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Cultura

Proverbi marinareschi a Pantelleria / 10 -“Mari focu e fimmini, Ddiu ni scanzi”

Orazio Ferrara

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Maistru ‘i sira, scirocco ‘a matina
Maestrale di sera, scirocco la mattina.
Altro proverbio marinaresco di stampo meteorologico,
maturato dall’esperienza di generazioni di marinai nel corso dei secoli nell’attenta osservazione e
interpretazione dei fenomeni atmosferici. Quando, generalmente d’inverno, di sera soffia forte il
vento di maestrale il mare volge rapidamente al peggio. Di solito, poi il mattino successivo, il vento
cambia direzione e si pone da scirocco, rinforzando così le onde e aumentando oltremodo il cattivo
tempo di mare.
Il temuto e aborrito Maestrale dei panteschi, vento che con i suoi marosi in passato si è mangiato
letteralmente pezzi di molo del vecchio porto dell’isola. Ma anche altrove questo vento non è amato
per niente, in alcune zone costiere del Napoletano per indicare il maestrale dicono semplicemente
“’A voce r’ ‘o ‘nfierno” (La voce dell’inferno). E non si sbagliano di certo.

Maistru e tramuntana nun dùranu na simana
Maestrale e tramontana non durano una settimana.
Questo è il proverbio della speranza, infatti il
maltempo in mare e, per traslazione, le tribolazioni nella vita di ognuno di noi non durano per
sempre, immancabilmente verrà anche il bel tempo. Certo, spesso, nella vita sembra che il
maltempo duri di gran lunga molto di più del bel tempo.

Mari biancu, sciroccu ‘ncampu
Mare bianco, scirocco in campo.
E’ citato anche da Padron 'Ntoni ne “I Malavoglia” di Verga.
Durante e verso la fine di una mareggiata, provocata per lo più da un vento caldo, si formano nelle
onde delle particelle gassose dovute all’aria incorporata, che poi tendono a risalire in superficie
come grosse bolle bianche che formano la cosiddetta schiuma di mare. Per i marinai il fenomeno è
dovuto al calore dello scirocco, il vento caldo per antonomasia.
Lo scirocco è un vento caldo spirante da sud-est, dal Sahara. Si fa derivare dalla parola araba
“sharqiyya”, che significa appunto “orientale”.
Questa schiuma di mare non è da confondere con quella dovuta alla fioritura di alghe marine o ad
una forma di inquinamento.

Mari focu e fimmini, Ddiu ni scanzi
Mare fuoco e femmine, Dio ce ne liberi.
Senza dubbio il detto risente della cultura prettamente
maschilista del tempo andato, ma oggi è citato generalmente in modo scherzoso, senza malevolenza
o cattiveria alcuna.

Qui mare sta per acqua che insieme col fuoco sono state sempre entità benigne e indispensabili per
la vita degli esseri umani, ma che a volte possono rappresentare, nel loro volto infero, un pericolo
mortale per l’uomo. Non a caso l’arcaica saggezza siciliana aveva coniato al riguardo altri proverbi,
quali “Acqua e focu nun ci pigghiari ‘mprisi” (Acqua e fuoco non li affrontare) e “Acqua e focu,
dacci locu!” (Acqua e fuoco dacci spazio ovvero lasciali sfogare).
Il perché poi sia stata aggiunta la donna (‘a fimmina) dai protervi maschilisti antichi è presto detto.
Sì, anche la donna, compagna di vita e generatrice della discendenza, è un’entità benigna e quindi
indispensabile per l’uomo, ma nel periodo medievale era convinzione che anch’essa avesse un lato
infero, diabolico da perseguire e reprimere.
Questa mentalità retriva e superstiziosa era infine incoraggiata e propiziata dalla bigotta Chiesa del
tempo, che riteneva la donna tout court sempre facile preda del maligno e se qualcuna di esse
cedeva a quest’ultimo, altra pena per la lasciva e diabolica peccatrice non poteva essere altro che il
fuoco purificatore e liberatorio (in questo caso visto nella sua entità benigna) del rogo.

10 – continua

Orazio Ferrara

Cultura

Pantelleria, all’Ogigia riprendono tutte le attività. Novità: imperdibile corso di scrittura autobiografica con la Prof. Giglio

Redazione

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Pantelleria, all’Ogigia riprendono tutte le attività. Con Democrazia Partecipata, il presidente Florinda Valenza propone  corso di scrittura autobiografica e creativa con la Prof. Giglio

Dopo i festeggiamenti del carnevale che hanno visto le nostre Comunità territoriali ritrovarsi nei Circoli e assaporare la gioia della condivisione, ancora una volta il circolo Ogigia per i mesi primaverili, continua  ad essere luogo di incontro e di cultura, oltre le serate di ballo, le maschere, il carnevale in piazza, per consentire a quanti lo desiderano, momenti di aggregazione e di scambio culturale.

Il Circolo Ogigia con la sua Presidente Florinda Valenza, dopo la partecipazione al bando di democrazia partecipata del Comune di Pantelleria per il terzo anno, propone stavolta un laboratorio di scrittura autobiografica e creativa che sarà condotto dalla
 esperta in metodologie di scrittura auto e biografica.

Il laboratorio

 Il Laboratorio aperto a circa 20 persone, consentirà ai partecipanti di affinare la conoscenza del  sé, affidando ad un foglio bianco,  i propri ricordi legati ad eventi particolari della propria vita e del luogo nel quale essi sono avvenuti.
Sono previsti sei incontri a partire dal 23 marzo, la domenica dalle ore 16,30/19,30.

E’ previsto anche l’intervento del Professor Guido Bosticco, docente di scrittura creativa presso l’Università di Torino, nelle giornate di sabato 12 e Domenica 13 Aprile che, in una programmazione congiunta con la Prof.ssa Antonietta Valenza, ribadiranno l’importanza della scrittura come cura di sé stessi, avvalorando il proprio senso identitario e di appartenenza e approfondendo il meraviglioso mondo della scrittura creativa e della condivisione di momenti culturali e sociali importanti per la nostra comunità.

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Cultura

Pantelleria, Open Day dell’Unipant: il 19 marzo prova gratuita di corsi e conoscenza attività

Redazione

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Il 29 marzo a Pantelleria c’è l’Open Day dell’Unipant. Un’occasione per provare alcuni corsi gratuitamente e conoscere meglio le attività culturali e didattiche

Si terrà sabato 29 marzo presso la sede dell’Università Popolare di Pantelleria in Via san Nicola, 42°, il primo Open Day dell’Unipant.

Un appuntamento per far conoscere a tutti, grandi e piccoli, isolani e non, le attività didattiche, culturali e formative offerte, con la possibilità di provare gratuitamente alcuni corsi e di chiedere informazioni sulle attività in corso e in programma.

Si potranno provare gratuitamente in slot orari definiti alcuni dei corsi proposti, potendo parlare direttamente con i docenti:

Dalle 10.00 alle 11.00 DANZA CONTEMPORANEA di Antonella Amato

Dalle 11.00 alle 12.00 LABORATORIO DI CANTO di Sabina Esposito e ASTROLOGIA: INTRODUZIONE ALLA LETTURA DEI TAROCCHI con Urania De Vittori

Dalle 12.00 alle 13.00 MEDITAZIONE IN MOVIMENTO di Florence Giuffrè e INTRODUZIONE ALLA CONOSCENZA DELLA MUSICA di Fabrizio Dell’Asta

Dopo una pausa, si riprenderà alle 15.00 con due corsi di Fiorenzo De Francesco, il Corso di MASSAGGI che può essere effettuato in uno o due moduli, alla fine dei quali si otterrà un certificato professionale e il Corso di YOGA E MEDITAZIONE.

Infine, dalle 16.00 alle 17.00 si potranno chiedere info, così come nel resto della giornata, su tutti gli altri corsi, sulle attività culturali e sui progetti di Democrazia Partecipata e Erasmus+ e sui CORSI E ESAMI CERTIFICATI DI LINGUE E INFORMATICA.

Con l’occasione l’UNIPANT ha anche attivato un nuovo numero dedicato all’Università Popolare: 331 490 5245, che potrà essere utilizzato per contattarci oltre all’indirizzo email info@unipant.it e al sito www.unipant.it.

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Cultura

Mazara, Don Leo Di SImone nominato interlocutore referente pontificia dell’Accademia di Teologia di Roma

Marilu Giacalone

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Don Leo Di Simone, presbitero della Diocesi di Mazara del Vallo, è stato nominato interlocutore referente presso la Pontificia Accademia di Teologia di Roma. La nomina è stata firmata dal Presidente dell’Accademia, il Vescovo monsignor Antonio Staglianò. Don Di Simone è attuale direttore del centro diocesano “Operatori di pace”, della Scuola diocesana di Teologia, dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, della biblioteca del Seminario vescovile e referente diocesano per il Sinodo. La nomina di don Leo – così come si legge nella lettera a firma del Vescovo Staglianò – si inserisce nell’ambito del «dialogo transdisciplinare con gli altri saperi scientifici, filosofici, umanistici e artistici» stimolato da quanto Papa Francesco ha scritto nell’Enciclica “Laudato sì”, ossia che «la Teologia deve vivere una svolta decisiva, un cambio di paradigma, una coraggiosa rivoluzione culturale, affinché si rafforzi la consapevolezza d’essere una teologia fondamentalmente contestuale, capace di leggere e interpretare il Vangelo nelle condizioni in cui gli uomini e le donne quotidianamente vivono: il teologo non può che vivere in prima persona la fraternità e la comunione, a servizio dell’evangelizzazione e per arrivare al cuore di tutti». L’incarico a don Leo Di Simone ha una durata quinquennale.

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