Personaggi
Pantelleria, oggi per San Valentino vi raccontiamo la storia d’amore di Rosa e Franco Ferrandes – L’intervista

Oggi ricorre la giornata degli innamorati e noi vogliamo dedicare questo San Valentino ad un coppia davvero straordinaria, icona di una contrada intera e di buona parte dell’isola.
Non c’è persona a Pantelleria che non la conosca, che non provi affetto sincero, stima e rispetto.
Rosa e Franco.
Sono loro gli innamorati senza tempo, esempio per tanti.
Lo scorso 11 dicembre 2021, celebravano le nozze d’oro, insieme ad una moltitudine di amici e parenti, testimoni della loro unione longeva e ancora viva e salda, come un monolite di ossidiana pantesca.
Li abbiamo intervistati per conoscere le origini della loro unione.
Signora Rosa, quando vi siete conosciuti? “Era il 1969, io avevo 24 anni e lui doveva compierne 27. Si può dire che è stato amore a prima vista e nel giro di due anni abbiamo deciso di convolare.
Ci siamo conosciuti per caso. Io vivevo a Buggeber e qui non frequentavo molte persone, inoltre le uscite erano sempre con la mamma, andavamo in chiesa.
La storia mi fa quasi venire da ridere perchè Franco era venuto nella mia contrada, per accompagnare un ragazzo che mi faceva la corte. Ricordo che loro venivano con la Vespa, però poi alla fine io mi sono innamorata di Franco.
Ma prima di questo c’è stato l’incontro al matrimonio di un ragazzo, sempre a Buggeber, che aveva preso come testimoni me e mio marito.
Ma questo fu casualmente o era una scusa per farvi incontrare e stare vicini? “Forse l’uno e l’altro. Comunque ci siamo incontrati di nuovo e da lì la simpatia andava a consolidarsi e trasformarsi: avevamo passato la giornata insieme fino a sera tardi.
Da lì Franco è venuto con i suoi genitori a chiedere la mia mano. Ma parliamo di una epoca in cui nemmeno con il fidanzato si poteva uscire da soli. Così dopo un anno e mezzo ci siamo sposati.”
Ma il segreto del vostro amore, del vostro matrimonio longevo, qual è? “Ne abbiamo passate tante di intemperie, nel corso della nostra vita, specie con i figli. E’ stata una vita tribolata, ma dovevamo farci forza l’uno con l’altra.
Ogni tanto litigato, fatto musi lunghi, giorni ignorandoci un pò, facendo i sostenuti, ma alla fine per i figli e l’idea di famiglia, abbiamo superato tutto. E siamo arrivati a 50 anni”.
E come si sente a 50 anni di matrimonio, si sente ricca? “Si mi sento ricca e soddisfatta. Forse non pensavo che sarei arrivata a festeggiare questo anniversario. Ora che ci sono arrivata sono molto contenta perchè sono il frutto di un impegno a superare insieme tutte le contrarietà che la vita ti presenta.
Bisogna sapere calare la testa, mandare giù l’orgoglio e avere un pò di buon senso senza perdere di vista l’obbiettivo principale: la famiglia.”
Ma adesso dobbiamo introdurre lo sposo, Franco Ferrandes.
L’infermiere di Khamma
Si tenevano dei corsi di infermieristica a Trapani, negli anni ’50. Nell’Ospedale Sant’Abbate, Franco seguiva la pratica periodicamente per poi tornare a Pantelleria dove si applicava allo studio teorico. Ma questo lo rendeva solo infermiere generico. Anni dopo usciva la legge che vietava il lavoro di questa categoria nei reparti e Franco si rimetteva sui libri e seguito un altro corso per essere abilitato.
La sua attività la iniziava giovanissimo, come aiuto del dentista dell’isola, nei giorni in cui questi veniva a Pantelleria. Da lì nasceva la passione per la sua professione che gli è valso il posto fisso all’Ospedale Nagar, dove ha esercitato per oltre 40 anni.
SI parla di una epoca in cui i malati in quell’ospedale arrivavano anche a 120. Franco insieme ad una collega suora si occupava di medicina uomini e donne, con 30/40 malati al giorno da accudire.
Poi sceglieva il Pronto Soccorso, dove ha lavorato per tanti anni e gli ultimi di attività, insieme al dottor Vitale.
Tanto era l’amore per il suo lavoro, da viverlo come missione e da trasmetterne la passione anche al figlio Giovanni.
Giovanni è il primo dei figli. Dopo di lui veniva alla luce la dolcissima Giuseppina.
E’ ora vediamo la versione di Franco sulle sue nozze con Rosa, 50 anni fa.
Allora, Signor Franco ci racconti lei, ora il suo percorso matrimoniale arrivando fino ad oggi. “Era l’11 dicembre 1961 e la cornice era la chiesetta di Buggeber. Da lì ci spostavamo all’Hotel Miriam, che aveva come direttore, mi ricordo, Mario Signorino.
Dopo il pranzo partivamo per il viaggio di nozze a Napoli, all’Albergo Esedra. Pensi che fino a 15 anni fa questo albergo ci mandava la lettera di auguri di Natale.
Non fu facile per la famiglia di Rosa lasciarla andare anche se le distanze qui sono ravvicinate. Infatti, da subito siamo venuti a vivere nella mia casa paterna a Khamma.
Quando siamo arrivati qui a casa, ho spiegato a mia moglie: il mio metodo è uno! L’ha ce il portafoglio e puoi usarlo per tutto ciò che serve per la famiglia e la casa. Poi se ci sono cose straordinarie da fare se ne parla e si progetto come e quando. Io da quando ho iniziato a lavorare il primo stipendio che ho ricevuto lo tenevo in tasca. Ho cominciato a consumare quando ho ricevuto il secondo. Io, uno stipendio lo avevo sempre in tasca: questo era il sistema del risparmio per non trovarmi mai in difficoltà e senza soldi io non dovevo mai stare. Mia moglie ha capito e recepito da subito e questo ha favorito tutto l’entourage e il nostro rapporto.“
Sempre dediti alla comunità, le regalie degli invitati all’anniversario dorato, sono state destinate in beneficenza alla Chiesa San Francesco di Khamma.
Quei festeggiamenti a U Runcune, ristorante peraltro vincitore di 4 Ristoranti con Alessandro Borghese, rimarranno nella memoria dei nostri due protagonisti, ma anche di tutti gli ospiti molto felici ed emozionati nell’applaudire alla inossidabile coppia Rosa e Franco.
Marina Cozzo
Le foto moderne sono di Luisa Felicia Valenza
Personaggi
Amore, molestie, carcere ma soprattutto fimmina: Rosa Balistreri al cinema con musiche di Carmen Consoli

“Voi capirete Rosa Balestrieri quando sarò morta!” Rosa Balistreri – A pochi giorni dall’uscita del film la narrazione di Big Sicilia
Sono tanti gli aggettivi che si posso accostare al nome Rosa Balestrieri: molestie, miseria, omicidi, ma anche talento, tenacia, orgoglio e, soprattutto fimmina.
La sua poesia e l’incanto che essa trasmette li ha colti da subito, come ispirazione la grande cantante Carmen Consoli, che nel film L’amore che ho. ne traccia la colonna sonora. La mitica canzone “Cu ti lu dissi“, l’abbiamo sentita interpretare dalla Consoli anche durante il suo concerto presso Pantelleria, in una serata di straordinaria bellezza e incantata dalle parole:
“Cu ti lu dissi ca t’aiu allassari
Megliu la morti e no chistu duluri
Ahj ahj ahj ahj, moru moru moru moru
Sciatu de lu meu cori l’amuri mio sì tu
Ahj ahj ahj ahj, moru moru moru moru
Sciatu de lu meu cori l’amuri mio sì tu”.
Il film, che arriverà nelle sale l’8 maggio 2025, è una produzione Dea Film e Moonlight, con il prezioso contributo della Sicilia Film Commission. La sceneggiatura, firmata dallo stesso Paolo Licata insieme a Maurizio Quagliana, Heidrun Schleef e Antonio Guadalupi, si basa liberamente sull’omonimo romanzo di Luca Torregrossa, nipote dell’indimenticabile artista.
Il resto del cast e che dà i vari volti della cantautrice licatese, è costituito da: Lucia Sardo, Donatella Finocchiaro, Anita Pomario e Martina Ziami. Ognuna di loro si cala nei panni di Rosa in momenti cruciali della sua esistenza, restituendo al pubblico la complessità e la forza di questa figura iconica.
Le ricerche di Big Sicilia
Un personaggio singolare con una forza interiore eccezionale e difficile da domare, di origini impantanate nella miseria e nell’ignoranza. Una donna segnata da molta violenza estrema fino all’omicidio per cui sconterà in carcere molti anni della sua vita. Ma anche “fortunata” in tutto questo, nell’incontro con il M° Ignazio Buttitta che la alfabetizza e la mette nelle condizioni di poter scrivere e leggere le sue canzoni.
Ma la storia controversa, che verrà portata nei grandi schermi dall’8 maggio, la narra molto bene anche Big Sicilia, un ottimo contenitore social di storie e vita siciliana.
Buona visione
@big_sicilia LA STORIA DI ROSA BALISTRERI Cantautrice che ancora oggi fa parlare di se. Con le sue canzoni popolari ha dato voce ai più disagiati e si è sempre scagliata contro i poteri forti. La sua vita è stata davvero triste e complicata ma nonostante tutto ha continuato nella sua missione. Figuratevi che a quanto pare il marito ha regalato la dote della figlia per un debito di gioco. Per via di questo evento ha accoltellato il marito che non è morto ma lei è comunque andata in carcere per qualche mese. È stata accolta da una famiglia, poi ha fatto la sacrestana ed ha avuto delle avance dal prete e per vendetta ha rubato i soldi dalle cassette della chiesa ed è scappata a Firenze, dove ha iniziato a vendere frutta e cantando è stata notata da persone importanti che l’hanno inserita nel giro musicale del momento. Ha conosciuto un pittore fiorentino con cui è stata 10 anni insieme e l’ha ritratta in diversi dipinti. E vissero tutti felici e contenti? No. La sorella di Licata vuole raggiungere Rosa a Firenze ma il marito, della sorella, la uccide per non farla partire. Tutto finisce qui? No. Dopo anche questo ennesimo dispiacere il padre si suicida. Quindi immaginate la disperazione di Rosa Balistreri a cui finisce anche la storia col marito e tenta il suicidio. La sua passione per la musica nonostante tutto va avanti e continua a fare concerti. Ed attorno ai 30 anni impara ad essere indipendente anche nella scrittura dei brani, fino a poco tempo prima non sapeva ne leggere ne scrivere. Ma la storia finisce proprio sul palco. Ha un ictus e dopo 2 giorni ci lascia. Una grande donna spesso scomoda per le canzoni che denunciavano la situazione precaria dei più poveri. Resta di lei, La casa, i libri, i dipinti, la scrittura a mano libera, una piazza a lei dedicata e la sua grande voce che ancora oggi rappresenta la Sicilia! Bigsicilia rosabalistreri licata film cantautrice cutiludissi mamachitempufaalupaisi moru
Ringraziamo Big Sicilia per averci concesso l’uso del suo video
Cronaca
Papa Francesco – Oggi anche a Pantelleria suoneranno le campane come a Lampedusa

Oggi anche la chiesa madre di Pantelleria suonera le campane a favore dell’iniziativa dei pescatori di Lampedusa
Oggi, poco prima della cerimonia funebre del nostro caro Papa, la marineria e tutti i pescatori italiani si uniranno in un commosso saluto. Onoreranno la sua memoria suonando le sirene dei loro pescherecci in tutta Italia, in segno di rispetto e riconoscenza per il suo profondo legame e la sua vicinanza al mondo della pesca.
Questo gesto vuole essere un segno di profondo rispetto e un tributo al legame speciale che Papa Francesco aveva con la comunità dei pescatori. È un modo toccante per la marineria di esprimere il proprio cordoglio e riconoscere il suo legame con Papa Francesco.
E oggi, anche la Chiesa Madre SS Salvatore di Pantelleria oggi alle 9:45 suonerà le campane a favore dell’iniziativa dei pescatori lampedusani per l’ultimo saluto a Papa Francesco.
Cultura
Papa Francesco, diocesi si raccogli in cattedrale. Vescovo “Lo sentiamo vivo in mezzo a noi, voce che ancora ci sussurra!

Monsignor Giurdanella ha ricordato i due incontri col Santo Padre
«Papa Francesco amava ricordarci che “Dio ci precede sempre, anche nel dolore, nella
sofferenza, nell’incomprensione”, e oggi lo sentiamo vivo in mezzo a noi, pellegrino tra i
pellegrini, compagno del nostro cammino, voce che ancora ci sussurra: non abbiate paura di
lasciarvi ardere dal Vangelo». È questo uno dei passaggi dell’omelia del Vescovo monsignor
Angelo Giurdanella pronunciata ieri sera in Cattedrale a Mazara del Vallo durante la santa
messa in ricordo di Papa Francesco. La Diocesi ieri sera si è raccolta per una preghiera in
suffragio del Santo Padre scomparso lunedì scorso. Insieme al Vescovo hanno concelebrato
monsignor Vito Rallo, Arcivescovo titolare di Alba e già Nunzio apostolico in Marocco, il
Vescovo emerito monsignor Domenico Mogavero e il clero di tutta la Diocesi. «Francesco ha
sognato un mondo dove la Chiesa “esce” – ha detto monsignor Giurdanella – “si sporca le
mani”, si fa “ospedale da campo”, lui si è messo in viaggio con noi fino alla fine, perché uno
riceve la vita quando la dona, quando la spendi». Il Vescovo ha aggiunto: «Anche noi
abbiamo riconosciuto Cristo nei gesti di Papa Francesco: nello spezzare il tempo per gli
ultimi, nell’abbraccio dato a un malato, nel pianto silenzioso davanti al dolore del mondo, al
chinarsi a lavare i piedi dei piccoli della storia».
IL RICORDO DEGLI INCONTRI – Monsignor Angelo Giurdanella, durante l’omelia, ha
ricordato i due momenti in cui ha incontrato Papa Francesco. Il primo 8 anni addietro: «Mi
arrivò una telefonata del suo segretario che mi invitava a presentarmi a Santa Marta per
concelebrare la santa messa col Santo Padre – ha detto – per farmi riconoscere mi fu detto di
mettermi in coda alla fila. Quell’incontro era per consegnarmi una persona a cui lui teneva e
che era in uno stato di bisogno. E mi disse in quale piazza a Roma dovevo incontrarlo e come
dovevo farmi riconoscere. Un amore personale: il Papa che ha la cura della Chiesa universale
riesce a fermarsi anche per una sola persona». Il Vescovo ha ricordato anche l’ultimo
incontro, a febbraio scorso, in occasione del pellegrinaggio diocesano a Roma: «Al termine
dell’udienza del mercoledì, noi Vescovi presenti andammo a salutarlo, ero per ultimo e dissi a
lui: “Santità, la Chiesa di Mazara le vuole bene, la segue e prega per lei. Lui mi ha
accarezzato la mano, mi ha guardato negli occhi con un sorriso che era una benedizione per la
nostra Chiesa». Alla celebrazione di ieri sera erano presenti anche rappresentanti delle Forze
dell’ordine, il vicario del Prefetto di Trapani, una squadra di vigili del fuoco e un gruppo di
volontari sanitari.
-
Ambiente4 anni ago
AMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi3 anni ago
Stasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni ago
Pantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria3 anni ago
Pantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi3 anni ago
Pantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni ago
Ultima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto3 anni ago
Pantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo