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Cronaca

Vita (TP), confiscati 12 milioni di euro a imprenditore. L’operazione della DIA

Redazione

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LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA

CONFISCA OLTRE 12 MILIONI DI EURO AD IMPRENDITORE NEL

TRAPANESE

La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca di beni, emesso del
Tribunale di Trapani, procedimento di prevenzione che scaturisce dalla proposta avanzata dal
Direttore della D.I.A, nei confronti di un imprenditore di Vita (TP), attivo nel settore delle
costruzioni e della produzione e commercializzazione di calcestruzzo.
Nei confronti del proposto è stata disposta anche la Misura di Prevenzione Personale della
Sorveglianza Speciale di PS, per la durata di 3 anni e 6 mesi.
Secondo la ricostruzione eseguita dal Tribunale procedente, sulla base di indagini di polizia
giudiziaria eseguita dalla Direzione Investigativa Antimafia, la pericolosità sociale del proposto
emergerebbe dal legame di quest’ultimo con il capo della famiglia mafiosa di quel territorio, dal
quale risulterebbe che l’imprenditore abbia ottenuto sia le risorse finanziarie per avviare ed
alimentare le proprie aziende che la “copertura” mafiosa per espandersi sul mercato,
imponendosi nei lucrosi affari legati alla realizzazione delle grandi opere pubbliche a danno delle
imprese concorrenti, alterando il corretto funzionamento del libero mercato e violando le regole
della leale concorrenza.
Nel provvedimento di confisca eseguito viene descritta, finanche, la partecipazione del proposto
in prima persona a numerosi episodi estorsivi (cd. “messe a posto”), in danno di imprenditori
avversari.
La confisca ha interessato 4 società, di cui tre operanti nel settore edile ed una che gestisce
l’intera area parcheggio e servizi nella località turistica del Parco Archeologico di Segesta, 16
rapporti bancari, 132 beni immobili e terreni nonché 24 automezzi per un valore complessivo
stimato di oltre 12 milioni di euro.
L’odierno risultato si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione
dei patrimoni illecitamente acquisiti e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti
delinquenziali di tipo mafioso, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto
economico nazionale.

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Ambiente

Pantelleria, vendemmia 2025: i risultati tra siccità pregressa e peronospera

Direttore

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Soddisfacente la vendemmia 2025. Dati alla mano

Ogni anno teniamo sott’occhio quella che una eccellenza indiscussa di Pantelleria: la viticultura.
Grazie a questa pratica di agricoltura decisamente eroica anche ai nostri tempi, l’isola ha conquistato uno spazio nei patrimoni dell’umanità, per cui l‘UNESCO ha conferito, lo ricordiamo, il riconoscimento proprio per la vite ad alberello.
Quest’anno abbiamo voluto fare un approfondimento, con una intervista, viste le recenti problematiche ambientali. Abbiamo contattato, all’uopo, Giovanni Bonomo, agricoltore eroico soprattutto per la passione che mette nel suo lavoro. Solerte, studioso, conosce i nomi latini di tutti o buona parte i parassiti che aggrediscono la vite, ma anche i capperi e altre colture importanti nella nostra economia. Con quel suo fare un pò romantico e un pò nostalgico, si sofferma ad analizzare soluzioni possibili per arginare problematiche simili, anche in modo sostenibile, si veda la conferenza che si terrà il 13 novembre prossimo e di cui parleremo in questo articolo.

E così, esordiamo: Signor Bonomo, com’è andata la vendemmia di quest’anno?Partiamo dalla siccità dell’anno scorso che ha portato una certa sofferenza alle piante. Quest’anno invece è piovuto circa 600 mm, quindi un po’ d’acqua è entrata nel terreno, però le piante venivano da un periodo di indebolimento, in cui la vendemmia è stata pessima.
Quest’anno però le viti, queste viti che hanno piantato i nostri antenati, che le hanno scelte fondamentalmente molti migliaia di anni fa, potendo risalire sino ai fenici, perchè lo zibibbo arriva a Pantelleria con i fenici, hanno avuto un buon ristoro grazie appunto all’azione della pioggia. Seppur non sia stata abbastanza generosa.
Ma ciò che ha afflitto quest’anno le piante è stata la peronospera che ha inflitto loro un effetto di “bruciatura”. 

Vuole spiegare a chi non è del settore cos’è la peronospera? “La peronospera, è un parassita, venuto dall’America, come anche lo Oidio, che in Italia si chiama malaria. Esso si riproduce, si replica, e alla fine le foglie tenere e i grappoli teneri che vengono colpite restano come “bruciate”. L’intera isola ha sofferto di questo “attacco”.
 
Siamo a novembre, la vendemmia ormai è arrivata quasi al termine. A Pantelleria si fanno più raccolti, ce li vuole spiegare?Sì, oramai l’abbiamo terminata. La prima raccolta si fa all’incirca ad agosto, nelle zone troppo veloci, partendo dalla scogliera con le uve primizie.
Queste primizie, una volta partivano per fare le cosiddette gabbiette ed essere distribuite come uva da tavola. Fatta questa prima raccolta, via via si risale di quota.”

Quali sono i vitigni della tradizione pantesca?In gran parte è lo zibibbo, poi i panteschi avevano, un tempo per uso personale, il catarrato, il nero nostrale l’insolia, il garignano e altri vitigni secondari. Però ripeto, una volta questi coltivati per uso personale, l’uva che andava alla vendita era lo zibibbo.
“Questo perchè, in genere, l’agricoltore pantesco non  gradisce tanto lo zibibbo, specie il vino dalla prima raccolta che sa essere stucchevole.
“Ma, negli ultimi decenni, sono cominciati ad arrivare i Merlot, i Cabernet, i Shiraz e via discorrendo così.”

Soddisfacente la vendemmia 2025. Dati alla mano

La vendemmia di quest’anno ha prodotto un quantitativo e un qualitativo che ci (6:40) lascia soddisfatti?Come quantitativo si potrebbe fare un po’ di più, se non venissimo da un anno molto arido, come qualità è molto buono. L’uva passa appassisce sempre a quel livello là, quindi poi sono sia i viticoltori con la loro cura, sia gli enologi che fanno dei grandi vini.
Questo quando non piove proprio quando è durante la vendemmia, perchè va a peggiorarsi la qualità dell’uva. Questo, per fortuna non si è verificato in questa annata.
Ho parlato ieri con l’Antonio  D’Aietti l’enologo, forse il principale professionista dell’isola, e lui mi ha detto che stanno guardando gli ultimi arrivi delle varie particelle, delle varie produzioni: siamo sui un 22 mila, si potrebbe arrivare a  24-25 mila quintali.”

Tra qualche giorno si darà via a un corso formativo all’avanguardia, che vuole esporre l’isola ad uno step nel progresso dal punto di vista dei trattamenti. Organizzato dal Centro Giamporcaro e nato da una sua idea, cosa può anticiparci? “L’Università di Palermo ci ha indicato questo formatore, il prof. Luigi Rotondo. Il corso si terrà dal 13 al 16 ottobre e durerà 14 ore, distribuite in tre pomeriggi e una mattinata, cercando di conciliare l’orario con le esigenze degli agricoltori, che di solito lavorano sempre e non hanno mai tempo di fare i corsi.
L’idea è di chiarirci le idee sulla peronospora e altri parassiti,  formando i lavoratori del settore  anche con l’autoproduzione di alcuni preparati, per cercare anche di ridurre l’impatto chimico sulle coltivazioni, che poi la parte anche li mangiamo noi.”
“L’argomento è molto grande, rispetto anche a come si mantengono i terreni, tenendo presente pure l’età delle persone, i mezzi che hanno a disposizione, i guadagni.”

Abbiamo notato  che questo corso è  considerato talmente valido, che il centro Giamporcaro ha radunato parecchi sostenitori: oltre Comune e Parco Nazionale, il Consorzio Vini Doc, le cantine Pellegrino, Emanuela Bonomo e Donnafugata. Poi Fertigess e Stelmond Bio, ma anche l’Autonoleggio Policardo, seppur non sia del settore. “Infatti, già durante una riunione dello scorso marzo abbiamo invitato diverse aziende, le più importanti hanno risposto, quindi Donna Fugata, Pellegrino, adesso è arrivata anche Emanuela Bonomo. Abbiamo anche come sponsor il Noleggio Policardo che è sempre molto sensibile ad appoggiare iniziative per il territorio. Tutta questa gente ha creduto in questo progetto presentato dal Giamporcaro, con il suo presidente Anna Rita Gabriele. Il  Giamporcaro dura da 30 anni con un grande lavoro alle spalle: è uno dei maggiori soggetti attivi dal punto di vista sociale, culturale, il tutto, essendo una associazione no profit lo fa gratuitamente per la comunità di Pantelleria.”

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Salute

ASP Trapani cerca medici per Ospedale di Pantelleria

Direttore

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Le candidature entro 13 novembre

L’Azienda Sanitaria della Provincia di Trapani comunica che sono stati riaperti i termini dell’avviso pubblico, per il conferimento di incarichi libero professionali a Medici Specialisti, nella disciplina di:
Ortopedia e Traumatologia, da destinare esclusivamente al P.O. di Pantelleria. 

Secondo quanto riportato, le candidature dovranno essere  presentate da giovedì 30 ottobre 2025 e fino alle ore 23:59 di giovedì 13 novembre (15 giorni).

Il bando è consultabile sulla piattaforma InPa e sul sito https://asptrapani.selezionieconcorsi.it/,
E’ possibile partecipare al concorso registrandosi, con i propri dati anagrafici, selezionando la procedura d’interesse e compilando, in ogni sua parte, il format online.

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Ambiente

Pantelleria, calendario distribuzione acqua a Rekhale – si parte domani 1 novembre 2025

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Di seguito l’avviso pubblico relativo al calendario di distribuzione acqua per il mese di novembre, contrada Rekhale

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