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Politica

Sicilia, dati Covid falsati per evitare restrizioni. Arresti e perquisizioni, indagini in Regione

Giuliana Raffaelli

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Terremoto sulla sanità siciliana. La procura di Trapani apre un’inchiesta per chiarire la questione dei dati falsi sulla pandemia inviati dal Dipartimento dell’assessorato regionale della salute all’Istituto superiore di sanità (Iss). L’accusa riguarda la falsificazione, in almeno 40 occasioni, dei dati relativi al numero di positivi e numero totale di tamponi (e pare anche dei decessi) inviati dal mese di novembre al 19 marzo, che avrebbero condizionato i provvedimenti adottati per il contenere la diffusione del virus. In base a questi dati sarebbero state fatte scelte meno rigorose e restrittive di quanto invece si sarebbe dovuto, portando a un aumento dei casi covid.

In queste ore i carabinieri del Nas di Palermo e del Comando Provinciale di Trapani stanno eseguendo un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di alcuni dipendenti del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato della salute siciliana. Questi risultano indagati per falso materiale e ideologico. Sono state, inoltre, eseguite perquisizioni domiciliari di altro personale afferente al dipartimento regionale al fine di rintracciare materiale informatico e documenti utili alle indagini. Sono state acquisite anche email e dati presso i server dell’assessorato regionale alla salute e dipartimento.

Gli indagati sono: la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano, il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato Emilio Madonia, il vice capo di gabinetto dell’assessorato Ferdinando Croce e il dirigente Mario Palermo. Il Gip (giudice per le indagini preliminari) ritiene invece del tutto estraneo alla vicenda il presidente della Regione Nello Musumeci che sarebbe stato tratto in inganno dalle false informazioni che gli venivano fornite.

Anche l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza è indagato, ma il suo coinvolgimento sarebbe “parziale” e quindi il compendio investigativo che lo riguarda meno grave. I carabinieri gli hanno comunque sequestrato i telefoni e le indagini sono in corso.

A Razza è stato presentato un invito a comparire con avviso di garanzia e verrà interrogato nelle prossime ore.

Dalle intercettazioni telefoniche pare emergere che l’assessore, ricevuti i reali dati dei contagi Covid dalla dirigente Di Liberti e ritenendoli troppo alti per un giorno solo, abbia deciso di farli “spalmare” nei giorni successivi. In altre conversazioni riguardanti la raccolta e la gestione dei dati regionali sul Covid sarebbero emerse “importanti anomalie”. Le attività di raccolta dei dati da parte del Dasoe attraverso gli uffici periferici delle varie Asp siciliane, Aziende Ospedaliere, Usca, e Laboratori di analisi pubblici e privati, sarebbero stati in molti casi frenetiche e tardive, oltre che disorganizzate e lente.

Il Gip di Trapani, accogliendo le richieste della procura, parla di “disegno politico scellerato”. L’alterazione dei dati non avrebbe riguardato solo positivi e tamponi, ma anche i decessi che venivano “spalmati” nel tempo per evitare che la Sicilia finisse in zona rossa.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello ed eseguita dai pubblici ministeri Sara Morri e Francesca Urbani. Essa parte dagli accertamenti in un laboratorio in provincia di Trapani (Alcamo) dove sarebbero stati falsati i dati iniziali: circa 200 tamponi positivi sarebbero diventati negativi e comunicati alla Regione e poi all’Iss. Fatto confermato già dalle intercettazioni telefoniche.

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Attualità

Pantelleria – Lutto cittadino Armani, rinviato Consiglio Comunale

Giada Zona

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Il Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Pantelleria, Giuseppe Spata, stante il lutto cittadino proclamato per il giorno 8 settembre, in onore del compianto Giorgio Armani, ha revocato la seduta dell’8 settembre, per rinviarla al 16/09/25 alle ore 17:00, ed in seconda convocazione il giorno 17.09.2025 alle ore 17,00, per trattare il seguente ordine del giorno:

1. Nomina scrutatori;
2. Lettura ed Approvazione verbale seduta precedente
3. Comunicazioni
4. Approvazione, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/2001 e s.m. ed i., del progetto di
fattibilità tecnico economica dei lavori di realizzazione di un parco urbano con annesso
parcheggio ecosostenibile nel centro urbano di Pantelleria Corso Vittorio Emanuele II” –
CUP H21B25000210004, in variante al P.R.G. e contestuale apposizione del vincolo
preordinato all’esproprio.
5. Approvazione, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/2001 e s.m. ed i., del progetto di
fattibilità tecnico economica dei lavori di realizzazione di un parco urbano con annesso
parcheggio ecosostenibile nel centro urbano di Pantelleria Via Della Torre CUP
H21B25000200004, in variante al P.R.G. e contestuale apposizione del vincolo preordinato
all’esproprio.

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Cronaca

Lampedusa e Linosa: importante novità legislativa per il potenziamento dell’organico comunale

Redazione

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Il Comune di Lampedusa e Linosa celebra un traguardo fondamentale per il futuro della propria amministrazione e per il miglioramento dei servizi resi alla cittadinanza

Con l’entrata in vigore della Legge n. 118 dell’8 agosto 2025 (Decreto Economia), il nostro Comune potrà beneficiare di una deroga speciale alle normative nazionali che consentirà di inquadrare fino a tre funzionari come dirigenti a tempo determinato.

Si tratta di una misura straordinaria per un Comune come il nostro, collocato su un’isola con particolari complessità logistiche e sociali. La possibilità di assumere figure dirigenziali altamente qualificate rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare la macchina amministrativa, ampliando anche la platea di professionisti disposti a trasferirsi e lavorare con noi, nonostante i noti disagi economici e logistici legati alla condizione insulare.

Questo risultato è frutto di un lavoro politico e istituzionale condiviso. In particolare, desidero ringraziare il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, che nel giugno 2025 ha visitato il nostro territorio accogliendo con attenzione l’appello che, come Sindaco, avevo rivolto loro. Un ringraziamento particolare va ai capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami, ai ministri Ciriani ed Urso, e a tutti coloro che si sono impegnati per promuovere e sostenere l’emendamento che ha reso possibile questa importante deroga.

Al tempo stesso, esprimiamo il nostro apprezzamento anche verso le altre forze di governo che, in spirito di responsabilità e collaborazione istituzionale, hanno votato favorevolmente alla proposta, comprendendo l’importanza strategica di questo intervento per le comunità insulari.

Questa norma rappresenta un passo in avanti verso un’amministrazione più solida, professionale ed efficiente, capace di rispondere con maggiore prontezza alle sfide del nostro territorio.

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Politica

Pantelleria 2050: D’Ancona ha chiesto ai panteschi se volevano rinunciare al Castello?

Redazione

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Il recente passo indietro dell’Amministrazione Comunale sulla gestione del Castello Medievale di Pantelleria è la conferma di un fallimento annunciato e prevedibile.

Con la delibera, approvata in prossimità del Ferragosto, la giunta ha deciso di rescindere unilateralmente la concessione gratuita faticosamente ottenuta negli anni passati, rinunciando così a una delle più importanti opportunità culturali e turistiche per l’isola.

Le ragioni per cui si è deciso di abbandonare, di fatto, il Castello al suo destino non sembrano giustificate, neppure dopo la lettura della delibera approvata lo scorso 8 agosto.

Infatti, sembrerebbe che il Demanio statale avesse confermato che il Castello necessitava di un intervento di restauro e che, quindi, i relativi costi non dovevano essere posti a carico del Comune.

La Soprintendenza, da parte sua, sembra chiedere degli interventi di messa in sicurezza che servano a preservare il monumento e ne consentano la fruizione in sicurezza, in attesa di trovare delle linee di finanziamento per intervenire con il restauro e il consolidamento delle parti pericolanti. Addirittura, si spinge oltre: avviando l’azione sostitutiva, ossia intervenire con proprie risorse per poi rivalersi sul soggetto competente, che a detta del Comune sarebbe il Demanio statale.

Ma c’è di più.

A dicembre 2023 sono stati impegnati dal Comune 80 mila euro per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza dello stesso, giustificando tale stanziamento con la volontà di “salvaguardare il Castello medievale dal degrado” e “preservarne lo stato e rendere lo stesso fruibile ai visitatori”.

Ma allora cosa è successo adesso per spingere la Giunta a deliberare la rescissione della convenzione per eccessiva onerosità?

E proprio alla vigilia dell’inizio dei lavori del Waterfront che restituiranno piena visibilità alla struttura, liberandola dall’obbrobrio del “palazzo verde”?

E perché si parla di eccessiva onerosità dopo che nell’ultimo decennio il Comune ha speso circa 40.000 € l’anno per interventi di manutenzione sul Castello, con il favore e l’appoggio di tutta la comunità che riconosce nel monumento il cuore monumentale dell’isola?

La scusa della concessione limitata degli anni regge ancor meno, perché fu concordato il rinnovo illimitato con il Demanio proprio dalla nostra Amministrazione. Dobbiamo pensare che l’azione maldestra di questa Amministrazione abbia reso vani anche quegli accordi?

Davvero si pensa che la soluzione per ridare dignità al Castello, unico simbolo storico rimasto nel centro di Pantelleria, è quella di restituirlo al Demanio statale e, così, chiuderlo a tempo indeterminato o, peggio, farlo affidare ad un gestore privato?

E l’Amministrazione D’Ancona ha chiesto ai panteschi se erano favorevoli a rinunciare al loro Castello, interpellandoli direttamente o tramite il Consiglio Comunale?

 Sarebbe bene anche informarli che rinunciando alla concessione, c’è la chiara possibilità che fra qualche anno, trovato il privato disponibile, il Demanio magari lo concederà per farci l’ennesimo hotel o altro (ricordiamoci il bando per il Faro di Punta Spadillo e di tanti altri beni in Italia che hanno fatto la stessa fine).

Le domande, come si vede, sono tante. Aspettiamo le risposte, se arriveranno. Ciò che ci sembra palese è la volontà dell’amministrazione D’Ancona di scappare dalle proprie responsabilità e di lasciare Pantelleria al suo destino in balia delle decisioni che saranno prese altrove.

Un po’ come è avvenuto con la gestione del ricorso al TAR sul punto nascita, chiuso nel 2020 dall’allora assessore Razza (oggi Fratelli d’Italia). Quel ricorso avrebbe potuto chiarire il diritto dell’isola a mantenere il servizio e le responsabilità del governo regionale, ma anche allora la giunta D’Ancona decise, incomprensibilmente, di non proseguire l’iter, rinunciando a una battaglia di giustizia per la comunità.

Due episodi, due simboli, un solo filo conduttore: incapacità di agire, mancanza di visione e rinuncia alle responsabilità.

Pantelleria merita di meglio.

Pantelleria2050

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