Cultura
Pantelleria – Storia dei collegamenti marittimi. la Dinastia Florio
I Borbone nella marineria
A dare per primi un collegamento marittimo degno di questo nome all’isola di Pantelleria furono i tanto vituperati (a torto!) re di Napoli, i Borbone, nella prima metà dell’Ottocento. Non che prima non vi fossero collegamenti, ma bisognava affidarsi letteralmente, anima e corpo, ai velieri dei provetti capitani panteschi e bisognava avere, come usava dirsi allora, il piede marino.
Viaggi avventurosi e spesso perigliosi (tanto che non poche volte prima di salpare si soleva fare testamento), ma quegli abili capitani già da decenni percorrevano sicuri in lungo e in largo il Mediterraneo, dall’Egitto all’Algeria, oltre naturalmente a frequentare i porti della Sicilia e delle coste tirreniche italiane, da Napoli a Genova.
La Dinastia Florio e la convenzione
Quel primo collegamento marittimo fu affidato alla “Società dei battelli a vapore siciliani”, fondata nel 1840 da don Vincenzo Florio.
Nella convenzione stipulata nel 1856, il Florio s’impegnava nei seguenti termini:
“Art. 1. Il signor D. Vincenzo Florio negoziante in Palermo sotto la ditta Ignazio e Vincenzo Florio si obbliga di eseguire attorno la Sicilia, con un piroscafo di sua proprietà, della capacità non minore di 130 tonnellate, e della forza di 80 cavalli, due viaggi al mese per la linea di levante ed uno al mese per la linea di ponente, cioè per la linea di levante partendo da Palermo per Siracusa, toccando Messina e Catania; e per la linea di ponente, partendo da Palermo per Girgenti toccando Trapani.
Art. 2. Consente inoltre il sig. Florio l’approdo nelle isole adiacenti alla Sicilia per una volta al mese per Ustica, Favignana, Pantelleria e Lipari, in quei viaggi in cui lo appaltatore si obbliga trasportare gli oggetti per servizi del Governo.
ART. 3. Gli approdi nelle isole anzidette saranno eseguiti col seguente itinerario: [….] Per la linea di ponente: Il vapore parte da Palermo per Trapani e Favignana; da Favignana per Trapani e Girgenti; da Girgenti per Pantelleria; da Pantelleria per Girgenti, Trapani e Palermo; da Palermo per Ustica ritornando in Palermo”.
Pantelleria / Girgenti e ritorno
Dunque in quel tempo il collegamento marittimo da e per Pantelleria era con Girgenti (Agrigento) ovvero Porto Empedocle. Dopo l’unificazione con l’Italia la predetta convenzione fu rimodulata in data 27 luglio 1861, restando grosso modo inalterati i termini. Solo che la società di navigazione dei Florio prendeva ora
il nome di “Società in accomandita Piroscafi postali di Ignazio e Vincenzo Florio”, con sede sempre a Palermo.
Nella nuova convenzione il punto e) riguardava Pantelleria ed era così specificato: “Un viaggio settimanale da Palermo a Girgenti, toccando Trapani, Marsala, Sciacca, e ritorno. I piroscafi che viaggiano su questa linea toccheranno ogni due settimane Favignana, Licata e l’isola di Pantelleria”. All’epoca i piroscafi che formavano la flotta dei Florio erano i seguenti: Diligente, Corriere Siciliano, Etna, Archimede ed Elettrico.
Nel febbraio 1867 il governo piemontese soppresse di punto in bianco il servizio del vapore postale fra Palermo, Pantelleria e Tunisi. Poi, dopo le veementi proteste della popolazione pantesca, il governo lo ripristinò nel luglio 1869, salvo infine a sopprimerlo definitamente, accampando la solita scusa delle difficoltà di bilancio, agli inizi del 1872. Come contentino, in forza della legge del 2 luglio 1872, si attuò un precario servizio alternativo per Pantelleria “con barca a vela, la quale farà una corsa settimanale, anziché quindicinale, come era quella del piroscafo”. Si faceva così apparire che gli isolani ci avessero quasi guadagnato nel cambio.
Ci si dimenticava però, per ignoranza o per malafede o forse per ambedue le cose, che una “barca a vela” era oltremodo sensibile e quindi assai soggetta ai capricci e ai conseguenti pericoli del mare e del vento, elementi non certo facili a dominarsi in quel tratto del Canale di Sicilia.
A volte passavano venti, trenta giorni e più prima che la “barca” potesse effettuare il suo viaggio. Tanto che il deputato Nunzio Nasi di Trapani così denunciava in un suo intervento alla Camera: “….. Permettetemi che io dica brevissime parole in favore di un’altra isola, che ne ha assoluto bisogno, dell’ isola Pantelleria, questa nostra sentinella avanzata verso l’Africa. Le condizioni di quel servizio fra la Sicilia e Pantelleria sono pessime: gli approdi sono difficili, e spesso impossibili. Non si è potuto finora ridurre a migliore stato quel porto, che pure ha non poca, importanza commerciale e militare.
I ritardi nel servizio pestale non si contano a giorni; ma spesso a settimane; ed è originale il caso del 1878, quando per difetto di comunicazioni d’ogni genere col resto d’Italia, i notari dell’isola continuavano a fare i rogati in nome del re Vittorio Emanuele, che era morto da un pezzo! Non mi dilungherò ad accennare gli inconvenienti ed i danni che da questi ritardi derivano, specialmente al commercio di quell’isola: pagamenti non fatti a tempo; cambiali che arrivano dopo la scadenza, affari o interessi che vanno in malora; per tacere di molti altri danni relativi ad altri bisogni e interessi della vita civile…..”.
La Navigazione Generale Italiana
Le cose migliorarono alquanto (ma non del tutto) allorché si costituì la società di “Navigazione Generale Italiana”, nata dalla fusione delle Flotte Riunite Florio di Palermo con la Compagnia di Navigazione Rubattino di Genova.
Orazio Ferrara
Foto: il piroscafo Corriere Siciliano
Cultura
Radici di pietra e di cielo: Lorenzo Reina, l’uomo che ha ascoltato la sua terra
Santo Stefano Quisquina saluta Lorenzo Reina non solo come il creatore del Teatro Andromeda, ma come un artista totale, capace di restituire senso, bellezza e dignità a un territorio e ai suoi simboli più profondi. La sua opera non si limita a un capolavoro architettonico incastonato tra i monti Sicani: è una visione del mondo che intreccia arte, natura e spiritualità.
L’arte di Lorenzo Reina nasce da un rapporto intimo con la terra e con il tempo naturale.
Le sue sculture, le installazioni e le architetture non impongono una presenza, ma sembrano emergere dal paesaggio stesso.
Pietra, luce, silenzio e cielo diventano materia artistica. Ogni gesto è misurato, essenziale, come se l’opera fosse il risultato di un ascolto profondo del luogo.
Il Teatro Andromeda rappresenta la sintesi più alta di questa ricerca: una scultura abitabile, un’opera totale in cui convergono arte visiva, architettura, astronomia e filosofia.
Ma Andromeda è anche il cuore di un’esperienza rituale che Reina ha saputo riportare in vita, restituendo dignità ai riti dei solstizi e ricreando quel filo antico tra l’uomo e la natura.
Con le celebrazioni del solstizio d’estate e del solstizio d’inverno, Lorenzo Reina ha trasformato il teatro in uno spazio sacro laico, dove il passaggio delle stagioni viene celebrato attraverso la luce, la musica e la danza.
Eventi intensi e sospesi nel tempo, capaci di generare un’atmosfera definita da molti come “magica”.
Il momento culminante è l’ingresso del sole nella “Maschera della Parola”, un gesto simbolico in cui la luce diventa messaggio, “parola di luce”, sintesi perfetta della sua poetica.
Questi riti, che attirano visitatori da tutta Italia e dall’estero, non sono semplici spettacoli, ma esperienze collettive di contemplazione e consapevolezza.
Lo dimostrano anche iniziative recenti come il “Solstizio di Pace 2025”, che hanno rafforzato il valore spirituale e universale di Andromeda, rendendolo un luogo di incontro tra culture, sensibilità e pensieri diversi.
Nella cosiddetta “Sicilia fredda”, spesso relegata ai margini, Reina ha costruito un’estetica della resistenza e della lentezza.
Ha dimostrato che la bellezza non ha bisogno di clamore, ma di radicamento.
Il vero tesoro che lascia a Santo Stefano Quisquina è una visione: l’idea che l’arte possa ricucire il rapporto tra uomo e natura, tra passato e futuro, tra materia e luce.
Oggi, tra i Sicani, la sua opera continua a parlare.
Non come monumento immobile, ma come esperienza viva.
Lorenzo Reina ha saputo materializzare la bellezza e trasformarla in rito, in comunità, in memoria condivisa.
Quella luce, diventata parola, continua a illuminare chi sa fermarsi ad ascoltare.
Laura Liistro
Personaggi
Charlotte da Pantelleria a Live Box di Casa Sanremo 2026
Charlotte, all’ anagrafe Sabina Esposito, cantautrice siciliana originaria di Pantelleria, parteciperà martedì 24 Febbraio 2026 al Live Box di Casa Sanremo, nello spazio Web Music Promotion gestito della Lino Management Berlin e Kalan Eventi Group, presentando il suo ultimo singolo “Come le foglie e il vento“
https://youtu.be/8O17KOBqy38?si=5ZKTu_uTYYuRLypV
L’ artista arriva a questo appuntamento grazie alla collaborazione con l’agenzia
siracusana di eventi e spettacoli gestita da Walter Iannì, da anni operante nel settore
dello spettacolo e nella promozione di talenti emergenti, non solo in ambito musicale.
La stessa è partners commerciale per la Sicilia della Lino Management Berlin per
tutti gli eventi in programma in ambito nazionale.
Conosciamo meglio in breve Charlotte.
La carriera artistica di Charlotte
L’ artista pantesca consegue nel 2018 la
Laurea in “Musica, Spettacolo, Scienza e Tecnologia del suono” presso il Politecnico
Internazionale “Scientia et Ars” di Vibo Valentia con indirizzo Canto Moderno.
Nel corso della sua carriera partecipa a numerose manifestazioni canore nazionali e
internazionali, conseguendo ottimi risultati professionali e la vede sempre
protagonista in vari masterclass musicali.
A Febbraio 2023 supera i casting per il Talent televisivo “The Coach”
nel febbraio 2024, dopo aver superato i casting di Sanremo DOC, si esibisce con il
suo ultimo inedito al Palafiori di Sanremo durante la settimana del Festival di
Sanremo.
Conosce Walter Iannì grazie ad un progetto denominato “ L’ Angolo dei Talenti “,
live su piattaforma social Tik Tok, promosse dalla stessa agenzia è finalizzate alla
promozione e visibilità di artisti in genere.
Successivamente accede di diritto al “Talenti Special 2025 “, talent online, abbinato
al progetto “L’ Angolo dei Talenti “, dove tutt’ora la vede in gara fino al 30 Aprile
2026 con altri colleghi del ramo musicale e artistico.
Artista di carattere e professionalmente preparata, così la definiscono Walter Iannì e
Lino Sansone, responsabile diretto della Lino Management Berlin, augurano all’
artista siciliana il meglio per i prossimi appuntamenti in programma.
Personaggi
E’ morta Brigitte Bardot, icona del cinema e sex symbol degli anni ’60
Si è spenta a 91 anni Brigitte Bardot, diva del cinema per eccellenza e deli anni ’60, nonchè attivista memorabile per i diritti degli animali.
Mai attrice fu più simbolo di sensualità e libertà sessuale.
Le sue iniziali, BB, erano riconoscibili e subito riconducibili a quell’artista completa: oltre che attrice era cantante e modella.
Figlia di un ricco industriale parigino, era appassionata di danza ed entrò al Conservatorio di Parigi nel 1949 e a quindici anni divenne la mascotte della rivista Elle.
L’attrice ha recitato in 56 film prima di porre fine alla sua carriera nel 1973 e di dedicarsi alla difesa degli animali
Il primo ruolo nel cinema fu nel 1952 dal regista Jean Boyer in Le Trou normand al fianco del grande attore Bourvil.
A soli 18 anni sposò Roger Vadim, assistente alla regia di Marc Allegret, a cui si deve, di fondo, la scoperta della Bardot come viso e corpo per il cinema.
Da qui una serie di partecipazioni, come Poppea in Mio figlio Nerone con Alberto Sordi e Vittorio De Sica per la regia di Steno.
Bisogna aspettare il 1956 perchè entri nella leggenda del cinema, grazie al film del marito Vadim (dal quale si separerà nel ’57), E Dio creò la donna, che l’ha immortalata come icona di bellezza.
Dopo il film di Vadim i produttori iniziano a bussare con insistenza alla sua porta e ben presto BB diviene addirittura l’attrice più pagata del cinema francese. E’ arrivata addirittura a girare 4 film in 12 mesi: En cas de malheur (dove recita con Jean Gabin), Les Bijoutiers du clair de lune, Une Parisienne e La Femme et le Pantin. Il ’59 è l’anno di Babette va alla guerra (sul set conosce e si fidanza con l’attore Jacques Charrier) e di La verità di Clouzot dove interpreta un ruolo che la farà soffrire: quello di una donna che viene accusata dell’omicidio del marito, ma che i paesani giudicano come una mangiatrice di uomini e poco di buono.
Nel 1960 diventa mamma di Nicolas, suo unico figlio che tuttavia non accetta e lo affida ad una balia.
Con il film Vita privata, poi, conosce l’attore Sami Frey che diventa il suo nuovo amante dopo la liaison con Raf Vallone e prima di quella con il ricco playboy tedesco Gunther Sachs, che sposerà per divorziare nel 1969.
Le battaglie animaliste
Il 1963 segna l’inizio delle battaglie animaliste, promuovendo un’arma che uccida in modo indolore le bestie nei macelli; a questa iniziativa ne seguiranno decine di altre – forse la più celebre e significativa sarà quella contro le pellicce.
Nel 1964 recita in Viva María! e poi comincia a incidere dischi come Le Soleil (1966), Harley-Davidson (1967), poi il regalo d’amore di Serge Gainsbourg: Je t’aime… moi non plus (1967).
BB continua la sua carriera cinematografica dove incontra le colleghe Annie Girardot – Les Novices (1970) e Claudia Cardinale con la quale rifà una coppia di pistolere sexy in Les Pétroleuses. L’Histoire très bonne et très joyeuse de Colinot trousse-chemise (1973) è l’ultimo film della sua carriera.
Dopo questo film, l’artista parigina si dedica anima e corpo alla lotta per la protezione degli animali, come quella contro la caccia alle foche. Alla sua battaglia anche il presidente francese Valéry Giscard d’Estaing si allinea e vieta l’importazione di pelli di foca in Francia. Nella sua lotta, Bardot fu sostenuta da numerose personalità dello showbiz francese e non solo come Isabelle Adjani, Kim Basinger, Johnny Hallyday, Alain Delon e Jacques Chirac.
Con la sua tenacia e il suo impegno riesce a influenzare l’intero paese tanto da vietare l’importazione e il commercio di pelli di cane e gatto.
-
Ambiente5 anni faAMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi4 anni faStasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni faPantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria4 anni faPantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi4 anni faPantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni faUltima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto4 anni faPantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni faPantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo