Cronaca
Pantelleria, Silvia (DB): “Sull’attuazione del nuovo Dpcm, nelle scuole si registrano nuovi scenari”

Nota stampa di Michela Silvia (DB)
Mi vedo costretta, in veste di genitore e uditrice dei tanti malcontenti di altri genitori, a scrivere questa nota, perché credo opportuno che si arrivi ad un chiarimento in merito all’uso delle mascherine a scuola. Esiste ovviamente un garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Regione, basterebbe solo coinvolgerlo alla alla lettura di questa nota per ricercare una soluzione.
Nel Dpcm del 3 novembre, si legge che l’attività didattica per la scuola dell’infanzia ed il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Tale scrittura è stata interpretata con l’obbligo di indossare la mascherina quando si è seduti al banco. Questa decodificazione sta allarmando un numero altissimo di genitori in tutta Italia ma, credo, maggiormente quelli di Pantelleria. Spiego il perché. La maggior parte i nostri docenti sono soggetti provenienti dalla terraferma, quindi dei pendolari, che ogni fine settimana si apprestano a raggiungere il comune di appartenenza. Si vuol comprendere se questi docenti siano obbligati ad effettuare il tampone rapido al loro rientro sulla piccola isola, proprio perché dovrebbero riprendere la loro attività lavorativa.
Da ordinanza sindacale n. 112 del 07/11/2020, di cui allego pdf, si evince che i pendolari dovranno svolgere il loro lavoro e mettersi in quarantena nel resto della giornata. Che senso ha tutto ciò? Per intenderci, i nostri figli sono costretti ad indossare la mascherina per l’intero orario scolastico per paura di contrarre o contagiare il virus, ma un docente è libero di entrare in classe, mentre è in attesa di esito del tampone, qualora lo avesse fatto? Un docente, preso atto di trovarsi in pandemia, non potrebbe evitare di cambiar comune ogni settimana, specialmente chi non ha legami familiari da dover raggiungere urgentemente?
A questo seguono dunque le perplessità sull’uso prolungato della mascherina. Tenendo presente che gli insegnanti entrano in una classe non più di due ore per poi cambiar sede e raggiungere altra ubicazione, si evince che gli stessi insegnanti non sono costretti all’uso continuativo del dispositivo, mentre i bambini, sempre in condizione di staticità, minimo per 4 ore devono indossarla.
Comprendo che la mascherina sia l’unico modo per difenderci da questo sconosciuto virus, ma se inneggiano che le scuole sono luoghi sicuri poiché i bambini rispettano le regole e perché vi è già il distanziamento, troviamo ingiustificabile le mascherine obbligatorie. Stare da 4 a 5 ore con la mascherina è considerato nocivo. Sappiamo che la mascherina, poi, dovrebbe essere cambiata dopo alcune ore, aldilà degli aspetti psicologici conseguenti, esempio lo sono i bambini che da giorni chiedono piangendo ai propri genitori di non indossare la mascherina.
Ricordo inoltre che il decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, che allego in pdf, recita, che per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizioni di staticità (i. e. bambini seduti al banco) con il rispetto della distanza di almeno un metro. Quello che chiedo è di fare chiarezza, anche perché nella conferenza stampa il Presidente Conte non ha mai accennato a questa obbligatorietà nella staticità.
Un Dl è di grado superiore ad un Dpcm.
Questa vicenda sta diventando un serio problema per noi genitori della piccola isola, che potrebbe aggravarsi nella già conflittuale situazione in cui si sta trovando il nostro territorio, e tenere i figli a casa non è una soluzione, lo comprendiamo, ma troviamo almeno un escamotage da poter inserire in una ordinanza del nostro Presidente Musumeci . Certa di un puntuale chiarimento, esprimo cordiali saluti.
Coordinatrice Diventerà Bellissima Michela Silvia
ordinanza sindacale n. 112 del 07.11.2020
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Turismo
La Sicilia tra le mete estive 2025 più gettonate, grazie a Pantelleria

Bellezza, autenticità, risorse uniche, ma anche sinergia tra gli operatori dell’isola
Il dato è riportato da Affidabile.org, su cui Il Sicilia ha redatto una bella recensione.
I numeri a livello nazionale parlano di un italiano su venticinque che ha scelto la Sicilia per le vacanze estive del 2025.
Sembrerebbe che la nostra regione è presente sì, ma grazie a Pantelleria, spettacolare rifugio di chi cerca mare, silenzio, autenticità, cultura, tradizioni, sport.
I dati raccolti da Affidabile.org attraverso Reddit registrano un’Italia che cerca autenticità, sostenibilità e bellezza, ma anche accessibilità economica e servizi all’altezza. E in questo gioco a somma zero, la Sicilia continua a scommettere sul proprio potenziale come se bastasse la bellezza a fare turismo.
La “perla nera del Mediterraneo”
Saranno i suggestivi e molteplici nomi e soprannomi a contribuire nel suo fascino, la Pantelleria secondo l’indagine, è entrata nella top 10 delle mete più consigliate, posizionandosi all’ottavo posto. Questo risultato è particolarmente ha la sua rilevanza, pensandola a destinazione per pochi, non di massa.
I turisti hanno capito che Pantelleria non è solo una destinazione di mare. Infatti le segnalazioni su “Reddit” l’hanno raccomandata per la gastronomia e per non essere affollata.
Il viaggiatore negli ultimi anni ha cambiato prospettive, andando in cerca luoghi che offrano un’esperienza intima, un contatto diretto con la natura e un’esplorazione autentica del territorio. La nostra isola offre tutto questo, con i suoi paesaggi vulcanici onirici, gli accoglienti dammusi unici, le calette solitarie, il Lago di Venere, i sentieri, gli asini e tanta, tantissima storia, incarna perfettamente questo ideale.
Con la sinergica azione di Pantelleria Island, del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, Pantelleria Experience e altre realtà e di una solerte amministrazione, si è riusciti a compiere grandi passi avanti nel settore turistico, così da aver conquistato un posto ambito, ma non di semplice raggiungimento, considerando che la Sicilia offre il meglio e le destinazioni più belle in Italia.
Economia
Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.
L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio.
Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria
Ambiente
Pantelleria, sospensione distribuzione acqua nel Capoluogo

Il Comune di Pantelleria ha emesso avviso pubblico per informare che l’erogazione di acqua, oggi, in paese/capoluogo è sospesa, causa guasto nella rete idrica. Non si ha notizia su tempi per il ripristino del servizio idrico.
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