Cultura
Quando Pantelleria era più marina che terragna
La storia della marineria dell’isola di Pantelleria dei secoli trascorsi è ancora in grandissima parte tutta da scrivere.
Vi fu un tempo in cui i panteschi navigarono per tutto il Mediterraneo, dalle coste del Marocco a quelle dell’Egitto, facendo lucrosi commerci ma anche una spietata guerra da corsa contro gli stati barbareschi.
Nel Settecento l’isola ebbe il primato, rispetto alle altre marinerie siciliane, del rilascio di patenti da corsa.
L’episodio che di seguito riportiamo è uno dei tanti esempi di coraggio e abilità marinaresche degli isolani.
Il 9 ottobre 1886 il veliero pantesco “Invidiata Rosina” di patron Giuseppe D’Ancona si trovava in navigazione al largo della costa di Castellammare del Golfo (Trapani).
Quel giorno un terribile fortunale imperversava in tutto il Canale di Sicilia, mettendo a dura prova l’abilità e le capacità nautiche dell’equipaggio pantesco. Il veliero sembrava che dovesse inabissarsi da un momento all’altro tra i marosi, ma testardamente l’imbarcazione riusciva sempre ad emergere di prua da quelle onde spumeggianti, che la sommergevano ritmicamente.
Ad un tratto patron Giuseppe scorse, non troppo distante, un brigantino goletta (il “Gioacchino”) che era in gravi difficoltà e sul punto di sommergersi.
Che fare?
Andare in soccorso significava mettere a repentaglio il proprio veliero e il suo equipaggio. Ma Giuseppe D’Ancona aveva nel sangue il mare e di conseguenza la legge del mare, per quanto riguardava il soccorso ai naufraghi, era per lui sacra. I suoi antenati già dal 1400 avevano corso il Mediterraneo in lungo e in largo e nel ‘700 avevano partecipato agli ultimi sprazzi della guerra da corsa contro i barbareschi.
In quest’ultimo periodo non era stata l’unica casata pantesca ad avere patenti da corsa. Ricordiamo, tra gli altri, i Rodo (Antonio e Francisco), i Raffaele, i Pavia, i Salsedo, i Valenza.
Quindi con audace manovra l’ “Invidiata Rosina” riuscì a stringere sotto e a procedere, pur tra grosse difficoltà, al salvataggio di tutti gli uomini del “Gioacchino”, che intanto sprofondava negli abissi.
L’anno successivo, 1887, Sua Maestà il Re concedeva all’eroico Giuseppe D’Ancona da Pantelleria la medaglia d’argento al valor di marina per il suo atto di coraggio compiuto in mare con rischio della vita, con la seguente bella la motivazione: “D’Ancona Giuseppe di Giuseppe da Pantelleria, marinaio autorizzato (patron) – Per l’ardimento dimostrato il 19 ottobre 1886 nelle acque di Castellammare del Golfo, salvando con audace manovra del brigantino goletta “Invidiata Rosina” al suo comando, l’equipaggio del brigantino goletta “Gioacchino” in procinto di sommergersi”.
Per l’equipaggio pantesco dell’ “Invidiata Rosina”: D’Ippolito Antonino di Tommaso, da Pantelleria, marinaro Ferrandes Giuseppe di Giuseppe, da Pantelleria, marinaro Rizzo Vincenzo di Pietro, da Pantelleria, marinaro Rodo Salvatore di Luigi, da Pantelleria, marinaro D’Ancona Francesco figlio di patron Giuseppe da Pantelleria, mozzo vi fu la Menzione onorevole al valor di marina. Motivazione: “Per lo zelo e l’ardire addimostrati, coadiuvando il marinaro autorizzato D’Ancona Giuseppe al comando del brigantino goletta “Invidiata Rosina”», su cui erano imbarcati, nel compiere il salvamento dell’equipaggio del brigantino goletta “Gioacchino” in procinto di sommergersi il 19 ottobre 1886 nelle acque di Castellammare del Golfo”.
Orazio Ferrara
Cultura
Pantelleria, Ministero di Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi: 21 dicembre con il Vescovo
In Chiesa Matrice Ss Salvatore, domenica 21 dicembre sarò una giornata particolare per la comunità strettamente religiosa di Pantelleria.
Se, infatti, da una parte avremo l’anniversario dell’arrivo sull’isola delle Suore delle Poverelle, dall’atro durante la stessa celebrazione Eucaristica di ringraziamento delle ore 11:00, il nostro Vescovo Angelo Giurdanella conferirà il Ministero dell’Accolitato a Franco Palumbo e Giuseppe Crimi.
Per saperne di più: Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella
Cultura
Pantelleria, Sold out per Antonino Maggiore e il suo libro “Le note stonate”
Presentazione con mini spettacolo per un pubblico di ogni età
Sold out al Circolo Ogigia, sempre magistralmente capitanato da Florinda Valenzain occasione della presentazione del libro di Antonino Maggiore “Le note stonate”.
Il pomeriggio culturale Centro ha ottenuto un tale successo da superare le previsioni degli organizzatori.
Un pubblico così nutrito, sfidando il vento e il gelo, ha totalmente gremito la sala dello storico circolo di Pantelleria Centro. Persone di ogni età è accorsa a conoscere la nuova opera del musicista pantesco.
Moderata da Franca Zona, esperta e raffinata scrittrice, e da Giovanna Drago, insegnante sensibile e preparata, la presentazione ha alternato momenti di pura e intimistica commozione a quelli di leggerezza e sobrietà, esattamente come lo stesso libro, “Le note stonate” (Casa Editrice Menna – Avellino) fa e induce a fare durante la lettura.

Antonino Maggiore, presentato come uomo e come scrittore da Franca Zona, è definito “maestro per passione”. “Le note stonate” viene scritto in quattro giorni, o meglio notti. La stesura è nata come un “viaggio segreto” da condividere con poche persone. E così, inizialmente è stato: l’autore aveva mandato ciò che egli stesso ha definito un opuscolo, a Giovanna Drago la quale immediatamente inizia un’opera di convincimento alla pubblicazione che svolta quando la collega lo invita a riflettere sul ruolo degli insegnanti che devono essere anche degli educatori, in un contesto storico dove spicca la fragilità degli alunni.
Da qui, l’invio alla casa editrice e parte tutta questa nuova avventura da cui si appalesa la personalità di Antonino Maggiore.
L’entusiastico approccio non solo alla lettura, ma all’ascolto del libro “Le note stonate” era palese ancor più pensando alle ondate di sentimenti e percezioni che da esso scaturiscono.

Per sorpresa del protagonista del pomeriggio letterario, un capannello di suoi alunni, ad un certo punto, lo ha circondato in un coro canoro, o meglio, in abbraccio canoro, affettuoso e leggiadro per la tenera età.
Un sipario, un piccolo ma dolce spettacolo che ha reso ancora più apprezzato l’evento de “Le note stonate”.

Cultura
Suore delle Poverelle, 80 anni di professione a Pantelleria. Messa con il Vescovo Giurdanella
80° di Professione Religiosa sull’isola
Per gli 80 anni di professione religiosa sull’isola, sono previsti grandi festeggiamenti.
Sabato 20 dicembre ore 20.00 VEGLIA DI PREGHIERA “MENDICANTI DI LUCE” in Chiesa Madre SS Salvatore;
Domenica 21 dicembre ore 11.00 Chiesa Madre CELEBRAZIONE EUCARISTICA DI RINGRAZIAMENTO presieduta dal nostro Vescovo Angelo Giurdanella a cui seguirà un rinfresco in oratorio.
Suore delle Poverelle a Pantelleria
La presenza delle Suore Poverelle a Pantelleria risale al lontano 1945, quando il primo gruppo di sei suore fu destinato all’ospedale di Khamma. Da allora si sono susseguiti anni di servizio operoso, di dono gratuito verso i malati, gli anziani, i bambini e la comunità tutta. Una presenza silenziosa ma attiva, fatta di dedizione, disponibilità, ascolto, accoglienza, attenzione ai più deboli e ai più bisognosi ma anche di gioia e di affetto, di entusiasmo e di vitalità.
Fondazione della congregazione
La congregazione ha origine nel 1864 a Bergamo, per opera di Don Luigi Maria Palazzolo.
Il sacerdote realizzò un’associazione di volontarie, per curare la gestione di un oratorio destinato alle ragazze povere del rione popolare di San Bernardino. Le donne si occupavano dell’insegnamento del catechismo e di varie attività caritatevoli a vantaggio della gioventù derelitta.
Le suore, dette delle Poverelle, da allora continuano a dedicarsi alle opere a favore della gioventù, aggiungendo tra le loro finalità la visita ai poveri e agli ammalati a domicilio, la cura degli orfani e, più tardi, l’insegnamento. Nel 1875 aprirono la prima filiale a Vicenza e l’anno successivo a Brescia e a Breganze.
Vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 5 gennaio 1919.
Le religiose dell’istituto ampliarono rapidamente il loro ambito di azione.
Infatti, nel 1919 fondarono una casa a Roma, dove vennero loro affidati i servizi domestici presso il pontificio collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel 1922 aprirono a Grumello del Monte un centro per la cura e la riabilitazione dei disabili gravi. Poi, nel 1926 presero ad assistere le detenute del carcere di Bergamo e a partire dal 1931 si dedicarono all’assistenza delle comunità di emigrati italiani in Francia, Belgio e Lussemburgo. Nel 1952, fondando una casa in Congo, si aprirono all’apostolato missionario. In occasione dell’epidemia di ebola verificatasi nel maggio 1995 a Kikwit (Congo), alcuni ammalati furono ospitati presso un ospedale diretto dalle suore. Le religiose continuarono la loro opera di assistenza anche quando si capì che il contagio era quasi inevitabile.
Sei di loro, tutte provenienti dalla Lombardia, contrassero la malattia e morirono.
Le Suore delle Poverelle si dedicano all’istruzione, alla gestione di orfanotrofi e case famiglia, all’assistenza agli emarginati e agli ammalati.
Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Brasile, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Malawi, Perù e Svizzera; la sede generalizia è a Bergamo.
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Luigi lupo
16:26 - Maggio 11, 2020 at 16:26
Bellissima l’incisione antica di Pantelleria !!! E altrettanto bello l’articolo.!!!
Complimenti