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Economia

Ricco bottino ad Agosto: arriva il Bonus Busta Paga

Redazione

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Il Governo Meloni ha lanciato un’ iniziativa significativa attraverso la Legge di Bilancio, che ha avuto inizio il 1° gennaio 2023, introducendo un notevole aumento della busta paga per i dipendenti statali. Il Bonus Busta Paga è una parte integrante del più ampio Bonus Dipendenti Pubblici 2023. Questo sistema offre un sostegno costante durante tutto l’anno, garantendo ai lavoratori del settore pubblico un maggiore benessere economico.

L’iniziale data prevista per il versamento del contributo, ovvero luglio, è stata spostata ad agosto, per garantire una maggiore efficienza nell’erogazione e una migliore pianificazione per i beneficiari. Ciò permetterà ai dipendenti statali di godere appieno dei vantaggi del bonus, migliorando la gestione delle loro finanze personali e familiari. 

Questo incentivo sarà corredato dagli arretrati accumulati da gennaio a luglio, portando un significativo beneficio economico per i lavoratori. L’importante novità verrà erogata in tredici mensilità e avrà un impatto positivo sul trattamento di quiescenza o pensione, fornendo un sostegno aggiuntivo per i dipendenti statali.

Chi Può Usufruirne

Questa misura è estremamente ampia ed inclusiva, coinvolgendo circa 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Con la distribuzione di 13 mensilità durante tutto il 2023, il bonus mira a contrastare l’aumento dell’inflazione, fornendo un sostegno finanziario costante per tutto l’anno.

Inoltre, la misura si rivolge a diverse categorie di lavoratori della pubblica amministrazione, garantendo un accesso equo e giusto ai benefici del bonus.

Il bonus non riguarda solo alcuni dipendenti statali, ma copre una vasta gamma di categorie di lavoratori. Ecco un elenco delle diverse categorie di lavoratori che ne beneficeranno : 

le Amministrazioni dello Stato, 
Aziende ed Amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, 
Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Consorzi e Associazioni,
Enti del Servizio Sanitario Nazionale, 
Personale delle carriere diplomatica,
Istituzioni scolastiche e universitarie e professori universitari
Istituti autonomi case popolari (IACP), Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, 
Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali e le loro aziende, 
Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), 
Magistrati, Avvocati e Procuratori dello Stato, personale militare, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e dirigenziale penitenziari, prefettizia. 

Va evidenziato che alcune categorie di lavoratori, come gli insegnanti supplenti, dovranno aspettare settembre per ricevere l’importo del bonus. Tuttavia, per la maggior parte dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, il bonus verrà erogato ad agosto, fornendo un aiuto tempestivo.

A Quanto ammonta il Bonus?

L’ammontare del bonus sarà pari all’1,5% della retribuzione dei dipendenti statali. Questo significa che l’importo varierà in base alla retribuzione di ciascun lavoratore, con cifre diverse per ogni individuo.

Mentre il minimo incremento potrebbe essere di circa 185 euro lordi, i dirigenti di prima fascia potrebbero godere di un aumento fino a 534 euro lordi. Questa somma aggiuntiva fornirà un sostegno finanziario ai dipendenti pubblici e contribuirà a contrastare l’aumento dell’inflazione.

In sintesi, il Bonus Busta Paga rappresenta una misura ampia ed inclusiva che mira a sostenere i dipendenti statali, garantendo un impatto positivo sulla loro situazione economica e contribuendo al benessere complessivo delle famiglie italiane. L’iniziativa del Governo Meloni si configura come un’importante risposta alle esigenze dei lavoratori del settore pubblico, mostrando una politica orientata al miglioramento delle condizioni di vita e al sostegno della classe lavoratrice, in seguito alla recente inflazione che sta gravando sui generi alimentari, sulle utenze di gas e luce e sugli affitti.

Fonte:https://energia-luce.it/news/bonus-busta-paga/

Ambiente

Ora solare 2025, stanotte si cambia. La storia nella Prima Guerra Mondiale

Redazione

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Le lancette andranno spostate indietro di un’ora, dalle ore 3 di notte andranno posizionate alle ore 2. Si avrà un’ora in più di luce al mattino e si dormirà un’ora in più. Nei sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi, secondo Terna, c’è stato un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.

Mentre è caduta nell’oblio da sette anni, come un orologio fermo, la proposta della Commissione europea di abolire l’avvicendamento, era stata presentata nel 2018. Un po’ di storia Se l’invenzione dell’ora legale risale al Settecento e porta la firma di Benjamin Franklin, in Italia l’ora legale è stata istituita nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale proprio per un risparmio in termini energetici fino al 1920, tornando in occasione del Secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1948. Dopo un primo passaggio nel 1965, è nel 1966 che viene introdotta ufficialmente nel nostro Paese per i mesi compresi tra maggio e settembre. Nel 1980 un accordo tra 14 Paesi, Italia compresa, anticipa il cambio che, da allora viene anticipato in concomitanza con la Pasqua.
Il doppio cambio dell’ora durante l’anno, da legale a solare, potrebbe però avere delle ricadute sull’alternanza sonno-veglia e da tempo è causa di dibattito non solo in Italia ma anche nell’Unione europea. Al centro la difficoltà di coniugare risparmio economico e le abitudini sociali e personali di ognuno di noi.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

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Cronaca

La “guerra” dell’Ora Legale in Europa: Commissione UE vuole abolizione. Domani lancette indietro

Redazione

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Tra risparmio energetico nullo e impatti sulla salute, la Commissione Europea dichiara l’ora legale una “assurdità”, ma la necessaria maggioranza degli Stati membri continua a mancare
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu

Il conto alla rovescia per l’abolizione del cambio stagionale dell’ora sembra essersi interrotto a metà strada, bloccato da un muro di veti incrociati nel Consiglio dell’Unione Europea. Nonostante la volontà popolare e la spinta della Commissione, l’alternanza tra ora solare e legale, nata negli anni ’70 per ragioni di risparmio energetico, continua a scandire le nostre vite 2 volte l’anno. La Commissione Europea, forte di un parere schiacciante espresso da 4,6 milioni di cittadini – un record per una consultazione pubblica UE – che si sono dichiarati a favore della fine di questa pratica, ha da tempo avanzato la proposta di abolizione. Il Parlamento Europeo ha fatto la sua parte, votando a favore nel 2019 e stabilendo il 2021 come anno limite per il cambiamento.

“Un ritmo che non conviene più”
Eppure, a diversi anni di distanza, nulla è cambiato. Il commissario UE per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, ha ribadito a Strasburgo la posizione della Commissione: lo spostamento delle lancette “non ha più alcun fine“. “L’iniziativa nacque in risposta alla crisi energetica, ma oggi non produce più alcun risparmio energetico per nessun settore, ma anzi porta complicazioni inutili“, ha dichiarato il commissario, annunciando un’ulteriore “analisi più approfondita con uno studio dettagliato” per superare l’attuale stallo.

Le motivazioni della Commissione non sono solo economiche: l’attenzione si sposta sempre più sugli impatti sulla salute e sull’umore, in particolare per bambini e anziani, che “patiscono le conseguenze maggiori” di questo “mini-jet lag” semestrale. Recenti studi, infatti, suggeriscono un impatto negativo sui ritmi circadiani, che in alcuni Paesi del Sud Europa vengono mitigati dalla scelta di rimanere con l’ora legale permanente.

Il blocco degli Stati Membri
Nonostante il chiaro segnale dei cittadini, con Tzitzikostas che sottolinea come “i cittadini europei vogliono la fine di questa assurdità“, il processo decisionale si è incagliato. “Gli Stati membri al Consiglio non hanno ancora raggiunto una posizione univoca” ha concluso il commissario.

Il nodo cruciale risiede nel Consiglio, dove per definire una posizione è necessaria una maggioranza qualificata di Stati membri, consenso che al momento non esiste. L’assenza di tale maggioranza stoppa l’iter legislativo, nonostante la Spagna abbia recentemente riaperto la discussione a livello europeo, con il premier Pedro Sanchez, secondo cui il cambio d’ora “francamente non ha senso“.

In sostanza, per adottare la legislazione che porrebbe fine ai cambi stagionali è necessario l’accordo sia del Parlamento Europeo che del Consiglio. Fino a quando gli Stati membri non troveranno un terreno comune, la “battaglia” per un orario stabile è destinata a rimanere sospesa. L’orologio biologico e quello dell’economia europea continueranno a disallinearsi 2 volte l’anno, in attesa di una decisione che l’Europa, per ora, non riesce a prendere.

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Economia

Pantelleria tra 85 comuni con bus gratis per under 20

Direttore

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In provincia di Trapani: Pantelleria, Partanna, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Marsala, Favignana

L’ultima finanziaria regionale ha fissato in 85 i comuni siciliani che beneficeranno dell’intervento, grazie ad un fondo da due milioni di euro per coprire le spese del trasporto pubblico urbano dei giovani di età inferiore ai vent’anni.

L’intervento è riservato ai residenti nei comuni dotati di servizio di trasporto urbano e appartenenti a famiglie con un Isee non superiore a 25.000 euro. 
Saranno gli enti poi ad avviare i bandi comunali e ad assegnare il bonus in base alla cronologia delle domande presentate.

I contributi più consistenti per il bonus trasporti ai giovani sono andati alle tre Città metropolitane di Palermo (110.757 euro), Catania (67.846) e Messina (60.920). In provincia di Trapani, 33.432, così distribuiti: Pantelleria 13.050 euro; Partanna 13.167; Castellammare del Golfo 20.199; Castelvetrano 34.092; Marsala 45.864; Favignana: 6.099.

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