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Ambiente

Pantelleria, zozzoni in pieno centro: munnizza abbandonata ai giardini. L’encomio al personale AGESP

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Sui social Giuseppe La Francesca, come privato cittadino e non nella sua veste ufficiale di politico del PD isolano e provinciale, ha pubblicato la immagine di copertina che dice tutto: insensibilità verso l’ambiente e il decoro.

Il post così recita: “È questione di civiltà, di rispetto del territorio e di uno dei pochi spazi a verde pubblico dove i piu piccoli possono passare il loro tempo libero insieme e all’aria aperta.

“Ringrazio gli operatori dell’AGESP che stanno intervenendo per ripulire il tutto.

“Impegniamoci ad avere cura del nostro territorio.”

L’intervento dell’AGESP è stato ed è sempre fondamentale, per riportare ordine e pulizia in un ambiente che, come quello pantesco, dovrebbe essere trattato dai residenti e turisti come una bomboniera, un gingillo raro da proteggere e custodire.

Invece, ancora oggi, con tutte le campagne che si fanno di educazione civica, l’inciviltà ancora regna sovrana e popolosa, stando alla moltitudine di sacchetti di immondizia, abbandonati peraltro in una zona frequentata da bambini.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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1 Commento

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  1. Avatar

    giovanni

    22:24 - Maggio 28, 2022 at 22:24

    rimarrà nella storia dov’è pieno di telecamere nn beccare chi butta la spazzatura

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Ambiente

Incendi di vegetazione nel Trapanese: ieri oltre 40 gli interventi dei Vigili del Fuoco

Marilu Giacalone

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INCENDI DI VEGETAZIONE NEL TRAPANESE , OLTREQUASI QUARANTA GLI INTERVENTI FATTI DAI VIGILI DEL FUOCO NELLA GIORNATA DI IERI 21 SETTEMBRE.

Elevate temperature e forte vento di scirocco, intensa notte di lavoro per i vigili del fuoco del Comando provinciale di Trapani. Tutte le squadre del Comando sono state impegnate dalle prime ore dell’alba e fino a ieri sera, con 39 interventi fatti per incendi di vegetazione su tutto il territorio provinciale.
Dalle prime ore di oggi sono 17 gli interventi in corso per operazioni di spegnimento.

Il Comune più colpito è Castellammare del Golfo.

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Ambiente

Pantelleria, calendario distribuzione acqua a Scauri – settembre 2023

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E’ uscito il nuovo calendario di distribuzione acqua per il mese di settembre 2023, relativo alla contrada di Scauri

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Ambiente

Trattato sull’Alto Mare: 67 Paesi hanno firmato l’accordo per le misure di protezione

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L’accordo entrerà in vigore 120 giorni dopo la ratifica da parte di almeno 60 Paesi

di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
 

 
Alle Nazioni Unite, 67 Paesi hanno firmato il primo Trattato sulla protezione dell’Alto Mare, nella speranza che entri presto in vigore e protegga gli ecosistemi vitali per il pianeta. Tra i Paesi a firmare il trattato il primo giorno figurano Stati Uniti, Cina, Australia, regno Unito, Francia, Germania e Messico, oltre all’Unione Europea nel suo complesso. Ogni Paese, però, deve ancora ratificare il trattato secondo le proprie procedure interne. L’accordo entrerà in vigore 120 giorni dopo la ratifica da parte di almeno 60 Paesi.

   
 
Dopo 15 anni di discussioni, lo scorso giugno le Nazioni Unite hanno siglato il primo trattato sull’Alto Mare, anche se la Russia ha dichiarato di avere delle riserve. L’Alto Mare è definito come l’area oceanica che inizia oltre le zone esclusive dei vari Paesi, o a 200 miglia nautiche (370 km) dalle coste. Uno spazio enorme che copre quasi la metà del pianeta ma che, nei decenni passati, è stato a lungo ignorato nelle discussioni ambientali. Uno strumento chiave del trattato sarà la possibilità di creare aree marine protette nelle acque internazionali. Ad oggi solo l’1% circa è attualmente protetto da misure volte alla conservazione degli ecosistemi.

 
 

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