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Cultura

Pantelleria – Storia dei collegamenti marittimi, i piroscafi di fine Ottocento

Redazione

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I collegamenti marittimi da e per Pantelleria, negli anni che vanno dal 1889 al 1910, furono gestiti dalla Compagnia Generale di Navigazione Italiana. La tratta, che toccava la nostra isola, era la Napoli-Palermo-Trapani-Favignana-Marsala-Pantelleria-Tunisi e viceversa. A volte questa tratta si spingeva fino a Biserta.

La periodicità dei collegamenti marittimi

La periodicità era quindicinale e i piroscafi impiegati erano due, uno all’andata e uno al ritorno, per cui gli stessi ad un dato momento delle loro rotte s’incrociavano. A Napoli il quindicinale partiva di giovedì alle ore 6 di mattina, mentre quello di Tunisi di venerdì alle 7 di sera.

Quest’ultimo arrivava a Pantelleria all’alba del sabato. Spulciando le annate della “Dépêche tunisienne”, un quotidiano in lingua francese che si stampava a Tunisi in quegli anni, abbiamo trovato i nomi dei piroscafi che toccavano l’isola di Pantelleria. Da precisare che quei vapori davano l’ancora in rada, in quanto il porto era per loro impraticabile.

Una lancia trasportava poi merci e passeggeri dalla nave alla banchina. Tale modalità di sbarco resterà in uso fino agli inizi degli anni Sessanta del Novecento.

Il Principe Amedeo

Ma torniamo alla “Dépêche tunisienne”, che nel febbraio 1897 scrive: “Aux arrivées:… le Prince Amédée, de Palerme et Pantellaria, avec 9 tonnes de marchandises diverses, 70 passagers et 7 vaches...” (In arrivo:… il Principe Amedeo, da Palermo e Pantellaria, con 9 tonnellate di merci varie, 70 passeggeri e 7 mucche…).

Quasi sicuramente le mucche di cui sopra erano state caricate a Pantelleria, infatti nell’isola in quel torno di tempo si allevava una pregiata razza di mucche, assai richieste in tutto il Nord-Africa. “Il Principe Amedeo” era un piroscafo della flotta della Navigazione Generale Italiana Società Riunite Florio-Rubattino di Palermo, con tonnellaggio netto di 745 e lordo di 1240. Lunghezza metri 77,50, larghezza 8,90, pescaggio 5,00 / 7,20.

Era stato varato nell’anno 1864 dai cantieri W. Simons & C. a Renfrew nella Scozia sud-occidentale. Nel 1895 erano state rifatte le caldaie dalla Fonderia Oretea di Palermo. Sempre dalla “Dépêche tunisienne” veniamo a conoscenza che nello stesso febbraio 1897: “Aux départs:.. le- brick-goélette italien, Giovannina, pour Pantellaria, avec une tonne de marchandises diverses et 4 veaux…” (In partenza:.. il brigantino goletta italiano Giovannina per Pantellaria con una tonnellata di merci varie e 4 vitelli). Questo brigantino goletta in quel viaggio aveva come unica destinazione Pantelleria.

Il Giovannina

Il “Giovannina” era un veliero a due alberi, di cui quello prodiero dotato di vele quadre e l’altro con vele auriche. Aveva un tonnellaggio netto di circa 50 t., per cui poteva entrare e manovrare nel

porto dell’isola.
Era stato costruito e varato dal cantiere navale di Brolo in provincia di Messina nell’anno 1864.
Nell’aprile 1897 la “Dépêche tunisienne” c‘informa che era in arrivo nel porto di Tunisi “le Scilla, capitaine Paratore, de Palerme et Pantellaria, avec 26 tonnes et 81 passagers” (lo Scilla, capitano Paratore, da Palermo e Pantellaria, con 26 tonnellate e 81 passeggeri).

Lo Scilla

Lo “Scilla” era un piroscafo ad elica in forza sempre alla Navigazione Generale Italiana Società Riunite Florio-Rubattino di Palermo. Tonnellaggio netto 667, lordo 1214. Lunghezza metri 82,00, larghezza 9,20, pescaggio 5,62. Costruito e varato nel 1866 dai cantieri Mac Nab & C. a Greenock in Scozia. Macchine e caldaie rimodulate nel 1893 dalla “Industriale Napoletana Hawthorn-Guppy S.A.” con cantiere in Napoli. Sempre per l’anno 1897 (ottobre) il giornale tunisino ci porta a conoscenza che “Aux départs… le Tirso, pour Pantellaria et Palerme, avec 7 tonnes et 61 passagers…” (In partenza… il Tirso, per Pantellaria e Palermo, con 7 tonnellate e 61 passeggeri…). Il piroscafo ad elica “Tirso” era stato in origine una nave inglese denominata “Horseguards”, successivamente acquistata dalla Navigazione Generale Italiana e ribattezzata appunto “Tirso”. Costruito e varato nel 1872 dai cantieri Altken & Mansel a Glasgow in Scozia. Macchine installate nel medesimo anno 1872 dalla Tod & Mc. Gregor di Glasgow.
Caldaie rifatte dalla Fonderia Oretea di Palermo nell’aprile del 1896. Tonnellaggio netto 902, lordo 1411. Lunghezza metri 80,90, larghezza 9,38, pescaggio 4,94 / 7,06. Il 27 settembre 1902 il piroscafo “Tirso”, al comando del capitano O. Lucca, dopo aver lasciato l’isola di Pantelleria soccorse nel Canale di Sicilia il veliero italiano “Antonino”, che si trovava in gravissime difficoltà, riuscendo poi a rimorchiarlo in salvo nel porto di Trapani. “Aux arrivées l’Ancona, capitaine Corrao, de Pantellaria, avec 1 tonne, 60 passagers et 27 bestiaux… (In arrivo l’Ancona, capitano Corrao, da Pantellaria, con una tonnellata di merci, 6 passeggeri e 27 capi di bestiame…). Così “La Dépêche tunisienne” del 14 ottobre 1900.

L’Ancona

L’Ancona, sempre della “Navigation générale Italienne”, era un piroscafo ad elica con due alberi, di tonnellaggio lordo di 5465 t. e 3357 t. netto. Lunghezza metri 121,66, larghezza m. 15,00 e pescaggio m. 8,31. Costruito e varato nel 1896 dai cantieri Harland & Wolff Ltd. a Belfast in Irlanda. Al momento del varo il nome era stato “Arabia”, successivamente “Barcelona” in quanto acquistato da una società di navigazione spagnola, infine l’italiano “Ancona”.

Orazio Ferrara

Foto: il piroscafo Ancona, ex-Barcelona, ex-Arabia

Cultura

Pantelleria nel romanzo di Giusy Andaloro “La porta dimensionale”, ora su Amazon

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“La porta dimensionale”, la seconda opera letteraria di Giusy Andaloro, che dopo l’esordio come autrice con le poesie, approda nel romanzo. Anche questo ultimo libro è dedicato a Pantelleria, ma qui l’autrice compie una narrazione seducente, fatta di misteri, passioni, scirocco e mare.

Un’isola.
Un amore impossibile.
Una maledizione che attraversa i secoli.
Quando il passato torna a reclamare il suo prezzo, l’amore diventa l’unica via di salvezza. . .

All’alba, Victoria approda a Pantelleria, un’isola selvaggia e magnetica, dove le scogliere di ossidiana si tuffano in un mare profondo e misterioso.
L’aria è carica di presagi e ogni ombra sembra sussurrare storie perdute.
Fin dal primo istante, Victoria percepisce un richiamo impossibile da ignorare: frammenti di ricordi sepolti,
volti dimenticati, emozioni sopite da secoli.
Ma chi o cosa la sta aspettando davvero su quest’isola sospesa tra realtà e leggenda?
Il destino si manifesta negli occhi di Battista, un uomo dal passato tormentato e dal fascino selvaggio, il cui sguardo nasconde segreti che attraversano i secoli.
Tra Victoria e Battista scatta un legame inspiegabile, un’attrazione ancestrale, che sfida ogni logica e ogni ragione.
Ma l’ombra di un’antica maledizione incombe sulle loro vite:
“Tutto ciò che hai conquistato lo perderai, come è sempre stato e sempre sarà per la tua famiglia.”
Il vento di Scirocco porta con sé il peso di queste parole, e Victoria sente il brivido del destino percorrerle la schiena.
Mentre esplorano l’isola, il confine tra passato e presente si assottiglia.
I dammusi silenziosi, le viuzze scoscese, le scogliere nere e il mare profondo diventano testimoni di enigmi che aspettano di essere risolti.
Antiche voci risuonano tra le mura, ombre invisibili li osservano dall’acqua, e un portale dimenticato tra le dimensioni attende di essere riaperto, celando un amore antico e una colpa che reclama giustizia.
Ogni scoperta è un colpo di scena, ogni passo un rischio mortale, e ogni scelta potrebbe cambiare il corso delle loro vite per sempre.
Victoria e Battista devono affrontare enigmi che sfidano la logica e le leggi del tempo, mentre il passato minaccia di risucchiarli in un ciclo di dolore eterno.
Riusciranno a spezzare la catena del destino, o la maledizione li separerà per sempre?
In questo romanzo, suspense, mistero e passione si intrecciano alla magia primordiale di Pantelleria: il vento scuote le rocce, il mare custodisce verità sommerse e il cielo al tramonto si tinge di rosso come un presagio ineluttabile.
Ogni pagina è un viaggio tra emozioni profonde, pericoli nascosti e rivelazioni che cambiano la vita.
I lettori saranno catturati da un mondo dove l’amore e il destino si confrontano in un duello senza tempo.
L’isola di Pantelleria diventa protagonista, magnetica e incantata, avvolgendo i personaggi in un’avventura mozzafiato tra passione, mistero e segreti secolari.

“La Porta Dimensionale: Amore e Mistero Oltre il Confine” è il romanzo perfetto per chi ama thriller romantici, storie misteriose, segreti sepolti dal tempo, portali dimenticati e avventure che tengono il cuore in sospeso fino all’ultima pagina.
Ogni momento, ogni sguardo, ogni segreto potrebbe cambiare tutto, e ogni lettore sarà trascinato in un mondo dove la realtà e il mistero si fondono in un’unica esperienza indimenticabile.
Victoria e Battista scopriranno che l’amore può essere più potente di ogni maledizione…ma il destino non si arrende facilmente, e solo chi ha il coraggio di affrontarlo fino in fondo potrà decidere il proprio futuro.
Alcuni segreti non dovrebbero mai essere risvegliati.
Alcuni amori, però, sono disposti a rischiare tutto.

Immergiti nel mistero e scopri il segreto che attraversa i secoli. 

Disponibile in formato ebook su Amazon.

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Pantelleria, il Centro Giamporcaro omaggia il Vescovo de “Le poesie di Lillo”

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Il Centro Giamporcaro, per mani del suo Presidente Anna Rita Gabriele, fa omaggio del libro di poesie di Lillo di Bonsulton  al Vescovo Giurdanella

Il Giamporcaro partecipa attivamente al Villaggio di Natale, messo in scena presso Piazza Cavour di Pantelleria. Scopo essenziale per il Centro Culturale è la vendita di due libri, il cui provento verrà utilizzato per la realizzazione della statua dedicata all’asino pantesco: un modo per esaudire il desiderio di un uomo particolare, pantesco di adozione, che tanto si è speso per la cultura e la società di Pantelleria.

Tra animazioni, artigianato, e altro ancora si è creata un’atmosfera singolare, accogliente, nel pieno centro del Capoluogo, nonostante il meteo un pò ballerino.

Nella mattinata di ieri, 22 dicembre 2025, lo stand riservato al Giamporcaro ha ricevuto l’inaspettata visita del nuovo parroco, Don Ramesh, e del Vescovo Angelo Giurdanella, con quel suo fare accogliente e luminoso. L’alto prelato in questi giorni è a Pantelleria per una serie di eventi, come l’anniversario delle Suore delle Poverelle, e per portare la propria parola nella comunità tra messe ed incontri e visitando associazioni come l’Albero Azzurro.

Il Presidente Anna Rita Gabriele ha colto l’occasione per fare un dono a sua eminenza: il libro “Le poesie di Lillo”.
Un gesto che rimarrà nella memoria del Centro Culturale ma, sicuramente, anche dello stesso alto prelato.

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I dolci siciliani delle feste: un viaggio tra riti, profumi e memoria che unisce Pantelleria al resto dell’isola

Barbara Conti

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I dolci siciliani che non possono mancare sulle tavole delle feste Un viaggio tra riti, profumi e memoria che unisce Pantelleria al resto dell’isola

In Sicilia, il Natale non è solo una festa: è un rito collettivo che passa dalle mani alle cucine, dai ricordi alle tavole imbandite. Ogni provincia custodisce un patrimonio di dolci che raccontano storie antiche, influenze arabe, creatività contadina e un amore profondo per la condivisione. Pantelleria, con la sua identità forte e mediterranea, partecipa a questo mosaico portando in tavola sapori unici, ma accogliendo anche i grandi classici della tradizione siciliana. Di seguito, ho fatto una selezione dei dolci che non possono mancare nelle case siciliane durante le feste.

Buccellato: il re delle feste
Il buccellato è forse il dolce natalizio più rappresentativo dell’isola. Un anello di pasta frolla ripieno di fichi secchi, mandorle, noci, uva passa e scorze d’arancia. Ogni famiglia ha la sua versione, ogni provincia la sua sfumatura. È un dolce che profuma di casa, di pazienza e di mani che impastano insieme. Cubbaita e torrone alle mandorle La Sicilia non rinuncia mai ai suoi torroni: mandorle di Avola, miele, zucchero e la magia del caramello. La cubbaita, di origine araba, è una lastra croccante di sesamo e miele: semplice, essenziale, irresistibile.

Pignolata o Pagnuccata
Piccole palline di pasta fritta, ricoperte di miele e decorate con zuccherini colorati. È il dolce della festa, del gioco, dei bambini che rubano i pezzetti con le dita. In molte case si prepara ancora in grandi teglie da condividere con vicini e parenti.
Biscotti di mandorla Ricci, morbidi, profumati: i biscotti di mandorla sono un simbolo della pasticceria siciliana. 
A Natale diventano un dono prezioso, spesso preparati in casa e offerti come gesto di affetto.

Scorzette d’arancia candite e glassate
Le arance siciliane, regine dell’inverno, diventano protagoniste anche nei dolci.
Le scorzette candite o immerse nel cioccolato fondente sono un classico elegante e profumato, perfetto per chiudere un pranzo importante. I geli: agrumi, cannella e tradizione Il gelo di arancia, di limone, di mandarino o di cannella è un dessert leggero, digestivo e profondamente identitario. È il modo più semplice per portare in tavola il profumo degli agrumeti siciliani.

I dolci di Pantelleria: un’identità che profuma di isola Pantelleria aggiunge alla tavola delle feste la sua anima unica:

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Mustazzola pantesca Un dolce antico, speziato, spesso preparato per le grandi occasioni. La sua forma e il suo impasto raccontano la storia dell’isola e delle sue contaminazioni mediterranee.
Il cous cous dolce (nelle famiglie che lo tramandano)
Una preparazione rara, ma ancora viva in alcune case: semola lavorata a mano, frutta secca, miele, agrumi. Un ponte tra Sicilia e Nord Africa che trova a Pantelleria la sua naturale dimora.

Biscotti al passito
Il passito di Pantelleria, oro liquido dell’isola, diventa ingrediente per biscotti aromatici e intensi, perfetti per accompagnare un brindisi di fine pasto. Perché questi dolci resistono al tempo Ogni dolce siciliano è un racconto: parla di famiglie, di stagioni, di ingredienti poveri trasformati in tesori.

A Natale, più che in ogni altro momento dell’anno, questi sapori diventano un ponte tra generazioni, un modo per ritrovarsi e riconoscersi. Pantelleria, con la sua identità forte e il suo spirito comunitario, continua a custodire e reinterpretare queste tradizioni, mantenendo vivo un patrimonio che appartiene a tutta la Sicilia.

Barbara Conti

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