Ambiente
Pantelleria, nuova emergenza rifiuti: Parisi e il “je accuse” alla Regione Siciliana

A PANTELLERIA IL COMUNE CERCA DI TAMPONARE L’ENNESIMA EMERGENZA RIFIUTI CAUSATA DALL’INERZIA DELLA REGIONE SICILIANA
L’ASSESSORE PARISI: “LA REGIONE ABBANDONA I COMUNI DI NUOVO AL LORO DESTINO. IL COMUNE STA CERCANDO DI TAMPONARE L’URGENZA IMPONENDO ALL’AGESP LA RACCOLTA QUINDICINALE DELL’INDIFFERENZIATO INVECE DELLA SOSPENSIONE A TEMPO INDETERMINATO COMUNICATA DALLA SOCIETÁ”
Ci risiamo! Dopo le rassicurazioni della scorsa settimana arrivate dalla Regione Siciliana riguardo la situazione di emergenza rifiuti che si è creata in seguito alla pronuncia del TAR, che ha lasciato quasi 100 Comuni siciliani senza un sito per il conferimento dell’indifferenziato, rieccoci con una nuova situazione di emergenza! Segno che non si è risolto proprio nulla.
Ancora una volta i Comuni sono vittime dell’assenza di una seria politica di gestione dei rifiuti da parte della Regione, che si prende i meriti del buon lavoro svolto dalle comunità locali e dai cittadini, soprattutto dei piccoli Comuni, per poi abbandonarli al loro destino sia per i costi dei conferimenti, sia per la ricerca degli impianti dove conferire.
Per l’ennesima volta, in piena estate, ci ritroviamo a dover sospendere la raccolta del rifiuto indifferenziato, perché gli impianti funzionanti non riescono a far fronte alla maggiore produzione, frutto anche delle presenze turistiche.
Noi, comunque, a prescindere da quello che pensano in Regione, continuiamo a rispettare l’ambiente, perché sappiamo che dobbiamo lasciare ai nostri figli un mondo migliore di come l’abbiamo ricevuto dai nostri padri.
Pertanto, chiedo ai miei concittadini di avere pazienza e di aiutarci in questo momento difficile in cui siamo costretti a subire le decisioni prese dall’alto.
Il Comune sta cercando di tamponare al meglio le necessità dei cittadini e degli ospiti dell’isola, quindi a fronte di una comunicazione dell’Agesp che interrompeva la raccolta senza alternative fino alla fine dell’emergenza, ho ritenuto subito opportuno chiedere all’Agesp di organizzarsi in modo che il servizio di raccolta della frazione indifferenziata delle utenze domestiche non sia bloccato, ma possa avvenire almeno ogni due settimane, come nel periodo invernale, aumentando, se occorre, la capacità di stoccaggio presso i centri di raccolta comunali.
In tutto questo, bisogna chiederci: la Regione cosa fa?
Invece di trovare soluzioni immediate ai problemi, parla di fantomatici inceneritori o, come preferiscono chiamarli, termoutilizzatori, senza spiegare ai più che incenerire i rifiuti non risolve il problema, ma lo trasferisce nel tempo e nello spazio, perché ogni chilogrammo di rifiuto incenerito, per le leggi fisiche, non sparisce nel nulla, ma si trasforma in 900 grammi di fumi che, prima o poi ricadranno da qualche parte, finendo nei nostri polmoni, e 100 grammi di ceneri che, essendo rifiuti pericolosi, dovranno essere conferiti in discariche speciali.
E intanto, mentre in Regione fanno proclami smentiti dopo pochi giorni dai fatti, i Comuni e con essi le comunità rappresentate pagano il fio di questa incapacità di governare. Tanto a metterci la faccia con i cittadini saranno i sindaci e gli amministratori locali, rei di essere costretti a sospendere un servizio ed aumentare i costi perché l’amministrazione regionale in questi anni non è stata in grado di pianificare.
A pensar male, anzi, sembrerebbe quasi che si cerchino le situazioni di emergenza per esasperare gli animi dei cittadini e, così convincerli con lo sfinimento che la soluzione peggiore è la migliore.
Verrebbe quasi da chiedersi a cosa serve essere un Comune virtuoso nella raccolta differenziata se poi si pagheranno le conseguenze di chi non è stato altrettanto bravo a rispettare i limiti imposti dalla Legge.
Perché differenziare, se poi gli aumenti delle tariffe di conferimento incideranno su tutti i Comuni, penalizzando quelli più virtuosi? Perché differenziare, se poi si subisce un taglio lineare dei conferimenti che colpisce in modo indiscriminato tutti i Comuni?
Sarebbe ora che dalla Regione ci dicano se dobbiamo continuare ad essere virtuosi o no. Se non è arrivata l’ora, ad esempio, di applicare il principio “chi inquina, paga” e far pagare i costi dei conferimenti in funzione della percentuale di raccolta differenziata, agevolando i Comuni virtuosi e penalizzando chi ancora è fermo a percentuali inferiori al 30%.
Se non è arrivata l’ora di dare seguito alla programmazione regionale e finanziare quegli impianti per i quali ci sono le risorse e che ancora aspettano i decreti assessoriali. Impianti che, ad esempio, consentirebbero a Pantelleria di chiudere il ciclo dell’umido sull’isola e non dipendere dalla terraferma.
A questo punto, non ci resta che sperare che in Regione qualcuno si desti da questo lungo sonno e si renda conto che per risolvere il problema attuale servono gli impianti pubblici e non inceneritori privati che, se va bene, saranno pronti tra 5 o 6 anni, lasciando Comuni e cittadini a far fronte ad emergenze come questa a cadenza fissa e soprattutto nei momenti di maggior afflusso turistico non solo per Pantelleria, ma per tutta la Sicilia.
Angelo Parisi
Assessore all’Ambiente
Ambiente
Discariche abusive a cielo aperto, denunciate due persone

GESTIONE DI RIFIUTI NON AUTORIZZATA DENUNCIATE 2 PERSONE A
CALATAFIMI E FAVIGNANA
I Carabinieri della Stazione di Favignana hanno denunciato un isolano di 60 anni per
attività di gestione rifiuti non autorizzata. L’uomo sarebbe stato sorpreso, in località
Torretta, a smaltire, da un autocarro, rifiuti edili all’interno di una cava in disuso.
I militari, oltre a denunciare il 60enne, hanno anche sequestrato il mezzo.
Analogo intervento è stato espletato, questa volta dei Carabinieri Forestali del Centro
Anticrimine Natura di Palermo – Distaccamento di Trapani, a Calatafimi – Segesta, che
hanno denunciato un 54enne a bordo del proprio autocarro carico di materiale di
demolizione, risultato privo delle previste autorizzazioni. Oltre alla denuncia dell’uomo è
scattato anche qui il sequestro del mezzo.
Ambiente
Canale di Sicilia, non ci sono più pesci. Totò Martello chiede “Fermo biologico”

Questo è l’allarme mosso da, Totò Martello: “Chiediamo il fermo biologico e tecnico nel periodo delle riproduzioni delle specie ittiche, retribuito per la durata di sei mesi”.
L’ex sindaco delle Pelagie nonchè presidente del consorzio Cogepa di Lampedusa, che raccoglie la marineria di Lampedusa e Linosa, rilancia l’allarme per la carenza di pesce nel Mediterraneo e in modo particolare nel Canale di Sicilia. Inoltre, richiede anche di svolgere delle indagini ambientali, per comprendere il motivo di questa allarmante situazione.
Intanto, si richiede confronto con assessore regionale alla pesca e di portare l’allarme anche al Parlamento Europeo.
Ambiente
Pantelleria, arriva acqua corrente a Gadir. Al via richieste di allaccio anche a Pirrera e Khamma Fuori

Si rende noto che sono stati ultimati i lavori di realizzazione della condotta idrica di località
Gadir, pertanto gli utenti di Khamma Fuori, Vicolo Pirrera e Gadir, interessati
all’allacciamento possono presentare istanza presso gli uffici del Servizio Idrico del Comune di Pantelleria,
Settore II – AREA TECNICA
Sede: Piazza Cavour, 15 – 91017 PANTELLERIA
Tel. 0923.695040
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