Cronaca
Zingaro (TP), intervento per recuperare un escursionista polacco ferito
Intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano nella Riserva Naturale Orientata dello
Zingaro (Trapani) per recuperare un escursionista straniero ferito. Si tratta del secondo caso in
meno di una settimana
L'uomo, un quarantenne polacco, stava raggiungendo Cala Capreria insieme ad altri familiari
quando è scivolato sul sentiero scosceso procurandosi la sospetta frattura della caviglia. Non
essendo più in grado di proseguire, i parenti hanno chiamato il Numero Unico di Emergenza 112.
La centrale del 118, trattandosi di un intervento sanitario in ambiente impervio, ha allertato il
Soccorso Alpino.
Da Palermo sono partite due squadre di tecnici che, a piedi, hanno raggiunto il ferito, gli hanno
immobilizzato l'arto, lo hanno caricato su una barella dotata di ruota e trasportato, in gran parte a
spalla, fino all'ingresso sud dove ad attenderlo c'era un'autoambulanza del 118. L'interventto è
stato portato a termine anche grazie alla collaborazione del personale della Riserva.
Soltanto giovedì scorso era stato soccorso nei pressi di Museo della manna un turista spagnolo
diciassettenne che, cadendo, si era e procurato anche lui una sospetta frattura della caviglia.
Anche in questo caso l'intervento era stato portato a termine con la barella trasportata a spalle.
In caso di incidenti su pareti di roccia, sentieri, ambienti montani, ambienti innevati, scogliere, in
grotte e gole fluviali o in caso di persone disperse in ambiente montano, impervio e ostile, per
allertare il Soccorso Alpino è necessario chiamare il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112,
specificando che si richiede un intervento di soccorso sanitario in ambiente montano o impervio.
L'operatore del #NUE112, applicando la specifica "Procedura operativa ambienti montani ed
impervi", trasferirà la chiamata di soccorso alla Centrale Operativa del 118, la quale provvederà
ad allertare il Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).
Cultura
Pantelleria, stanziati fondi per attività dei Circoli
I Circoli di Pantelleria, scrigni di storia e cultura dell’isola
La Giunta Comunale, in seduta odierna, ha discusso dei Circoli di Pantelleria e del loro valore sociale e culturale per l’isola.
Come riporta la delibera
I circoli centenari rappresentano un patrimonio storico e culturale fondamentale per la comunità locale, preservando tradizioni secolari che sono parte integrante dell’identità del nostro territorio;
- Tali circoli sono impegnati nella promozione della cultura, della socialità, delle arti e della solidarietà tra i cittadini, rivestendo un ruolo centrale nel mantenimento della coesione sociale;
- A causa delle difficoltà economiche e delle sfide legate alla gestione delle strutture e delle attività culturali, è necessario fornire un supporto per garantire la sopravvivenza e il rinnovo delle tradizioni locali;
- L’Amministrazione Comunale intende sostenere in modo concreto le attività dei circoli centenari al fine di preservare e tramandare le tradizioni culturali del nostro territorio, incentivando la partecipazione della cittadinanza e la trasmissione di valori comuni. Considerato che alcuni circoli culturali e sociali del territorio comunale hanno raggiunto il prestigioso traguardo del centenario e continuano a rappresentare un punto di riferimento fondamentale per la cittadinanza;
- I circoli centenari rappresentano un patrimonio storico e culturale fondamentale per la comunità locale, preservando tradizioni secolari che sono parte integrante dell’identità del nostro territorio;
- Tali circoli sono impegnati nella promozione della cultura, della socialità, delle arti e della solidarietà tra i cittadini, rivestendo un ruolo centrale nel mantenimento della coesione sociale
L’Amministrazione Comunale intende sostenere in modo concreto le attività dei circoli centenari al fine di preservare e tramandare le tradizioni culturali del nostro territorio, incentivando la partecipazione della cittadinanza e la trasmissione di valori comuni.
Considerato che alcuni circoli culturali e sociali del territorio comunale hanno raggiunto il prestigioso traguardo del centenario e continuano a rappresentare un punto di riferimento fondamentale per la cittadinanza;
Così, la giunta riconosce ai circoli ultra centenari un contributo economico utilizzato dal bilancio corrente straordinario di € 1.000,00 a ogni circolo per un totale di € 9.000,00 a favore dei circoli centenari del Comune di Pantelleria per sostenere la continuità
delle loro attività culturali, sociali e ricreative, con particolare attenzione alle difficoltà
economiche derivanti dalla gestione delle loro strutture.
Economia
SIAP – CATANIA: “STRAORDINARI NON PAGATI: L’ENNESIMA OFFESA AL SACRIFICIO QUOTIDIANO DEI POLIZIOTTI”
“Con una recente circolare emanata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, è stato disposto che, a fine anno, i poliziotti saranno retribuiti per le ore straordinarie effettuate fino a un massimo di 100 ore pro capite. Questa misura, tuttavia, lascia inevasi corposi arretrati relativi agli anni 2023 e 2024, ben superiori alla soglia fissata. La cronica carenza di personale, unita all’aumento delle esigenze di ordine e sicurezza pubblica, ha portato a una richiesta sempre più pressante di lavoro straordinario, spesso necessario anche per attività ordinarie.
Di fatto, centinaia di poliziotti si trovano costretti a prolungare il loro turno di lavoro per una media di oltre tre ore giornaliere. Parliamo di articolazioni come Squadre Mobili, uffici Scorte, Sezioni Volanti, uffici aperti al pubblico, Polizia Stradale, Ferroviaria e, in particolare, dei Reparti Mobili, dove il servizio supera spesso le 12 ore al giorno. Questo sovraccarico ha generato arretrati che oscillano tra le 300 e le 600 ore annue per agente. Nonostante ciò, il Dipartimento ha deciso che, dopo mesi ed anni di attesa, i poliziotti saranno ‘ricompensati’ con la liquidazione di una tranche di sole 100 ore di straordinario, il resto si vedrà, ignorando il sacrificio di chi quotidianamente mette a disposizione la propria vita per il bene collettivo. Questa decisione è una vera e propria offesa al lavoratore.
Nessun altro datore di lavoro potrebbe pensare di imporre centinaia di ore di straordinario senza corrispondere una retribuzione adeguata, pena vertenze sindacali e interventi degli ispettori del lavoro. Eppure, al Dipartimento di Pubblica Sicurezza sembra essere concessa una sorta di impunità. Pur comprendendo che l’enorme ricorso al lavoro straordinario sia causato dal combinato disposto della grave carenza di organico che il Dipartimento non riesce a colmare e della necessità di assicurare i servizi che i cittadini hanno il diritto di ricevere, come tempi adeguati per il rilascio dei passaporti, più agenti sulle strade, piazze sicure, una gestione efficiente del fenomeno migratorio e tutte le altre attività affidate alla Polizia di Stato, questa situazione rischia di diventare esplosiva. Nella provincia etnea, per tutta una serie di questioni – denunciate anche pubblicamente dal SIAP – lo sforzo richiesto agli operatori è stato particolarmente evidente. Oltre ai doppi turni necessari per contrastare la criminalità comune e organizzata, le esigenze straordinarie si sono estese ai servizi quotidiani, come la ricezione delle denunce.
Il personale non si è mai sottratto ai propri doveri, ma questi sforzi diventano sempre più odiosi quando i poliziotti, nella gestione dell’ordine pubblico e nel contrasto alla criminalità, ogni giorno, non solo subiscono attacchi strumentali da parte di una certa politica, aggressioni da criminali e vilipendi da una parte – fortunatamente minoritaria – dell’opinione pubblica, ma devono anche fare i conti con un datore di lavoro che non li remunera adeguatamente per le prestazioni straordinarie richieste. In un contesto simile, risulta ancor più assurdo che, qualora un agente, a causa dei ritardi nei pagamenti, si trovasse in difficoltà nel rispettare i propri obblighi finanziari, il Dipartimento possa addirittura infliggergli una sanzione disciplinare, ritenendo tale condotta ‘disonorevole’. Eppure, pare che l’obbligo di onorare i debiti valga solo per i lavoratori, non per chi li lascia senza stipendio!”
Il Segretario Generale Provinciale (Tommaso Vendemmia)
Cronaca
Ergastolo Filippo Turetta, Tribunale non riconosce l’efferatezza. L’indignazione per la sentenza
La Cecchettin è morta dopo le prime coltellate. Così come Rosanna Belvisi di Pantelleria, ricordata il 25 novembre
Così una lettrice di Pantelleria commenta la sentenza del Tribunale di Venezia
Ieri la giustizia italiana si è pronunciata per l’ennesima volta in modo distorto. Ha si condannato Filippo Turetta all’ergastolo, ma non ha riconosciuto l’efferatezza perché la povera Giulia Cecchettin è morta dopo le prime coltellate per cui le altre non le ha sentite! Quindi, se muori subito, le altre coltellate sono carezze come per la nostra Rosanna Belvisi che non ha sentito le altre 36 coltellate del marito. E il vilipendio di cadavere dov’è?
Sentire Turetta che dice che lui colpiva e lei continuava a gridare oppure l’omicida di Caccamo che era infastidito dall’odore rimasto addosso dopo aver ucciso e bruciato la sua ragazza?
Porca miseria, anche il problema, per noi donne, di farci ammazzare bene per non creare fastidi agli assassini e ai giudici che tirano fuori sentenze pindariche.
Vergogna! Ragazze mie, state attente a chi avete accanto, girate le spalle quando ci sono sentori di comportamenti anomali, ne vale della vostra vita e delle sentenze dei giudici!
Mimmi Panzarella
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