Cultura
Un milite di Pantelleria e la Cappella dell’Annunziata
Durante tutto il Seicento i militi della guarnigione del castello a mare di Pantelleria, per lo più di origini o discendenze spagnole, al momento della loro morte venivano seppelliti nella chiesa del Santissimo Rosario (Ecclesiae Sanctissimi Rosarij), che sorgeva a lato dell’ingresso del castello.
La chiesetta era detta affettuosamente anche del Rosariello ed era stata completamente ristrutturata nell’anno 1628, a sue spese, dal celeberrimo don Alonso de Contreras, capitano delle armi e governatore dell’isola in quel torno di tempo. De Contreras, amico personale del grande drammaturgo Lope de Vega, era anche un famoso e abile corsaro particolarmente temuto dai turchi, cui non poche volte aveva recato beffe sanguinose, che avevano lasciato il segno.
L’Ecclesiae Sanctissimi Rosarij era dunque da sempre la chiesa per eccellenza dei militi di stanza nell’isola. In essa venivano sepolti non solo gli stessi soldati, ma anche le loro mogli e i loro figli, alta, data l’epoca, la mortalità tra quest’ultimi. Rarissime le eccezioni nel corso dei decenni, una delle poche riguarda il militis don Francisco Madrigal. Il capostipite dei Madrigal a Pantelleria era stato un soldato spagnolo tale Aloysio Madrigal, nato circa l’anno 1560 e morto nell’isola circa il 1647 all’età di 87 anni. Aloysio aveva sposato una certa Vincenza. Arma dei Madrigal spagnoli: En plata, águila de sable. Bordura de gules, con ocho aspas de oro (D’argento, all’aquila di nero. Bordura di rosso, con otto croci di Sant’Andrea di oro).
La casata Madrigal si estinse in Pantelleria con la scomparsa di Francesca Madrigal, figlia di Giuseppe e Francesca Maria Siragusa, avvenuta il 19 aprile 1825 (martedì) all’età di 73 anni. Francesca si era coniugata il 15 novembre 1772 (domenica) con Giombattista Bernardo, figlio di Benedetto e di Maria Bastone. Ma torniamo al nostro milite Francesco Madrigal. Egli era un nipote del capostipite Aloysio, di cui aveva seguito, come consuetudine per quella guarnigione isolana, le orme nella carriera militare. Fu morto nel “die 21 augusti 1687”. In vita era stato un uomo pio religiosissimo e il parroco del tempo annota che, prima di morire, si era confessato e aveva ricevuto il “Sant.mo viatico”.
Ma, a differenza di tutti gli altri suoi compagni d’arme che lo avevano preceduto, non venne sepolto nella chiesetta del Santissimo Rosario, ma bensì in “hac M.ci Ecclesia” (in questa Chiesa Matrice), che poi era la chiesa d’elezione per le sepolture della popolazione civile. Non rare, per quest’ultima, anche quelle alla Madonna della Margana e soprattutto a San Nicola.
Il perché di questa insolita scelta, voluta fermamente peraltro dallo stesso Francesco, è presto detto. In vita egli, con notevole esborso di denaro, aveva fatto erigere all’interno della Matrice una
cappella consacrata alla “Santissima Annunziata”, che poi nel volgere degli anni aveva sempre
continuato a beneficare con i risparmi della sua paga di soldato.
E ai piedi di quella cappella il
milite Francesco Madrigal aveva voluto essere sepolto.
E il parroco questa volta con grafia chiara e leggibile, a differenza di tanti altri atti di decesso in cui
le parole sembrano geroglifici, annota per i posteri: “sepultus in hac M.ci Ecclesia in Cappella
SS.ma Virginis de Nunciata ab eo fundata et ottime beneficata” (sepolto in questa Chiesa Matrice
nella Cappella della Santissima Vergine dell’Annunziata da lui fondata e ottimamente beneficiata).
La storia millenaria di Pantelleria è fatta anche di questi piccoli tasselli, che solo apparentemente sembrano insignificanti.
Orazio Ferrara
Spettacolo
Sanremo, ecco i 30 cantanti in gara al 76° Festival della Canzone
Le date e le 4 nuove proposte
Carlo Conti come annunciato nei giorni, quest’oggi in diretta del Tg1 delle 13:30, ha rso noti i nomi dei 30 big che parteciperanno alla 76ª edizione del Festival di San Remo.
La manifestazione canora si terrà dal 24 al 28 febbraio e come lo scorso anno, ci saranno anche le Nuove Proposte, che saranno però rese note dopo la finale di Sanremo Giovani, in onda il 14 dicembre su Rai1.
La lista dei cantanti a Sanremo 2026
Tommaso Paradiso
Chiello
Serena Brancale
Fulminacci
Ditonellapiaga
Fedez e Masini
Leo Gassmann
Sayf
Arisa
Tredici Pietro
Sal Da Vinci
Samurai Jay
Malika Ayane
Luché
Raf
Bambole di Pezza
Ermal Meta
Nayt
Elettra Lamborghini
Michele Bravi
J-Ax
Enrico Nigiotti
Maria Antonietta E Colombre
Francesco Renga
Mara Sattei
LDA e Aka7ven
Dargen D’Amico
Levante
Eddie Brock
Patty Pravo
Spettacolo
Pantelleria, tutti i film dal 6 dicembre al 6 gennaio al Cineteatro San Gaetano
Tutti i film dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026
Festività natalizie all’insegna dello spettacolo, con il nuovo palinsesto del Cineteatro San Gaetano di Pantelleria.
- Dal 6 al 7 dicembre – ore 21,00, Springsteen – Liberami dal nulla, un film autobiografico concentrato sulla carriera del boss negli anni ’80.
- dall’8 al 9 dicembre – ore 21,00, L’illusione perfetta, è un film del 2025 diretto da Ruben Fleischer. È il terzo capitolo della saga dopo Now You See Me – I maghi del crimine e Now You See Me 2. Il film è prodotto da Bobby Cohen e Alex Kurtzman.
- dal 13 al 14 dicembre – ore 21.00, Zootropolis, film di animazione.
- dal 20 al 21 dicembre – ore 21,00, Attitudini nessuna, Sophie Chiarello accompagna Aldo, Giovanni e Giacomo in un ritorno alle origini che diventa un racconto di amicizia, talento e del destino che li ha resi una leggenda della comicità italiana (da Medusa.it)
- dal 22 al 23 dicembre – ore 21.00, Il Maestro, Ambientato degli anni ’80, vede un giovane tennista Felice con un ex campione Raul tra tornei, sconfitte e bugie, scoprendo libertà e un legame di amicizia da coltivare.
- dal 26 al 30 dicembre – ore 21,00, AVATAR – Fuoco e cenere
- dal 3 al 6 gennaio – ore 21.00, Buen Camino, il film segue la vita di Checco (Checco Zalone), ricco e viziato erede di un impero di fabbricanti di divani.
Cultura
Un calendario da tavolo in siciliano per il 2026: l’Accademia della Lingua Siciliana porta i proverbi sulla scrivania degli italiani
Un calendario da tavolo in siciliano
per il 2026: l’Accademia della Lingua
Siciliana porta i proverbi sulla
scrivania degli italiani
Un anno intero scandito dalla saggezza popolare siciliana. È questa l’idea alla base del
nuovo calendario da tavolo in lingua siciliana per il 2026, realizzato dall’Accademia della
Lingua Siciliana su richiesta della storica casa editrice emiliana Celloni Editori, del gruppo
SIGEM, che da ben 37 anni pubblica calendari in dialetto e idiomi locali.
La collaborazione
La Celloni Editori, nota per la sua attenzione alla valorizzazione delle lingue regionali, ha
contattato l’Accademia della Lingua Siciliana per affidarle la redazione di un calendario
interamente dedicato ai proverbi dell’Isola. Nonostante in quel periodo molti membri del
Collegio Scientifico fossero impegnati in altri progetti, l’iniziativa è stata portata avanti con
determinazione grazie all’impegno diretto del presidente Fonso Genchi, tra i massimi
esperti di siciliano letterario.
I proverbi come patrimonio culturale
Il calendario, intitolato “Amunì!”, è uno “strappapensieri” che raccoglie proverbi di ogni
genere, capaci di accompagnare i lettori lungo i 365 giorni del nuovo anno.
Nell’introduzione si sottolinea il fascino intramontabile di queste formule brevi: da un lato la
loro capacità di sintesi, che in poche parole trasmette riflessioni e consigli; dall’altro la
forza evocativa delle immagini, l’ironia e la musicalità che li rendono memorabili.
Molti proverbi hanno origini antiche, spesso legate alla vita familiare e contadina, e si
tramandano da secoli come piccoli tesori di parole. Alcuni fanno riflettere, altri strappano
un sorriso, altri ancora custodiscono la memoria di una cultura che un tempo era
patrimonio condiviso.
Una ricetta tipica per ogni provincia e i QR code ai video di Emanuela Trovato
Il calendario è arricchito anche da nove ricette tipiche siciliane, una per ogni provincia. I
palermitani, così, potranno nel 2026 provare a preparare le scacce ragusane, e i catanesi
il taganu di Aragona. Inoltre, nel calendario sono presenti dodici QR code che rimandano
ad altrettanti mini-video dove l’attrice catanese Emanuela Trovata declama dodici proverbi.
Un ponte tra tradizione e quotidianità
Il calendario non è solo un oggetto utile, ma anche uno strumento di valorizzazione
linguistica: ogni giorno diventa occasione per riscoprire la ricchezza del siciliano, lingua
che conserva immagini, ritmi e saggezze di un mondo che rischia di andare perduto.
Con questa iniziativa, l’Accademia della Lingua Siciliana conferma la sua missione di
tutela e promozione dell’idioma isolano, portandolo fuori dai contesti accademici e
rendendolo accessibile al grande pubblico.
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