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Cultura

Pantelleria, ruolo delle scienze sociali nella salvaguardia del patrimonio immateriale dell’isola. L’analisi di Andrea Tusa

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In questo articolo vorrei presentare sinteticamente l’intervento che ho svolto durante l’importante convegno internazionale tenutosi all’università di Palermo il 25 maggio 2022. Sono stato coinvolto dall’ente Parco e dai professori del dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo (che colgo l’occasione per ringraziare) in questo importante convegno interdisciplinare, in cui è stato presentato il secondo numero de I quaderni del Parco. Nel mio intervento ho presentato la mia ricerca sul campo pluriennale a Pantelleria nell’ambito del mio dottorato di ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale con l’Università di Palermo, concludendo con la presentazione di tre possibili percorsi di ricerca-azione che a mio avviso potrebbero e andrebbero intrapresi sull’isola.

 

Ho appena concluso la mia ricerca di dottorato sulle dinamiche di patrimonializzazione legate all’istituzione del Parco Nazionale di Pantelleria e al riconoscimento Unesco della pratica della vite ad alberello. Se la prospettiva di Virginie Deguillaume si basava essenzialmente sull’antropologia delle tecniche, la mia prospettiva di ricerca è basata sull’antropologia del patrimonio e sulla socio-antropologia dello sviluppo.

 

La mia è una ricerca antropologica “classica”, ovvero di lunga durata sul campo. Una ricerca di lunga durata è necessaria soprattutto quando si affrontano tematiche e problematiche così profonde e complesse. In effetti una delle ragioni principali è data dall’estrema difficoltà di condurre una ricerca antropologica senza prima instaurare una rete di rapporti confidenziali, di relazioni sociali che non si costruiscono certo in pochi

giorni. Al fine di instaurare delle relazioni confidenziali, ci vogliono mesi, se non addirittura anni. Tuttavia, al tempo stesso non si tratta di una ricerca antropologica del tutto “classica”, ovvero come si faceva generalmente fino a pochi decenni fa. La mia infatti è stata una ricerca multi-situata. Anziché adottare una metodologia tradizionale, ovvero una ricerca di lunga durata sul campo in un unico luogo e prendendo un singolo oggetto di ricerca, ho scelto di muovere la mia indagine dialogando e interagendo come con soggetti di estrazione sociale diversa, portatori di diverse storie di vita e percorsi esperienziali, rivolgendomi alle associazioni dell’isola, alle grosse aziende vitivinicole, fino alle piccole aziende agricole come quelle aderenti all’associazione “Pantelleria Enoica” (ex “Pantelleria Eroica”).

 

L’input principale che mi ha spinto a intraprendere questo percorso di ricerca è rappresentato da due eventi di rilevanza storica, distinti ma strettamente interconnessi.

Da una parte l’istituzione del Parco Nazionale di Pantelleria nel 2016, primo e attualmente unico parco nazionale in Sicilia. Dall’altra i due riconoscimenti che l’Unesco ha conferito all’isola, ovvero l’inserimento della pratica agricola della vite ad alberello e dei muretti a secco nella lista Unesco del patrimonio mondiale immateriale dell’umanità. L’istituzione Parco, che ha costituito in un prima fase l’oggetto principale della mia indagine, in un secondo momento ha funzionato da “porta d’ingresso” al fine di osservare e analizzare delle interessanti e complesse dinamiche di patrimonializzazione culturale sul territorio, legate sia all’interpretazione e all’utilizzo dei riconoscimenti Unesco, sia alle attività, alle retoriche e alle rappresentazioni di alcuni soggetti legati all’agricoltura locale, così come di altre istituzioni e realtà associative del territorio.

L’isola di Pantelleria, grazie alla sua posizione geografica, nonché alle peculiarità e alle criticità che ho cercato di descrivere, è diventata infatti negli ultimi anni un importante luogo di sperimentazione e di attività di ricerca scientifica non solo in ambito agronomico, ma anche nel campo delle politiche e delle pratiche ambientali, energetiche

e della gestione del paesaggio. In questo nuovo scenario in cui si evince la presenza sempre più evidente e costante di attività di ricerca e di progettualità nell’ambito dell’agricoltura “eroica”, della gestione del paesaggio e della sostenibilità ambientale, il Parco Nazionale si pone come principale attore e mediatore sociale e politico.

 

Le problematiche legate alla gestione, alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio ambientale così come di quello delle culture materiali e immateriali rivestono particolare interesse in un territorio come quello pantesco, a causa della sua straordinaria biodiversità e della ricchezza del suo patrimonio naturale, culturale, agricolo e paesaggistico. Al tempo stesso, le dinamiche politiche, istituzionali e culturali strettamente legate ai processi di creazione e gestione dei parchi così come di altri enti pubblici (come ad esempio l’Area Marina Protetta, già in fase di progettazione) assumono nel quadro del Parco Nazionale di Pantelleria aspetti del tutto singolari che richiedono una specifica attenzione a causa della criticità dell’area, sia dal punto di vista geografico-morfologico (incendi, siccità, dissesto idrogeologico, piccole forme di inquinamento), sia per quanto riguarda la gestione del patrimonio da parte delle amministrazioni pubbliche che hanno storicamente dovuto confrontarsi con difficoltà economiche, amministrative, e con rischi di derive clientelari.

 

Come hanno mostrato i contributi più recenti nell’ambito dell’antropologia ambientale, la riflessione riguardo una realtà come quella di un parco nazionale non puo risolversi nella mera considerazione del rapporto uomo-ambiente, presupponendo piuttosto la constatazione di una compresenza di discorsi, interessi e categorie differenti, implicati in un continuo processo di negoziazione e produzione di senso, e al contempo, con un continuo confronto con le relazioni di potere.

Durante l’intervento ho espresso la mia soddisfazione per la pubblicazione di questo

importante secondo quaderno del Parco. Si tratta di un buon lavoro, che tratta di tematiche importanti ma con un linguaggio assolutamente chiaro e accessibile a tutti. Tra l’altro avevo già letto la tesi di master in francese di Virginie, da cui nasce appunto questo libro.

 

Il secondo Quaderno del Parco un contributo realmente importante per diversi motivi. La pubblicazione annuale del Parco rappresenta un punto di partenza fondamentale sia per lo studio e la conoscenza del patrimonio immateriale pantesco, sia per tutta una serie di azioni e percorsi che a mio avviso andrebbero intrapresi, in una prospettiva di salvaguardia integrata e condivisa con la comunità delle pratiche “tradizionali” agricole e del patrimonio culturale immateriale.+

 

Nell’ultima fase della mia ricerca sul campo a Pantelleria, ho individuato tre distinti ma strettamente interrelati possibili percorsi di ricerca-azione, ai fini dell’attivazione di un processo condiviso e partecipato (dalla comunità pantesca) di salvaguardia del patrimonio immateriale dell’isola. Questi percorsi di ricerca-azione dovrebbero a mio avviso essere intanto innescati e avviati. Ma l’obiettivo principale dovrebbe essere la durata nel tempo, mirando a coinvolgere attivamente la cittadinanza, in particolar modo gli agricoltori e le piccole aziende agricole. I tre percorsi individuati in seguito allo svolgimento della mia ricerca socio-antropologica nell’ambito del mio dottorato, che posso qui solamente accennare sono i seguenti: ricerca e catalogazione; musealizzazione; stesura di un piano di salvaguardia.

 

La prima fase è appunto quella della ricerca e della catalogazione

In questo senso grazie a questo secondo Quaderno del Parco la strada è in parte già spianata, poiché è stato fatto un lavoro notevole. Bisogna continuare su questa strada, cercando di coinvolgere studenti o dottorandi di antropologia provenienti dalle varie università.

 

La ricerca di master di Virginie Deguillaume che ha portato alla stesura di questa seconda pubblicazione annuale del Parco, era inquadrata in una ricerca interdisciplinare portata avanti da una equipe di diversi professori e ricercatori delle università di Palermo e del CNRS francese. A differenza della mia ricerca, che ho effettuato da solo e contando esclusivamente sulle mie capacità e le mie poche conoscenze, la suddetta ricerca era “appoggiata” e costruita da una vasta e organizzata equipe di professori italiani e francesi.

Il secondo momento è la musealizzazione

Come comunicare e raccontare al pubblico, sia alla comunità locale che ai “turisti”, il patrimonio intangibile di Pantelleria? In questo senso un museo della civiltà contadina non è soltanto auspicabile ma a mio avviso necessario ai fini della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, oltre che per le attività di comunicazione, di “narrazione” di quest’ultimo, all’interno dei circuiti delle attività culturali in generale così come dell’offerta turistica. Un progetto ideale di musealizzazione prevede sicuramente degli esperti di musealizzazione e degli antropologi. Ma che tipo di musealizzazione realizzare? Cosa esporre? Come? Dove? Queste sono soltanto alcune delle domande che a mio avviso dovremmo porci.

 

Piano di salvaguardia.

Nel 2014 Pantelleria ha ottenuto l’importante riconoscimento Unesco della pratica agricola della vite ad alberello, poi quello dei muretti a secco, senza contare varie altre forme di patrimonializzazione da parte di altri enti. Questo convegno e questa importante pubblicazione dimostrano che questi percorsi di ricerca-azione sono sempre più fattibili e soprattutto necessari per il futuro del territorio. Sia gli agricoltori di Pantelleria che il mondo accademico hanno potuto constatare come negli ultimi decenni siano spariti una buona parte degli elementi del patrimonio, come ad esempio l’asino, le diverse colture agricole (come i cereali e tante altre varietà di colture), ma anche tanti saperi e tecniche legate all’agricoltura e al rapporto con l’ambiente. Ritengo che lo strumento migliore per tentare di tramandare le pratiche “sopravvissute” come la coltivazione della vite, l’ulivo, il cappero, e tante altre, sia un vero piano di salvaguardia

redatto da antropologi e ricercatori (meglio se organizzati in equipe interdisciplinare) in collaborazione con il Parco Nazionale e con gli agricoltori dell’isola. Un piano di salvaguardia è importantissimo poiché mette nero su bianco cosa va salvaguardato, come va salvaguardato, da chi, ecc. Non è nulla di nuovo. In effetti anche in Italia già alcuni riconoscimenti Unesco hanno dei piani di salvaguardia, redatti da ricercatori in scienze sociali e dalla comunità, che permettono appunto di mantenere viva la pratica nel tempo, generando anche reddito per la comunità stessa.

Andrea Tusa

Personaggi

NOEMI   FUORI IL 26 APRILE IL NUOVO SINGOLO “NON HO BISOGNO DI TE” 

caterina murana

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NOEMI 

 FUORI IL 26 APRILE IL NUOVO SINGOLO

“NON HO BISOGNO DI TE” 

 IN RADIO E SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI

PRE-SAVE

FOTO A USO STAMPA (CREDITS BY ANTONIO DICORATO)

ANNUNCIATE LE DATE DEL TOUR ESTIVO

NOEMI È CONDUTTRICE DEL CONCERTO 

DEL PRIMO MAGGIO DI ROMA 2024

Lunedì 22 aprile 2024. Noemi, cantautrice e voce tra le più amate del panorama italiano e conduttrice insieme a Ermal Meta dell’edizione 2024 del Concerto del Primo Maggio di Roma, annuncia il suo ritorno a distanza di due anni dalla sua ultima uscita discografica, e lo fa con un nuovo singolo; “Non ho bisogno di te” (Columbia Records/Sony Music) che sarà disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali da venerdì 26 aprile 2024. Noemi tornerà a esibirsi live con nuove date estive sui palchi di diverse città italiane da maggio a settembre.

Scritta da Noemi, Golden Years e Drast, e prodotta da Golden Years e Drast, “Non Ho Bisogno Di Te” è un brano uptempo, una carica di energia che esplode in soli due minuti e mezzo, con un crescendo potente e influenze gospel, che racconta del raggiungimento di una piena consapevolezza di sé stessi e di una totale coscienza della propria identità raggiunta a seguito di una lunga e rigenerante metamorfosi. Il nuovo singolo di Noemi è un inno al coraggio, un’esortazione a non accontentarsi mai ricercando sempre il meglio per sé, senza avere paura di dire di no a tutto ciò che ci è ostile e superfluo, non necessario per la nostra crescita e realizzazione. 

“Non ho bisogno di te” canta dell’importanza di rinnovarsi, del sapersi evolvere per diventare la migliore versione di sé stessi rimanendo sempre aperti al cambiamento, curiosi nei confronti di ciò che ci circonda, famelici di vita. 

Noemi è stata protagonista di un percorso profondo e radicale che ha affrontato anche nel suo ultimo album pubblicato nel 2021, che l’ha portata a scoprire un’identità dal tratto netto, definito in quanto professionista e in quanto donna. Nel tempo ha imparato ad accettarsi e ad accettare anche quei lati di sé che non le piacciono perché fanno parte di lei; ha scoperto che per crescere, maturare ed evolversi è indispensabile lasciare andare le “zavorre” di cui non abbiamo bisogno. La spinta data dall’aver capito in parte se stessa, perché non si finisce mai di crescere, è una scintilla di consapevolezza che porta ad avere uno sguardo più a fuoco, che sa vedere il mondo con una sfumatura diversa sia a livello interiore sia nel rapporto con gli altri.

Noemi, parte del comitato artistico della Fondazione Una Nessuna Centomila, parteciperà insieme alle grandi voci della musica italiana a due importanti appuntamenti live all’Arena di Verona, sabato 4 e domenica 5 maggio 2024.

Da maggio a settembre Noemi sarà live con un tour, prodotto da Friends & Partners, che partirà dalla Valposchiavo (Svizzera) (3 maggio 2024,  sConfini, Piazza Comunale), per proseguire a Porto Torres (SS) (18 maggio 2024,  Festha Manna, Piazza Torre Aragonese), a Valledoria (SS) (19 maggio 2024, Lungomare San Pietro a Mare), a Palermo (1 luglio 2024, al Sicilia Jazz Festival con l’orchestra Jazz Siciliana The Brass Group, Teatro di Verdura), a Roma (7 luglio 2024, al Roma Unplugged Festival, Villa di Massenzio), a Firenze (12 luglio 2024, all’Ultravox al Parco delle Cascine), a Montesilvano (PE) (22 agosto 2024 all’Arena del Mare), a Livorno (24 agosto 2024, Terrazza Mascagni), a Trasacco (AQ) (1 settembre 2024, Piazza Matteotti), a Monti (SS) (20 settembre 2024, allo Spazio G. Mameli), e ad Aymavilles (AO) (22 settembre 2024 al Festival Musicastelle, nella località Ozein alle ore 14:00).

Tutte le informazioni di biglietteria sono disponibili su www.friendsandpartners.it.

NOEMI – ESTATE 2024 – CALENDARIO DATE

3 MAGGIO 2024 – VALPOSCHIAVO (SVIZZERA) – SCONFINI – PIAZZA COMUNALE 

18 MAGGIO 2024 – PORTO TORRES (SS) – FESTHA MANNA – PIAZZA TORRE ARAGONESE 

19 MAGGIO 2024 – VALLEDORIA (SS) – LUNGOMARE SAN PIETRO A MARE

1 LUGLIO 2024 – PALERMO – SICILIA JAZZ FESTIVAL – CON L’ORCHESTRA JAZZ SICILIANA THE BRASS GROUP – TEATRO DI VERDURA 

7 LUGLIO 2024 – ROMA – ROMA UNPLUGGED FESTIVAL – VILLA DI MASSENZIO 

12 LUGLIO 2024 – FIRENZE – ULTRAVOX – PARCO DELLE CASCINE 

22 AGOSTO 2024 – MONTESILVANO (PE)  – ARENA DEL MARE 

24 AGOSTO 2024 – LIVORNO – TERRAZZA MASCAGNI 

1 SETTEMBRE 2024 – TRASACCO (AQ) – PIAZZA MATTEOTTI

20 SETTEMBRE 2024 – MONTI (SS) – SPAZIO G. MAMELI 

22 SETTEMBRE 2024 – AYMAVILLES (AO) – FESTIVAL MUSICASTELLE LOCALITÁ OZEIN (14:00)

Info biglietti: www.friendsandpartners.it

NOTE BIOGRAFICHE

Noemi, cantautrice e voce tra le più amate e riconoscibili del panorama italiano, è in grado di misurarsi con il pop, il soul, il R’n’B e il blues. Con tre dischi d’oro e diciotto dischi di platino, in oltre 10 anni di carriera ha interpretato brani dei principali autori e cantautori italiani tra cui Vasco Rossi. Ha partecipato in totale a sette Festival di Sanremo, nel 2021 è stata in gara con il brano “Glicine” che ha anticipato “Metamorfosi”, l’ultimo album di Noemi, uscito il 5 marzo dello stesso anno. Diapositiva di un salto interiore, si tratta del primo progetto autobiografico dell’artista, ed esplora delle sonorità inedite accompagnate da una voce unica e distintiva. Noemi diventa una delle protagoniste dell’estate 2021 con il brano “MAKUMBA” in duetto con Carl Brave (triplo disco di platino). Nel 2022 Noemi torna in gara al Festival di Sanremo con il brano “Ti amo non lo so dire”, un brano up-tempo autobiografico con un testo profondo e consapevole che affronta un dolore personale, scritto da Dario Faini, Mahmood, Alessandro La Cava e prodotta da Dorado Inc. Il brano racconta il coraggio di superare la paura di prendere una posizione, di scoprire il fianco esprimendo i propri sentimenti, del cambiamento e delle sue conseguenze. Nell’estate 2023 Noemi compare nella prima traccia di “10”, il producer album di Drillionaire, nel singolo “Parole” che la vede insieme a Tedua e Lazza. Il brano lascia risuonare la voce di Noemi con “Sono solo parole” uno dei suoi ritornelli più famosi e potenti della musica italiana, qui riproposto come emblema della carica espressiva del nuovo brano. Nel 2023 Noemi è ospite della 68ª edizione dei David di Donatello, e “Sono solo parole” è uno dei brani scelti per la colonna sonora del film “Il Sol dell’Avvenire” del regista Nanni Moretti, candidato alla 76ª edizione del Festival di Cannes. Nel 2024 Noemi è conduttrice insieme a Ermal Meta del Concerto del Primo Maggio di Roma, che per la prima volta si terrà al Circo Massimo. Da sempre impegnata nel contrasto alla violenza sulle donne, Noemi fa parte del comitato artistico della Fondazione Una Nessuna Centomila, realtà che dà un aiuto concreto ai centri e alle organizzazioni che sostengono e supportano le donne vittime di violenza. Insieme alla Fondazione Noemi parteciperà a due appuntamenti live insieme alle grandi voci della musica italiana all’Arena di Verona sabato 4 e domenica 5 maggio 2024.

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Cultura

Anniversario della Liberazione 2024. La data è fissa, ogni anno il 25 aprile

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La Storia L’episodio ha luogo alla fine della seconda guerra mondiale, si tratta della vittoria della resistenza italiana contro l’occupazione tedesca nazista e contro il Governo della Repubblica Sociale Italiana.

Il giorno della Liberazione è stato ufficialmente fissato il 25 aprile 1945, scelto simbolicamente come data rappresentativa perché proprio in quel giorno furono liberate le città di Milano e Torino.

Durante i primi mesi del 1945

Le forze partigiane che combattevano contro l’occupazione tedesca e la Repubblica di Salò nell’Italia settentrionale erano diverse decine di migliaia di persone, abbastanza bene organizzate militarmente.

Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia aveva sede a Milano, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani, Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza presiedevano il Comitato di Liberazione, incitarono ufficialmente all’insurrezione il 25 aprile 1945 via manifesti, quotidiani: tutti i partigiani attaccarono i presidi fascisti e tedeschi. Arrendersi o perire! era il titolo di un proclama diramato dal CLNAI e dal CVL il 19 aprile 1945 e diffuso attraverso la stampa e comunicazioni radiofoniche in lingua italiana nel Nord Italia durante questi periodi di insurrezione. Quest’ insurrezione è avvenuta nella città di Milano, sede del comando partigiano.

Per celebrare l’anniversario del 25 aprile, in molte città italiane vengono organizzati ogni anno numerosi eventi come manifestazioni, cortei, depositi di corone d’alloro ai vari monumenti dei caduti, giornate di commemorazione pubblica, Feste popolari, celebrazioni e concerti.

In tutto il Paese si festeggia la riconquista della Democrazia, nel ricordare i martiri, nel riflettere sul Passato perché non si ripeta.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

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Cultura

Al via Premio Letterario “Isola di Pantelleria”. Bando e modulo d’iscrizione

Direttore

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Bando Concorso Premio Letterario “Isola di Pantelleria” e modulo d’iscrizione.

Il Comune di Pantelleria ha indetto il concorso letterario ridetto,  per promuovere l’amore verso la scrittura e verso lettura.

Di seguito sintetizzato, il materiale richiesto

Il bando integrale: Premio letterario Isola di Pantelleria 

Modello d’iscrizione

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