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Cultura

Pantelleria, piroscafi e ‘mbracàta di omini e di fimmìni

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Le navi in rada e il trasbordo di passeggeri e merci

Per tutto il Novecento fino agli anni Cinquanta le navi, che arrivavano a Pantelleria, dovevano necessariamente gettare l’ancora in rada e aspettare l’arrivo di una barca (poi motolancia, famosa quella dell’Agenzia Rizzo-Busetta) su cui trasbordare merci e passeggeri.

Quest’ultimi scendevano sulla barca o motolancia tramite una scaletta volante, predisposta al momento lateralmente al fianco della nave.

E se non sapevano nuotare?

Si capisce che bastava un mare leggermente mosso per rendere il tutto difficoltoso e laborioso, oltreché estremamente pauroso per i malcapitati che non sapessero nuotare (problema che non si poneva affatto per i Panteschi).

Invece nell’Ottocento i piroscafi, che si fermavano in rada a Pantelleria, erano del tutto sprovvisti di qualsivoglia scaletta volante, che, seppure malagevole, rappresentava pur sempre una comodità, soprattutto per i passeggeri di sesso femminile.

L’imbragata e il problema del sesso

Si ricorreva allora alla famigerata imbragata (in dialetto ‘mbracàta) per sbarcare o imbarcare i passeggeri.
Operazione che dir pittoresca è dir poco. Nel linguaggio marinaresco e portuale l’imbragata era l’insieme di colli merci o persone o anche singolo animale, che si manovravano da bordo di una nave con un mezzo di sollevamento (il bigo di carico, una specie di gru) per sbarcarli o imbarcarli.

Questa operazione richiedeva particolare esperienza e abilità per chi era addetto alle relative manovre volanti, in quanto un errore poteva far andare a sbattere l’imbragata di merci o peggio di passeggeri contro la fiancata della nave, con conseguenze disastrose che è facile immaginare.

L’imbragata consisteva in un grosso sacco cilindrico di tela o di iuta molto resistente, a volte con un fondo di assi di legno, nel predetto sacco trovavano posto di norma quattro o cinque persone, poi tramite le funi del bigo di carico esso, allo sbarco, veniva calato lentamente sulla piccola imbarcazione affiancata alla nave. Logicamente si effettuava l’operazione inversa nel caso d’imbarco.

Il rigido moralismo dei costumi di quel tempo non permetteva assolutamente che potessero essere presenti nel sacco dell’imbragata allo stesso momento uomini e donne frammischiati, in quanto durante le manovre il sacco tendeva a stringersi e i corpi venivano schiacciati l’uno contro l’altro.

La cosa era stata risolta facendo carichi dello stesso sesso ovvero una ‘mbracàta di omini o una ‘mbracàta di fimmìni.

Il piroscafo Principe Oddone

Dell’arrivo di un piroscafo nella rada di Pantelleria sul finire dell’Ottocento (agosto 1896) abbiamo un resoconto di un inviato de L’Illustrazione Italiana.
Il piroscafo è il “Principe Oddone”, proveniente da Marsala e prima ancora da Palermo. Purtroppo dell’imbragata non vi è cenno

alcuno, sebbene sia stata sicuramente effettuata in quanto si parla di imbarco di emigranti e asinelli locali (assai richiesti per la loro resistenza in Tunisia).

Comunque riportiamo il brano per la particolare atmosfera di un’epoca ormai andata.
Alle due e mezza (pomeridiane, ndr) vediamo appressarsi un’isola; il Principe Oddone getta finalmente l’ancora ed eccoci davanti alla Pantelleria, da dove ci giungono a bordo asinelli e pecore numerose, e dove la nostra ora di fermata in alto mare passa fugace nel modo più lieto, al parapetto del vapore, a vedere il tirar su e giù con una corda, dai viaggiatori e dalle eleganti viaggiatrici italiane e straniere che venivano in Tunisia, i canestri d’uva carnosa, splendida, dagli acini grossi come prune, uva di cui tutti noi – viaggiatori di prima e di seconda – si fece una vera scorpacciata!
Alle tre e mezza il vapore toglie l’ancora – dopo aver caricato ivi altri emigranti ed asinelli famosi di Pantelleria – e dopo aver viaggiato, con un mare il più tranquillo, ancora altre dodici ore, alle due di notte il piroscafo s’arresta. Molti escono dalle cabine, salgono in coperta sotto un cielo splendidamente stellato. Ed in mezzo al silenzio della notte, lontano scorgiamo una miriade di fiammelle rifrangentisi nel mare calmo.
Siamo davanti alla Goletta…”.

Orazio Ferrara

Foto: Una ‘mbracàta di omini

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Cultura

Pantelleria, si torna a scuola: gli auguri dell’Amministrazione Comunale

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Pantelleria, si torna a scuola: si riparte domani 11 settembre 2024

Si inizia domani, con la modalità di seguito riportata e spiegata sul sito dell’Ist. Omnicomprensivo Almanza D’Ajetti, a firma del suo dirigente, Prof. Fortunato Di Bartolo. 

1. Le lezioni per le classi dell’Istituto di Istruzione Superiore avranno inizio Mercoledì 11
Settembre 2024.
2. Le lezioni per le classi della Scuola Secondaria di primo grado avranno inizio Mercoledì 11
Settembre 2024.
3. Le lezioni per le classi della Scuola Primaria avranno inizio Mercoledì 11 Settembre 2024.
4. Le lezioni per la sezione della Scuola dell’Infanzia di Tracino avranno inizio Mercoledì 11
settembre 2024.
5. Le studentesse e gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore svolgeranno il servizio
scolastico come di seguito indicato:
 Classi del Liceo presso la sede di località Santa Chiara
 Classi dell’Istituto Tecnico Economico presso la sede centrale di Via Napoli.
6. Le classi della Scuola Secondaria di primo grado (Scuola Media) svolgeranno il servizio
scolastico presso la sede di Via San Nicola.
7. Le classi della Scuola Primaria svolgeranno il servizio scolastico presso i plessi riferimento
(Capoluogo – Khamma – Scauri).
8. La sezione della Scuola dell’Infanzia di Tracino svolgerà il servizio scolastico nel plesso di
Tracino.
L’orario

Gli auguri

L’Amministrazione Comunale, augura a tutti gli studenti un nuovo anno scolastico ricco di scoperte, crescita e soddisfazioni.

Ogni inizio porta con sé nuove opportunità per imparare, migliorare e affrontare sfide stimolanti.
Vi invitiamo ad affrontare questo percorso con curiosità, impegno e determinazione, ricordando che ogni errore è una preziosa lezione che vi avvicina ai vostri obiettivi.

Siamo certi che, con il vostro impegno, potrete costruire un futuro brillante per voi stessi e per la nostra comunità.

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Cultura

Pantelleria, il romanzo Cucurummà di Lucia Boldi alla Biennale di Sondrio vincitore sezione Letteratura

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Cucurummà, il romanzo di Lucia Boldi conquista il Nord Italia e arriva a Sondrio

La Kermesse di respiro internazionale consiste in una ricca mostra d’arte itinerante fra i luoghi della cultura di Sondrio, dal 3 al 13 ottobre, in cui gli artisti selezionati dalla giuria del premio, scrittori, poeti, drammaturghi, pittori, potranno esporre e parlare della propria opera con giornalisti ed esperti del settore. È un palco d’eccezione, con un pubblico vasto, attento e interessato.

“Sono molto contenta che il mio libro sia tra i vincitori alla Biennale di Sondrio! -afferma l’autrice Lucia Boldi- Cucurummà, ambientato nella piccola isola di Pantelleria, che arriva a Sondrio è di sicuro una grande soddisfazione! È come se il romanzo avesse attraversato tutta l’Italia, dal mar Mediterraneo fino alle Alpi, portando con sé la magia dell’isola, delle sue tradizioni e del suo splendido dialetto.
Ho appreso la notizia ieri sera ed ero così felice che ho faticato a prendere sonno. Io sono ancora sull’isola a godermi il maestrale e il mare agitato: il tempo ideale per concentrarmi sul mio nuovo romanzo. Non anticipo nulla, solo che sarà una sfida non da poco raggiungere e superare i risultati di Cucurummà.”

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Cultura

Pomodoro Pachino: un francobollo per il campione del made in Italy

Barbara Conti

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Pomodoro Pachino: un francobollo per il campione del made in Italy

L’annullo filatelico raffigura un ramo con i frutti di pomodori Pachino che maturano sotto il sole siciliano, con un fiore appena sbocciato di cui si nutre un’ape. In alto, il marchio del Consorzio di tutela e quello dell’IGP dell’Unione Europea

Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria

Un francobollo (valido per la posta ordinaria) e’ stato emesso per ricordare il Consorzio di tutela Igp del Pomodoro di Pachino, uno dei fiori all’occhiello del made in Italy.

Si è tenuta lo scorso venerdì 6 settembre, a Pachino (SR), nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale, la cerimonia ufficiale di presentazione e annullo filatelico del francobollo per il campione del made in Italy, l’oro rosso di Sicilia.

L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino, da Poste Italiane e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, relativo al valore della tariffa B pari a 1.25€.

Raffigura un ramo con frutti di pomodoro Pachino che maturano sotto il sole siciliano con un fiore appena sbocciato di cui si nutre un’ape.

Pomodoro di Pachino IGPI

Il prodotto ortofrutticolo siciliano, apprezzatissimo sia in Italia che all’estero, prende il nome da Pachino, paese di produzione in provincia di Siracusa. Il Pomodoro di Pachino, riconosciuto a livello internazionale, comprende cinque varietà: Ciliegino, Tondo Liscio, Costoluto, Plum e Mini Plum. Fondato nel 2002, il Consorzio garantisce la qualità di questo prodotto, orgoglio del made in Italy.

Il francobollo, che fa parte della serie tematica “Eccellenze del sistema produttivo ed economico” di Poste Italiane, rientra  nel programma 2024 delle emissioni delle carte-valori postali del MiMit. 

L’immagine sul francobollo raffigura un ramo di pomodori maturi sotto il sole siciliano e un fiore con un’ape 

A tenere a battesimo il nuovo francobollo che celebra il campione del made in Italy – in tiratura di oltre 250mila copie – sono stati Sebastiano Fortunato (Presidente del Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino), Roberta Sarrantonio (Poste Italiane), Giuseppe Giuffrida (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Annalisa De Luca (Poligrafico dello Stato) e il Sindaco di Pachino Giuseppe Gambuzza. L’evento è stato presentato dalla giornalista e conduttrice Rai, Chiara Giallonardo.

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