Ambiente
Pantelleria, ordigno bellico all’Arenella: operazioni il 19 ottobre. Area evacuata: I dettagli

Si informa la cittadinanza tutta che in data 01.10.2025 si è tenuta una riunione
interforze presso il Comune di Pantelleria per coordinare le operazioni di evacuazione
e rimozione di un ordigno bellico ritrovato in Via Arenella.
Questa operazione coinvolgerà tutti gli Enti istituzionali militari e civili presenti sul territorio.
Le attività avverranno secondo il seguente cronoprogramma:
• Data delle operazioni: Domenica 19 ottobre 2025
• Inizio dell’evacuazione: 07.30
• Fine dell’evacuazione: 09.00
• Ora presunta inizio attività: 09.30
• Raggio di evacuazione: 770 metri dal punto di ritrovamento dell’ordigno
• Chiusura punti di accesso: prevista in 11 punti – uscita consentita entro e non
oltre le ore 09.30 e rientro solo al termine delle attività di despolettamento e
trasferimento dell’ordigno (saranno consentite deroghe solo ed esclusivamente
per situazioni di comprovata emergenza medica)
• Assistenza ai soggetti fragili: ad anziani, disabili, ecc., potrà essere
consentita la permanenza presso la propria abitazione previa verifica e con i
dovuti accorgimenti
• Tutti gli altri cittadini dovranno dirigersi verso aree periferiche o contrade
• Punti di raccolta dedicati all’assistenza della cittadinanza:
o Aeroporto civile (aerostazione piano terra)
o Scuola secondaria di secondo grado di Via Santa Chiara
o Ospedale per soggetti fragili o persone allettate
• Punto di riunione per i mezzi di trasporto pubblico (autobus di linea e altri):
Via Borgo Italia (lato capannone ex Bar Policardo)
• Per ogni eventuali informazioni:
Protezione Civile dalle ore 09.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle
19.30: 3204396535 / 0923695062
Vi invito a collaborare, seguendo scrupolosamente le indicazioni per garantire la vostra
sicurezza e il successo delle operazioni in tempi relativamente celeri.
Vi ringrazio anticipatamente per la comprensione.
Pantelleria, lì 02/10/2025
Il Sindaco
Fabrizio D’Ancona
Ambiente
Un quintale di prodotto ittico sequestrato pescato a strascico nelle Egadi

Un’altra unità da pesca a strascico fermata nelle acque delle Isole Egadi,
sequestrato un quintale circa di prodotto ittico e una rete sottomisura
Ancora un’importante operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente marino e
del rispetto delle leggi sulla pesca marittima, sotto il coordinamento del 12° CCAP
della Direzione Marittima di Palermo, è stata portata a termine ieri dai militari della
Capitaneria di porto di Trapani.
Grazie al sistema di monitoraggio satellitare V.M.S., la Sala Operativa della
Capitaneria di Porto di Trapani individuava un’unità da pesca a strascico attiva
all’interno della zona GSA 10 (area geografica nord occidentale della Sicilia, istituita
per monitorare lo stress di cattura di alcuni stock ittici) nonostante sia in vigore il fermo
pesca regionale, misura essenziale per garantire il ripopolamento delle specie e
l’equilibrio biologico.
Immediatamente veniva inviata in zona la M/V (CP) 770 della Capitaneria di porto di
Trapani, che intercettava un peschereccio della marineria di Porticello intento in attività
di pesca a circa 5 miglia dall’Isola di Levanzo; l’unità, oltre a operare in periodo
vietato, utilizzava una rete non conforme alla normativa comunitaria, con maglie
inferiori al consentito e, quindi, altamente dannose per l’ecosistema perché in grado di
catturare anche esemplari giovani.
L’utilizzo di reti non conforme è particolarmente dannoso per l’ecosistema e per le
specie ittiche in quanto la non conformità della dimensione delle maglie che
compongono gli attrezzi da pesca ne modifica significativamente la selettività e
permette, dunque, la cattura di esemplari di taglia inferiore a quella consentita anche
in fase di crescita e riproduzione.
Ambiente
Pantelleria, conclusa attività “Rifiuti Zero” nella zona di Rekhale

Due ore di lavoro intense con operari e mezzi della società ATI Eco Burgus Srl in sinergia con la Guardia Forestale per bonificare una vera discarica a cielo aperto
PANTELLERIA, 01/10/2025
Un lavoro reso particolarmente difficile dall’acclività dei versanti
Proseguono le attività di pulizia e rimozione dei rifiuti abbandonati nel vasto territorio,
patrimonio naturalistico, dell’isola di Pantelleria. Nell’ambito dell’iniziativa “Rifiuti Zero”
questa volta è stata interessata l’area di Rekhale. Una vasta area, con diametro di circa
100 metri, nella quale già a primavera scorsa il Corpo Forestale, durante le continue
attività di ricognizione, controllo e monitoraggio del territorio, aveva individuato tre punti in
cui sono stati abbandonati ingenti quantità di rifiuti. Aree trasformate in discariche a cielo
aperto da atti di profonda inciviltà e scelleratezza,
La segnalazione è quindi arrivata direttamente dal Corpo Forestale al Comune di
Pantelleria, all’Ente Parco Nazionale e alla Polizia Municipale.
“È stato trovato di tutto!” ci dice Paolo Landolina, ispettore superiore del Corpo Forestale
che insieme a un collega, l’agente forestale Vincenzo Scrima, hanno partecipato alla
rimozione. “Sono state due ore di lavoro intense con operari e mezzi messi a disposizione
dalla società ATI Eco Burgus Srl. Un lavoro reso particolarmente difficile dall’acclività dei
versanti”.
I rifiuti, infatti, come spesso accade sono stati abbandonati in un versante alto alcuni metri.
Pneumatici, elettrodomestici, valigie, tubi, ventole, motori fuoribordo, pompe dell’acqua,
oltre a spazzatura comune (bottiglie, buste, barattoli, tubi, fili elettrici, ecc.). Un elenco
lungo di materiale diversificato, fonte di inquinamento, minaccia per la salute dell’ambiente
e dei suoi esseri viventi. Oltre a rappresentare un costo elevato a carico di tutta la
collettività. Per non parlare poi del danno di immagine di questa splendida isola.
“La maleducazione” dice Italo Cucci, Commissario del Parco “ha raggiunto insoliti livelli di
creatività. Rifiuti ingombranti, in genere ruote di motorini, vengono depositati con contorno
di monnezza. Poi ci sono gli svuotacase d’autunno. Basterebbe beccarne almeno uno e
colpirlo con adeguata multa”.
Ambiente
Da suoli degradati ad aree verdi: bando da 12,8 milioni rivolto agli enti locali

Contrastare il cambiamento climatico attraverso la rinaturalizzazione dei suoli degradati nei centri abitati e nelle aree urbane. È questo l’obiettivo dell’avviso pubblicato dalla Regione Siciliana e finanziato con circa 13 milioni di euro del Fondo per il contrasto del consumo di suolo 2023-2027, istituito dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e destinato a tutte le Regioni italiane.
«Incrementare le aree verdi e rendere permeabili zone che adesso sono ricoperte da asfalto o cemento – commenta l’assessore al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino – permetterà non solo di abbassare i picchi di calore ma anche di assorbire le bombe d’acqua che i sistemi fognari attualmente non riescono a convogliare, oltre a migliorare la vivibilità delle nostre città e dei nostri piccoli centri. Un’iniziativa che punta a rendere migliore e più sostenibile il futuro della nostra Isola».
Il bando del dipartimento Ambiente invita gli enti locali della Sicilia (Comuni, Città metropolitane e Liberi consorzi) a proporre progetti che incrementino gli spazi verdi pubblici attraverso il recupero di aree che presentano deterioramento del suolo e degrado degli ecosistemi. Tra gli interventi finanziabili: demolizioni di manufatti edilizi, integrazione e arricchimento del suolo, piantumazione di alberi o siepi, creazione di orti pubblici, installazione di sistemi e opere per il recupero delle piogge. I Comuni si impegnano, inoltre, a introdurre sulle zone riqualificate il vincolo di “area verde inedificabile a uso pubblico” (pena la perdita dei fondi).
Le proposte, che potranno essere inviate al dipartimento fino a 60 giorni dopo la pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, saranno valutate dal punto di vista tecnico dall’Autorità di bacino e, successivamente, dal Mase per la significatività ambientale. I finanziamenti saranno, infine, assegnati in base alla graduatoria stilata dal ministero.
«Si tratta di una straordinaria opportunità per salvaguardare il territorio e rendere i nostri centri abitati più verdi, accoglienti e vivibili. Per questo speriamo che i progetti presentati siano tanti e a questo scopo – aggiunge Savarino – promuoveremo l’organizzazione di un evento che coinvolga l’Anci e i rappresentanti degli enti locali per sensibilizzare, attraverso l’illustrazione dell’avviso, sul tema e sollecitare la presentazione delle istanze».
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