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Cronaca

Pantelleria, una petizione per la riapertura del Punto Nascita. In fondo all’articolo la Petizione

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In occasione della Festa dedicata alla donna, le donne pantesche inoltrano richiesta di firmare una petizione affinchè il Punto Nascite di Pantelleria venga aperto immediatamente.

Esse hanno scritto a tutte le istituzioni locali, regionali e statali per non vedere leso un sacrosanto diritto, che finora ha sempre vacillato tra i alambicchi della burocrazia e delle “priorità” finanziarie.

Firmiamo la petizione di seguito riportata e riportiamo alla luce il Punto Nascite, affinchè panteschi doc continuino a venire al mondo.

Ecco il testo dell’interrogazione inoltrata alle istituzioni:

In data 2 marzo, si apprende, da comunicato del Vicesindaco di Pantelleria, Maurizio Caldo, della mancanza di rinnovo deroga per l’anno 2020 per il punto nascita di Pantelleria.  Tale decisione viene annunciata dal Direttore Sanitario D.ssa Martorana, il Direttore U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani e il Direttore DIMI Dott. Clemente, tramite una comunicazione al Direttore Generale dell’ASP di Trapani Dott. Damiani e al Direttore Sanitario dell’ASP di Trapani Dott. Oddo, i quali confermano di aver ricevuto comunicazione che nel P.O. Nagar di Pantelleria non possono essere effettuati ricoveri per l’espletamento di parti spontanei o cesarei, volendo in questo modo chiudere il Punto Nascite dell’Ospedale di Pantelleria.

La notizia ha destato polemiche e disappunto, da parte di tutta la cittadinanza pantesca, sulla scelta dell’ennesima chiusura del punto nascita.

Soprattutto ha creato un disagio fisico, emotivo ed economico notevole alle gestanti più vicine alla data presunta del parto, costrette ad organizzare una partenza immediata e assolutamente non programmata, con tutte le difficoltà del caso.

Partenza che andrebbe assolutamente sconsigliata, date le misure cautelari in corso per l’emergenza COVID-19 attive sul piano nazionale.

A maggior ragione, l’incertezza e la preoccupazione regnano sovrane, suscitando stati d’animo negativi che andrebbero ben evitati in gravidanza.

Una mancanza che non può essere giustificata dalla macchina burocratica.

La chiusura del punto nascite è una violazione dei diritti umani, offendendo la sensibilizzazione all’appartenenza territoriale, con tutte le conseguenze, tra cui lo spopolamento, che ne conseguono.

Il diritto alla salute di poter partorire nella propria Terra di origine e offrire così una continuità di trasmissioni culturali, dovrebbe essere tutelata e garantita da Voi rappresentanti istituzionali.

Viviamo su un Isola distante quasi 180 km dalla prima struttura sanitaria e, a separarci dalla terraferma, c’è il mare.

  • Come può essere un problema il numero di nascite, inferiore alle 500 annuali, previste dal decreto Balduzzi, di fronte alla locazione geografica “disagiata” in cui abitiamo?
  • Come viene assicurata la nostra incolumità chiudendo un punto nascite che, tutto sommato, potrebbe funzionare meglio ed è efficiente se messa in condizioni di esercitare?

Ad oggi vengono assicurati parti solo in emergenza.

In questo modo la partoriente è obbligata alla partenza in terraferma almeno un mese prima la data presunta del parto. Situazione che grava molto sul piano emotivo e culturale; costringe a rinunciare ai propri affetti, al proprio ambiente protetto e a tutte le accortezze raccomandate dalle linee guida OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), rinunce assolutamente non raccomandabili in un momento così particolare e delicato per una donna e la sua famiglia.

A peggiorare il quadro emotivo è la preoccupazione economica a cui si è sottoposti.I dispendiosi costi, dall’affitto mensile per un alloggio vicino alla struttura sanitaria di riferimento, al vitto e ai viaggi dei famigliari che si alternano per cercare di stare il più vicino possibile alla partoriente, causano notevoli disagi alle economie familiari.

Il contributo previsto dal decreto Gucciardi del 27 aprile 2017, non è sufficiente a coprire l’ammontare delle spese che la famiglia si trova ad affrontare.Il decreto prevedeva un contributo alle gestanti che per mancanza di un punto nascita nel proprio Comune di residenza, per partorire devono trasferirsi in una struttura della Sicilia autorizzata dal Servizio sanitario regionale.

Per cui, non era prevista l’erogazione alle gestanti con diagnosi di parto potenzialmente a rischio costrette al trasferimento. A Pantelleria, si riscontra un elevato numero di parti a rischio, quasi l’80%, perchè il protocollo aziendale vigente prevede rigide restrizioni.

  • Sono previste misure di agevolazione economica per le partenze con diagnosi a rischio?
  • Perchè il protocollo aziendale è così restrittivo?

C’è da precisare che nessun parto a Pantelleria è stato assistito con meno di 8 figure mediche, un’eccellenza rispetto ai contesti sulla terraferma – consentendo di partorire in totale sicurezza. Nonostante l’indisponibilità ad effettuare turni per l’equipe medica, perché non ci sono i numeri per garantire una turnazione h24, grazie alla disponibilità di reperibilità del personale sanitario esistente, la copertura di assistenza h24 è stata finora garantita.

Professionisti sanitari pronti ad intervenire anche in caso di complicanze o situazioni di emergenza. Il reparto, infatti, dispone di kit trasfusionale di sangue e personale di pronto intervento per fornire le prime cure di messa in sicurezza, prima di un eventuale trasferimento in elisoccorso, garantito anche nelle ore notturne (i tempi di attesa notturni, di risposta all’intervento da altri servizi regionali, possono arrivare al massimo in 3 ore).

  • Come mai, nonostante l’efficacia del personale, viene richiesto alle partorienti di sottoscrivere una liberatoria, sollevando l’azienda da ogni responsabilità?
  • Perché le partorienti vengono facilmente invitate al trasferimento al minimo accenno di diagnosi di rischio?
  • Se il reparto può garantire un parto in emergenza, perché non potrebbe garantirlo anche in routine?

Se mancano le figure professionali sanitarie per rispettare e rientrare nei requisiti LEA (livelli essenziali di assistenza), non si potrebbe ovviare al problema assumendoli? In fin dei conti mancherebbero: 2 ginecologi (attualmente 1 è pendolare, non potrebbe essere assunto in definitiva, risparmiando anche sui costi del rimborso spese che saranno notevoli?); 1 pediatra, 2 ostetriche, 5 infermieri (in questo caso, perché non coinvolgere il personale infermieristico già presente e regolarmente assunto, attivando una turnazione “interforce”, ovvero una turnazione organizzata tra i vari reparti?).

La deroga arrivata nel novembre 2017, da parte del Ministero alla Salute, è stata rilasciata in virtù del potenziamento del reparto, per rientrare nei requisiti previsti nel LEA (livelli essenziali di assistenza).

  • Perchè, dai bilanci preventivi e/o economici degli anni 2017- 2018 – 2019 dell’Asp di Trapani, non risultano somme destinate alla voce di copertura LEA ?
  • Per quale motivo continuare a destinare capitali per un servizio di elisoccorso che, anche per ragioni meteorologiche, non potrà mai garantire la sicurezza e l’immediatezza dell’intervento?
  • Non sarebbe più opportuno recuperare ed investire questi fondi per potenziare l’ospedale, dotandolo di una camera di rianimazione semi intensiva e di un centro trasfusionale, utili a supportare ogni tipo di emergenza sanitaria, limitando così anche il numero di viaggi esosi dell’elisoccorso?
  • Come mai i punti nascita dei presidi ospedalieri di Mazara del Vallo e di Castelvetrano, nonostante le mancanze di requisiti LEA, sia per il numero carente di nascite che per mancanza di strumentazione e personale, sono stati mantenuti attivi?
  • Non si potrebbe adottare la stessa ragionevole azione anche per il punto nascita di Pantelleria?

In attesa di ricevere un onesto riscontro di risposta a tutte le nostre perplessità,

                                                     CHIEDIAMO

che il punto nascite di Pantelleria venga APERTO nell’immediato e che venga potenziato fin da subito del necessario per esercitare il parto in totale sicurezza. In virtù della garanzia di tutela e prevenzione dal contagio COVID-19, secondo l’istruttoria dell’emergenza in corso, vengano VIETATE le partenze alle gestanti, ad esclusione di casi che richiedono particolari e reali interventi sanitari.

Che vengano presi provvedimenti di potenziamento a garantire un totale funzionamento del reparto, in rispetto dei requisiti LEA, che possano stabilire un’apertura permanente e definitiva del punto nascite di Pantelleria. 

#Per il mio Parto io NON PARTO

                               I Cittadini e le Cittadine di Pantelleria I Cittadini e le Cittadine Italiane

Firma la petizione per salvare il Punto Nascite di Pantelleria

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Economia

Borghi marinari, un milione di euro per interventi di recupero e valorizzazione

Marilu Giacalone

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Contributi a fondo perduto per interventi di restauro e riqualificazione di edifici, porti, spazi pubblici e altre aree legate alla pesca

È questo l’obiettivo dell’avviso da un milione di euro pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

«Questa iniziativa – dichiara l’assessore Luca Sammartino – rappresenta un’opportunità importante per stimolare lo sviluppo sostenibile delle piccole comunità costiere siciliane. L’obiettivo è quello di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale legato ai borghi marinari della Sicilia, rafforzando la loro identità e promuovendo un turismo sostenibile. Gli interventi proposti dovranno contribuire alla creazione di percorsi culturali, strutture turistiche, musei, aree espositive e spazi di fruizione dedicati sia alla pesca che alle tradizioni artigianali locali: una grande occasione per la nostra Isola».

Ogni progetto può ricevere un contributo massimo di 250 mila euro, che coprirà fino al cento per cento dei costi, permettendo così di mettere in atto iniziative di grande valore per la conservazione e la promozione dei borghi marinari. Possono presentare la propria candidatura Comuni, enti pubblici, Gal della pesca, associazioni culturali e soggetti privati senza scopo di lucro che sono già attivi nel settore e che possiedono beni riconosciuti nel Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari (Reimar).

La partecipazione è aperta anche in forma associata, favorendo così la collaborazione tra enti pubblici e privati per interventi di maggiore impatto. Le proposte dovranno essere presentate entro il 3 novembre prossimo. Le richieste vanno inviate tramite Pec all’indirizzo dipartimento.pesca@certmail.regione.sicilia.it.
Per maggiori dettagli è possibile consultare l’avviso a questo link.

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Trasporti

Parco Nazionale di Pantelleria e Comune a TTG e Stati Generali: una sinergia che crea opportunità di sviluppo

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Buone pratiche e nuove proposte per la crescita del territorio

È stata una settimana particolarmente intensa quella che si è appena conclusa. Rappresentanti del Parco Nazionale di Pantelleria e del suo Comune hanno partecipato attivamente a due importanti incontri che hanno acceso i riflettori sulla Perla Nera del Mediterraneo: il TTG Travel Experience a Rimini e gli Stati Generali delle Isole Minori Marine a Lipari. Due incontri che hanno messo al centro del dibattito Pantelleria. Una terra di frontiera più vicina all’Africa che alla Sicilia, che più di altre ha bisogno di attenzione verso il turismo e verso i problemi legati all’insularità.

Pantelleria al TTG di Rimini

Il TTG, appuntamento di riferimento per la promozione turistica mondiale, ha visto confrontarsi operatori internazionali del comparto per individuare nuovi contatti, ispirazioni e tendenze. E Pantelleria c’era, con il suo iconico “stand dammuso”, che non ha bisogno di frecce e insegne, ma che già da lontano mostra un’identità forte e caratterizzante di un territorio unico. Un’isola che non è un semplice puntino sulla carta geografica, ma un continente che racchiude in sé tante ricchezze. “Pantelleria è mare, ma è anche terra. Pantelleria è natura. Pantelleria è storia, è archeologia, è termalismo, è pietra” ha detto Adele Pineda, vicesindaco dell’isola. “La passione per Pantelleria nasce dalla semplicità degli umani” ha detto Italo Cucci, Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale. “Gli umani che hanno costruito i muretti a secco dei quali si dice che, messi per il lungo, sono lunghi come la muraglia cinese. Gli umani che hanno inventato l’alberello diventata creatura dell’Unesco. … Pantelleria si può tradurre in tanti modi, anche nell’isola del vento allora le viti sono alte così, i capperi bisogna quasi sdraiarsi per poterli tirare su. È un mondo tutto particolare dato alla natura. … il Continente Pantelleria ha delle offerte incredibili e spiega perché poi, chi ci viene, finisce per diventare un appassionato”.

Il TTG è stata una vetrina perfetta per mostrare le unicità dell’isola, ma anche occasione molto importante per stringere nuove “alleanze” e rafforzare quelle già esistenti per arricchirne l’offerta turistica. “Un’economia, quella legata al turismo, che a cascata porta vantaggi su tutti gli operatori del territorio che hanno capito che investire sulle campagne di volo su Pantelleria significa aumentare il flusso turistico e dare benefici a tutti” ha affermato Fabio Casano, rappresentante degli albergatori e degli operatori turistici dell’isola.

Pantelleria agli Stati Generali

Ma Pantelleria non è solo natura e turismo. È un popolo che vive 365 giorni l’anno le difficoltà dell’insularità.
Gli Stati Generali delle Isole Minori Marine sono stati un’importante occasione di confronto e approfondimento proprio sulle tematiche dei territori insulari. Terre belle ma fragili. Luoghi di straordinaria bellezza, custodi di antiche tradizioni ed equilibrio unico tra uomo e natura che convivono con profonde fragilità, dovute principalmente all’isolamento. E Pantelleria c’era, con il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale Italo Cucci e con il suo primo cittadino Fabrizio D’Ancona. Italo Cucci ha sottolineato le bellezze dell’isola, narrate in ben 126 libri. Un’isola fatta di “vulcani buoni che creano un ambiente straordinario”, “terra dove esiste un lago in cui un team di ricercatori internazionali ha scoperto l’origine della vita” e dove Gabriel García Márquez prese appunti per ricavare un racconto. Lo scrittore, vedendo Neil Amstrong scendere sulla superficie lunare disse “la Luna è qui”. Italo Cucci, oltre alle bellezze dell’isola, ha sottolineato l’importanza di avere un Parco Nazionale. “Il Parco Nazionale consente a Pantelleria di avere qualcuno che lavori insieme al Comune. Un rapporto felice quello tra Parco e Comune, nell’operare insieme, e questa è una garanzia perché il Parco è il Governo”.

Il primo cittadino Fabrizio D’Ancona ha invece sottolineato, molto duramente, le criticità dell’isola che è “territorio della Repubblica”.

Criticità che nascono dal sistema trasporti. “La continuità territoriale tanto decantata crea sui nostri territori un effetto domino devastante che solo chi vive il territorio 365 giorni l’anno può comprendere” ha detto D’Ancona. Nell’isola c’è un “cortocircuito tra le reali necessità e quello che invece è in essere”. Il primo cittadino ha quindi consegnato a

Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, un documento con proposte operative da seguire all’interno dei piani istituzionali per arrivare a coprire i gap presenti sui territori insulari minori. “La Costituzione Italiana stabilisce una serie di parametri che valgono per tutti i cittadini della Repubblica”. Ma secondo D’Ancona, se si analizza la realtà, “ci sono due categorie di cittadini: cittadini di serie A e cittadini di serie B… Questo è il quadro attuale delle cose”.

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Cronaca

Mazara, 18 arresti per traffico di droga. Il blitz dei Carabinieri – V I D E O

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MAZARA DEL VALLO: ASSOCIAZIONE FINALIZZATA AL TRAFFICO
ILLECITO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. 18 ARRESTI DEI CARABINIERI

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha delegato ai Carabinieri di Mazara del
Vallo l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il
Tribunale di Palermo, nei confronti di 18 persone (di cui 7 ristrette in carcere e 11
sottoposte agli arresti domiciliari) ritenute gravemente indiziate di appartenere a
un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. L’operazione,
iniziata alle prime ore della mattinata odierna, è stata realizzata con l’impiego di oltre 100
militari del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, personale dello Squadrone
Eliportato Cacciatori di Sicilia e un elicottero del 9° N.E.C. A carico di tutti gli indagati,
contestualmente all’esecuzione della misura cautelare, sono state effettuate, con il
supporto di unità del Nucleo Cinofili di Palermo, attività delegate di perquisizione
personale e domiciliare volte alla ricerca di armi, droga, denaro e documenti inerenti alle
attività delittuose.

L’indagine, iniziata sotto la direzione della Procura delle Repubblica di Marsala e
sviluppata con metodi tradizionali e attività tecniche, ha consentito di far luce su
un’associazione dedita al narcotraffico in grado di commercializzare al dettaglio le varie
tipologie di narcotico (eroina, cocaina-crack, hascisc e marijuana) mediante un “piazza di
spaccio” allestita in un appartamento ubicato in un edifico di edilizia popolare del quartiere
di “Mazara due”.

Le attività investigative hanno permesso di documentare l’esistenza di un aggregato
criminale organizzato gerarchicamente al cui vertice si collocava un soggetto (indicato nei
dialoghi intercettati dei sodali come “il Capo o il Principale”) residente nel nominato
quartiere mazarese che dirigeva l’associazione definendo ruoli, compiti, e turnazioni dei
sodali dipendenti, nonché delegando al fratello (anch’egli raggiunto dal provvedimento) il 
delicato compito di curare il ritiro e l’occultamento delle partite di narcotico consegnate dai
corrieri palermitani.
Significativa la struttura logistica dell’associazione che aveva fortificato l’appartamento
adibito a piazza di spaccio, dotandolo di porte blindate e sistemi di video sorveglianza. Tali
sistemi di difesa passiva, unitamente ai prestabiliti turni di vedetta effettuati da sodali
specificamente incaricati, consentivano ai pusher dell’associazione di porre in essere
diuturne attività di spaccio in favore di un fidelizzato bacino di clienti-assuntori.
Rilevanti nel corso delle indagini erano gli esiti delle attività di riscontro delle
intercettazioni, che consentivano l’arresto in flagranza 6 persone e il deferimento in stato
di libertà di altre cinque, nonché il sequestro di: 141.526 euro in contanti; 491 gr. di eroina,
214,2 gr. di cocaina, 2 kg e 22 gr. di hashish; 2 appartamenti di edilizia popolare
riconducibili alle attività delittuose.

Al termine delle operazioni il Sig. Prefetto di Trapani, Dott.ssa Daniela Lupo, si è
congratulato con i militari dell’Arma per il risultato conseguito nell’ambito di quanto
discusso e delineato durante il comitato sull’ordine e la sicurezza pubblica, riguardante
l’attenzione delle aree del territorio ritenute particolarmente sensibili.

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