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Cultura

“Sud misterico / Tra religiosità e magia” di Orazio Ferrara, lo scrittore su Pantelleria lancia un nuovo libro

Redazione

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Un Sud misterico di appena ieri e, per certi aspetti, ancora velatamente presente in un fascinoso e intrigante viluppo tra religiosità e magia. Dalla talismanica burzella che, con i misteriosi e magici “ingredienti”, dava nel buon tempo antico la forza di affrontare il mare tempestoso dell’esistenza quotidiana e passare indenne davanti ai malocchi più perniciosi; alla festa di Sant’Antuono maschere e suono, che propiziava l’avvento del gioioso periodo carnevalesco; al frecciato San Sebastiano, protettore della soglia, sia di casa che cittadina, la cui venerata immagine non avrebbe permesso in alcun modo l’entrata delle forze del maleficio. E poi un rito dal sapore antico e fascinoso, lo struscio del Giovedì Santo, a ricordo di un tempo in cui l’uomo guardava negli occhi il Mistero senza arroganza e vi si avvicinava strusciando i piedi in segno di stupore e di umiltà. E dopo, il Venerdì Santo con il suo viaggio circolare ed ascesa, che corrispondeva ad un vero e proprio viaggio iniziatico di morte-resurrezione ed ascesa del fedele della Croce, fedele che prendeva l’enigmatico appellativo di paputo. Dal culto dei benefici Santi Medici, Cosma e Damiano, i Diòscuri cristiani al giorno di Santo Marco o della festa della fertilità della natura e degli uomini, che sconfinava in un’orgiastica esaltazione della sensualità; alla festa di San Giovanni e dei riti del solstizio d’estate, festa del fuoco e dell’acqua nella notte più magica dell’anno. E poi dei Santi terribilis, Sant’Aniello e Santa Lucia, che persino i miscredenti impenitenti e gli atei convinti temevano, infatti nessuno, ma proprio nessuno, dimenticava l’antico adagio attribuito a Santa Lucia, la Bella Martire siracusana: E me scurdativenne, ma ‘e fratem’ Naniello tremmativenne! (Di me dimenticatevi pure, ma di mio fratello Aniello trematene!). Infine il mondo magico-favolistico di uocchie, maluocchie e fattocchiare e del misterico e intrigante monaciello, poi il rito gentile e arcaico di magia contadina in cui s’invocava l’abbondanza dei campi e il racconto di una storia vera, che parla del “salvamento” di un giovane da una fattura a morte opera di una malefica fattocchiara.

“Sud misterico / Tra religiosità e magia”, 2020, di Orazio Ferrara per la collana Saggistica / Miti e leggende di Ali Ribelli Edizioni. Il libro, di 102 pp., in edizione cartacea e in edizione digitale (eBook), rispettivamente a € 10,00 e € 2,99, è distribuito in tutte le librerie ed è acquistabile anche online sul sito della Casa Editrice (aliribelli.com) e sui principali portali di libri online.

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Cultura

Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa

Laura Liistro

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SANTO STEFANO QUISQUINA

Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.

È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio. Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni. Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.

La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.

Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio. Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.

La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.

E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.

Laura Liistro

Foto di Francesco Cacciatore

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Cultura

Le “sgrappolatrici” di Pantelleria sul Tg Sicilia in un servizio di Laura Spanò – V I D E O

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C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e le tre Marie a raccontare Pantelleria nell’operazione dello sgrappolamento

Le preziose e stupende “sgrappolatrici” tornano sotto i riflettori.
Laura Spanò, attenta e sensibile giornalista del Tg Sicilia, ha intercettato una nostra pubblicazione relativa al lavoro delle donne pantesche anche nel campo della vendemmia e della vinificazione. Meglio ancora nella produzione del passito.

Il certosino lavoro, che contribuisce alla produzione di una delle eccellenze eno-gastronomiche dell’isola, non è passato inosservato e così le signore delle contrade di Khamma e Tracino tornano a raccontare il loro compito. Si tratta di una miscela fatta di pazienza, sapienza e amicizia.
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e tre Marie a tessere l’antica usanza dello sgrappolamento degli acini di zibibbo appassiti.

La Spanò, nel suo mirabile lavoro dedicato a Pantelleria, racconta le fasi di una agricoltura eroica che non ha tempo nè prezzo.

Il servizio

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Cultura

Pantelleria, al via la Novena dell’Immacolata. Calendario completo delle celebrazioni

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La Chiesa Matrice di Pantelleria ha reso noto il calendario delle messe e celebrazioni religiose in prossimità dell’Immacolata Concezione.

NOVENA DELL’IMMACOLATA DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE

  • Madonna della Pace (Tracino) novena segue S. Messa – durante tutta la novena dalle ore 16:30 alle 17:00 disponibilità dei sacerdoti per le confessioni
  • San Gaetano (Scauri) novena segue S. Messa SS.Salvatore novena segue S. Messa – orari vedi nello schema eguente:

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