Pantelleria
Pantelleria, Tremarco (Lega): “Amministrazione M5S priva di visione turistica”

Riceviamo e pubblichiamo,
Lo scenario dei flussi estivi di questo 2021 era già chiaro nel primo trimestre dell’anno. La forte contrazione della domanda turistica nazionale (-75%) causata dall’incertezza sulle riaperture e dall’andamento delle vaccinazioni ha confermato a maggio/giugno quello che avevamo previsto: nella migliore delle ipotesi sarebbero stati raggiunti i numeri del 2020. Per Pantelleria sarebbe stato ancora più difficile considerando il delicato equilibrio riguardante i trasporti (nave/aliscafo/aereo).
Anche tenendo in considerazione la crescita del PIL che si attesta intorno al 2,7% su base congiunturale e del 17,3% su base tendenziale (rispetto al secondo trimestre del 2020 in pieno lockdown) sarebbe stato più opportuno fare valutazioni diverse: quale sarebbe stata la contribuzione di Pantelleria rispetto a questo 17,3% su base nazionale? Quando le riaperture in zona bianca per la Sicilia?
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Già nel dicembre 2020 la Lega aveva sollevato il problema chiedendo l’istituzione di un tavolo sul turismo, coinvolgendo tutti gli operatori del settore, forze politiche e consulta delle contrade passando per la fondazione isola di Pantelleria. Nessuna risposta, nessun contatto da parte dell’Assessorato al Turismo o di altri membri della giunta, Sindaco compreso. Pensando ad un chiusura verso una proposta politica avevamo pensato, all’inizio, ad una scelta diversa da parte dell’amministrazione: coinvolgere gli operatori del settore senza un confronto con le forze politiche.
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A luglio 2021 nessuno sapeva con certezza se ci sarebbero stati eventi a Pantelleria durante l’estate. Il silenzio avvolgeva la giunta ed in particolare l’assessorato al turismo. Il 9 luglio 2021 alcuni quotidiani online pubblicavano il calendario degli eventi estivi: le determine per l’affidamento dei servizi però arriveranno non più darti di Agosto, appena quasi un mese dopo.
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A smentire l’ipotesi di un eventuale coinvolgimento degli imprenditori è stata la lettera del 24/07/2021 inviata dall’associazione Immagina Pantelleria (imprenditori) e pubblicata da Pantelleria News avente come oggetto “Eventi e concerti stagione estiva 2021”. Nella parte finale della missiva si legge: “Chiediamo il rinvio sine die della stagione concerti maggiori ponderando invece la fattibilità degli eventi minori meglio gestibili per la salute pubblica. Chiediamo che le somme di spesa involte siano ritirate per nuovi progetti che siano rivolti alla risoluzione dei problemi anche piccoli che l’isola deve affrontare e che tutti noi ben conosciamo, migliorando il ben comune e la fruibilità turistica. Chiediamo di essere convocati per poter discutere apertamente e con mente fredda sulle nuove direzioni da prendere.”
L’azione degli imprenditori si concretizza a seguito della presentazione del calendario eventi da parte dell’assessorato al turismo, calendario che tra l’altro fino a quel momento non era stato seguito da nessun atto amministrativo del comune. Un altro campanello d’allarme acceso proprio dagli imprenditori e troppo sottovalutato dalla giunta che aveva già ricevuto, da parte della Lega ad inizio anno, diversi solleciti rispetto alla programmazione e la promozione della stagione estiva. Da quello che emerge, si rileva una decisione unilaterale da parte dell’amministrazione priva di confronti con gli operatori turistici, forze politiche e consulta delle contrade.
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Nel mese di luglio, il giorno 28, approda il dibattito in consiglio comunale. Il capogruppo M5S Scaltriti espone le motivazioni di questi eventi estivi, difendendo le posizioni della maggioranza rispetto alle perplessità sollevate da alcuni consiglieri di opposizione che contestavano l’impiego di circa 220.000 euro per una stagione già compromessa dalla pandemia. Scaltriti (M5S) ribadiva in quella sede la rilevanza nazionale e l’eco che avrebbero avuto quegli eventi programmati tra agosto e ottobre invocando le ragioni della “destagionalizzazione” come leva per la crescita del settore turistico. Molte anche le perplessità sollevate sulle date, specialmente quelle di ottobre. Ma anche in questo caso l’amministrazione aveva preso una posizione diversa rispetto alle aspettative di imprenditori turistici e membri dell’opposizione.
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Va ricordato che gli atti amministrativi del comune relativi all’affidamento dei servizi alla “QUINTOSOL PRODUCTION S.r.l” risalgono ai primi giorni di agosto: troppo tardi per promuovere eventi di “tale portata” ai fini di una “destagionalizzazione” turistica. Solitamente una corretta promozione per la summer si conclude al massimo tra maggio e inizio giugno, specialmente durante una pandemia senza la certezza delle riaperture e nel caso di isole minori della Sicilia come la nostra. Glissiamo sull’argomento trasporti, concertazione con le compagnie aeree e tour operator.
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Rigurdo alla partecipazione agli eventi va rilevata la scarsa partecipazione dei cittadini. Non vanno considerate solo le date dei due concerti con 1000 partecipanti. Va considerata la media dei partecipanti per ogni data. Riduttivo e forviante fare una analisi di questo tipo basandosi solo sul singolo evento. Le somme impiegate riguardano infatti tutti gli eventi e non il singolo. Forse sarebbe stato meglio impiegare buona parte di qui soldi pubblici per un periodo migliore dando libero accesso a tutti anzichè solo 1.000 persone.
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Anche Volotea, con dati alla mano, preferisce la riduzione dei voli operati da e per Pantelleria a fine stagione. Nelle scelte di un vettore è facoltà valutare il taglio della capacità in funzione della domanda. A qualcuno è sfuggita la riduzione da 39 a 10 voli rispetto alla programmazione. Come si poteva prevedere una “destagionalizzazione” con qualche concerto ad ottobre? Ma a questo punto viene spontaneo chiedersi: cosa significa “destagionalizzazione” per l’amministrazione pentastallata e il Sindaco? Spesso le politiche sul turismo vengono confuse da questa amministrazione con qualcosa di disgiunto rispetto al territorio, i Panteschi e i benvenuti visitatori.
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Ancora non sono stati pubblicati i dati ufficiali ma il trend si conferma quasi simile a quello della scorsa stagione. Le fonti certificate e consultabili sono disponibili anche su internet. Qualcuno parlando di questa stagione estiva 2021 riporta circa 300.000 visitatori ma in realtà non è così. Bisogna sempre distinguere il numero delle presenze da quello dei visitatori. Facendo un esempio: 30.000 visitatori x 10 giorni di permanenza = 300.000 presenze.
Ad ottobre sicuramente i visitatori non sono mancati, anche se con un volume più ridotto rispetto ai mesi estivi. Ma nello specifico non sembrano visitatori attribuibili agli eventi che si sono tenuti a Scauri.
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In sintesi: tra servizi forniti dalla “Quintosol” ( circa 200.000 Euro) e altri spettacoli si superano i 300.000 euro. La quasi totalità di queste prese dalla tassa di sbarco (capitolo di bilancio 2101). Di queste circa 100.000 euro sono state impiegate proprio per gli eventi di ottobre quasi a stagione conclusa. Sorvoliamo sulla formula contrattuale scelta per la stipula con la QUINTOSOL. Auspichiamo sull’argomento ampio dibattito in consiglio comunale.
Giusto per dare una dimensione e valore a queste somme: con 100.000 euro di potrebbero pulire circa 180 KM lineari di strade.
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Non vogliamo alimentare polemiche, tra l’altro non poche sull’argomento, ma alcune delle nostre domande attendono ancora delle risposte.
Qual’è la visione sul turismo di questa amministrazione? Turismo significa organizzazioni di eventi o anche altro? Cosa intende per condivisione e bilancio partecipato questa amministrazione? E come mai non coinvolge la consulta delle contrade? Considerato quasi per certo che non ci sarà alcun ritorno per il territorio dopo questi eventi “costosi” e “destagionalizzati” cosa rimarrà a noi Panteschi? Quale valore aggiunto per la nostra comunità? Una parte di quelle somme si sarebbe potuta impiegare per rendere più presentabile la nostra isola? E dopo tutto questo “sforzo” organizzativo, rimarrà almeno qualche riga in più sul curriculum dell’Assessore al Turismo?
A cosa serve uno splendido spettacolo se poi le strade principali sono improponibili? A cosa serve un bel concerto se i voli per arrivare a Pantelleria vengono cancellati? Come si può pensare una stagione organizzata per i nostri benvenuti ospiti senza armonia con chi questo settore lo conosce bene? Senza condividere con gli imprenditori qualcosa di concreto che vada oltre la singola serata?
Questa sintetica ma concreta analisi a posteriori, solamente politica, non ha pretese di alcun genere tranne che una: che in questo ultimo anno di vostra amministrazione si affronti il problema di come spendere i soldi pubblici nel modo più trasparente e responsabile, al massimo delle vostre capacità. Nella coscienza collettiva di ognuno, con dimora fissa, ospiti o visitatori, rimarrebbe traccia di qualcosa che ha fatto crescere il territorio e la comunità. In ogni caso è nostro dovere come parte politica attiva ascoltare la voce di imprenditori e cittadini rimanendo disponibili come abbiamo sempre fatto per costruire “insieme” un nuovo percorso e nuove politiche turistiche. Un percorso moderato e ponderato ma soprattutto armonioso
Attualità
A Pantelleria opera “Open Fiber” per rete fibra ottica. L’innovazione della telefonia sull’isola

Intervista ad Emanuela Vulpetti e Fabio Melia: domani tornano a Pantelleria
Già dal 2019, la Open Fiber opera sulla nostra isola, ma di essa si sa poco.
Abbiamo contatto la referente dei rapporti istituzionali Emanuela Vulpetti e l’addetto alla comunicazione Fabio Melia, che si sono resi disponibili ad una interessante intervista a due, affinchè ci spieghino di cosa si occupa l’azienda milanese e l’importanza di essa sul territorio pantesco, oltre che nazionale.
Partirei innanzitutto con Emanuela Vulpetti: vuole raccontarci di cosa si occupa esattamente l’azienda? “Open Fiber è un operatore nazionale, impegnato nella costruzione di una rete in fibra ottica ad altissima velocità, che supera 1 gigabit al secondo. La società è nata dalla fusione tra Enel, Open Fiber e MetroWeb nel 2017, mentre oggi è controllata dall’Open Fiber Holdings che è partecipata al 60% da CDP Equity e al 40% da Macquarie Asset Management.
“Questa attività che sta sviluppando Open Fiber è al centro dei piani di sviluppo per la continuità dell’Europa e anche dell’Italia ed è in linea con gli obiettivi europei fissati in particolare nel Digital Compact del 2030, il cui obiettivo appunto è stato pensato per una rete che sia stabile e che viaggi ad almeno un gigabyte al secondo.
“E’ il primo piano di investimento che ha fatto Open Fibre con fondi dell’Unione Europea appunto e si chiama piano banda ultralarga perché è una rete molto ampia, che permette di far scorrere un grandissimo numero di dati senza problemi, blocchi eccetera. Questo è importante per tutta la vita non solo dei cittadini che vengono collegati con la rete Open Fiber ma anche per le imprese e per le pubbliche amministrazioni perché appunto la connettività è chiave in ogni ambito della vita sia pubblica che privata.
Vuole raccontarci gli inizi di Open FIber sull’isola? “Noi arriviamo a Pantelleria con il piano banda ultralarga, promosso da Infratel con fondi della regione siciliana è compartecipato con l’Unione Europea e che ha permesso di collegare quelle che vengono definite le aree bianche, cioè quelle aree che sono a fallimento di mercato e che quindi sono aree in cui nessun altro operatore sarebbe intervenuto per creare una rete di connettività.
“Nelle aree bianche Open Fiber ha lavorato in tutte le regioni italiane e quindi compresa Pantelleria. Successivamente il governo italiano ha varato il PNRR, all’interno del quale Open Fibre sta operando con il piano Italia 1 Giga che è un ulteriore piano di connettività a completamento, che stiamo completando nelle cosiddette aree grigie. E’ un piano a completamento del precedente, quindi al termine di questi due interventi, quello del 2016 e quello che stiamo attuando ora, Pantelleria sarà completamente connessa all’infrastruttura di rete ottica e tutta l’Isola potrà viaggiare a 1 gigabyte al secondo. “
A proposito di connettività e di rete che state portando a compimento, verranno eseguiti scavi, o si useranno preesistenti infrastrutture? “Si useranno infrastrutture che abbiamo creato con i precedenti lavori o anche l’utilizzo di infrastrutture che non sono nostre, che è chiaramente previsto dalla normativa italiana, come per esempio l’infrastruttura dell’illuminazione pubblica che a Pantelleria abbiamo verificato essere effettivamente e riutilizzabile. Qualche lavoro di scavo, però l’impegno che abbiamo preso anche con il Comune è quello di creare minor disagio possibile alla comunità e alla preparazione di Pantelleria e soprattutto. Per il centro storico, per lo stesso motivo, sono in corso dei tavoli tecnici con l’amministrazione.”
Ma adesso sposto le domande all’addetto alla comunicazione di Open Faber Fabio Melia: qual è l’importanza di questo progetto a Pantelleria? “Intanto, grazie mille per averci permesso di poter parlare con la cittadinanza di Pantelleria rispetto a un progetto che è decisivo per tutta l’Italia, a maggior ragione con un luogo che per sua stessa natura e conformazione soffre e beneficia anche un po’ dell’isolamento proprio per essere un’isola.
“Io parto condividendo un numero che a mio avviso è importante e dà la dimensione di quello che ha fatto Open Fiber in meno di dieci anni. Con una nuova tecnologia che si chiama FTTH e la fibra va dalla centrale fino all’interno della casa. SI parla di ben 15,2 milioni di unità immobiliari in tutta Italia.
“Questo è uno dei più grandi lavori infrastrutturali nel canto dell’accomodazione che sia mai stato fatto non solo in Italia, ma anche a livello europeo. Siamo il principale operatore FTTH in Italia e uno tra i primi europei. Parliamo di giganti al nostro fianco come Telefonica in Spagna, per capire la dimensione di quello di cui stiamo parlando.
“È chiaro che la soluzione Open Fiber nasce per portare la fibra integrale, che permette velocità di navigazione che va dal gigabit al secondo in su. Nasciamo con questo scopo, partecipiamo a una serie di iniziative, di bandi, perché partiamo dal presupposto che c’è un discorso proprio di democrazia digitale. Cioè è necessario e fondamentale per lo sviluppo dei nostri territori: ovunque noi ci troviamo possiamo godere della migliore tecnologia possibile.
“La differenza poi lo fanno i contenuti, lo fanno le persone, non il luogo in cui ci si trova. Questo è un aspetto fondamentale e quello su cui si è basato tutte le politiche, tanto comunitarie quanto nazionali, nel corso degli ultimi anni. Cioè fornire a tutti le stesse opportunità lo stesso campo di gioco.
“Le iniziative sono diverse, ce n’è una solo e esclusivamente privata che va ad impattare su quelle che sono le principali città, sono circa 240 più o meno, che sono le aree più densamente urbanizzate. Quello ovviamente lo fai con fondi esclusivamente privati perché c’è un ritorno economico rispetto a quel tipo di investimento.
“Abbiamo, come diceva Emanuele prima, l’altro intervento che ha interessato Pantelleria che relativo alle aree bianche, cioè totalmente sprovviste delle infrastrutture a banda ultralarga. Per banda ultralarga noi intendiamo qualsiasi tipo di infrastruttura di telecomunicazione che permetta una velocità di connessione di almeno 30 megabit al secondo. “Questa è la definizione!
“C’è stato l’ultimo piano che questo ha interessato gli ultimi lavori di Pantelleria, che è esattamente quello delle aree cosiddette grigie, appunto. In esse era garantita la banda ultralarga ma che garantiva una velocità minima di connessione e nelle quali non era previsto uno sviluppo verso le nuove forme che si chiamano VHCM, cioè le reti ad altissima capacità, che sono quelle del gigabit. Anche il piano ItalianGiga. Per dare una dimensione: tu viaggi a 30 megabit, da 30 passi ad almeno 1000. Queste sono le differenze, perché un gigabit sono 1000 megabit al secondo.
“Di questo stiamo parlando, di trasformare e dare nuove opportunità.
“Noi partecipiamo a questi bandi, chiaramente vinciamo per il tipo di progettualità che è stata promossa e alla fine siamo pronti a svolgere questo tipo di lavoro, anche in un contesto particolare come può essere quello delle isole. Abbiamo già fatto altre isole, sicuramente sono ambienti complessi da un lato per la loro natura, dall’altro siamo già ferrati e conosciamo le esigenze dei territori. “
Ma la velocità di connessione, Dr. Melia, attiene a tutta la telefonia, o solo a quella fissa o mobile? “SI parla di rete fissa: OpenFaber si occupa esclusivamente di realizzazione di infrastrutture per la rete fissa.
“Ma nelle telecomunicazioni c’è molta più collaborazione di quello che può sembrare. Soprattutto le tecnologie parlano tra di loro, si inseriscono tra di loro. Si pensi che la rete mobile non potrebbe esistere senza la rete fissa, ma la rete fissa potrebbe esistere senza la rete mobile. La rete fissa è la base e è quella che garantisce un servizio migliore, perché è meno soggetta a determinati elementi atmosferici che possono andare ad impattare sul suo funzionamento. “
Quindi quando noi riceviamo l’ordinanza della Capitaneria di Porto di interdizione di zone marine per lavori sui cavi di fibra ottica, siete voi? “Solitamente sì, fermo restando che nulla impedisce un altro operatore di fare un intervento dedicato. Questo chiaramente non lo possiamo sapere noi, però in linea teorica dovremmo essere noi. Con l’ultimo intervento siamo andati a coprire molte più abitazioni. Stiamo parlando di circa 2.800 civici in tutte le frazioni e nel centro storico. Andiamo letteralmente a coprire tutti quelli che sono il centro abitato, le case sparse, le varie frazioni, quindi è un intervento importante.
“Abbiamo all’incirca 30 km che si andranno a fare di infrastruttura e è un progetto abbastanza grande rispetto a quelle che poi sono le dimensioni del territorio. Sicuramente un impatto minimo ci sarà, quindi è importante questo e col Comune si stanno attuando tutte le misure necessarie. Sappiamo quello che andiamo a fare, sappiamo quello che può generarsi, quando manca la comunicazione. Perché se il cittadino non sa e vede che sotto casa gli stanno facendo uno scavo che poi viene ricoperto con una polverina rosa, questo elemento Può esse di disturbo perchè non si sa che che quello è un lavoro provvisorio e che nel giro di un paio di mesi, dal momento in cui si assesta col terreno, poi si passa a ricoprire con l’asfalto. Sto parlando di questo per introdurre un altro elemento importante: le modalità di scavo.
Come avvengono gli scavi? “Lo scavo fatto per posare i cavi è all’incirca larga 10 centimetri, profondo dai 35 ai 50 più o meno. Per i pozzetti è un po’ più profondo. Le normative per quanto riguarda questa fase, prevedono che immediatamente, diciamo contestualmente. L’apertura del taglio sulla strada e della posa del cavo viene riempito con della malta cementizia che viene colorata di rosa, come da nomenclatura europea, perché identifica le infrastrutture di telecomunicazione. Perché non riasfaltano subito? Riasfaltare subito vuol dire andare a generare un rischio ulteriore, cioè viene giù subito. Per questo è necessario che si assesti. Trascorso questo tempo tecnico, sempre previa autorizzazione del comune, si fa il tappetino di asfalto a caldo. Questa è la modalità.
Dott.ssa Vulpetti, domani incontrerete il sindaco d’Ancona, sarete una piccola delegazione, su cosa verterà l’incontro? “Verremo per concordare un cronoprogramma e le tempistiche delle elaborazioni nel rispetto dell’esigenza del Comune, dell’esigenza della cittadinanza e anche delle nostre esigenze.
“Con l’amministrazione di Pantelleria c’è un ottimo rapporto; con il sindaco, siamo in contatto costante e noi di Open Fiber ci teniamo moltissimo che ci sia un dialogo continuativo, stretto e che perdurerà nel tempo con le amministrazioni locali.
Infatti, appunto io che mi occupo più direttamente del dialogo con le istituzioni locali, molto spesso vado a incontrare i comuni, che siano gli uffici tecnici o più prettamente chiaramente i sindaci, occupandomi di relazioni istituzionali e mi dicono sì va bene, ma voi arrivate, scavate e poi ve ne andate. Ci teniamo molto a sottolineare, perché non è così, perché intanto noi abbiamo una struttura molto ramificata aziendalmente, siamo presenti in tutte le regioni, addirittura in Sicilia abbiamo due sedi a Catania e a Palermo, quindi noi ci siamo e siamo qua per rimanere, nel senso che una volta che poi costruiamo la rete e il nostro interesse è far sì che i cittadini la utilizzano e che questa rete sia utilizzata e che non vengano messi semplicemente questi soldi, questa quantità ingente di soldi che l’Unione Europea ha speso, ma che essi fruttino qualcosa e in questo noi saremo sempre presenti. Il dialogo con le amministrazioni che puntiamo a costruire è un dialogo continuativo, un dialogo in cui ci forziamo continuamente di rispondere e di dare tutte le spiegazioni di cui la cittadinanza ha necessità. E l’occasione di questa intervista è stata molto importante perché raccontare ai panteschi chi siamo, come lavoriamo e il fatto che è una grande opportunità che hanno soprattutto per lo sviluppo delle piccole comunità.
E a quanto ammonta in soldoni, l’investimento su Pantelleria e in generale? “L’investimento che ha fatto Open Fiber tra pubblico e privato è 16 miliardi di euro. Noi ne abbiamo inpiegati 9miliardi dal 2017 al 2024 e altri 7 miliardi di euro verranno stanziati dal 2025 al 2031. Per quanto riguarda Pantelleria, che attiene il nuovo piano (piano italia 1 giga) è di poco meno di 3 milioni. Si pensi che il finanziamento pubblico arrivi fino a una quota massima del 70%, nonostante il 30%.
Dr. Melia in buona sostanza, che servizio fornisce Open Fiber? “Open Fiber è un’infrastruttura, che non si occupa dell’attivazione, noi non forniamo servizi di connettività agli utenti finali. I nostri clienti, quelli che chiaramente permettono di mettere a reddito e di dare un senso finanziario a quest’operazione da 16 miliardi di euro. È l’operatore che attiva il servizio sulla nostra rete, cioè glielo affittiamo, tra virgolette, e ci paga una percentuale rispetto al numero di contratti che è fatto.
“Noi viviamo di questo. La nostra ovviamente è un’azienda che ha la necessità di un ritorno economico a fronte di un investimento così ingente anche di fondi propri, non solo di fondi pubblici.
“E’ importante anche sapere quest’altro aspetto, cioè nel momento in cui verrà realizzata l’infrastruttura e verrà aperta la vendibilità di servizi per usufruire di queste tipologie, bisogna andare a controllare il numero di operatori. Sulla nostra rete noi abbiamo accordi con decina, se non centinaia, di operatori di telecomunicazione, dai nomi più noti a quelli magari meno noti, che però sono degli operatori locali. E di questo noi come Open Fiber siamo particolarmente orgogliosi, cioè aver aperto anche questo mercato, che dà possibilità di scelta del gestore più conveniente o potente.
“Questa è, soprattutto per un luogo come Pantelleria, quella diventa la vera rivoluzione, poter scegliere, poter scegliere di vivere e lavorare a Pantelleria.”
Pantelleria
Pantelleria, il Circolo Velico annuncia il calendario della stagione 2022: tanti eventi e tanto mare tutto da vivere

Lo scorso anno conquistava il 58° posto sui 751 club italiani e il 4° tra le scuole della Sicilia
Il Circolo Velico Isola di Pantelleria, alla sua terza stagione velica, annuncia il calendario delle attività marinare, per l’anno in corso 2022.
Si è cominciato dal mese di aprile, per chiudere con le ultime regate nel mese di novembre.
Ecco il calendario nel dettaglio:
L’associazione sportiva già solo nel secondo anno di attività mieteva successi straordinari, indirettamente goduti dall’intera isola di Pantelleria
Riportando un nostro articolo del scorso anno, ricordiamo che il Circolo si è posizionato
“al 58° posto sui 751 club italiani e al 4° tra le scuole veliche di tutta la Sicilia.
Grandi numeri, grandi risultati che così commenta il suo presidente, Daniele Alongi: “A soli due anni di attività abbiamo raggiunto un risultato incredibile, che ci rende molto orgogliosi e soddisfatti, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare.
“Numeri importanti, anzi impressionanti, specie per una realtà poco strutturata coma quella di Pantelleria. Abbiamo realizzato 150 corsi vela, con una sessantina di ragazzi alla settimana che frequentavano i vari corsi. Abbiamo partecipato a due gare fuori dall’isola a Marsala e Favignana.”
Numeri e piazzamenti straordinari ottenuti con grande sforzo e lavoro da parte di tutto il direttivo e gli istruttori, ma anche agli allievi giovani e non che si sono appassionati a questo meraviglioso sport che porta ogni volta a misurarsi, ad impegnarsi divertendosi.
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Per contatti con il Circolo Velico Isola di Pantelleria web: www.circolovelicoisoladipantelleria.it email: circolovelicopantelleria@gmail.com Cell. 348 3316 117 – 366 9548 647
Pantelleria
Pantelleria, Intervista doppia a Parisi e Ferrante, pronti per la Marathon di Milano – Video

Li abbiamo catturati e sequestrati i due corridori di Pantelleria e, nei locali concessici graziosamente da Il Tikirriki, li abbiamo sottoposti a intervista doppia.
Simone Parisi e Dario Ferrante si sono prestati con la loro verve, il loro sorriso che li accomuna e quella nota di riservatezza che viene davanti ad una telecamera.
Con l’aiuto prezioso del Presidente della Pantelleria Outdoor, Gianfranco Misuraca, abbiamo condotto questo confronto divertendoci e immaginando i nostri incredibili atleti con le loro pettorine, insieme allo start, il 3 aprile prossimo nella 20ª Marathon di Milano.
Una decina di domande semplici, biografiche e secche, fino all’ultima: “Chi vincerà dei due la gara?”
Ma seguite il video per arrivare alla risposta.
Marina Cozzo
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Giorgio
21:02 - Novembre 9, 2021 at 21:02
C’ è indubbiamente evento e Evento : il concerto di Battiato 20 anni fa all’ aeroporto militare fu forse il più bello anche per lui e ricordo che l’ accoglienza dei giovani fans, venuti prevalentemente dalla Sicilia ma anche dal continente, come me e i miei amici , lo sbalordì e commosse: lo si dovette all’ ospitalità del Comandante della base aerea e a Armani, che ospitò l’ artista.
Bisogna “fare rete” e soprattutto- in un piccolo comune isolato, a Pantelleria come in un villaggio appenninico – l’ opposizione consiliare non può e non deve considerarsi ….opposizione ma minoranza: che e’ cosa ben diversa.