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Personaggi

Un tocco di Sicilia nel look dei vip alla Mostra del Cinema di Venezia. Il palermitano Francesco Cospolici scelto come hairstylist da L’Oréal

Marilu Giacalone

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Una staffetta tra gondole e bicicletta di 50 acconciatori per 20 degli hotel più noti del Lido, per creare il look dei vip ospiti della rassegna

Una staffetta in gondola e bicicletta, tra venti degli hotel più blasonati del Lido, tra cui i famosi Danieli e Cipriani, armati di borsa da lavoro. È questo ciò aspetta una squadra di acconciatori selezionati da L’Oréal Professionnel Paris Italy, in tutta Italia per la 79^ edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che si concluderà il 10 settembre. E, tra i circa 50 hairstylist che hanno avuto il gradito compito di acconciare le chiome dei vip dello spettacolo di tutto il mondo, c’è anche il palermitano Francesco Cospolici.
 
I vip alla 79^ edizione della Mostra del Cinema di Venezia
 
La 79^ edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica che ha preso il via il 31 agosto per concludersi sabato prossimo, al Lido di Venezia, è diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Roberto Cicutto. Dal punto di vista dello stylist, ha coinvolto oltre a L’OréalArmani Beauty e Kerastase. Tra i vip in passerella Julianne Moore, presidente di giuria, Catherine Deneuve, che verrà premiata con il Leone d’Oro alla Carriera. L’attrice Rocío Muñoz Morales, conduttrice delle serate di apertura e di chiusura della Mostra con il compagno Raoul Bova.
 
Da Hollywood, ancora, Penelope Cruz e Javier BardemCate Blanchett e Hugh JackmanSigourney Weaver, indimenticata star di Alien; Tilda Swinton e Laura Dern, Isabelle HuppertTimothée Chalamet, giovane attore statunitense con cittadinanza francese, in ascesa, noto per la pellicola Don’t Look Up, che ha sfoggiato una schiena scoperta, inedita per un uomo. Tra gli ospiti anche il siciliano Salvo Ficarra per presentare il suo film Spaccaossa, sulle truffe assicurative a Palermo.
 
Francesco Cospolici: una storia nel mondo della bellezza nata e cresciuta a Palermo
 
«È un punto di arrivo nella carriera di un parrucchiere italiano far parte dello staff selezionato da L’Oréal per la Mostra del Cinema di Venezia – ha affermato l’hairstylist palermitano Francesco Cospolici -. Un grande onore, una di quelle cose che ti fanno capire che stai facendo bene il tuo lavoro, restando nella tua terra. Lo stile richiesto per l’evento è quello italiano e mi piace pensare che nelle teste dei vip di tutto il mondo ci sarà anche un pizzico di Sicilia, grazie al mio contributo».
 
La storia di Francesco Cospolici, noto nel capoluogo siciliano come il parrucchiere dei vip, ebbe inizio 30 anni. Nel 1992, a soli 14 anni, cominciò a lavorare in una piccola bottega. Quel negozietto di appena 60 metri quadrati, con una sola vetrina, aperto in via Marconi è diventato, trent’anni dopo, un grande atelier con quattro grandi vetrine e 200 metri quadrati, con un team di 15 esperti. Tra i personaggi dello spettacolo che si sono affidati alle sue sapienti mani, Paola Saluzzi, prima testimonial e madrina del salone, Manuela ArcuriSabrina FerilliSerena AutieriMonica BellucciFicarra e Picone. Inoltre ha lavorato alle campagne di alta moda di Dolce & GabbanaThe Bridge ma anche per Mediaset e Rai.
 

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Personaggi

12 settembre 2025 il CC De Falco lascia l’Ufficio Marittimo di Pantelleria – Intervista

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“Pantelleria un’esperienza intensa e significativa, la mia prima di Comando, che mi ha permesso di crescere molto anche grazie al rapporto stretto con il personale: un legame umano e professionale che porterò sempre con me”

Il 12 settembre 2025 segnerà il passaggio di consegne dall’uscente Capitano di Corvetta, Vincenzo De Falco, a T.V. (CP) Giuseppe Claudio Marrone.
La cerimonia ufficiale si terrà alle ore 11,00, presso la Banchina Castello del Porto di Pantelleria.

Sarà un momento di commozione per tutti, di dispiacere, come ogni volta che va via qualcuno e di curiosità verso colui che prenderà la reggenza della Guardia Costiera isolana.
Abbiamo intervistato il Comandante Vincenzo De Falco, per un bilancio della sua permanenza a Pantelleria.

Comandante, dopo due anni, cosa può dire sull’isola e i suoi abitanti? Si è sentito accolto, a casa, oppure ha trovato “difficoltà” di qualche natura? “Fin dal primo giorno mi sono sentito accolto con calore e rispetto. Pantelleria è un’isola dal carattere forte, come i suoi abitanti: autentici e profondamente legati alla propria terra. Mi scuso se a volte sono sembrato un po’ assente: è dipeso sia da esigenze familiari, sia soprattutto dalla volontà di mettere al centro l’Istituzione e non la mia persona.
“Ho scelto di operare senza proclami, lavorando nell’ombra, perché credo che la Guardia Costiera debba parlare con i fatti. Indubbiamente Pantelleria è una realtà che, anche al di fuori dell’ambito strettamente lavorativo, mette alla prova: lo ha fatto con me e con la mia famiglia, che per un anno è rimasta qui con me e poi è dovuta rientrare. È stata un’esperienza impegnativa ma al tempo stesso formativa.”

Quali sono stati i momenti più difficili che ha vissuto, con una realtà da avamposto come la nostra isola? Quale emergenza ha prevalso nella sua esperienza pantesca? Pantelleria è, a tutti gli effetti, un avamposto, con tutte le difficoltà che questo comporta. I momenti più impegnativi sono stati quelli legati alle condizioni meteomarine estreme e agli interventi di soccorso in mare, che qui hanno sempre un livello di complessità maggiore.
“L’emergenza che ha prevalso è quella della salvaguardia della vita umana in mare: è il nostro compito primario e, in un contesto come questo, richiede prontezza, sacrificio e grande spirito di squadra. Ogni volta ho sentito forte il senso di responsabilità non solo verso chi era in difficoltà in mare, ma anche verso la comunità pantesca, che da sempre guarda alla Guardia Costiera come a un punto di riferimento di sicurezza e protezione.”

Dal suo punto di vista di uomo di mare e con la sua esperienza, cosa andrebbe migliorato a livello di nautica, di ambiente? C’è qualcosa che andrebbe corretta?Da uomo di mare credo che si possa sempre migliorare sotto due aspetti fondamentali: la sicurezza della navigazione e la tutela dell’ambiente. Pantelleria vive molto di turismo nautico e questo porta con sé opportunità ma anche responsabilità: serve maggiore consapevolezza e rispetto delle regole da parte di chi frequenta il mare, sia residenti sia turisti e diportisti.
“Il disagio dell’isola, infatti, non può prescindere dal rispetto delle regole, che spesso non sono meri formalismi o cavilli burocratici ma derivano da norme nazionali o da corollari basilari per l’uso civile del mare. La prevenzione poi è fondamentale, perché un comportamento corretto riduce i rischi per le persone e protegge un patrimonio naturale straordinario ma fragile, che è il vero valore aggiunto dell’isola.
“Penso che solo con l’impegno congiunto delle istituzioni, degli operatori locali e dei cittadini si possa continuare a valorizzarlo e difenderlo.”

Se glielo proponessero, resterebbe o tornerebbe a Pantelleria? Con quale animo lascia questa isola?Pantelleria rimarrà sempre una tappa importante della mia vita e della mia carriera, ma non credo che ci sarà un ritorno. È stata un’esperienza intensa e significativa, la mia prima esperienza di Comando, che mi ha permesso di crescere molto anche grazie al rapporto stretto con il personale: un legame umano e professionale che porterò sempre con me.
“Lascio con un po’ di dispiacere, perché separarsi da una comunità e da un equipaggio con cui si è condiviso tanto non è mai semplice, ma anche con la serenità di chi sa di aver fatto il proprio dovere al servizio della collettività tutelando soprattutto chi, in silenzio, rispetta le regole e non chiede favori, e certo di aver messo delle buoni basi per chi verrà dopo di me.”

Adesso dov’è diretto? cosa porterà con sè dell’esperienza isolana? “La mia prossima destinazione sarà la Capitaneria di Porto di Ortona, dove avrò l’onore di ricoprire l’importante incarico di Capo Servizio Operativo. È una nuova sfida che affronterò con lo stesso spirito di servizio che mi ha guidato qui a Pantelleria.
“Di quest’isola porterò con me tanto: la durezza e la bellezza di un contesto che mette alla prova, l’esperienza unica del mio primo Comando, il legame con il personale e il ricordo della vicinanza della comunità pantesca. Sono convinto che quanto appreso qui sarà un patrimonio prezioso anche per il mio futuro servizio.”

La redazione augura al nostro Comandante ogni miglior futuro professionale, come uomo e come papà: pochi giorni fa, infatti, veniva alla luce il suo secondogenito.

Appuntamento, dunque, per il passaggio di consegne previsto per il 12 settembre ore 11, Banchina Castello.

 

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Cultura

“Antiche voci di Pantelleria” il successo di una donna, di una lingua tra memoria e identità

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Presentazione del libro di Angelina Rodo “Antiche voci di Pantelleria” tra curiosità, stupore e meraviglia

Nello spiegare il sottotitolo si manifesta già tutta l’essenza del piacevolissimo pomeriggio che si è tenuto presso la Sala Consiliare del Comune di Pantelleria, lo scorso 29 agosto, in occasione della presentazione del libro di una straordinaria Angelina Rodo.

Una sala gremita ha accolto con grande interesse tutti gli interventi di una elegante, garbata ma al contempo energica insegnante di altri tempi, ma di grande attualità, che ha porto l’accento sull’importanza del dialetto, come identità di un popolo, sulla veracità di una cultura attraverso la lingua che si parla.
Tra i presenti, le istituzioni: Sindaco Fabrizio D’Ancona, il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppa Spata, e l’Assessore Massimo Bonì, che hanno fatto gli onori di casa.

Con la complicità del moderatore Aurelio Mustacciuoli, il pomeriggio ha preso una piega oltre modo interessante e accattivante, anche per il pubblico dei giovani presenti e richiamati dall’argomento.

Nel libro, la sagace autrice, ha riportato non solo termini, specialmente quelli più desueti, ma anche espressioni, modi di dire. Sollecitando il pubblico, ha aperto un sipario molto simpatico e leggero, in cui i presenti si sono lanciati in quei motti ricordando i nonni trasmettitori di verità, proverbi e vita.

Manifestando la sua grande preparazione e la profondità delle ricerche compiute, le interviste per quest’opera, la Rodo, con il suo fare da nobildonna, ha messo in evidenza  le influenze linguistiche che fanno parte del nostro dialetto: fenici, arabi, normanni, francesi, spagnoli, ciascuno di questi popoli ha tracciato solchi determinanti per la formazione del “pantesco”,

Con riconoscenza verso l’autore, si è concluso l’evento citando Ignazio Buttitta: “Un populu. quannu ci arrubbanu a lingua. è persu pi sempri”.

L’importanza del dialetto è, come dicevamo, altissima e trasmetterlo ai giovani è un dovere affinchè mantengano l’identità del proprio sangue e delle origini e il libro “Antiche voci di Pantelleria” è tutto da leggere e rileggere e incorporare nella testa di ciascun pantesco.

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Personaggi

Pantelleria, è morto Battista Maccotta: un pezzo di memoria dell’isola vola via con lui

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E’ morto questo pomeriggio alle ore 15, Giambattista Maccotta, un pezzo di memoria di Pantelleria vola via con i suoi 83 anni.
Risiedeva a Borgo San Donato, nella sua fortunata azienda agricola e, dopo  pochi giorni di degenza all’ospedale al Santa Maria Goretti di Latina, complicazioni hanno detto la loro e si è spento, su una barella senza poter rivedere i suoi cari un’ultima volta.

Classe 1942, uomo affasciante, energico, aveva seguito le orme del padre Fortunato, che ha ceduto all’omonimo figlio: hanno visto nell’Agro Pontino una felice svolta, ma il cuore di Battista, generoso e affettuoso, subiva il richiamo della sua amata isola.
Una splendida casa a Khamma e quella con grande  terrazza a Gadir, viveva i suoi periodi sull’isola attorniato dall’affetto di tanta gente.

Sposato con la splendida Rosalba, compagna di tutta la sua vita, aveva avuto due figli, Fortunato Marco e Daniela che gli hanno regalato nipoti vivaci e bellissimi animatori degli ultimi suoi anni di vita.
Per chiudere il quadro biografico, Battista, mio caro e vicino cugino, era fratello di Angelina Maccotta, moglie di Zino Patanè forse il primo fornaio di Khamma. Ma non dimentichiamo gli avi: appunto il padre Fortunato e la mamma, la Zia Lina Casano, di Turi “Bonomo” il grande e immortale musicista. 

Il mio sincero e sentito cordoglio lo voglio scrivere in questo spazio, poichè tutti noi saremo colpiti sempre più tempo dalla mancanza del caro Battista.

Marina

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