Ambiente
È siciliana una tra le più grandi discariche sottomarine al mondo

Triste record stavolta per la Sicilia: una delle più grandi discariche sottomarine al mondo si trova proprio celata nello Stretto di Messina, a una profondità tra 415 e 575 metri.
In quest’area rifiuti di vario genere hanno una concentrazione elevatissima: un milione di oggetti per chilometro quadrato. Ma non si tratta di un problema solo siciliano.
È questo il risultato dello studio appena pubblicato da un team internazionale sulla prestigiosa rivista Environmental Research Letters (https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/abc6d4) coordinato dal professor Miquel Canals dell’università di Barcellona e che vede come coautori 28 scienziati da tutto il mondo. Tra gli enti coinvolti spiccano gli italiani Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA, BIO-HBT Area per la tutela della biodiversità, degli habitat e specie marine protette), la Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN), l’Università di Cagliari e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS).
Lo studio ha sottolineato come ogni anno grandissime quantità di rifiuti entrano nei mari e che tra questi una grossa fetta è costituita dalle plastiche (oltre a metalli, vetro, ceramica, attrezzature da pesca, tessuti e carta). Il trend, inoltre, è in continuo aumento: secondo un recentissimo studio, le immissioni di plastica negli ecosistemi acquatici del mondo passerà dall’attuale 20-53 (a seconda degli scenari che vengono presi in esame) a 90 milioni di tonnellate entro il 2030.
La spazzatura che finisce in mare può provenire sia da fonti terrestri che marine. Ma vediamole più in dettaglio. I rifiuti di provenienza marina sono riconducibili alla navigazione declinata in tutte le sue forme: da quella mercantile a quella da diporto e da pesca, passando per le navi da crociera, le flotte militari, le navi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas, e infine l’acquacoltura. Le fonti terrestri comprendono invece tutte le attività lungo la costa e le rive dei fiumi, così come la cattiva gestione dei rifiuti nelle discariche. Il vento funge poi da vettore di trasporto per la spazzatura più leggera (ad esempio le buste di plastica e, in questo ultimo anno, mascherine e guanti) dalle aree costiere più interne fino al mare. Gli eventi meteorologici intensi, come ad esempio le forti precipitazioni e le loro dirette conseguenze (inondazioni fluviali, straripamento delle acque reflue, eccetera) e le tempeste costiere (per non voler citare negli oceani, uragani e tsunami) possono trasportare grandissime quantità di detriti in tempi anche molto brevi (da poche ore a giorni) distribuendoli nel mare. I rifiuti, una volta entrati nelle acque marine, si depositano sul fondale causando grandissimi danni agli organismi che ci vivono, destinati a morire per soffocamento, aggrovigliamento e/o ingestione.
Altri studi hanno inoltre dimostrato che, ad elevate profondità (oltre 1000 metri), la biomassa pescata con lo strascico è spesso uguale o inferiore a quella dei rifiuti. In altre parole, a quelle profondità si pescano più rifiuti che pesci, crostacei e molluschi. Vaste aree del fondale marino profondo sono tuttavia poco conosciute e ancora da mappare e quindi gli studi specifici sulla reale estensione e distribuzione del problema non sono ancora del tutto chiari.
Fortunatamente la comunità internazionale sembra aver recepito l’allarme e le ultime dichiarazioni della Commissione Europea e delle assemblee di G7 e G20 hanno riconosciuto la necessità di agire nella riduzione dei rifiuti marini. Le attività della UE si sono quindi di recente orientate verso la riduzione dell’impatto di alcuni prodotti plastici sull’ambiente, la revisione della direttiva sugli impianti portuali di raccolta, un partenariato globale delle Nazioni Unite contro i rifiuti marini, un aggravamento per le esportazioni di plastica a più polimeri già introdotti dalla convenzione di Basilea (che ha inserito le plastiche tra i materiali pericolosi) e, infine, piani d’azione regionali contro i rifiuti marini.
La pianificazione e il monitoraggio dell’efficacia di tali misure si baseranno su valutazioni quantitative scientificamente valide dei rifiuti e del loro impatto sui diversi ambienti marini e i loro abitanti.
Speriamo che queste iniziative servano davvero a proteggere l’ecosistema marino, alla cui sopravvivenza è legata quella dell’intero pianeta.
Giuliana Raffaelli
(Credit immagine: fondale dello Stretto di Messina nell’autunno 2016, profondità di 415 metri. Il rferimento della scala è di 20 cm. Foto scattata con POLLUX III ROV da Pierdomenico e Casalbore del CNR e Chiocci di Sapienza Università di Roma)
Ambiente
Pantelleria, Parco Nazionale e CAI isolani ospiti al Centenario dell’Aereonautica

Il 28/03/2023 in occasione del Centenario dell’Aeronautica Militare Italiana, grazie al Com.te Col. Linzalone Franco, presso lo storico Hangar del Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria, era presente uno stand del Parco Nazionale Isola di Pantelleria e della Sottosezione del CAI di Pantelleria della Sezione di Petralia Sottana.
All’interno dello stand era possibile avere del materiale informativo, mappe e dépliant del Parco Nazionale di Pantelleria e del Club Alpino Italiano. Erano presenti le Guide del Parco Nazionale Isola di Pantelleria e Soci CAI, la Prof.ssa Antonietta Valenza, Piergiacomo Bianco e il Geol. Fulvio Fonseca, i quali hanno fornito ai partecipanti dell’evento informazioni naturalistiche, storiche, geologiche e caratteristiche di Pantelleria. Era inoltre possibile visionare dei campioni di rocce rappresentativi di alcuni affioramenti di Pantelleria ed avere spiegazioni sulle attività del Club Alpino Italiano.
L’evento ha dato anche la possibilità di presentare a Pantelleria il “Primo Censimento delle Grotte dell’Isola di Pantelleria”, un’attività che è stata concretizza tra il 2020 ed il 2021 su iniziativa della Sottosezione di Pantelleria, e grazie al supporto del CAI Catania Sezione dell’Etna ed in collaborazione con il Parco Nazionale Isola di Pantelleria; l’articolo è uscito in questi giorni nel libro del congresso di speleologia in ambienti vulcani tenutosi a Catania nel 2021 (“19th International Symposium on Vulcanospeleology” dal 28/08 al 03/09/2023, a Catania). L’articolo di Bucolo et al. è possibile trovarlo nel seguente link: http://www.vulcanospeleology.org/sym19/ISV19Proceedings.pdf
Nell’evento del Centenario dell’Aereonautica, era anche possibile osservare un elicottero “AW 139” in assetto “search and rescue” dell’82^ Centro SAR di Trapani Birgi, con i relativi operatori di bordo: piloti, vericellisti ed aereosoccoritori; i quali operatori di bordo hanno fornito spiegazioni riguardanti alle loro attività e specializzazioni. L’evento ha dato anche la possibilità di osservare le ricerche storiche sull’Hangar di Pantelleria presentati dal Maresciallo Picone, la Sala Convegni in cui all’interno erano presenti le teche museali con attrezzatura militare storica e l’elica di un “Aer.Macchi C 202 – Folgore” recuperata nei fondali di Pantelleria, libri storici su Pantelleria, le Vespe del “Vespa Club d’Italia – Sezione di Pantelleria”, le attrezzature ed i presidi del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Pantelleria, nonché poter degustare prodotti tipici locali enogastronomici offerti da “Pantelleria Enoica”.
Per quanti volessero avvicinarsi al mondo CAI ed iscriversi alla Sottosezione è possibile contattare il Reggente Luigi Fontanarosa al 3911648613 o il Segretario Fulvio Fonseca al 3923837308 o tramite email all’indirizzo gruppocaipantelleria@gmail.com. Era presente all’iniziativa il Reggente Luigi Fontanarosa, che a nome della Sottosezione CAI di Pantelleria, ha ringraziato il Comandante dell’Aeronautica Militare, per aver dato la possibilità di divulgare le attività svolte sul territorio dall’Associazione e dal Parco Nazionale.
Ambiente
Terremoto, due scosse nel basso Tirreno tra isole Eolie e Tropea

Due scosse di terremoto nella serata di ieri, 31 marzo 2023, tra le isole Eolie e la Calabria
di Peppe Caridi da Meteoweb.eu
La prima scossa
Una scossa di Terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata alle 20.27 dall’Ingv, a 15 chilometri di profondità, nel tratto di mare tra Salina e Filicudi. La scossa, avvertita, ha creato apprensione nelle due isole eoliane e nella vicina Alicudi. Non si registrano danni a persone e cose.
Secondo sisma
Dopo pochi minuti, alle 20:59, un’altra scossa di magnitudo 3.0 ha colpito il mar Tirreno al largo di Tropea. In questo caso la scossa s’è verificata a 159km di profondità, quindi non è stata neanche avvertita dalla popolazione.
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Ambiente
Favignana, beccato con autorizzazione contraffatta in Area Protetta: denunciato 55enne di Campobello di Mazara

Con autorizzazione contraffatta nell’Area Marina Protetta, denunciato un uomo di Campobello di Mazara.
L’indagine della Polizia Municipale del Nucleo Marittimo dell’arcipelago egadino
La Polizia locale di Favignana ha deferito un uomo di 55 anni di Campobello di Mazara per possesso e uso di autorizzazione amministrativa contraffatta.
L’indagine, coordinata dal comandante Libero Giuseppe Carbone, è stata avviata nella prima decade dello scorso mese di ottobre. Il personale del Nucleo Marittimo, impegnato nel controllo e sorveglianza delle coste, ha rilevato la presenza all’interno dell’Area Marina Protetta di numerose imbarcazioni.
Un dato che ha insospettito gli agenti considerato il numero limitato di autorizzazioni rilasciate dal competente Ente gestore. Uno spunto investigativo che si è rivelato fondato.
Dagli accertamenti, eseguiti presso la banca dati, è emerso che l’autorizzazione in possesso del soggetto ora indagato era contraffatta. Il numero affisso nell’imbarcazione era in realtà attribuito ad altro natante regolarmente autorizzato, completamente diverso per tipologia e rilasciato ad altro soggetto ignaro.
La denuncia
È quindi scattata la denuncia a piede libero.
Anche per la prossima stagione estiva sarà attivato a Favignana il Nucleo Marittimo del Corpo di Polizia Locale che assicurerà il controllo e la salvaguardia della legalità dei natanti che raggiungono le splendide coste dell’arcipelago Egadino.
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Beatrice
13:34 - Gennaio 23, 2021 at 13:34
Ma un museo sottomarino? ??così facciamo snorkley e guardiamo tutto quello che il mare ?porta e non si riesce a eliminare…tra tante notizie…servirebbe qualcuno che paga tanto per questa trasformazione…così come gli oggetti del mare sono nocivi sono ingombranti è tutto di più negativo per flora fauna per noi.ma se siamo riusciti e proviamo a migliorare con centri di rifiuti differenziati…così mettere insieme costruirebbe una storia e anche cos’è mai viste….e continuamente in trasformazione…e che potremmo trasformare…hanno fatto hotel lussuosissimi nel mare…pagando oro…i palombari???? Puppy…mi ricordo…il grande artista del cagnolino gigantesco fatto di tu tuo, c.mq..opere…sotto il mare …è un idea megalo…un porto ripulito è messo a vetri…?????????????❄️❄️❄️❄️?☀️☀️?