanta ipocrisia è stata vista, nessun organo prefettizio dovrebbe permettere ciò. Eppure con il comune assente, e la prefettura quasi inesistente, spetta solo ai poliziotti e qualche volontario il peso dell’accoglienza e dell’assistenza. Ci chiediamo, ma è mai possibile che in questa città nessuno veda niente ne istituzioni ne cittadini c.d. “umanitari”, pronti ad assediare il porto e mettersi in bella mostra davanti le telecamere, ma assenti subito dopo? Ci rivolgiamo ai politici locali e rappresentanti nazionali basta sbarchi in questa città che non ha ne le strutture ne il personale per accogliere i profughi, e ci chiediamo ma quale prezzo ancora dobbiamo pagare noi tutti come comunità.

SIAP – CATANIA
Il Segretario Generale Provinciale (Tommaso Vendemmia)

In copertina foto di archivio del giornale
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Cronaca

Lampedusa, fermo amministrativo per nave ONG Luis Michel

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GUARDIA COSTIERA: SOTTOPOSTA A FERMO AMMINISTRATIVO LA NAVE “LOUISE MICHEL”

 

 

L’autorità marittima di Lampedusa, nella giornata odierna, ha provveduto al fermo della nave ONG Louise Michel. L’unità era giunta ieri nel porto dell’isola con a bordo 178 migranti, soccorsi su 4 diverse imbarcazioni (il primo evento avvenuto in aera SAR libica, i successivi 3 in area SAR maltese).

Il provvedimento è stato emesso a seguito degli accertamenti effettuati da IMRCC Roma – autorità coordinatrice dei soccorsi – in base al DL 1/2023, convertito nella legge 15/2023 e recante “disposizioni urgenti in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare”. L’unità, nello specifico, dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all’impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre 3 unità di migranti sulle quali, peraltro, sotto il coordinamento di IMRCC Roma, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia Costiera italiana. Le disposizioni impartite alla nave Ong, valutate le sue piccole dimensioni, erano altresì tese a evitare che la stessa prendesse a bordo un numero di persone tale da pregiudicare sia la sua sicurezza che quella delle imbarcazioni di migranti a cui avrebbe prestato soccorso. La non osservanza delle disposizioni, inoltre, ha rallentato il raggiungimento di un porto di sbarco per i migranti salvati nel primo intervento, inizialmente individuato in quello di Trapani dal Ministero dell’Interno, inducendo così a ridisegnare la decisione in modo da far convergere l’arrivo della Ong, per motivi di sicurezza e di urgenza, nel porto di Lampedusa, già peraltro sollecitato dai numerosi arrivi di migranti di questi ultimi giorni.

A tale comportamento che già di per sé complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi, si sommavano le continue chiamate dei mezzi aerei ONG che hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato.

Allo stesso modo, l’episodio citato da ONG Ocean Viking e riferito ai presunti spari della guardia costiera libica avvenuto in area SAR ricadente nella responsabilità di un altro centro di coordinamento nazionale, non veniva riportato al Paese di bandiera come sarebbe previsto dalle norme sulla sicurezza della navigazione, bensì al centro di coordinamento italiano, in modo continuativo, finendo anche questo col sovraccaricare l’IMRCC in momenti particolarmente intensivi di soccorsi in atto.

Ciononostante, in 48 ore sono state soccorse, sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana, oltre  3300 persone a bordo di 58  imbarcazioni.

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Cronaca

Soccorsi della Guardia Costiera a largo delle coste italiane: salvati 750 migranti tra Sicilia e Calabria

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Si è dato via alle operazioni di soccorso avviate a partire dalle prime ore di questa mattina con i mezzi della Guardia costiera a favore di un peschereccio con molti migranti a bordo, in area di responsabilità SAR italiana ed in particolare a circa 90 miglia dalla costa jonica calabrese.

Soccorsi della Guardia Costiera di Reggio Calabria

Nell’operazione, coordinata dalla Guardia Costiera di Reggio Calabria, sono stati tratti in salvo 295 migranti. Le persone soccorse sono state recuperate e trasportate in sicurezza su tre motovedette della Guardia costiera.

Soccorsi della Guardia Costiera di Catania

È da poco terminata un’altra operazione di soccorso, svolta sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Catania, in favore di un secondo peschereccio, individuato a circa 100 miglia a Est di Siracusa, con a bordo circa 450 migranti.
L’unità, in precarie condizioni di navigabilità, è stata raggiunta e soccorsa da Nave Corsi e da una motovedetta SAR della Guardia costiera. Sul posto in assistenza 3 navi mercantili ed un pattugliatore di Frontex.

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Sbarchi

Decreto Immigrazione, Giancarlo Granata: “Provvedimento efficace e necessario per combattere l’immigrazione clandestina”

Matteo Ferrandes

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Il responsabile provinciale del Dipartimento Immigrazione di Fratelli d’Italia Giancarlo Granata esprime soddisfazione per il Decreto Immigrazione approvato dal Consiglio dei Ministri: “La stretta contro l’immigrazione clandestina, e contro il gigantesco business che c’è dietro, non piace alla sinistra ed ai fautori dei porti aperti . I provvedimenti adottati quali le pene fino a trenta anni per gli scafisti, procedure semplificate per le espulsioni, gestione ordinata dei flussi migratori, nuove norme per il commissariamento dei centri di accoglienza non regolari, sono assolutamente rilevanti e, unitamente al necessario controllo europeo delle frontiere, vanno nella giusta direzione. Le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite su base triennale e saranno ristrette le maglie della protezione speciale fino ad ora utilizzate impropriamente. L’Italia, e in particolar modo la Sicilia, non possono continuare a farsi carico di essere l’unica frontiera dell’Europa”.

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