Ambiente
PANTELLERIA, PARTE DOMANI IL WORKSHOP DEL CLEAN ENERGY FOR EU ISLANDS E SI CONCLUDERÁ IL 6 OTTOBRE

L’evento è aperto a tutti i cittadini che vorranno assistere ai lavori
Inizierà domani sera con una cena di benvenuto e poi i saluti ufficiali dell’Amministrazione Comunale l’Energy Academy del Clean Energy for EU Islands che quest’anno ha scelto Pantelleria per il suo annuale appuntamento internazionale con i grandi esperti del settore delle energie rinnovabili.
I lavori saranno ufficialmente aperti alle delegazioni mediterranee e europee mercoledì 5 ottobre alle ore 9.00 in Aula Consiliare, seguendo il tema L’energia eolica per l’autosufficienza energetica delle isole minori italiane: impatti, limiti legislativi, potenzialità.
I lavori proseguiranno per tutta la giornata e saranno pubblici. Al link fornito dall’Amministrazione Comunale per iscriversi hanno risposto diversi cittadini e professionisti, ma anche per chi non si è iscritto, il seminario sarà a fruizione pubblica e gratuita.
I lavori si potranno seguire anche online dai canali social del Comune.
Ecco, di seguito, il programma dei lavori del 5 ottobre:
09:00 – 09:30 Benvenuto
Caffè di benvenuto all’Energy Academy del Clean Energy for EU Islands
09:30 – 10:15 Introduzione
Introduzione al primo giorno dell’Energy Academy, presentazione del workshop, della sua struttura e del contesto.
Prof.ssa Giuliana Mattiazzo – Vicerettore del Politecnico di Torino Dott.ssa Antonia Proka – Clean Energy for EU Islands
Saluti Istituzionali
10:15 – 11:15 TAVOLA ROTONDA
Impatti della produzione energetica da eolico
MODERATORE: Ing. Riccardo Novo – Politecnico di Torino
Parco Nazionale Isola di Pantelleria
Dott. Anselmo Consolo – LIPU Pantelleria
Dott. Massimiliano Varriale – WWF Italia
Dott.ssa Vita Accardi – Comitato Preziosa Pantelleria
11:15 – 11:45 Pausa caffé
11:45 – 12:00 FOCUS
Micro-eolico a Pantelleria
Ing. Angelo Parisi – Assessore all’Ambiente Comune di Pantelleria
12:00 – 12:45 FOCUS
Stato normativo attuale per la valorizzazione del potenziale eolico
Dott. Claudio Moscoloni – Politecnico di Torino
12:45 – 14:30 Pausa pranzo
14:30 – 15:30 TAVOLA ROTONDA
Pianificazione energetica spaziale e valorizzazione del potenziale eolico
MODERATORE: Prof. Giancarlo Cotella – Politecnico di Torino
Ing. Antonio Martini – Direttore del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana Dott.ssa Katiuscia Eroe – Responsabile energia Legambiente Nazionale
Ing. Gaspare Inglese – Parco Nazionale Isola di Pantelleria
Comune di Pantelleria
15:30 – 16:30 TAVOLA ROTONDA
Energia eolica da impianti offshore
MODERATORE: Prof. Giovanni Bracco – Politecnico di Torino Dott. Alberto Ghigo – Politecnico di Torino
Dott. Salvatore Quinci – Sindaco del Comune di Mazara del Vallo Dott. Massimiliano Varriale – WWF Italia
Dott.ssa Giuseppa Buscaino – CNR IAMC
16:30 – 17:00 Pausa caffé
17:00 – 17:15 FOCUS
“Islands of hope: how energy communities are pushing for inclusive decarbonisation in Greek islands”
Dott. Chris Vrettos – Electra Energy Cooperative
17:15 – 18:15 TAVOLA ROTONDA
Implementazione: le comunità̀ energetiche sulle isole minori
MODERATORE: Ing. Angelo Parisi – Comune di Pantelleria
Ing. Roberto Sannasardo – Energy Manager della Regione Siciliana
Ing. Guido Grammatico – Energy Manager del Comune di Favignana
EGE Gaetano Bonomo – SMEDE Pantelleria S.p.A.
Dott. Antonio Parrinello – Comune di Pantelleria
Prof. Stefano Rombi – Sindaco del Comune di Carloforte (videomessaggio)
18:15 – 18:45 QUESTION TIME
18:45 – 19:00 CONCLUSIONI
Politecnico di Torino
Clean Energy for EU Islands
Il workshop sarà anche trasmesso online ai seguenti link YouTube:
- 5 Ottobre 2022, mattino: https://www.youtube.com/watch?v=ayJrwSmbyco
- 5 Ottobre 2022, pomeriggio: https://www.youtube.com/watch?v=7O2IkuDH67o
Ambiente
Il Cambiamento Parte da Qui: Comunità Energetiche e l’Impulso Europeo da 5,7 Miliardi

Un passo significativo verso una comunità più verde è rappresentato dai nuovi incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che promettono di rivoluzionare il panorama energetico.
L’Ascesa delle CER in Europa
Le Comunità Energetiche Rinnovabili stanno diventando rapidamente una realtà consolidata in Europa, con un impulso notevole dovuto ai recenti sviluppi legislativi e tecnologici. Si tratta di un fenomeno che affonda le radici agli inizi del XX secolo, ma che ha visto una rinascita significativa negli ultimi decenni.
Queste comunità, gruppi di cittadini o imprese che condividono e producono energia rinnovabile, stanno guadagnando terreno grazie a politiche di incentivazione che promuovono una gestione dell’energia più democratica e sostenibile.
Il modello delle comunità energetiche si è evoluto nel corso degli anni, passando dalle prime cooperative di cittadini nate in Danimarca negli anni ’70, fino ad arrivare alla nascita di tali iniziative in Italia, soprattutto nel nord del Paese. Esempio emblematico è il progetto avviato nel comune di Funes, in Alto Adige, che dal 1921 produce energia da fonti rinnovabili, tra cui idroelettrico, fotovoltaico e biomassa.
L’Europa sta assistendo a una crescita esponenziale in questo settore. Secondo le stime, entro il 2050, si prevede che quasi la metà dell’energia elettrica rinnovabile europea sarà prodotta dalle CER, con oltre 264 milioni di cittadini coinvolti come prosumer, ovvero soggetti che non solo consumano ma producono anche energia green, garantendo un grande risparmio energetico.
La Decisiva Approvazione Europea per le CER in Italia
Un tassello fondamentale nel mosaico delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) si aggiunge con la recente approvazione da parte della Commissione Europea di un sostegno di 5,7 miliardi di euro all’Italia. Questo imponente finanziamento, confermato il 22 novembre, rappresenta un endorsement significativo per il supporto dello Stato italiano alle iniziative di produzione e autoconsumo di energia elettrica rinnovabile.
Queste normative permettono agli Stati membri di promuovere lo sviluppo di attività economiche, in particolare quelle legate alla tutela ambientale ed energetica. Il regime di aiuti per le CER italiane, finanziato in parte attraverso il PNRR, da parte di Bruxelles, mira a fornire un supporto pubblico per la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia rinnovabile e per l’ampliamento di quelli già esistenti.
Il sostegno pubblico si articola in due misure principali:
Tariffa Incentivante per l’Energia Consumata: Questa misura prevede una tariffa vantaggiosa sull’energia elettrica consumata sia dagli autoconsumatori sia dalle comunità energetiche, con un finanziamento totale di 3,5 miliardi di euro. Questo fondo verrà finanziato attraverso un prelievo sulle bollette dell’energia elettrica di tutti i consumatori e sarà in vigore per un periodo di 20 anni.
Sovvenzioni agli Investimenti: La seconda misura offre una sovvenzione fino al 40% dei costi ammissibili, con un bilancio totale di 2,2 miliardi di euro, finanziato attraverso il PNRR.
Per accedere a questi finanziamenti, i progetti devono essere operativi entro il 30 giugno 2026 e situati in comuni con meno di 5.000 abitanti.
In conclusione, mentre le comunità energetiche rappresentano un passo avanti significativo verso un futuro energetico più sostenibile e democratico, anche in vista dell’aumento del costo dell’energia elettrica, è fondamentale affrontare le sfide esistenti per garantire il loro pieno potenziale e successo
Questi incentivi fanno parte di un progetto più grande per risolvere la crisi energetica in cui ci troveremo a vivere ed in cui già siamo.
Fonte:https://www.tutto-energia.it/news/comunita-energetiche/
Ambiente
Energia del futuro: il piano di Musk per un gigantesco impianto solare

L’idea di Elon Musk per un futuro a Energia Solare
Secondo Elon Musk, il fabbisogno energetico degli interi Stati Uniti potrebbe essere soddisfatto da un immenso reattore a fusione che esiste già, è colossale ed esiste da prima dell’esistenza dell’uomo: il Sole.
Il CEO di Tesla, afferma che un impianto fotovoltaico di circa 160 x 160 chilometri sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico degli Stati Uniti, come ha ricordato nel podcast The Joe Rogan Experience. Musk assicura che questa proposta è del tutto fattibile e sottolinea il potenziale dell’energia solare.
Musk è noto per le sue idee audaci e provocatorie e la sua proposta di sfruttare in modo massiccio l’energia solare non fa eccezione. La sua visione prevede l’uso di batterie per immagazzinare l’energia generata dai pannelli solari. Inoltre, la sua azienda, Tesla, ha acquisito SolarCity e sta investendo molto nello sviluppo di tecnologie di stoccaggio dell’energia, come Powerwall e Powerpack, con l’obiettivo di integrare l’energia solare nella sua missione di transizione verso fonti sostenibili, possibilmente abbassando il prezzo dell’elettricità per i cittadini statunitensi.
L’utilizzo dell’energia solare nel mondo
Il settore dell’energia solare negli Stati Uniti sta vivendo una crescita significativa, con 32 GW di nuova capacità che si prevede verranno aggiunti in un anno, con un aumento del 53% rispetto al 2022. Questa crescita non è esclusiva degli Stati Uniti; anche in Europa si sta assistendo a un aumento significativo della capacità di produzione di energia solare, oltre che a un incremento significativo della diffusione di tariffe per l’elettricità gestita dal solare. In Italia lo sfruttamento dell’energia solare attraverso gli impianti fotovoltaici ha avuto un incremento del 115% rispetto allo stesso periodo del 2022, raggiungendo 3,1 GW, purtroppo la complessità per la richiesta delle autorizzazioni rende difficile uno sviluppo rapido di questa risorsa. In Europa i paesi maggiori in cui l’energia solare viene utilizzata sono Germania, Gran Bretagna e Spagna. Di seguito il confronto mondiale degli stati produttori di energia solare nel 2022.
A livello globale, ci sono progetti ancora più ambiziosi che cercano di sfruttare l’energia solare.
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta esplorando la possibilità di catturare l’energia solare nello spazio e di trasmetterla sulla Terra, per essere gestita da distributori e rivenditori attraverso un concetto noto come SBSP (Solar Based Space Power), attraverso un impianto solare che si troverebbe in orbita a 36.000 km dalla Terra. Nonostante le sfide tecniche e logistiche, iniziative come SOLARIS stanno valutando la fattibilità di tali progetti.
L’agenzia spaziale del Giappone ha fissato come obiettivo la distribuzione di energia solare dallo spazio entro il 2025.
La Cina sta costruendo vaste installazioni solari e proposte come la Sfera di Dyson, presentata negli anni ’60, immaginano una struttura in grado di circondare una stella per catturarne l’energia, anche se questo appartiene ancora al regno della fantascienza.
In conclusione, la visione di Elon Musk di utilizzare in modo massiccio l’energia solare per soddisfare il fabbisogno energetico degli Stati Uniti rappresenta un audace e innovativo approccio verso la sostenibilità. Con il rapido sviluppo tecnologico e l’aumento dell’installazione di impianti fotovoltaici a livello globale, questa visione potrebbe non essere così lontana dalla realtà.
Fonte:https://energia-luce.it/news/piano-musk-per-impianto-solare/
Ambiente
Giornata Mondiale del Suolo: Il suolo apre nuove strade alla COP28 e può rendere l’Italia a prova di clima

Riceviamo nota
Quest’anno, alla COP28, il suolo ha assunto una maggiore importanza come soluzione chiave per il cambiamento climatico. Sadhguru, fondatore del movimento globale Salva il Suolo, sta sostenendo la chiamata ad un’azione globale alla COP28 per garantire che i suoli sani svolgano un ruolo chiave come soluzione al cambiamento climatico.
Sadhguru ha partecipato alle sessioni plenarie incentrate sulla trasformazione dei sistemi alimentari e sulla finanza climatica alla COP28, insieme a capi di Stato come Emmanuel Macron, Rishi Sunak, Narendra Modi, Giorgia Meloni, il ministro degli Emirati Arabi per il cambiamento climatico Mariam Almheiri e il segretario di Stato americano Anthony Blinken.
Il movimento Salva il Suolo sta organizzando una serie di tavole rotonde di alto livello nel Padiglione Salva il Suolo presso la Blue Zone, accreditata dall’UNFCCC, con relatori dell’UNCCD, della Banca Mondiale e del Programma Alimentare Mondiale.
I principali scienziati del suolo di tutto il mondo si sono riuniti in una serie di tavole rotonde presso il padiglione Salva il Suolo alla COP28 di Dubai. Per la prima volta, la salute del suolo riceve l’attenzione dovuta come soluzione ai problemi climatici.
“Mentre abbiamo altre soluzioni per il cambiamento climatico, come le risorse energetiche rinnovabili, non abbiamo alternative per il suolo e per ciò che ci fornisce, ovvero il 95% della nostra produzione alimentare, per i nostri 8 miliardi di persone, la regolazione del flusso dell’acqua e l’habitat del 25% della biodiversità globale”. – La Prof.ssa Bridget Emmett, OBE, responsabile dell’Area Scientifica, Suoli & Uso del Suolo, Centro di Ecologia e Idrologia del Regno Unito, in occasione della tavola rotonda Salva il Suolo alla COP28.
Il movimento Salva il Suolo (fondato da Sadhguru) è volto a sostenere i governi di tutto il mondo per stabilire politiche sulla salute del suolo. I principali esperti concordano sul fatto che un suolo sano sarà la chiave per affrontare la crisi climatica. Una recente analisi di Salva il Suolo ha stimato che un suolo agricolo sano potrebbe sequestrare il 27% del carbonio necessario per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi.
Lo yogi indiano Sadhguru, fondatore di Salva il Suolo (sostenuto da UNCCD, UNEP, IUCN, Programma Alimentare Mondiale e UNFAO) sta conducendo una serie di colloqui sul clima alla COP28. Nella Giornata mondiale del suolo, Sadhguru sarà anche l’ospite di spicco di “The Wake Up Experience”, uno straordinario evento di proiezione multimediale presso l’Al Wasl Dome nella Giornata mondiale del suolo (5 dicembre), organizzato da Impact Nest per la COP28 in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che metterà in luce i modi per affrontare il problema della migrazione causata dal cambiamento climatico.
La raccomandazione politica complessiva di Salva il Suolo è quella di mantenere un minimo di 3-6% di sostanza organica nel suolo agricolo, in modo da garantirne la salute e la prosperità. In Italia, i terreni agricoli hanno in media solo il 2% di sostanza organica. Questo dato è ben al di sotto della soglia minima accettata. Il movimento mira a sostenere il governo nell’adottare una politica del suolo.
Rivolgendosi al pubblico del padiglione Salva il Suolo, la dott.ssa Rosa M. Poch, presidente del Gruppo Tecnico Intergov. sui Suoli, ha detto: “È giunto il momento di riconoscere che, occupandoci del suolo, il più grande ecosistema vivente del mondo, e prendendocene cura, potremmo trovare le risposte che abbiamo sempre cercato”.
Ulteriori informazioni sugli eventi di Salva il Suolo alla COP28 sono disponibili su: savesoil.org/cop28
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Nelle due settimane della COP28, la campagna Salva il Suolo terrà una serie di importanti tavole rotonde e incontri con i maggiori esperti presso il suo padiglione nella Blue Zone.
I colloqui, che saranno condotti da esperti di conservazione del suolo – tra cui rappresentanti dell’UNCCD, dell’iniziativa globale 4per1000 e del Programma Alimentare Mondiale – saranno incentrati sul ruolo critico che suoli sani e vivi svolgono nella mitigazione dei cambiamenti climatici, e su come possono garantire la sicurezza alimentare, migliorare la biodiversità, sequestrare una quantità di carbonio tre volte superiore a quella delle piante e ridurre varie forme di inquinamento.
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