Elezioni
Sicilia, domenica 25 settembre si vota per la Regione. Ecco le liste per rinnovo Presidenza e Assemblea

Domenica 25 settembre 2022 si vota per l’Elezione del Presidente della Regione e per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana. Le operazioni di voto, si svolgono nella sola giornata di domenica 25 settembre 2022, dalle ore 07,00 alle ore 23,00. Lo scrutinio delle schede relative alle Elezioni Regionali sarà effettuato il lunedì 26 settembre 2022 con inizio alle ore 14.00. Alle elezioni regionali si applicano le norme dettate dalla legge regionale 20 marzo 1951, n. 29, con le modifiche nel tempo apportate anche a seguito dell’introduzione del sistema di elezione diretta del Presidente della Regione.
L’elettore dispone di due voti:
- un voto per la scelta della lista regionale, il cui capolista è candidato alla carica di Presidente della Regione;
- l’altro per la scelta della lista provinciale nell’ambito della quale l’elettore può altresì esprimere la preferenza per uno dei candidati alla carica di Deputato regionale compreso nella lista medesima.
L’elettore può validamente votare una lista regionale ed una lista provinciale non collegate fra loro.
Se l’elettore omette di votare per una lista regionale ed esprime validamente il suo voto soltanto per una lista provinciale, il voto si intende espresso anche a favore della lista regionale collegata.
I risultati ufficiali saranno proclamati dagli appositi Uffici Centrali circoscrizionali, costituiti presso i Tribunali dei nove Comuni capoluogo, e dall’Ufficio Centrale regionale, costituito presso la Corte d’Appello di Palermo.
Di seguito le liste pubbliche
Elezioni
Elezioni Trapani, Giacomo Tranchida: “Amministrare è cosa seria”

«Il candidato Brillante parte male, proponendo di avere soluzioni a problemi che neanche conosce. Come prima cosa scivola sui numeri dicendo che Siciliacque costa alla città di Trapani 4.5 milioni l’anno. Falso! I 405 milioni si riferiscono all’acquisto di acqua per i cittadini e imprese trapanesi avvenuti negli ultimi 5 anni a causa del fermo degli impianti e danneggiamenti alla rete, oltre che per noti eventi alluvionali ma anche reiterati e “strani guasti alle stazioni di sollevamento” oggetto di denuncia alle competenti Autorità. Costi dunque necessari per assicurare una idonea portata idrica alla città e, per buona parte, compensati dai crediti che il Comune di Trapani vanta nei confronti di Siciliacque per la cessione di acqua in favore del Comune di Favignana e altri Enti».
Con queste parole, Giacomo Tranchida, Sindaco di Trapani e candidato per le elezioni amministrative del 28 e 29 maggio, rimanda al mittente una infondata critica basata su informazioni non veritiere e allusive.
«A oggi, nonostante sabotaggi e furti vari, palesati anche di recente – oggetto d’indagine per nostra datata denuncia e che, nel rispetto dell’Autorità Giudiziaria, non possiamo al momento aggiungere dettagli – , in uscita da Bresciana abbiamo 211 litri di acqua al secondo, massimo quantitativo dagli ultimi 5 anni. Sui presunti mancati finanziamenti nel comparto idrico e fognario – aggiunge il primo cittadino – altra gaffe clamorosa dal disinformato candidato. Non esiste, né è rinvenibile sino ad oggi, un bando che possa permettere il finanziamento del rifacimento del sistema fognario. Solo di recente, con l’avvento della conquistata Zona Economica Speciale, è stato possibile candidare interventi per la realizzazione del sistema fognario sia in zona ASI a favore delle imprese insediate sia in zona portuale. E ancora, nell’ambito della misura “ZES/Acqua bene comune“ abbiamo candidato il rifacimento della condotta di adduzione dai Pozzi di Bresciana e da Monte Inici per oltre 120 milioni di euro. Inoltre, al fine di emettere il decreto di finanziamento, il Dipartimento Acque e Rifiuti ha richiesto l’aggiornamento di due progetti esecutivi per la rete idrica avanzati da questa Amministrazione Comunale che superano complessivamente i 40 milioni di euro».
Nei dettagli, uno è inserito nei fondi Poc, l’altro nella delibera Cipess 2022.
«Attaccare questa Amministrazione su presunti mancati finanziamenti conseguiti per il sistema fognario o paradossalmente su quelli ottenuti per il sistema idrico significa, non solo non sapere, ma prendere in giro i trapanesi dicendo falsità. I pozzi di lnici – spiega Assessore Ninni Romano – sono a oggi collegati da una condotta colabrodo di 20 chilometri che va rifatta interamente. Abbiamo un progetto definitivo del costo di circa 20 milioni di euro, già candidato nella già citata misura “ZES/Acqua bene comune”, e diversamente dal conseguimento di tale finanziamento, il potenziale afflusso di 50 litri di acqua al secondo, non vale la pena al momento caricarlo in bolletta (come previsto da Arera) e dunque vanno fatte altre scelte più vantaggiose per i cittadini. Il pozzo Madonna, diversamente, funziona perfettamente. Riguardo il pennello di via Tunisi, fin quando non verrà complessivamente rivisto tutto il sistema fognario e quello di smaltimento di acque bianche da eventi alluvionali con finanziamenti per svariate decine di milioni di euro, qualsiasi sindaco, commissario o preposto, subirà episodi di sversamento causati dalle rotture delle condotte su via Libica e all’insufficienza della stazione di sollevamento di via Marsala. La cosa è accaduta diverse volte anche con l’attuale gestione commissariale delegata dalla Autorità Giudiziaria nella corrente fase d’indagine preliminare che vede coinvolti diversi Dirigenti comunali succedutesi».
I problemi strutturali, quindi, sono noti e proprio per questo motivo l’Amministrazione comunale sta lavorando giorno e notte.
«Stiamo progettando per risolvere il problema alla radice – alias il ripristino della funzione naturale dell’ex canale Scalabrino, che il datato “sacco edilizio” trapanese ha seppellito. Questa scelta – illustra il primo cittadino Giacomo Tranchida – permetterebbe, come in passato, alle acque piovane alluvionali, come in occasione dei disgraziati eventi di settembre e ottobre 2022, di non fare i “turisti” per la città, da sud a nord (via Marsala e Fardella fino a via Tunisi sul lungomare Dante Alighieri) ma di sversare a sud, subito a mare. Anche lì occorreranno finanziamenti e qualche anno. Diamo un consiglio a Brillante: invece di farsi raccontare le cose da chi non sa, pensando di sapere, studi e approfondisca meglio i problemi e la loro risoluzione, invece di accumulare figure barbine da chi si approccia a un importante ruolo pubblico con approssimazione e scarsa competenza. Della serie, rischia di sostenere cause già perse in partenza, e Trapani di certo non può permetterselo a spese dei cittadini».
Elezioni
Amministrative – Pantelleria a caccia di sindaco. Tutti i nomi dei papabili candidati

Si cominciano a fare i nomi dei candidati sindaci dell’isola.
In vista delle elezioni amministrative in programma domenica 28 e lunedì 29 maggio prossimi, con eventuale turno di ballottaggio nei giorni domenica 11 e lunedì 12 giugno 2023, si parte con il totosindaco.
Si perchè a due mesi dalla tornata elettorale per le amministrative del 2023 ancora non abbiamo notizie ufficiali.
Si tratta, beninteso, di nomi non ancora suffragati dal sigillo imperioso del proclamo.
Ma qualche pensiero possiamo cominciare a formularlo e a chiedere ai nostri lettori il parere circa ciascun personaggio politico che potrebbe presentarsi al governo di Pantelleria.
La possibile rosa dei candidati sindaci e fazioni
- l’uscente Vincenzo Campo, per il Movimento Cinque Stelle
- Fabrizio D’Ancona, per il centro destra appoggiato da Lega e Fratelli D’Italia
- Angela Siragusa, per il centro sinistra appoggiata dal PD, dai giovani di Pantelleria Popolare e da un largo pezzo di società civile e imprenditori
- Aurelio Mustacci0li, lista autonoma Progetto per Pantelleria.
I primi tre, Campo, Siragusa e D’Antona, sono noti alla cronaca politica dell’isola: cittadini ed esponenti di partito attivi.Poi, sappiamo per certo di Mustaccioli: questi è di origine pantesca da parte di madre, presumiamo, e si sta lanciando da ultimo nella valutazione delle dinamiche amministrative isolane e, al contempo, ad formulare risoluzione con il suo programma già noto agli annosi e dispendiosi problemi di Pantelleria.
Elezioni
Trapani – Amministrative, vandalizzati manifesti Giacomo Tancrida

«Uno sfregio politico e insieme una intimidazione. Quanto accaduto nasce da una contrapposizione ignobile alimentata da una cultura di estrema destra. Ciò è molto preoccupante perché se questo è il clima d’odio che è stato alimentato a Trapani da certi miei competitor politici, la dice lunga su quello che potrebbe ancora accadere».
Con queste parole, il sindaco e candidato Giacomo Tranchida stigmatizza gli atti di intimidazione e vandalici (con apposizione della svastica, dei baffetti di chiaro richiamo nazista e simboli fallici sui manifesti affissi) in corso Piersanti Mattarella. Il primo cittadino, inoltre, annuncia che si è già recato in Questura per sporgere denuncia verso ignoti.
«Non mi faccio intimidire da questi nostalgici che vorrebbero portare indietro la Città di Trapani dal punto di vista culturale e civile. Condanno questa intimidazione politica che viene dagli ambienti dell’estremo centrodestra. In maniera strisciante e quasi a “mascariare”, taluni hanno lanciato una vera e propria campagna d’odio e un mio avversario candidato si è spinto in più occasioni, come riferitomi, con gravi allusioni sulla mia persona circa il fatto che, a breve, sarei anche costretto a ritirare la mia candidatura dalla competizione elettorale per presunte problematiche, esplicitate in maniera allusiva, di tipo giudiziario» aggiunge il primo cittadino.
«Esorto i candidati delle nostre liste a non accettare provocazioni di alcuna natura e concentrarsi sul programma delle cose da fare per rendere sempre più bella la città di Trapani. Rassicuro gli elettori e i cittadini trapanesi tutti, come è noto non ho né padrini ne padroni, ma soprattutto non mi faccio intimidire. Trapani in cammino verso un futuro di riscatto e rilancio socio – economico non si fermerà» conclude Giacomo Tranchida.
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