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Salute

Sicilia, UGL chiede open day struttutali per vaccinazioni

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Comunicato stampa
Green pass, la posizione della Ugl Sicilia: “Troppe criticità urgenti da superare, la Regione pressi il Governo nazionale. Rendere “Open day” strutturali”
Dallo scorso 6 agosto anche in Sicilia l’utilizzo del Green pass è divenuto obbligatorio per l’accesso ad alcune attività. Uno strumento che, sulla carta, avrebbe dovuto consentire “corsie preferenziali” per i vaccinati, ma che nella pratica sta riscontrando parecchie difficoltà di applicazione come evidenziano dalla Ugl regionale, il segretario Giuseppe Messina, il segretario della federazione Ugl Salute Carmelo Urzì ed il responsabile dei medici Raffaele Lanteri. “Siamo stati tra i primi, in tempi non sospetti un anno fa, a chiedere una sorta di patente di immunità per chi aveva contratto e superato il Covid-19 sviluppando gli anticorpi e siamo stati, fino ad oggi, i sostenitori della certificazione verde per chi si è fatto inoculare il vaccino. Questo perchè ritenevamo bisognasse fare una demarcazione tale da consentire di poter isolare e contrastare meglio il virus, oltre che spronare tanti indecisi a vaccinarsi e ricevere così una specie di “premialità”. Al contrario, invece, ci stiamo trovando non solo con una totale confusione, con polemiche giornaliere e con una questione applicativa che, quotidianamente, grazie alle segnalazioni che ci arrivano mette in luce nuove criticità. In primis quella relativa all’unica dose per chi ha già avuto il Covid, o a chi ha gli anticorpi essendo stato contagiato e non si può vaccinare pur essendo immune. Poi c’è il fattore legato ai minorenni o ai soggetti sottoposti a tutela da parte di tutore, curatore o amministratore di sostegno, quando una di queste tre figure (o anche i genitori) è no-vax e quindi va ad intaccare la reale volontà del soggetto stesso, che vorrebbe e andrebbe essere messo in sicurezza. Stiamo peraltro parlando – aggiungono Messina, Urzì e Lanteri – della fascia di età attualmente più a rischio, considerato che è quella che sta maggiormente in giro. C’è anche il caso, delicato, di coloro che per una serie di patologie ed impedimenti gravi di vario genere non possono ricevere il vaccino. Si tratta quindi di condizioni particolari che vanno valutate con estrema urgenza per scongiurare il proliferare di contraddizioni sull’utilizzo del Green pass, quando verranno ristrette ancor di più le misure, mettendo così una pezza sull’errore commesso poichè prima è stato applicato e poi si è pensato a come farlo funzionare. Chiediamo quindi alla Regione siciliana, al presidente Nello Musumeci ed all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza, di farsi portavoce pressando il Governo nazionale su questi disagi operativi affinchè presto si possano avere i giusti correttivi sul Green pass, nella previsione che verrà esteso ad altri ambiti della vita quotidiana. Infine – concludono i tre sindacalisti – condividiamo la disposizione dell’Amministrazione regionale di far pagare i tamponi a chi non ha completato il ciclo vaccinale e, nel contempo, proponiamo di rendere strutturale l’iniziativa “Open day” negli hub, così da evitare proroghe ormai inutili e senza senso che contribuiscono ad ingenerare confusione e disorientamento nella cittadinanza.”
Cordialmente.
Ugl Salute – Federazione regionale Sicilia
via Teatro Massimo n° 34
95131 – Catania (CT)
Tel.: 095 325863 – Fax: 095 7395184
Indirizzo e-mail: sicilia@uglsalute.it
Indirizzo P. E. C.: uglsalutesicilia@pec.it

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Salute

Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

Redazione

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L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.

Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.

Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.

Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.

I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica

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Salute

Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

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E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su  “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.

Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.

In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.

Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive,  presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.

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Salute

Al via stagione dei bagni, al via pericoli, al via soccorso in mare e non solo con FISA

Direttore

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Una manciata di giorni e la stagione dei bagni ha il suo via, specie in zone come Pantelleria e Lampedusa, dove seppur l’acqua sia frizzantina ancora, l’invito alla prima nuotata primaverile è manifesto dal sole e dai colori dei nostri mari.
I nostri mari sempre selvaggi, inafferrabili e seducenti.

Ma sia che ci si trovi nelle stupende piccole isole della Sicilia, si che ci si trovi nei litorali di Torvajanica o in quello di Forte dei Marmi, c’è una cosa che accomuna: il mare e i rischi che esso porta seco.

Si può essere eccellenti nuotatori, con resistenza acquatica sopra la norma, con fisici tonici etc etc, ma anche in una nuotata qualcosa può andare storto. La forza del mare è invincibile. Figurarsi se il bagnante è meno esperto e resistente.
Quante volte abbiamo letto di persone uscite a nuotare, si trovino in difficoltà, poi va in soccorso qualcuno che si pensava fosse un grande nuotatore, riesce a mettere in salvo l’incauto e lui muore affogato per la fatica. Anche papà per salvare i propri figli hanno subito questa sorte.

E’ qui che entra in campo, o meglio, in mare l’esperto al salvamento.
Si tratta di una attività che comporta non pochi rischi per chi la esegue, ma anche moltissima preparazione, attitudine e passione.
Non a caso si svolgono corsi molto ben strutturati e da personale di altissimo livello ed esperienza, proprio per ridurre al minimo i rischi di chi salva e della vita da soccorrere.
Esiste una realtà a livello nazionale e che stiamo seguendo da un pò. 
Non è assolutamente una novità, anzi una associazione consolidata e forte che forma esperti di salvamento e di mare.

La FISA

Parliamo di quegli esperti che hanno una formazione e una vocazione come quella che si riscontra e richiede nella FISA,  Federazione Italiana Salvamento Acquatico, appunto
SI tratta di  un ente nazionale di formazione, autorizzato al rilascio del brevetto professionale di Assistente Bagnanti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto (prot. 0020845 – 04/03/2010). La federazione è guidata dal Presidente Raffaele Perrotta.

Nel corso degli anni la sua struttura è cresciuta acquisendo sempre più professionalità tecnico-scientifica, inserendo figure altamente qualificate e programmi innovativi nell’ambito della formazione nel salvamento acquatico, del soccorso terrestre, della sicurezza, della protezione civile e della salvaguardia ambientale.

La FISA infatti ha sviluppato al suo interno molteplici settori e scuole federali volti a creare soccorritori professionisti capaci di PREVENIRE, EVITARE e SAPER INTERVENIRE in caso di emergenza. Il nostro scopo è promuovere una diffusa attività sociale per la salvaguardia della vita in generale: umana, animale e ambientale.

Le competenze della FISA

Oltre alla formazione dei soccorritori acquatici/assistenti bagnanti, la Federazione ha anche altri settori:

le Scuole Federali di specializzazione del salvamento acquatico: Rescue Board, Moto d’Acqua, Cinofili da salvataggio, Fluvial Alluvial Rescue, Water Park Lifeguard e D.I.E.T. per il trattamento del traumatizzato;
Nuoto, Baby Rescue, Droni, Primo Soccorso Cinofilo, Unità Cinofile per la ricerca di dispersi in superficie e su macerie, Minaccia e Salvaguardia dell’ambiente marino.

Il riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Il 13 novembre 2019 la Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica la registrazione nell’elenco centrale delle Organizzazioni di Volontariato (odv) della Protezione Civile Nazionale, oltre che come componente della Commissione del Volontariato Nazionale.

La F.I.S.A. (S.I.S.) programma ed attua la sua attività sul territorio nazionale, per mezzo delle sue delegazioni territoriali, al fine di contribuire alla sicurezza in acqua e a terra; diffondere la cultura dell’acqua come prevenzione e consapevolezza; studiare e diffondere strumenti, comportamenti, tecniche e addetti altamente qualificati per la sicurezza e il soccorso in mare e in tutte le situazioni di emergenza.

Di recente la FISA ha stretto un patto, come potete leggere in: FISA e ANAB, Perrotta e Ballarin siglano protocollo per Sicurezza e Tutela degli Assistenti Bagnanti.

Ricordiamo che è possibile contribuire agli impegni della FISA, donando il 5×1000, come di seguito spiegato: 5×1000 per sostenere la Federazione Italiana Salvamento Aquatico: il tuo contributo nella formazione e dotazione di soccorritori

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