Cultura
Proverbi marinareschi a Pantelleria / 12 – Quannu si viri la Pantiddraria lu sciloccu è pì la via

Nun si pò navicari senza ventu
Non si può navigare senza vento.
È un’affermazione lapalissiana del tempo delle imbarcazioni a
vela, in cui il vento era l’elemento principe per la navigazione, senza di esso questa era di fatto
impossibile. Col tempo ha assunto un altro significato, riferendosi alla vita dell’uomo che senza un
“vento” favorevole diventa perigliosa ed egli finisce per essere un perdente. Qui per vento
favorevole s’intende la raccomandazione perché come dicono i napoletani “Senza santi non si va in
Paradiso”.
‘O funnu d’’u mari nivuru!
Il fondo del mare nero!
È un’esclamazione per una minaccia o un pericolo incombente ed è anche
esorcistica nel senso di “Non sia mai!”.
Picurara, marinara e sbirri, nun ci aviri amicizia ca la sgarri
Pecorai, marinai e sbirri, non ci avere amicizia che la sbagli.
Le tre professioni citate non hanno
nulla in comune, eppure vengono accumunate come “pericolose” per gli altri. Probabilmente si fa
riferimento al selvaggio modo di vivere dei pecorai, alle effimere e non mantenute promesse dei
marinai e alle insidie e inaffidabilità degli sbirri, cose che non possono non arrecare danno alle
persone che vivono una vita normale. La presenza degli sbirri nel proverbio rivela l’antica ostilità
delle popolazioni siciliane nei confronti dei rappresentanti dello Stato, quasi sempre latitante e,
quando presente, esoso e implacabile nelle tassazioni e nel servizio di leva.
Quannu lu mari è ‘n timpesta si vidi lu bouu marìnaru
Quando il mare è in tempesta si vede il buon marinaio.
Rimandiamo ad esplicazioni già citate in
precedenza per detti simili.
Quannu ‘u mari fa funtana o è sciloccu o tramuntana.
Quando il mare sembra fontana o è scirocco o tramontana. Il fenomeno del detto avviene quando il
moto ondoso del mare forma, presso la riva, la cosiddetta “maretta”, che, nelle pozze, fuoriesce con
un piccolo zampillo d’acqua al modo di una fontana. Per i vecchi marinai ciò era il preannuncio
dell’arrivo di un vento di scirocco o di tramontana.
Quannu si viri la Pantiddraria lu sciloccu è pì la via
Quando si vede la Pantelleria (dalle alture del litorale mazarese) lo scirocco comincia a
imperversare. Si dice quando c’è forte vento di scirocco, tanto da rendere visibile per la nitidezza
dell’aria, la lontana isola di Pantelleria dalla costa trapanese.
A Castelvetrano il proverbio è leggermente modificato in “Quannu si viri la Pantiddraria lu malu
tempu è pì la via”, infatti lo scirocco porta solitamente maltempo a mare.
L’immagine dell’isola, che si vede in queste rare occasioni, è quella del profilo di due montagne,
una più alta e una più bassa, che è poi il profilo inconfondibile della Montagna Grande e del Monte
Gibele. Un’immagine suggestiva dell’isola si può osservare, sempre a patto di buone condizioni di
nitidezza dell’aria, perfino dal Teatro Andromeda, sito a circa 1000 metri di altitudine sui monti
Sicani.
Nel caso la distanza dall’isola, in linea d’aria, è oltre i 160 km.
Anche dall’antica e fascinosa cittadina di Erice (751 metri di altitudine) si può intravedere, talvolta,
l’isola. Così dalle alture di Partanna, altitudine media sui 400 metri, in quest’ultimo caso il profilo
di Pantelleria appare nell’angolo destro dell’orizzonte.
(12 – continua)
Orazio Ferrara
Spettacolo
Marsala. “La Sicilia incontra il Brasile”: Arabella Rustico & Cainã Cavalcante in concerto nelle antiche terme di Lilibeo

Domenica 6 luglio alle 19,30 il Parco Archeologico Lilibeo Marsala accoglierà un concerto di contrabbasso, chitarra e voce che mira ad unire l’universo siciliano e le sonorità brasiliane contemporanee. La struggente malinconia che sa di scirocco e salsedine incontrerà la saudade e insieme daranno vita ad un’armonia di sensi e di note, di latina affinità, posando sulle vestigia dell’antica Lilibeo. Si tratta di uno spettacolo prodotto dal Movimento artistico città di Marsala, a circa due settimane dall’inizio dell’VIII rassegna ‘a Scurata Memorial Enrico Russo
In uno dei luoghi storici dal quale si ammira uno struggente tramonto domenica 6 luglio alle ore 19,30 “La Sicilia incontra il Brasile”. È questo il titolo del concerto che vedrà esibirsi Arabella Rustico & Cainã Cavalcante nelle antiche terme di Lilibeo, nel cuore del PALM -parco archeologico di Marsala (con ingresso dal museo). Si tratta di uno spettacolo prodotto dal Movimento artistico culturale città di Marsala – MAC – che anticipa l’VIII rassegna ‘a Scurata Memorial Enrico Russo che invece prenderà il via il prossimo 25 luglio nel teatro a mare “Pellegrino 1880”.
Un evento in cui due mondi musicali si incontrano in un connubio perfetto: Arabella Rustico, contrabbassista e cantante siciliana con una grande passione per la musica brasiliana, e Cainã Cavalcante, chitarrista brasiliano virtuoso e rappresentante della musica brasiliana contemporanea. Insieme, creano un sound unico che unisce la saudade brasiliana alle acque profonde del mare siciliano, due elementi che sembrano lontani, ma che in realtà si assomigliano nella loro profondità e complessità. “Così come le onde del mare siciliano si infrangono sulla riva – spiegano gli organizzatori –, le melodie di questo duo si muovono tra la malinconia e gioia dando vita ad un progetto musicale che celebra l’arte dell’incontro”.
L’evento si iscrive all’interno di una sorta di “viaggio verso la scurata” voluto dal MAC che punta a valorizzare punti del territorio dai quali si può ammirare un incantevole tramonto con spettacoli che siano armonici col paesaggio, l’identità, la storia e le sensibilità che raccontano e conservano.
Per info e prenotazioni https://mac.organizzatori.18tickets.it/event/44335
È possibile acquistare i biglietti anche presso l’agenzia I Viaggi dello Stagnone, in via dei Mille n.65 (tel 0923 956105). Sarà inoltre possibile fare i biglietti usufruendo della carta del docente.
L’intero programma dell’VIII Rassegna “’a Scurata Cunti e Canti al Calar del Sole – Memorial Enrico Russo” su www.scurata.it
Cultura
Concorso Pubblico per Assistenti e Funzionari Istituto Regionale del Vino e dell’Olio Regione Sicilia

Concorso Pubblico indetto dall’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio Regione Sicilia – Scadenza 27 luglio 2025
Concorso Pubblico per titoli ed esami per l’assunzione a tempo indeterminato e pieno di n. 12 unità da inquadrare nella Aree Assistenti e Funzionari, regolate dal contratto collettivo regionale di lavoro del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana e degli enti di cui all’art. 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10, Triennio giuridico ed economico 2019 – 2021
L’avviso è pubblicato al seguente link
La procedura per la presentazione delle candidature è attiva sul portale InPA al seguente link
Cultura
Disagi voli, tutta colpa della “muffura” di Pantelleria. Cos’è in una sorta di ode alle suggestioni dell’isola

C’è poco da fare, ma ogni evento ha una sua connotazione, una sua origine e un proprio nome. Così, quanto ha causato i disagi di incalcolabile portata ai passeggeri dei voli da e per Pantelleria, nel nostro forbito e curioso dialetto ha una definizione ben precisa, che va oltre la nebbia, la bruma, la nuvoletta di Fantozzi.
Descrive perfettamente questa condizione meteo Michela Silvia, gran conoscitrice ed estimatrice del territorio.
Per allentare il disagio subito e l’imbarazzo provato, suggeriamo di vedere un’altra prospettiva del meteo avverso che ha preso il controllo dell’isola per giorni e che nessuno poteva prevedere o aggirare.
In dialetto si chiama “muffura” ed è sinonimo di quel senso si incanto indomabile… noi non aggiungiamo altro ma invitiamo a leggere il significato narrato dalla Presidente della Proloco di Pantelleria
“Muffura”.
Parola dal suono incantevole.
E’ un soffio.
Ma cosa è la “muffura”?
Sull’isola di Pantelleria questo termine descrive la nebbia, la foschia, l’umidità che sale dal mare.
Il termine meteorologico esatto è “nebbia avvettiva”.
Ma “Nebbia avvettiva” suona male!
Al sud la chiamiamo anche “lupa” (che già ha un suo perché) per quanto risulti evocativa di cose non esattamente positive.
Come si forma la “muffura” (lo ripeto perché è una parola che quando la pronuncio mi esce un soffio, provate anche voi)
Accade che l’aria calda incontri il mare ancora freddo ( si tratta, infatti, di un fenomeno più primaverile o autunnale) e costringa questo ad un’evaporazione forzata, sicché questo vapore che proviene dal mare cammina e cammina fino a lambire la terra e, se non incontra particolari ostacoli, può cingerla in una specie di caldo e umido abbraccio.
A Pantelleria accade, non vi meravigliate.
E’ bellissimo vedere arrivare questo fronte grigiastro.
Talvolta è compatto, in certi momenti (specie quando tocca terra) si spezza.
Con tenacia e fatica arriva a lambire Montagna Grande e Monte Gibele, gli mette dei grossi anelli di “muffura” attorno.
Chi vive sull’isola si fa incantare meno sia dalla parola che dal fenomeno che ho descritto.
A Pantelleria è sinonimo di umidità, benedettissima perché inumidisce una terra poco bagnata dalle piogge, ma per gli abitanti significa anche aria ferma e sudore.
Soprattutto se si è chini su un cespuglio di capperi, a raccoglierne i frutti uno per uno, in una mattina qualsiasi con tanta “muffura” all’orizzonte.
Scrivo questo per render bene l’idea di quanto quest’isola sia magica ma tanto imprevedibile, con dispiacere immenso per chi è rimasto bloccato sulla Sicilia Isola, ma Pantelleria è questa, ma una volta raggiunta potrete ammirare anche voi la MUFFURA
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