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Cultura

Trapani – Open day, nuovi indirizzi al Polo Universitario: dalla medicina all’agricoltura ecco quali

Marilu Giacalone

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Un popolo di studenti allโ€™open day di oggi presso il Polo Universitario di Trapani. Grande interesse per lโ€™universitร  che verrร , frutto del grande lavoro svolto in simbiosi tra il Comune di Trapani ed Erice in particolare nonchรฉ del Consorzio Universitario insieme ad UniPa nellโ€™ultimo anno.

Polo Universitario, nuovi indirizzi

Infatti, dal prossimo autunno presso lโ€™immobile messo a disposizione dallโ€™amministrazione guidata dal Sindaco Tranchida, ai corsi giร  presenti andranno ad aggiungersi

tecniche di laboratorio biomedico – abilitante;
tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia – abilitante;
scienze delle attivitร  motorie e sportive;
biodiversitร  e innovazione tecnologica;
scienze della formazione primaria;
sistemi agricoli mediterranei.

Polo Universitario, Sindaco Tancrida

โ€œFelicissimo di aver visto gremita lโ€™aula magna del Polo Universitario di Trapani, con centinaia di studenti entusiasti per lโ€™ampliamento dellโ€™offerta formativa nella nostra cittร  – dichiara il Sindaco Tranchida -. Con lโ€™apertura del nuovo plesso presso lโ€™ex immobile Principe di Napoli, nel pieno del centro storico, siamo certi di dare il via alla trasformazione di Trapani in cittร  universitariaโ€. Inoltre, proprio al fine di meglio organizzare la rete di trasporti da e per Trapani, nei giorni scorsi lโ€™Assessore Bongiovanni ha presieduto un vertice con le aziende di trasporto volto a valutare la possibilitร  di istituire nuove linee e fermate utili per raggiungere piรน agevolmente sia il Principe di Napoli che il Polo sito presso il Lungomare Dante Alighieri.

Cultura

Pantelleria, I racconti del vecchio marinaio pantesco

Orazio Ferrara

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In viaggio con patrun Vito

Il sole scendeva lento sul porto vecchio di Pantelleria, tingendo di rosso scuro le pietre di lava delle parate difensive del castello a guardia sempiterna dello specchio di mare antistante. Era un pomeriggio inoltrato di uno dei primi anni Sessanta e io, curioso come sempre di cose di mare, mi fermai ad osservare un vecchio marinaio seduto, tranquillo e silenzioso, su una bitta della banchina.

Poteva avere sui settantโ€™anni e la salsedine e il maestrale di tutti quegli anni gli avevano modellato il viso come una fitta e intricata ragnatela, che non metteva affatto repulsione, anzi lo rendeva del tutto simpatico, facendomi subito riandare con la mente ai vecchi marinai di Salgari, i cui romanzi di mare in quel tempo erano una delle mie letture preferite. Il vecchio marinaio era intento a battere con forti colpi, ripetutamente. la sua pipa sulla suola di una scarpa, ma a me sembrรฒ che non volesse scrollarsi soltanto della cenere, piuttosto dei pensieri molesti, carico gravoso e ineludibile che ti regala la vecchiaia. Alla mia domanda se avesse mai fatto parte di un equipaggio di un veliero pantesco dei tempi andati, alzรฒ lo sguardo tra il meravigliato e lโ€™indispettito e con la pipa a mezzโ€™aria.

Ma cosa poteva mai interessare a quel ragazzotto, che sembrava tornare allora allora da una giornata di mare passata tra gli scogli di punta San Leonardo, di un tempo ormai irrimediabilmente perduto? Poi parlรฒ con voce roca come ghiaia che si muove sotto le onde del mare e disse: โ€œSugn’ statu prima picciotto โ€˜รฌ varca appoi marenaroโ€.

Dunque prima mozzo e poi marinaio, quindi una vita sul mare fin da giovanissimo Dette queste parole si tacque e caricรฒ lentamente la pipa con del tabacco nero come la pece e lโ€™accese. Sembrava che il colloquio fosse finito lรฌ, quando riprese a parlare con quella sua voce roca, che sapeva di mare antico.

โ€œFici lu primu viaggiu da Pantiddraria a Napule ca varca โ€˜i patrun Vituโ€. A questo punto, per il lettore che non intende bene il siciliano, continuo il racconto in italiano, salvo, per inciso, qualche espressione dialettale. โ€œAllora ero picciotto โ€˜รฌ varca. Era il 1903, o forse il 1904, chi si nni ricorda cchiรน e in quegli anni patron Vito era il capitano di veliero piรน sperto di Pantelleria e dopo โ€˜u Signuri nostru era il mare ad avere tutta la sua devozione.

In navigazione, pur con tutta la sua indiscussa bravura in cose di mare, non era mai arrogante perchรฉ soleva ripetere โ€œCu mari e cu venti โ€˜un tti fa valentiโ€ (Con il mare e con i venti non essere arrogante o peggio spavaldo).

โ€œIl veliero di patrun Vito non era grande, ma era solido e forte come una pietra nivura della nostra isola. Si chiamava โ€œMadonna di Trapaniโ€ ed era stato varato nei cantieri di Amalfi nellโ€™anno 1890, se non ricordo male. Ha navigato, attrezzato poi con un motore, fino alla vigilia dellโ€™ultima guerra.

Ai miei tempi andava solo a vela. Aveva due alberi e bompresso e dispiegava una velatura, che lo faceva filare dritto sul mare come una freccia. Allora le barche avevano ancora unโ€™anima di tela, bianca come le ali di un angelo. Il giorno della partenza, che per me era lโ€™inizio del primo viaggio per mare come picciotto, la stiva era piena zeppa fino allโ€™orlo. I sacchi piรน pesanti erano lรฌ, i capperi di Bommarino. Quelli che si mettono sotto sale, carnosi, quelli che danno sapore a tutto quel che mangi. E poi, le cassette, con la stoffa sopra per non farle scaldare, dellโ€™uva passa piรน bella, quella della contrada di Grazia di Sopra. Seccata al sole nostro africano, dolce come il miele, la nostra Zibibbo, trasformata in oro, doveva arrivare a Napoli al piรน presto possibile, dove la gente danarosa la voleva per i loro dolci.

Patron Vito fu categorico: da Pantelleria a Napoli senza scali in porti intermedi. Se Dio vuole, in tre giorni. E cosรฌ fu. Uscimmo dal porto con il vento buono, lasciandoci presto alle spalle โ€˜a petra โ€˜i fora. La brezza gonfiava la vela maestra come il petto di un galletto in amore. Sette, a volte otto nodi, in pieno giorno. Un trotto regolare. Potevi quasi sentirla, la barca che mangiava il mare, spinta solo da quelle tele spiegate e dalla bravura di Vito e del nostromo Turi.

Il capitano Vito non dormiva. Stava lรฌ, con il timone in mano, a parlare con il vento e con le onde, a sentire lโ€™odore del mare che cambiava. Dalla costa siciliana fino a che non vedevi altro che blu. Non voleva fermarsi. Non per Messina, non per Salerno. Doveva essere un viaggio diretto. Un viaggio cui dovevano vantarsi, al ritorno, tutti i marinai dellโ€™equipaggio nelle lunghe serate invernali pantesche davanti a un buon bicchiere di vino passito. La vita a bordo era semplice: pane, cipolla e qualche sarda salata.

Il silenzio

Ma la cosa piรน bella era il silenzio. Solo lo scricchiolio del legno, il vento che fischiava nelle sartie e il suono delle onde che si aprivano, inchinandosi, sotto la prua. Per tre giorni e tre notti vedemmo solo lโ€™orizzonte. Poi, all’alba del quarto giorno, quando il sole cominciava a spuntare, eccola. La sagoma grande, colorata, di Napoli, allโ€™ombra del suo gigante nero, il Vesuvio.

Solo in quel momento patrun Vitu tirรฒ un sospiro che sembrava quello del mare intero. Attraccammo, e il carico era perfetto. I capperi profumavano, lโ€™uva passa era intatta. Era cosรฌ, allora. Lโ€™abilitร  e il coraggio di un uomo di mare pantesco e i frutti della sua terra.

Oggi, ci sono i motori, e quella meravigliosa sensazione di andare per mare spinti solo dal vento di โ€˜u Signuri nostru โ€ฆ quella non la senti piรนโ€. E si tacque, battรฉ piรน volte la pipa sulla suola della scarpa per scrollare la cenere e si perse, silenzioso, nei suoi pensieri antichi incrostati di salsedine.

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Orazio Ferrara

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Personaggi

E’ morta Ornella Vanoni, un’artista di grande di stile, simpatia e sagacia

Direttore

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“Io voglio vivere finchรจ do alla vita qualcosa”
Il mondo della musica perde una vera icona… “senza fine”

La voce tra le piรน imitate e seducenti della musica italiana si รจ spenta per sempre.
Ornella Vanoni รจ morta a 91 anni, nella sua casa di Milano, colpita da un arresto cardiocircolatorio.ย  I soccorritori sono arrivati quando ormai era troppo tardi.ย 

Classe ’34, con lei si chiude un sipario dello spettacolo senza tempo e senza repliche. L’artista, che aveva esordito nello spettacolo a teatro con Strehiler,ย  non era solo una cantante, era un simbolo capace di attraversare epoche senza mai diventare fuori moda.ย 
All’attivo si contano quasi settant’anni di carriera eย  oltre 55 milioni di dischi venduti, che hannoย  scolpito la sua voce nella memoria mondiale.ย 

La personalitร  forte, caratterizzata spesso da sferzate pungenti, era dotata di grande intelligenza e capacitร  da riuscire a cantare sul palco duettando con giovani big della canzone italiana.

Negli ultimi anni era diventata la presenza fissa piรน attesa da Fabio Fazio, forse piรน della Littizzetto, che superava in simpatia e spontaneitร .ย 
Lo scorso giugno venne insignita della laurea honoris causa. Durante la cerimoni seppe manifestare la sua regale umiltร .

Parlando della morte, la cantante milanese cosรฌ si รจ espressa “Io non voglio morire troppo grande. Io voglio vivere finchรจ alla vita do qualcosa e la vita mi dร . Il giorno in cui non dรฒ piรน o non mi dร , io non voglio vivere.”

Ieri sera se ne รจ cosรฌ come ha vissuto, con stile, senza clamore.ย 
Di lei rimarranno le sue canzoni intramontabili, impresse addosso al suo pubblico come cicatrici dolci.

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Cultura

Gran Galร  delle Lady Chef โ€“ Prima Edizione Siciliana

Redazione

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Gran Galร  delle Lady Chef โ€“ Prima Edizione Siciliana

Il 24 e 25 novembre, presso lโ€™Hotel Casena dei Colli di Palermo, si svolgerร  la prima edizione del Gran Galร  delle Lady Chef, promosso dallโ€™Unione Regionale Cuochi Siciliani

Un evento che intende valorizzare il ruolo delle donne chef, protagoniste della cucina professionale siciliana, e celebrare la loro competenza, dedizione e passione.

Il comparto Lady Chef, nato ventinove anni fa, ha come obiettivo quello di mettere in risalto la figura femminile nelle cucine e di contribuire al superamento del divario di genere. Il Gran Galร  sarร  dunque unโ€™occasione di incontro e di festa, ma anche di riflessione e confronto, nel segno dello spirito associazionistico che anima lโ€™Unione Regionale Cuochi Siciliani.
Allโ€™interno della manifestazione si terrร  la selezione regionale del Concorso Cirio, che decreterร  la Lady Chef siciliana chiamata a rappresentare la regione nella fase nazionale dei Campionati della Cucina Italiana a Rimini

โ€œUna vera e propria festa โ€“ ha dichiarato la Coordinatrice Regionale, Chef Rosi Napoli โ€“ che vuole essere anche un momento di condivisione, riflessione e confrontoโ€. Le Lady Chef provenienti da tutte le province siciliane si ritroveranno a Palermo per vivere insieme due giornate intense, allโ€™insegna della collaborazione e della professionalitร .

โ€œCelebreremo la bellezza โ€“ ha concluso Chef Napoli โ€“ quella che rimane anche sui volti stanchi dopo ore di lavoro. Celebreremo i sacrifici, la competenza e la forza delle nostre meravigliose Lady Chef.โ€

A moderare lโ€™evento sarร  la food blogger e Lady Chef, Barbara Conti, Segretario Provinciale APCI di Ragusa, che accompagnerร  il pubblico in questo viaggio di memoria, territorio e passione culinaria.

Per consultare il programma completoย  epotere prendere parte alla Cena di Gala, aperta a tutti, andate sulla pagina facebook Lady Chef Regione Sicilia

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