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Cultura

Vittoria (RG), 13 giugno inaugurazione personale di Giovanni Biscari “Il tormento di un artista”

Redazione

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Giovanni Rosario Biscari e il suo “tormento” artistico

Esposizione opere a Vittoria (Rg)

 

Giovedì 13 giugno, ore 18.00, presso la Sala delle Capriate “Gianni Molè” di Vittoria (Rg), si terrà l’inaugurazione della mostra di Giovanni Rosario Biscari dal titolo “Il tormento di un artista”. Dopo i saluti istituzionali di Francesco Aiello (sindaco di Vittoria) e Paolo Monello (assessore ai Beni ed alle Attività Culturali), seguirà la relazione di Salvatore Parlagreco (curatore della mostra).

La mostra sarà aperta al pubblico sino al prossimo 30 giugno (Via P.pe Umberto, 91 – Vittoria-Rg) con i seguenti orari: 10-12 (giorni feriali); 10-12 e 16-19 (martedì e giovedì).

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Sono cinquanta le opere che raccontano – attraverso il tratto, i colori, i soggetti – la parte più intima della controversa personalità di un artista quale Giovanni Biscari (1947–2022), vittoriese. Si possono considerare come frame o segmenti che testimoniano alcune tappe fondamentali della sua vita, in particolar modo gli anni del “tormento” esistenziale e creativo. Tale peculiarità offre esiti di assoluta originalità.

“Si tratta di un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico – spiega Salvatore Parlagreco (curatore della mostra) – che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore studiò e visse, fra Catania, Roma e Vittoria, la città in cui insegnò e risiedette fino alla morte”. Dunque, un viaggio emozionale che svela non solo la confidenza che l’artista dimostra con l’arte figurativa, ma anche il tormento che l’uomo ha vissuto e gestito durante tutta la sua vita.

Tanti i simboli – dell’angoscia e del male di vivere dell’uomo novecentesco – che si intravedono nelle sue opere, molte delle quali racchiudono anche tutta la sofferenza del pittore.

Una persona fragile, tormentata, sensibile, capace di dipingere anche opere astratte, figure drammatiche, nature morte impregnate di un pallido sentimento crepuscolare.

Nella sua epifania artistica di grande effetto, si ritrova “un linguaggio che mescola realismo e simbolismo, nonostante i soggetti delle opere si rifacciano a momenti, personaggi e dettagli di vita quotidiana”.

“Due piani di esposizione, che raccontano il tormento di uno dei pittori più geniali e visionari che abbia mai conosciuto. Il suo vocabolario dei segni, misterioso e magico allo stesso tempo, testimonia la sua fascinazione per l’arte fin da adolescente, cui la continua ricerca e la volontà di sperimentazione promettono di portare nuove opere e nuove riflessioni nel dibattito artistico contemporaneo”.

Attraverso le sue opere, sia grafiche che pittoriche, Biscari ha cercato di denunciare le ingiustizie sociali, l’oppressione politica e le condizioni di vita difficili, in particolare della donna.

Le sue opere rappresentano un esempio di come l’arte possa essere al tempo stesso personale e universale, capace di toccare corde profonde e di stimolare il pensiero critico, un viaggio attraverso la memoria, l’identità e la condizione umana, un viaggio che continua a evolversi e a sorprendere.

“Il suo è uno sguardo crudo, sia su sé stesso che sulle figure che ritrae e dipinge. Toglie loro i vestiti, evidenzia la carne, i segni della magrezza, le deforma, ritrae anche tabù sessuali come l’omosessualità femminile e l’autoerotismo”.

La sua produzione è costituita principalmente da rappresentazioni di volti di corpi tormentati, deformati, mutilati, spesso in atteggiamenti erotici. “Tale sua spregiudicatezza espressiva gli procurò non pochi problemi, con la sua pittura, al punto che non ha mai voluto esporre nella sua città”.

Altra caratteristica che si nota nei suoi ritratti è quella di presentare scene pittoriche spesso affollate da diverse figure. Tuttavia, “Biscari esprime l’essenzialità, quasi una propensione alla veggenza, che lo condurrà nell’arco della sua lunga carriera artistica a prevedere la malattia che lo attanagliava. Guarda diritto verso l’osservatore, che si ritrova a condividere questo stato di inquietudine, con un’empatia che però non risulta forzata, dove vuole fare conoscere anche una realtà diversa, come quella della malattia, nella quale si accentua la sua visione di uomo moderno, una vita fatta di alienazione e atrofia spirituale”.

“La sua poetica – annota Salvatore Parlagreco – è stata tanto mirata all’indagine dell’animo umano, tanto alla denuncia delle condizioni della donna in particolare. Biscari nel corso della sua vita è stato entrambe le cose e probabilmente altro ancora. Lo è stato in modo parallelo, alternando ora un estremo ora l’altro, balzando da una prospettiva all’altra dello spettro esistenziale”.

 

Giuseppe Nativo

Spettacolo

Trapani, MEMA – Mediterranean Music Association si prepara per una prima mondiale

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Trapani, 26 ottobre 2024 – Domenica 27 ottobre, alle ore 18.30, presso la Chiesa di Sant’Alberto, a Trapani, nell’ambito della sua 72ª Stagione Concertistica, MEMA in collaborazione con Trapani Classica presenta il terzo e penultimo concerto del ciclo dedicato, in prima esecuzione mondiale, alle Sinfonie di Franz Schubert trascritte per pianoforte da Jan Brandts Buys e revisionate dal Maestro Gianluca Di Donato.
Il protagonista della serata sarà proprio il Maestro Di Donato, figura di spicco nel panorama musicale internazionale e riconosciuto come uno dei più autorevoli interpreti italiani di Schubert. Il suo legame con il compositore austriaco è testimoniato da un primato significativo: è stato infatti il primo pianista italiano ad aver eseguito dal vivo l’intero corpus pianistico schubertiano.

Formatosi alla scuola del leggendario Aldo Ciccolini, Di Donato ha costruito una carriera brillante che lo ha portato a esibirsi nelle più prestigiose sale da concerto europee. La sua profonda conoscenza del repertorio schubertiano e la sua esperienza interpretativa rendono questo evento particolarmente prezioso per gli amanti della musica classica.

Gli appassionati potranno assistere a questa performance acquistando i biglietti online sul sito www.memassociation.org oppure direttamente al botteghino un’ora prima del concerto. I prezzi sono stati pensati per garantire un’ampia accessibilità: il biglietto intero costa €10,00, mentre è disponibile un ridotto a € 7,00 per studenti fino a 24 anni.

Questo eccezionale appuntamento musicale si inserisce nella prima parte della 72ª stagione concertistica di MEMA, confermando la varietà, la qualità e l’innovatività della sua programmazione, stagione realizzata con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Siciliana – Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, in collaborazione con l’Associazione Trapani Classica, il Museo di Arte Contemporanea – Centro Culturale Oratorio San Rocco, il Goethe Institut, l’Istituto di Cultura Italo Tedesco – Sezione di Trapani, il Libero Consorzio Comunale di Trapani. 

Per informazioni o prenotazioni è possibile contattare il numero WhatsApp +39 376 1380272. Si ricorda gentilmente che, per garantire la migliore esperienza d’ascolto a tutti i presenti, non sarà consentito l’accesso in sala a concerto iniziato.

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Cultura

Palermo, 8 novembre presso Istituto Corradini: incontro sul giudice ragazzino Rosario Livatino ucciso da mafia

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Incontro su Rosario Livatino: venerdì 8 novembre all’Istituto Marcellino Corradini con il giornalista Davide Romano

 

Venerdì 8 novembre, dalle ore 8 alle 13, l’Istituto Marcellino Corradini di Palermo ospiterà un incontro dedicato alla figura del giudice Rosario Livatino, assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 ad Agrigento. La giornata vedrà protagonista il giornalista e scrittore Davide Romano, fondatore della Compagnia del Vangelo e impegnato da anni nel dialogo interreligioso e nella promozione dei valori di giustizia e legalità.

Il programma dell’incontro prevede la proiezione di un film che ripercorre la vita e il sacrificio del giudice Livatino, beatificato dalla Chiesa cattolica il 9 maggio 2021 come “martire della giustizia e della fede”. Livatino, soprannominato il giudice ragazzino per la sua giovane età, era noto per il suo profondo senso di responsabilità e per la sua fede cristiana, che guidava il suo operato anche nei momenti più difficili della sua carriera giudiziaria. Durante il dibattito che seguirà la proiezione, Davide Romano dialogherà con gli alunni su come Livatino rappresenti un modello di giustizia vissuta con umiltà e coraggio.

“Rosario Livatino non è solo un simbolo della lotta alla mafia, ma un esempio di come la giustizia possa essere vissuta con fede e integrità,” ha dichiarato Davide Romano. “Il sacrificio di Livatino è un monito per tutti noi, soprattutto per i giovani, che hanno il compito di costruire una società più giusta. La sua vita ci insegna che la legalità non è un concetto astratto, ma una scelta quotidiana che richiede coraggio.”

Suor Anna Oliveri, direttrice dell’Istituto Marcellino Corradini, ha sottolineato l’importanza dell’evento: “Abbiamo voluto fortemente questo incontro perché crediamo che la figura di Livatino sia fondamentale per trasmettere ai ragazzi i valori della giustizia e del coraggio civile. L’impegno della nostra scuola è educare non solo alla conoscenza, ma anche alla responsabilità morale.”

Questo incontro fa parte di un ciclo di iniziative dell’Istituto Marcellino Corradini volte a sensibilizzare gli studenti su tematiche di forte impatto sociale, offrendo loro l’occasione di confrontarsi con personalità di spicco, veri e propri “supereroi” dei nostri tempi, con l’obiettivo di promuovere una cultura basata sulla legalità e la solidarietà.

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Cultura

Ragusa, Massimo Giannini parlerà di Autonomia Differenziata alla Scuola Beni Comuni

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Massimo Giannini a Ragusa

inaugura nuovo ciclo di incontri tematici per l’anno 2024-‘25

 

Il prossimo 9 novembre alle ore 17, presso la sede del Centro Studi Feliciano Rossitto di Ragusa, sarà avviato il nuovo ciclo – per la nuova stagione – con la presenza di Massimo Giannini, editorialista de “La Repubblica” e scrittore.
Parlerà di Autonomia differenziata colloquiando con il magistrato, Bruno Giordano, e il giornalista, capo redattore de “La Repubblica” di Palermo, Marco Patucchi.

Per l’occasione, l’evento sarà aperto al pubblico, non solo ai soci, che potrà conoscere, in anteprima, l’articolato e nutrito programma che la Scuola dei Beni Comuni intende realizzare in questo nuovo anno.
Verranno, inoltre, fornite tutte le informazioni per aderire alla stessa, in qualità di soci, e assicurarsi la possibilità di sentire dalla viva voce degli autorevoli ospiti, trattazioni di elevato interesse collettivo.

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Fervono i preparativi per il secondo anno formativo della Scuola dei Beni Comuni, non solo comunità fortemente coesa e in formazione permanente, ma anche crogiuolo di pensieri che si intersecano e che coinvolgono persone con il costante e quotidiano desiderio di costruire spazi di dialogo e di libertà, fondati, appunto, sui Beni Comuni.

Anche per l’anno 2024-‘25, la Scuola dei Beni Comuni si propone di promuovere un percorso collettivo di formazione costante, con il supporto di autorevoli docenti. Dopo la pausa estiva, riprende la programmazione degli incontri che hanno portato a Ragusa diverse personalità del mondo culturale, politico, sociale, toccando tematiche di ampio spettro, spesso anticipatarie di temi scottanti.

 

Giuseppe Nativo

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