cronaca
Violenza sulle donne – Nasce “Gira la colpa”, il gioco che istruisce sul victim blaming
Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Il mese di novembre è il mese in cui si punta maggiormente il focus sulla violenza contro le donne. Una violenza di genere non inferta al singolo individuo ma a tutta la società. Una violenza senza tempo e senza luogo.
Il 25 novembre, poi, è solo una data simbolica. Una data che costringe a non chiudere gli occhi. A non voltarsi dall’altra parte. A riflettere. E molti sono gli eventi proposti da media, organizzazioni ed enti che spingono a questo. Eventi che mettono sul piatto sfaccettati spunti di riflessione. E proprio in questi giorni, certo non a caso, nasce un gioco. Il gioco del “Gira la colpa”. Un gioco che vuole insegnare alle bambine che qualunque cosa brutta accadrà loro nel futuro, quando saranno donne, se la saranno andata a cercare. Sarà sempre e comunque colpa loro.
“Aveva la gonna troppo corta”. “Era per strada da sola”. Giocando a Gira la colpa le bambine impareranno sempre nuovi modi per colpevolizzarsi. Per fare victim blaming.
Vi sembra forse assurdo e insensato? No, non lo è affatto.
L’idea nasce dalla collaborazione tra un gruppo di donne della Hella, un network di comunicazione inclusiva. Donne che lavorano nella pubblicità, nel marketing, nell’editoria e nel giornalismo e che hanno, tra gli obiettivi, il raggiungimento della parità, anche con i fatti.
Il victim balming, cioè la “colpevolizzazione della vittima”, entra troppo spesso e inconsapevolmente a fare parte del quotidiano delle donne. Si insinua nelle case grazie alle dichiarazioni di personaggi televisivi, agli articoli di giornale e a tanti, troppi comportamenti che in ogni occasione trovano giustificazioni per i carnefici. Ma non per le vittime. Che vengono oltraggiate doppiamente.
Perché ciò non accada bisogna far capire alle bambine, future donne, quali sono i luoghi comuni e i processi subdoli che inducono a questo tipo di risvolto psicologico. Conoscere per non mettere in atto un comportamento “malato” e per contrastarlo. E quale migliore strategia che giocare, divertirsi, educando? Una strategia educazionale decisamente vincente.
Per far capire che il victim blaming non è un gioco. È una violenza.
Cosa è il victim blaming. In italiano si traduce “colpevolizzazione della vittima”. È un processo psicologico che si manifesta quando la vittima tende a colpevolizzare se stessa per una violenza subita. Si verifica spesso dopo crimini violenti o di natura sessuale e viene messo in pratica senza rendersi conto della gravità di questo tipo di comportamento.
La vittima viene inoltre anche colpevolizzata dagli altri. Ritenuta, seppure in parte, responsabile del torto che ha subito. E ciò capita molto più spesso di quanto si immagini. L’opinione pubblica ha poi creato questa “etichetta” per veicolare in modo rapido il messaggio, polarizzando il dibattito sulle due parti. Perché le opinioni tendono a essere sempre divisorie. Una cosa o è bianca o è nera. È a favore o di una o dell’altra parte. Senza alcun compromesso.
Ma la realtà è molto più complessa delle opinioni. Così come l’argomento. Che presenta infinite sfaccettature che ne descrivono solo parzialmente la complessità. Rendendo difficile spiegare in modo completo cosa inneschi il bisogno di colpevolizzare, seppur in modo parziale, la vittima.
La letteratura sull’argomento è molto vasta e gli articoli di divulgazione chiari. Tra antichi retaggi culturali di stampo maschilista che ancora considerano certe libertà acquisite dalle donne come assolutamente normali per un uomo ma non per una donna, tra meccanismi psicologi come l’“illusione di controllo” (“io non farò mai il suo stesso errore e quindi non subirò mai il suo stesso destino”) si può solo cercare di fare il punto su un modo di pensare “malato” che tende a giudicare la persona per il comportamento che precede il reato. Sì, perché il victim blaming non è direttamente rivolto al reato, ma al comportamento e alle intenzioni che l’hanno preceduto. Riflettiamo: nessuno critica chi è stato colpito da un vaso caduto casualmente da un balcone.
Dati della violenza sulle donne. Ogni giorno, in Italia, 89 donne sono vittime di violenza di genere. Nel 2021 sono avvenuti 109 femminicidi, il 40% di tutti gli omicidi commessi. Di questi, 93 sono avvenuti in ambito familiare-affettivo, 63 per mano del partner o dell’ex partner.
(Credit immagine: tratto dallo spot promozionale dei gioco “Gira la colpa”)
Giuliana Raffaelli
Salute
L’ASP di Trapani approva il progetto “Adenzi@ & Accur@”: un futuro di cura e crescita per Pantelleria
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale esprimo grande soddisfazione per l’approvazione, da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani, della Deliberazione N. 0001699.10-12- 2025 riguardante il Progetto “Adenzi@ & Accur@. Comunità in crescita a Pantelleria”.
Questo importante risultato è frutto dell’interlocuzione dell’Amministrazione Comunale con i vertici dell’ASP, alla cui attenzione era stata portata la necessità di un sistema integrato e diffuso di interventi sociosanitari ed educativi, per i soggetti in età evolutiva e giovanile che vivono sull’isola.
Poco più di un mese fa, il 5 Novembre, in un incontro svoltosi a Trapani, presso la sede dell’ASP, erano state infatti sollevate e discusse alcune delle criticità della sanità a Pantelleria e tra le altre era emersa la questione cruciale relativa alla mancanza di supporti per i giovani, per tenerli lontani da situazioni a rischio di dipendenze. Già in precedenza avevo avuto modo di discutere la problematica con il Dott. Francesco Lucido, che da anni presta la propria opera anche sulla nostra isola, concordando un progetto di massima, della durata di due anni, che era stato presentato all’ASP. Dopo un lungo periodo in cui del progetto non si era più parlato, proprio durante l’incontro del 5 novembre è stato da me sollecitato l’intervento dell’ASP per garantire una presenza attiva nelle scuole, tra i giovani e le famiglie. Ho trovato ampia disponibilità e sensibilità da parte dell’Azienda Sanitaria che si è mossa rapidamente, pertanto, dopo la ripresa degli esami endoscopici, l’ASP ha prodotto questo nuovo importante risultato approvando la delibera già citata.
Il progetto, promosso dal Dipartimento Salute Mentale dell’ASP, è formulato in aderenza agli obiettivi della Legge della Regione Siciliana 7 ottobre 2024, n. 26 e avrà una durata triennale, svolgendosi nell’ambito del Distretto Sanitario 51-Pantelleria. Il progetto è stato autorizzato per un importo complessivo di € 530.000,00 a valere sul fondo “Economie PSN” costituito con Deliberazione n. 1687 del 10.12.2024. È stato costituito un Gruppo di Lavoro Aziendale, che vede tra i suoi membri il Direttore del Distretto Sanitario 51, Dott. Luca Fazio, e il Responsabile U.O.S.D. Osservatorio Infanzia e Adolescenza, Dott. Francesco Lucido. Riteniamo che approvazione di ‘Adenzi@ & Accur@’ rappresenti una piccola grande vittoria per tutta la nostra comunità.
E’ la dimostrazione che un dialogo costruttivo con l’Azienda Sanitaria può portare a risultati concreti, assicurando ai nostri giovani e alle famiglie l’assistenza sociosanitaria di cui hanno bisogno. A nome di tutta l’Amministrazione Comunale ringrazio l’ASP di Trapani e confido nella risoluzione delle altre problematiche evidenziate, con la certezza che la sinergia instauratasi possa portare ulteriori risultati a beneficio dell’intera comunità.
L’assessore alla Salute
Prof.ssa Adele Pineda
Cultura
Raccontare e vivere Pantelleria con un nuovo strumento digitale
Martedì 16 dicembre 2025, alle ore 11.00, presso l’Aula Consiliare, si terrà la presentazione della piattaforma digitale APP pensata per la valorizzazione del turismo locale e del patrimonio culturale dell’isola.
Un progetto che mette in connessione cittadini e visitatori, raccogliendo informazioni, servizi ed eventi in un unico spazio digitale, con l’obiettivo di rendere il territorio sempre più accessibile e riconoscibile.
L’incontro è aperto a tutti coloro che desiderano conoscere il progetto e partecipare.
Ambiente
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