Cultura
Un’avventura fra natura, mito e leggenda: le gole dell’Alcantara – di Salvo Battaglia
Alcantara Scende tra gole di lava – Sotto un sole rovente – Tra zagare e ginestre Il fiume bollente – Che incendia il mare – Fiumefreddo-Taormina-Giardini Il treno corre veloce -Silente nel frinire delle cicale… Ci sembrava una semplice gita da ragazzi del GREST (gruppo estivo dei Salesiani di Ragusa) alla scoperta di posti non usuali della nostra amata Sicilia… Ma la gita di tre giorni si presentò subito molto affascinante e degna di essere narrata, non narrerò tutti i tre giorni ma solo uno che mi destò più degli altri curiosità e meraviglia… mi ricordo che già al secondo giorno avevo preso due chili. Ma davvero, come si fa a rinunciare alla brioche col gelato a colazione? O alla granita di metà mattina? O ancora, alla pasta alla norma? Alla Caponata? Alla cassata? Alla Iris… Davvero. Come si fa?
Per fortuna, oltre ad essere tutti delle buone forchette, eravamo giovani e buoni viaggiatori, non rinunciavamo a lunghe camminate o rampicate sugli irti monti… Arrivati all’ultimo giorno della gita, dopo che tutto il gruppo di noi ragazzi aveva fatto una buona colazione a base di brioche e granita presso la colonia Don Bosco di Catania, partimmo per esplorare uno dei posti che ci incuriosiva di più: le Gole dell’Alcantara. Erano state le prime ad essere cerchiate sulla mappa. E pensare che la prima volta che ho conosciuto questo posto è stato in foto, su un traghetto. Che dire, è stato amore a prima vista!
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sono.
Le Gole dell’Alcantara (chiamate anche Gole di Larderia) sono dei veri e proprio canyon. Si estendono fra i Comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra e fanno parte del Parco Fluviale dell’Alcantara. A rendere questo posto unico e a tratti magico, sono le pareti rocciose: il raffreddamento della lava, lo scrosciare continuo del fiume e gli agenti atmosferici, hanno regalato a queste rocce forme e colori davvero particolari.
Il nostro amato direttore dei salesiani don Biagio Saitta ci erudì durante il viaggio in pullman sulla la leggenda che aleggiava su quelle gole belle e misteriose… e così con il microfono in mano riuscì a farsi sentire forte e chiaro da tutta la chiassosa tribù festante… “Cari ragazzi, dovete pensare che tutto questa meraviglia ha origine da un castigo divino, vi racconterò la leggenda della nascita delle Gole dell’Alcantara…”.
Nel tempo dominato dagli dèi vi fu un contadino che tramite l’inganno rubava il raccolto al fratello non vedente. Il furbo contadino capovolgeva il contenitore nel quale raccoglieva il grano e faceva inserire la mano al fratello cieco dimostrando la misera quantità di grano al suo interno. Questo, ovviamente, arricchiva il contadino vedente e rendeva sempre più povero il contadino cieco. Vuoi che questo comportamento non abbia infastidito i signori dell’Olimpo? Certo che sì, un comportamento del genere farebbe infuriare chiunque. Così un giorno, nel bel mezzo della truffa, gli dèi scagliarono una saetta contro il contadino furbo, folgorandolo all’istante. Anche la sua montagna di raccolto non venne risparmiata e venne trasformata in un enorme vulcano attivo. Ed è proprio dalle eruzioni del vulcano che oggi possiamo esplorare queste meravigliose Gole. Ma il viaggio nel mondo del mito non finisce qui. Si racconta un’altra leggenda che lega questo luogo alla mitologia ed ha a che fare con la temperatura gelida delle sue acque. Una volta arrivati alla spiaggetta (che è il punto di partenza per chi vuole visitare questo luogo) vi basterà immergere il piede nel fiume per perderne la sensibilità! Ovviamente scherzo, ma l’acqua che scorre in questo luogo ha una temperatura di circa 8 gradi! E sapete perché è così fredda? Per via del tradimento di Venere a Vulcano.
La leggenda di Venere e Vulcano Venere, moglie di Vulcano, amava immergersi in queste acque. Aveva scelto per i suoi bagni una ripida in particolare che, oltre ad avere alte cascate aveva la conformazione di una piscinetta naturale. Vulcano, ovviamente, ammaliato dalla bellezza della dea, decise di riscaldare le acque in modo da far rimanere il suo amato lì più tempo senza rischiare l’ipotermia. Ma la storia tra Vulcano e Venere la conosciamo bene. Venere non ha mai amato realmente Vulcano, il suo cuore era tutto per Marte. Così un giorno Vulcano scoprì la tresca amorosa e decise, per ripicca, di ghiacciare le acque in cui la moglie amava farsi il bagno. Da allora la piscina della dea acquisì poteri magici: si dice infatti che chi riesce ad arrivare a quella vasca in nome dell’amore, riacquisisca la verginità (per le donne) o la virilità (per gli uomini). Ah! Il Direttore terminò dicendoci che questo posto era rimasto del tutto sconosciuto fino agli anni ’50, ma il nostro capo gruppo Guglielmo, come sempre pronto ad intervenire, domandò…! perché Alcantara? E immediatamente il Saitta rispose: Deriva dal nome del fiume che le attraversa, chiamato dagli arabi Al qantar che significa “vaso” e fa riferimento alla forma delle gole che il fiume ha scavato nella pietra.
L’arrivo alle Gole dell’Alcantara… Una delle cose che mi ha maggiormente sorpreso sono state la cura e le attenzioni che usavano i gestori del parco per agevolare i visitatori nella conoscenza delle gole. C’erano persino delle installazioni multimediali che spiegavano infatti le origini di questo luogo e dei sentieri che lo attraversavano. Tutti noi eravamo incuriositi per andare a vedere la sorgente di Venere descritta amabilmente dal nostro direttore… e che dall’alto avremmo potuto guardare bene le pareti di basalto lavico che precipitavano verso terra. Procedemmo per gradi e cominciammo dall’inizio ad assaporare tale bellezza: Siamo giunti al fiume a piedi (io ero restio a camminare) preferendo scendere gli oltre duecento gradini piuttosto che servirsi del comodo ascensore a fianco del parcheggio dove avevamo lasciato l’autobus, la scelta cadde per gli scalini sia per il costo dell’ascensore che per un senso di sfida fra chi sarebbe arrivato per primo alle gole dell’Arcantara.
Non essendo attrezzati per l’esplorazione, abbiamo noleggiato stivali e salopette impermeabili per evitare di bagnarci, il direttore usufruì della cassa comune per pagare il noleggio… Il primo dei sentieri che abbiamo seguito è stato il sentiero di Eleonora che ci ha permesso di ammirare alcuni canyon che si estendevano per oltre seicento metri. Il secondo tragitto è stato quello del sentiero del Giardino Mediterraneo che cominciava dove terminava il primo, passava attraverso un agrumeto, tipico di quelle zone e giungeva a dei bacini dedicati alla fitodepurazione. Oltre a camminare, all’interno del parco fu possibile avventurarsi tra diverse altri itinerari; il nostro amato direttore ci lasciò scegliere quella che ci intrigava di più. Alla fine, scegliemmo di fare un’escursione a piedi. Si trattava di percorrere un tragitto integralmente fuori strada, e fu così che ci permise di andare alla scoperta della valle dell’Alcantara arrivando fino al punto da cui si potevano ammirare l’Etna e le sue colate laviche.
Fu davvero un finale di gita emozionante quando tornammo al pullman e riprendemmo la strada di ritorno, stanchi ed esausti ma con una tale soddisfazione e allegria che al grido del capogruppo di intonare l’inno del Grest… partimmo tutti all’unisono cantando a squarcia gola l’inno del Grest… Sei voi sentite un fracasso indiavolato o pur la terra tremare con violenza non vi allarmate non è un carro armato neppure un’atomica invenzion né qualche trimotor, sono battuglie di baldi cavalieri più rumorosi di mille battaglioni… Il Grest che passion che atomica invenzion… Grest Grest urrà… etc
Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi
Spettacolo
“Frankenstein” e “Pluribus” continuano a guidare lo streaming in Italia – Classifica JustWatch
L’ultima classifica inerente a top film e serie TV più gettonate in Italia nell’ultima settimana: https://www.justwatch.com/it/streaming-charts
I Film
Per i film, stabile in vetta per la seconda settimana consecutiva Frankenstein, presentato al Festival di Venezia e firmato da Guillermo del Toro. Il regista premio Oscar torna al gotico con una nuova versione del celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima. Una pellicola che coniuga horror, poesia visiva e riflessione sull’umanità, con grande cura estetica e narrativa.
Al secondo posto debutta Now You See Me – I maghi del crimine. I migliori illusionisti del mondo vengono reclutati da un misterioso benefattore per mettere in scena rapine straordinarie, regalando il bottino agli spettatori come se fossero parte dello spettacolo. Sulle loro tracce si mettono un agente dell’FBI e un detective dell’Interpol, determinati a smascherare il trucco dietro ai colpi impossibili del gruppo.
Chiude il podio al terzo posto Playdate. Dopo essere stato licenziato, Brian intraprende una nuova vita come padre casalingo, ma tutto cambia quando accetta l’invito a una festa organizzata da un altro papà. Convinto di portare suo figlio semplicemente a giocare con quello di Jeff, Brian si ritrova invece coinvolto in un evento che prenderà una piega del tutto inaspettata. Una storia che mescola commedia, tensione e sorprese, trasformando una semplice playdate in qualcosa di molto più complesso.
Serie TV
Per le serie TV, stabile in vetta per la seconda settimana consecutiva Pluribus. La persona più disperata del pianeta riceve l’assurda missione di salvare il mondo dalla felicità, in una satira filosofica che esplora la tristezza necessaria e il potere di chi non ha più nulla da perdere.
Al secondo posto debutta Robin Hood: mentre l’Inghilterra è dominata dall’invasione normanna, prende forma la storia d’amore e ribellione tra Rob, sassone a capo di una banda di fuorilegge, e Marian, figlia di un nobile normanno. Nonostante le differenze, i due condividono la stessa sete di giustizia e il desiderio di combattere le ingiustizie che affliggono il loro popolo.
Chiude il podio The Pitt, stabile al terzo posto. Ambientata nel frenetico Trauma Medical Center di Pittsburgh, la serie mostra il personale medico alle prese con carenza di fondi, reparti sovraffollati e burocrazia, tra scelte etiche e drammi personali. Un racconto realistico che bilancia tensione ospedaliera e fragilità umane.
A questa pagina è presente la tabella contenente la classifica completa aggiornata in tempo reale e riferita agli ultimi 7 giorni anche oltre la 10ma posizione.
Questa settimana JustWatch mette in evidenza la sua nuova guida ai migliori film e serie TV con Jacob Elordi, parte del cast di Frankenstein che anche questa settimana si conferma al primo posto della streaming chart italiana. Asceso alla ribalta come vera e propria rivelazione in Euphoria e The Kissing Booth, Elordi offre in Frankenstein un’interpretazione intensa che aggiunge nuova profondità a questa moderna rivisitazione. La lista completa dei titoli con Jacob Elordi disponibili in streaming può essere consultata a questa pagina: https://guides.justwatch.com/it/jacob-elordi-migliori-film-serie-tv
Cultura
Pantelleria, concluso il Corso “Agricoltura Bio Naturale” 4 giorni intensi senza perdere partecipanti
La soddisfazione di Giovanni Bonomo e del Presidente del Giamporcaro, Anna Rita Gabriele
Si è concluso ieri, 16 novembre, il Corso “Agricoltura Bio Naturale”, organizzato dal Centro Culturale Giamporcaro di Pantelleria.
La soddisfazione degli organizzatori, Giovanni Bonomo e Anna Rita Gabriele, è stata grande e il loro entusiasmo si percepisce nei loro occhi e attraverso le loro parole: vedere quel gruppo di uomini e donne che rimaneva colpito e interessato durante tutti e quattro i giorni dedicati al workshop.
Ma il centro del successo è nella modulazione del calendario, ma, non di meno, nelle capacità di Luigi Rotondo, ormai definito mattatore di quel teatro che aveva come copione l’agricoltura pantesca, quella difficile, quella eroica,
L’esperto per ben quattordici ore ha tenuto banco con passione verso l’argomento e verso l’attento auditorio, facendo sfiorare le menti dal ricordo del lavoro degli antenati panteschi, la riconoscenza e l’orgoglio di una comunità fiera del proprio lavoro e delle eccellenze che con sacrifici tenta di mantenere vivo.

Il corso si è articolato in una parte teorica conoscitiva dell’ambiente in generale, delle caratteristiche dei terreni panteschi, per poi passare alla pratica. In questa fase, il conferenziere palermitano ha mostrato praticamente come realizzare prodotti fertilizzanti ovvero antiparassitari, con quanto si ha in casa o nell’orto.
In buona sostanza ha dimostrato come l’orto possa aiutare l’orto stesso.
Nella giornata finale, cioè domenica scorsa, la platea è stata condotta presso diversi campi agricoli, tra cui uno presso il Lago, il cui proprietario ha dato mostra della sua maestria e attenzione nelle sue produzioni.
Ora, di quanto si è appreso, bisogna fare tesoro e mettere a disposizione quella preziosa conoscenza del resto della comunità che non è potuta essere presente e, infine, trovare la chiave per avvicinare i ragazzi verso una attività così importante per l’umanità,
Il successo delle cose, spesso è nel lavoro di squadra, anche solo come supporto e quindi tutti i partners dell’evento sono stati grandi sostenitori e si parla, oltre che del Comune, rappresentato per l’occasione dall’Assessore all’Agricoltura Massimo Bonì, e dell’Ente Parco rappresentato dal suo direttore Carmine Vitale e Andrea Biddittu, anche di: aziende Donnafugata, con Baiata, Pellegrino con Poma, Emanuela Bonomo, per il Consorzio Vini Doc il vicepresidente Salvatore Murana e Fabrizio Basile, ma anche dell‘Autonoleggio Policardo, Stel Mond e Steri Gess.
Il Video
Cultura
Buscemi: Un Borgo da Riscoprire dagli Iblei a Pantelleria
Nell’antico borgo i ruderi del Castello Requesenz, il casato del principe di Pantelleria
Buscemi, piccolo borgo montano nel cuore della Sicilia, non è solo un luogo ricco di tradizioni e bellezze naturali, ma un crocevia di storia, economia e nobiltà, che affonda le sue radici nell’influenza della potente famiglia dei Requesens. Questo paese, che conserva intatto il fascino di un tempo, è stato la culla di una delle famiglie nobili più significative della Sicilia.
Buscemi
I Requesens, di origini catalane, hanno avuto un impatto profondo sulla storia del borgo e dell’isola, e la loro presenza a Buscemi risale almeno al XV secolo. Il Castello Requesenz, i cui ruderi ancora svettano sulle colline circostanti, testimoniano la grandezza del passato di Buscemi, quando il borgo era al centro della vita politica, culturale ed economica dell’isola. La dinastia dei Requesens, attraverso le sue numerose generazioni, ha contribuito a fare di Buscemi un centro di cultura e arte, influenzando anche le tradizioni artigianali locali. Buscemi è infatti da sempre nota per la sua tradizione di lavorazione del cuoio, del legno e della ceramica, che ha avuto un’importanza fondamentale non solo per l’economia locale, ma anche per il legame stretto con territori vicini come Pantelleria e Solarino.
Quest’ultimo, insieme a Buscemi, faceva parte dei domini dei Requesens, unendo la Sicilia interna alla costa e alle isole. Il commercio tra Buscemi, Pantelleria e Solarino ha alimentato un florido scambio di beni artigianali e risorse naturali, rafforzando la coesione sociale e culturale tra questi territori. La ceramica di Pantelleria, celebre per la sua qualità, si univa a quella di Buscemi, mentre le produzioni agricole e artigianali dei due territori si integravano, creando una rete di scambi che ha reso questi luoghi particolarmente ricchi di tradizioni.
Il legame tra Buscemi e Pantelleria è rafforzato dalla figura del Principe di Pantelleria, che era anche Conte di Buscemi e Barone di San Paolo Solarino, una figura nobiliare che ha unito questi territori sotto un’unica egemonia.
Il Principe di Pantelleria, con la sua influenza, ha giocato un ruolo fondamentale nel consolidamento dei legami tra questi luoghi, creando una rete che non solo ha promosso gli scambi commerciali, ma ha anche contribuito a un forte intreccio culturale e sociale. La sua posizione di prestigio ha contribuito a favorire l’integrazione delle risorse naturali e dei prodotti artigianali dei diversi territori, dando vita a un’unica area prospera, in cui la nobiltà dei Requesens aveva un ruolo determinante.
Oggi, la riscoperta di questo legame storico rappresenta una grande opportunità di sviluppo.

Il borgo di Buscemi, con la sua storia nobiliare, può diventare un centro di attrazione per il turismo culturale e per la valorizzazione del patrimonio artigianale che ha forgiato nel corso dei secoli. Il legame con Pantelleria e Solarino, un tempo consolidato dalla figura del Principe di Pantelleria e dai suoi domini, può essere riproposto come un modello di sviluppo sostenibile, che coniuga la conservazione del patrimonio con l’innovazione. Il Comune di Buscemi, riconosciuto dal premio Honos come Comunità Honos 2025, sta puntando sulla valorizzazione della propria eredità storica per creare nuove opportunità di crescita economica e culturale.
La storia dei Requesens, la cultura artigianale e i legami storici tra Buscemi, Pantelleria e Solarino sono risorse preziose per un nuovo rinascimento del borgo, che sa restare fedele alla propria identità e tradizione mentre guarda al futuro con ottimismo. In questo contesto, Buscemi non è solo un luogo geografico, ma una comunità che si fa carico del suo passato, che cresce e si rinnova nel segno della sua tradizione storica, restando sempre fedele a se stessa e ai suoi valori. Un borgo che, attraverso la riscoperta delle proprie radici, ha tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento per il turismo, l’artigianato e lo sviluppo economico in Sicilia.
Come afferma il sindaco Michele Carbè: “A Buscemi fare impresa non è un’impresa. Qui, ogni iniziativa che nasce è un’opportunità di crescita collettiva, perché il nostro passato ci insegna che solo unendo le forze e valorizzando la nostra storia, possiamo costruire un futuro prospero.” Un messaggio che racchiude la speranza e la determinazione di un borgo che guarda al futuro con fiducia, portando avanti un cammino che unisce tradizione e innovazione.
Laura Liistro Tutte le immagini sono di gentile concessione di Rosario Acquaviva
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