cronaca
Via le mascherine all’aperto e riaprono le discoteche ma non è ancora finita…

Fine dell’obbligo della mascherina all’aperto e ipotesi di toglierla anche nei luoghi al chiuso a partire dal 31 marzo con conseguente fine di obbligo green pass.
Si va incontro alla bella stagione e le regole iniziano a farsi più flebili ed evanescenti; è dunque giunta al termine l’emergenza sanitaria? “Sicuramente positivo il fatto di togliere l’obbligo di mascherina all’aperto anche se bisognerebbe continuare ad avere alcune accortezze come il distanziamento e misure igieniche adeguate-interviene così Walter Ravaglia che continua – io comunque lascio fare le scelte a chi ha la situazione sanitaria sotto mano e mi limito a rispettare le regole-poi risoluto conclude- il vaccino è fondamentale e si deve insistere affinché tutti se lo facciano”.
A fianco Alberto Garaffoni non si discosta di molto nel suo parere: “Ci sono molte varianti che si susseguono perciò non va sottovalutato il problema anche se il ritorno alla normalità è un desiderio comune, ma con le dovute cautele. Dovremo imparare a convivere con questo virus sempre con un occhio di riguardo per le categorie più a rischio”.
Le voci di alcuni ragazzi seduti a un tavolino da Babbi mentre fanno un aperitivo sono sulla stessa scia di pensiero. “Quando si è da soli a passeggio o in luoghi poco affollati non c’è ragione di indossare la mascherina mentre dovrebbe essere legato alla sensibilità di ognuno metterla quando si va in mezzo a tante persone- sono queste le parole di Elisabetta Bassetti che aggiunge- so che è soggettivo ma io ho preso il covid due volte e sono stata male in entrambe con febbre alta e difficoltà a respirare quindi credo che la mascherina al chiuso nei locali affollati dovrebbe esser mantenuta”.
L’amica Anna Arcangeli interviene: “Io prendo spesso il treno per l’università e a mio parere andrebbe mantenuto l’obbligo di indossare la mascherina almeno sui mezzi pubblici essendo spazi molto angusti e in cui ci si ritrova quasi sempre tutti attaccati.
Il Green pass?
Si deve continuare a controllarlo anche per rispetto di chi si è vaccinato e per non rendere vane tutte le parole che si sono spese a sostegno dell’importanza del vaccino”.
Ancora Andrea Colucci afferma con atteggiamento realista:” È normale che si tolga l’obbligo della mascherina anche perché già adesso le persone la stanno indossando perlopiù a piena discrezione personale. Togliere l’obbligo del green pass? Penso sia un errore, il vaccino credo abbia una duplice valenza, la prima sul piano sanitario come protezione dal virus e la seconda a livello psicologico dando maggiore sicurezza e la sensazione di essere più tutelati.
Gli anziani e gli immunodepressi dovrebbero fare un richiamo almeno annuale come per l’antiinfluenzale”. Infine, Aurora Laner: “Mi piace respirare l’aria fresca quando cammino all’aperto quindi se posso evito la mascherina, ma se vedo qualcuno vicino a me la indosso per tutelare me e l’altro e penso lo farò anche dopo la fine dell’obbligo. Già nei mesi estivi avevano tolto pressoché ogni misura di sicurezza poi subito dopo Ferragosto ci sono stati dei picchi altissimi di contagi: meglio andarci coi piedi di piombo”.
Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi
Ambiente
Pantelleria, attenzione alla nave ASTREA. L’ordinanza

Dal 10/07/2025 al 30/07/2025 l’imbarcazione “ASTREA” di bandiera Italiana, iscritta al nr. 850 dei RR.NN.MM.&GG. Di Roma – lunghezza mt. 23,78, effettuerà un’attività di monitoraggio ambientale.
La citata unità opererà all’interno di una macro area di cui, all’interno di essa, ricadono anche le
acque di giurisdizione del Circondario Marittimo di Pantelleria. I punti di coordinate (WGS84) dei
vertici dell’area sono di seguito riportati con annesso stralcio cartografico.
Per tutta la durata della suddetta campagna di ricerca, la nave dovrà essere considerata “NAVE
CON MANOVRABILITA’ LIMITATA” ai sensi della regola 3) lett. II) del Regolamento Internazionale
per Prevenire gli abbordi in mare.
Nel suddetto periodo, quando all’interno delle acque di giurisdizione di questa Autorità Marittima,
tutte le unità in navigazione devono mantenersi ad una distanza non inferiore ai 500 metri
dall’imbarcazione “ASTREA”.
I comandanti/conducenti delle unità in transito in prossimità dell’unità interessata dalle indagini geomorfologiche, dovranno, secondo perizia marinaresca, transitare alla minima velocità consentita per il governo in sicurezza dell’unità, evitando di creare movimenti ondosi nonché valutando l’eventuale adozione di misure aggiuntive suggerite dalla buona perizia marinaresca al fine di prevenire situazioni di potenziale pericolo.
Il documento integrale: m_inf.A4725D3.CPPAN_REG_ORDINANZE(R).0000016.10-07-2025
Salute
Safina (PD) sul riordino della rete ospedaliera: “A Trapani previsi meno posti letto, interi reparti cancellati e nessuna visione”

A Pantelleria, ad esempio, si cancella il reparto di Ostetricia, negando un servizio essenziale a un’isola già penalizzata dalla distanza”
Trapani, 10 luglio 20205 – “Siamo l’unica provincia in Sicilia dove si riducono i posti letto per acuti. È un dato grave, che va oltre le cifre e racconta una scelta politica precisa: quella di arretrare invece di investire”.
Così il deputato regionale del Partito democratico Dario Safina che analizza la bozza della nuova rete ospedaliera 2025 in Sicilia diffusa dall’assessorato regionale alla Sanità.
“I dati parlano chiaro – spiega Safina -. Nella provincia di Trapani si passa da 934 a 926 posti letto complessivi, con una perdita netta di 8 posti, ma la realtà è ancora più preoccupante se si guarda nel dettaglio. All’ospedale di Trapani vengono tagliati 17 posti letto per acuti, proprio nel presidio centrale dell’ASP. A Castelvetrano si perdono altri 12 posti, di cui 10 in Chirurgia generale, e si compie una scelta incomprensibile: la cancellazione dell’Urologia oncologica, reparto altamente specializzato e riconosciuto come polo di riferimento regionale. Un danno enorme per il territorio e per i pazienti oncologici che dovranno spostarsi altrove, lontano dalla propria provincia, per curarsi”.
“Sì, ci sono piccoli incrementi – continua il deputato trapanese -: +18 posti letto a Marsala, +20 a Mazara del Vallo, +16 a Salemi (ma solo per lungodegenza). Ma è un’illusione pensare che bastino a compensare il taglio complessivo e la disorganizzazione diffusa. A Pantelleria, ad esempio, si cancella il reparto di Ostetricia, negando un servizio essenziale a un’isola già penalizzata dalla distanza”.
E mentre il resto della Sicilia rafforza i servizi – con un netto aumento di posti letto a Palermo, Enna, Siracusa e Caltanissetta – Trapani arretra.
“La media nazionale prevede 3,1 posti letto ogni 1000 abitanti. Con questi numeri, la nostra provincia, già ben lontana da questi coefficienti rischia ulteriormente di scivolare in un abisso, compromettendo la qualità e l’accessibilità delle cure”, aggiunge ancora Safina.
“In tutto questo – incalza il deputato dem -, non c’è traccia dei posti letto previsti per il nuovo reparto di Radioterapia a Trapani, annunciato, atteso, ma ancora oggi senza una collocazione chiara nella rete ospedaliera. È un’assenza grave, che solleva interrogativi: quei letti sono stati dimenticati o si sta tentando di posticiparne l’attivazione?”.
“Ho già chiesto un incontro urgente con la commissaria dell’ASP di Trapani, Sabrina Pulvirenti. Non possiamo accettare che Trapani venga trattata come una provincia di serie B. Serve chiarezza. Serve una visione. E serve adesso. La sanità pubblica non si taglia. Si rafforza. E Trapani merita molto di più”, ha concluso Safina.
Economia
Siccità, ristori per l’apicoltura in pagamento. Barbagallo: «Aumentato budget iniziale»

Via libera al pagamento dei ristori agli apicoltori siciliani per recuperare parte dei danni subiti dal calo della produzione nel 2024, a causa della grave situazione di siccità. Gli uffici dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, in seguito all’istruttoria delle domande, hanno ammesso al finanziamento 372 istanze di apicoltori che hanno fornito prova dei requisiti richiesti, tra i quali l’iscrizione all’anagrafe apistica nazionale. In questi giorni verrà erogato il contributo, ripartendo il budget complessivo di 1,5 milioni di euro in base al numero di arnie. Il bando, pubblicato a dicembre 2024, aveva una dotazione iniziale di 784 mila euro, successivamente integrata con ulteriori 716 mila euro in sede di assestamento di bilancio.
«Il governo Schifani – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo – è al fianco degli apicoltori siciliani che hanno subito danni a causa della siccità. Abbiamo incrementato i fondi inizialmente a disposizione, consapevoli di quanto, in questa fase, fosse importante dare un aiuto concreto a imprenditori e lavoratori, una boccata d’ossigeno per l’intero comparto».
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