Politica
Trapani, pianificazione urbanistica e assetto idrogeologico privi di visione d’insieme. Ciminnisi (M5S) annuncia interrogazione su ex saline
Trapani: pianificazione urbanistica e assetto idrogeologico privi di visione d’insieme. Ciminnisi (M5S) annuncia interrogazione: «A rischio ex saline che possono salvare la città dalle alluvioni»
Trapani, 30 gennaio 2024 – «Il Consiglio Comunale di Trapani ieri sera ha approvato il progetto di accessibilità al porto e all’area industriale, nell’ambito della realizzazione della Zona Economica Speciale. Un dibattito che, senza alcun approfondimento urbanistico d’insieme, s’è ridotto al voto per costruire una strada poco distante dalle ex saline Modica e del Collegio, sulle quali già insistono progetti di privati o ipotesi di edificazione prefigurati dal PUG, con il rischio di quello che tecnicamente viene definito un “cumulo di effetti” sottovalutato dal Consiglio, chiamato a decidere “in fretta” per esigenze tempistiche dettate dalla struttura della ZES: interventi, pubblici e privati, sugli ultimi spazi liberi da cemento e asfalto, residuo del sistema delle saline trapanesi. Il sindaco Tranchida dovrebbe farci sapere come intende tutelare queste aree che possono salvare Trapani dalle alluvioni e necessarie per mantenere il già precario assetto idrogeologico della città».
Lo ha detto la deputata regionale del M5S Cristina Ciminnisi, dopo aver seguito il Consiglio Comunale di ieri sera, annunciando un’interrogazione nella quale la Regione Siciliana è chiamata a chiarire quali forme di tutela ambientale e idrogeologica intenda prevedere per le ex saline Modica e del Collegio e per l’area retroportuale trapanese, limitrofe alla Riserva delle saline, per le quali l’ente gestore della riserva (WWF), non è stato adeguatamente coinvolto nelle procedure di valutazione.
«Se non si vorrà continuare a pagare nel futuro danni per le alluvioni, la Regione Siciliana per prima dovrebbe vigilare con più attenzione sulla pianificazione della Città e il sindaco Tranchida, dal canto suo, attivarsi per la revisione del Piano Assetto Idrogeologico, visto che le aree in questione, interessate da diverse forme di urbanizzazione, – afferma Ciminnisi – sono un naturale bacino di assorbimento delle acque piovane e per questo andrebbero salvaguardate proprio a partire dal PAI».
«Manca una visione complessiva del territorio ed ogni intervento, da ultimo la strada di collegamento della ZES, viene valutato singolarmente come se non producesse altri effetti se non quelli legati alla sua realizzazione. Come se ogni singola porzione di suolo non fosse collegata al suo intorno – continua Ciminnisi –. Così è stato con le superfici originariamente indicate a verde pubblico, prossime alle via Virgilio, destinate ad una RSA e al progetto del sottopasso ferroviario. Rischiano di essere sottratte alla città con la stessa visione parziale l’ex salina Modica e l’ex salina Collegio, entrambe di proprietà privata, ma che assumerebbero anche una funzione di riequilibrio idrogeologico poiché in passato naturalmente vocate ad accogliere le acque meteoriche che da monte scendevano a valle attraverso il sistema dei canali a servizio delle saline. Recenti studi su Trapani, commissionati dallo stesso Comune, ne hanno suggerito la salvaguardia proprio in direzione di un naturale riequilibrio idrogeologico ed ambientale del delicato territorio urbano, soggetto ad allagamenti e alluvioni».
Sulle saline Modica e Collegio insistono ipotesi anche di interventi edilizi da parte di privati previsti dalla programmazione urbanistica della città.
«Comprendiamo gli interessi legittimi dei privati e la proiezione di sviluppo economico e infrastrutturale della ZES – conclude la deputata regionale –, ma vorremmo fossero contemperati all’interesse pubblico dei trapanesi. Non si ripetano gli errori del passato. La Regione promuova un sopralluogo della CTS, nella zona dell’Ex Saline Modica e Collegio, avvalendosi di tecnici specializzati in materia di zone umide e lagunari e anche dell’Autorità di Bacino, per valutare le implicazioni idrogeologiche della zona, tenendo conto del cumulo degli effetti di progetti che insistono nella stessa area, e l’eventuale necessità di apposizione di un vincolo idrogeologico. E, non per ultimo, valuti la riperimetrazione della Rete Natura 2000, per garantire non solo una effettiva tutela naturalistica dell’area ma soprattutto una corretta valutazione delle conseguenze ambientali di interventi presenti e futuri su un’area strategica anche per la tenuta idraulica della città».
Politica
Liberty Lines – Isole Minori, il PD “Preoccupazione per collegamento e lavoratori”
Quanto emerge dall’indagine che coinvolge la società Liberty Lines desta forte
preoccupazione sia perché riguarda un servizio essenziale quale è il collegamento
con le isole minori della Sicilia, sia per il futuro occupazionale dei lavoratori della
compagnia di navigazione.
Nonostante ci venga rassicurato sia dalla Procura di Trapani che dalla medesima
compagnia che il servizio non subirà interruzioni, occorre far chiarezza sulla vicenda
rapidamente affinché si continui a garantire la continuità da e per le isole minori
della Sicilia assicurando nel contempo stabilità ai lavoratori e il corretto
funzionamento della compagnia; per questo confidiamo nel lavoro che andranno a
svolgere i Commissari nominati dalla procura.
Il collegamento con le isole minori è ormai caratterizzato da una situazione di
monopolio che rischia di mettere in qualche modo a rischio la sicurezza dei
passeggeri, dei lavoratori e la gestione dei finanziamenti pubblici e anche per questo
che auspichiamo un intervento della regione per far chiarezza su un così importante
servizio e su come le risorse pubbliche vengono impegnate.
La Segretaria provinciale
Del Partito Democratico
Valeria Battaglia
Il Responsabile provinciale Isole Minori
Del Partito Democratico
Giuseppe La Francesca
Politica
Pantelleria – Waterfront, Rizzo (FI) “Entusiasti inizio lavori. Progetto di durata un anno”
Siamo entusiasti di annunciare l’inizio dei lavori di riqualificazione dell’area waterfront della nostra isola. Il progetto, che avrà una durata di poco più di un anno con fine lavori dicembre 2026, mira a trasformare il nostro centro in uno spazio più accogliente e in un luogo di incontro, di relax per tutti i Panteschi e visitatori.
Con una serie di iniziative che includono la creazione di nuovi spazi verdi, il progetto punta a restituire alla comunità un’area più vivibile e creare il centro un po’ più moderno.
I lavori sono già iniziati qualche giorno fa dando il via alla prima fase, che prevede l’ allocazione di strutture per le varie attività nel caso specifico le pescherie e proseguiranno con il rifacimento di tutto il lungo mare del centro che si prevede di finire questo step prima della prossima estate e continuare poi successivamente con la demolizione del palazzo Verde . Chiusura lavori entro dicembre 2026 .
Jean Rizzo
Segretario Forza Italia
Politica
Ponte Stretto. Ferrante (Mit), da Corte dei Conti ingerenza indebita, progetto va avanti
“La decisione della sezione centrale della Corte dei Conti sulla delibera Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto rappresenta un’ingerenza grave ed indebita, che riflette la volontà di prevaricare scelte politiche spettanti solo al Governo e al Parlamento, espressioni della volontà popolare. Non è bastato aver fornito risposte documentali esaustive e puntuali a tutti i rilievi formulati dalla Corte, che evidentemente – mossa da pregiudizio ideologico – vuole poter decidere arbitrariamente quali opere pubbliche vadano realizzate e quali no. Il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura strategica per il Paese, sostenuta fortemente anche dall’Europa e approfondita meticolosamente in tutti i suoi aspetti procedurali, che consentirà di modernizzare il sistema dei trasporti nazionale, rendere più competitivi i nostri territori e fungere da volano per occupazione, crescita e sviluppo del nostro Sud. In questi tre anni troppo spesso singolari pronunce giurisdizionali hanno tentato di bloccare riforme e provvedimenti del Governo. Un’opposizione giudiziaria inammissibile in uno stato di diritto e che mina l’equilibrio tra poteri dello Stato. Ma è un tentativo destinato a fallire. Il progetto sul Ponte va avanti, come anche la riforma costituzionale della giustizia che oggi approveremo in via definitiva”. Lo afferma il deputato di Forza Italia e Sottosegretario al Mit Tullio Ferrante.
A proposito: Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti dice no
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