Ambiente
Pantelleria, le anguille di Gadir, l’Associazione Tutela Territorio “Parco batti un colpo” – Video
Riceviamo e pubblichiamo
L’A.T.T., (associazione tutela del territorio), ha da sempre apprezzato:
– gli interessantissimi lavori scientifici svolti dalle universita’ sul
territorio del ”parco nazionale isola di Pantelleria” primo fra tutti
quello sui batteri cianogeni, presenti sui fondali del lago di venere, o
”bagno dell’acqua”, come si voglia oggi chiamarlo;
– la sperimentazione effettuata sul territorio di Pantelleria sui
diserbanti piu’ rispettosi per l’ambiente;
– la lotta contro talune specie vegetali non autoctone.
Ha appreso con enfasi, lo studio effettuato su particolari microcrostaci,
che, su monte Gibele riescono ancora a moltiplicarsi, quando in quei
luoghi, il quantitativo idrico ritorna ai valori ottimali permettendo la
loro procreazione, e si augura che si possa, (visto che i periodi di siccita’
sicuramente aumenteranno), preservare e salvaguardare nel modo piu’
corretto e naturale possibile, quella nicchia di biodiversita ancora
presente in Pantelleria.
– Il monitoraggio dell’inquinamento
Ma crede che in merito a quest’ultimo problema, in un ” parco nazionale”,
sia possibile fare di piu’, cioe’ : produrre energia pulita utilizzando, non le
sostanze fossili, bensi’ le energie rinnovabili, come quelle rappresentate
dalla geotermia e dalla eolica. la pontenzialita e facilita’ di utilizzo di
quest’ultima fonte, appare anche superiore e piu’ prontamente utilizzabile
rispetto a quella minima prodotta dal moto ondoso, pertanto, questa via
dovrebbe essere percorsa.
Peccato che l’eolico, segnatamente, per Pantelleria (isola minore)e’ stato
bloccato da una specifica e sciagurata legge regionale (non la sola) e
pertanto per renderla fruibile sull’isola, si dovra’ necessariamente
rifarene una nuova, annullando la vecchia ed i nefasti effetti provocati.
L’ATT ha segnalato il dannoso utilizzo di sostanze che taluni imprenditori
agricoli solevano utilizzare per limitare i danni da roditori in campo
vitivinicolo. si e’ parlato al passato, perche’, in considerazione della
moria di conigli causata dalla sempre presente mixotomatosi, e dalla
ancor piu grave e recente ”encefalite emorragica”, ci si augura che
questa pratica, ancorche’ vietata, passi per sempre nel dimenticatoio.
Inoltre, da anni, quasi inascoltata, ha richiamato piu’ volte, l’attenzione
sulle anguille di Gadir, ”specie protetta” ed inserita dalla
UCN (UNIONE MONDIALE PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA), nella lista rossa delle specie pericolo di estinzione. ma ancora nulla e’ stato fatto per le stesse.
Secondo codesta associazione potrebbe essere interessante studiarle a
fondo proprio a Gadir, dove la ristrettezza del luogo sarebbe anche utile,
per limitare i costi di tale ricerca. le osservazione fatte, e la tecnica del
”catch & release” hanno permesso di osservare la presenza di anguille di
diverse misure: da quelle mature, a quelle giovani (anguille di appena 10-12
cm, che dovrebbero rappresentare anguillline di circa .1, 1,5 anni (viste le
curve di accrescimento che la specie presenta).
Si pensa, che a tale scopo, e solamente con un piccolo impegno economico
delle istituzioni, si potrebbe iniziare e portare a termine uno studio, utile
a comprendere il motivo di questa accattivante presenza in gadir, altra
nicchia di biodiversita’, una fra le poche, ancora rimaste sull’isola di
pantelleria e simile per importanza biologica a quella gia’ citata e
presente sulla sommita’ di monte Gibele. basterebbe un semplice sistema di
monitoraggio ottico, come quelli che si utilizzano in alcuni tratti
(chiuse) del po, per osservare, tipizzare e quantizzare i pesci che risalgono
il fiume. nella fattispecie si potrebbe evidenziare la presenza e/o l’arrivo a
Gadir delle forme larvali delle stesse (leptocefali), forse atavicamente
attratti dalle acque dolci di Gadir, descritte e note sin dall’antichita’.
contestualmente, si potrebbe anche studiare, la stessa fonte, che per
quanto e’ a conoscenza dell’a.t.t., non sembra essere stata mai studiata.
la conoscenza della portata effettiva della ”buvira di Gadir ”, del suo
bacino idrico (che potrebbe non essere tanto piccolo e tale da permettere
l’accrescimento di tale specie), considerato che, almeno dalle descrizioni
pervenute, fino al 1984 esisteva un tubo di eternit di 8-10 cm, dal quale
velocemente e con costanza, fuoriusciva dell’acqua che si perdeva in
mare. a riprova, la vecchia buvira, ancora oggi visibile, e’ sita a piu’ alto
livello rispetto quella attuale, continua ad essere utilizzata per le
produzione locali degli ortaggi.
L’a.t.t. si auspica che questa ulteriore segnalazione serva a sensibilizzare
la ”governans del parco”, sulla necessita’ di proteggere le anguille e la
nicchia ecologica di biodiversita’ che Gadir rappresenta per le stesse, visto
che la piu’ grande colonia di anguille, quella che era presente nel porto
principale dell’isola, sembra essere totalmente sconparsa.
perche’ a tale scopo, non partecipare attivamente al ”progetto lifeel” e/o
proporne uno simile per Pantelleria e monitorare cosi queste
meravigliose creature, che li vivono ancora ? proteggendole dal richio di
estinzione?
per l’A.T.T.
Nicolo’ Barraco
Ambiente
Guardia Costiera – Operazione Calypso controlli serrati a Gela, Cefalù, Pelagie, Pantelleria, Egadi e Ustica
Conclusa operazione Calypso: oltre 992 controlli e più di 5.500 kg di prodotto ittico irregolare
Si è appena conclusa la fase finale dell’operazione complessa denominata “Calypso”, coordinata dal 12° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Palermo, avente giurisdizione sul tratto di costa e di mare prospiciente i comuni costieri da Gela a Cefalù, incluse le Isole Pelagie, Pantelleria, le Egadi e Ustica.
L’operazione ha visto impegnate, sia a terra che in mare, le donne e gli uomini della Guardia Costiera di Palermo e degli uffici marittimi dipendenti, in un’intensa attività di controllo dell’intera filiera della pesca, finalizzata a verificare il rispetto delle disposizioni nazionali e internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.
Particolare attenzione è stata riservata alla prevenzione e alla repressione degli illeciti connessi all’impiego di attrezzi da pesca non conformi, alla tutela delle specie oggetto del “fermo biologico”, alla salvaguardia del consumatore dalle frodi alimentari e alla garanzia della qualità e tracciabilità del prodotto ittico destinato ai ristoranti e alle famiglie.
Nel periodo compreso tra il 20 ottobre e il 12 novembre 2025, il dispositivo operativo
ha effettuato oltre 990 controlli ispettivi presso mercati ittici e rionali, esercizi di
ristorazione, centri di distribuzione all’ingrosso, piattaforme logistiche, vettori stradali,
ambulanti abusivi e unità da pesca in attività.
L’attività di vigilanza ha portato
all’accertamento di 70 illeciti amministrativi, alla contestazione di sanzioni
pecuniarie per un ammontare complessivo di 87.000 euro, al deferimento di un
cittadino extracomunitario all’Autorità Giudiziaria per pesca illegale in acque
territoriali, nonché al sequestro di 26 attrezzi da pesca irregolari e alla
sospensione di un’attività commerciale di vendita al dettaglio.
Complessivamente sono stati sequestrati circa 5.550 chilogrammi di prodotto ittico,
giudicato non idoneo al consumo umano dai dirigenti medici dell’ASP competente e
successivamente avviato alla distruzione da parte di una ditta specializzata.
Tra le attività più significative, si evidenziano numerosi interventi condotti nella Città
Metropolitana di Palermo, presso mercati ittici, esercizi di ristorazione e centri di
distribuzione all’ingrosso, nonché attraverso l’attività di monitoraggio delle piattaforme
social. In tali contesti sono stati sequestrati complessivamente 1.200 chilogrammi di
prodotti ittici, molti dei quali dichiarati non idonei al consumo umano dal personale
dell’ASP 6 – Palermo.
Esito ulteriore ispezione
Nel corso di un’ulteriore ispezione congiunta all’interno di una pescheria, a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate, il personale sanitario dell’ASP ha disposto, in applicazione delle normative del cosiddetto “pacchetto igiene”, la chiusura immediata dell’attività commerciale.
A Mazara del Vallo, nel corso di diverse attività ispettive, i militari hanno proceduto al controllo di uno stabilimento ittico durante le operazioni di scarico delle merci, ispezionando un autoarticolato proveniente da un porto dell’Unione Europea. Le verifiche hanno accertato che il prodotto trasportato — consistente in 2.200 chilogrammi di gambero rosso e viola, per un valore commerciale di circa 120.000 euro — era stato pescato in una zona non consentita dalla vigente normativa comunitaria. Di conseguenza, è stata elevata la relativa sanzione prevista dalle disposizioni di legge.
A Lampedusa, la motovedetta CP 285 della Guardia Costiera ha intercettato un motopeschereccio di nazionalità tunisina intento in attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane. L’equipaggio, accortosi della presenza dell’unità militare, nel tentativo di occultare il pescato ha tagliato la rete, provocando la ricaduta in mare del prodotto. Il motopesca è stato scortato in porto, dove, al termine delle verifiche ispettive, il comandante è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione dell’art. 8, comma 1, del D. Lgs. n. 4/2012, con il sequestro di 900 metri di rete da pesca.
L’operazione “Calypso” conferma l’impegno costante della Guardia Costiera nel contrasto alla pesca illegale e nella salvaguardia delle risorse del mare, a tutela dell’ambiente, della legalità e della sicurezza alimentare dei cittadini.
Ambiente
Una rarità botanica a Pantelleria
La professoressa Erina Montoleone ci segnala il Myoporum laetum
Da circa due anni la prof.ssa Erina Montoleone, autrice di diverse pubblicazioni sulle piante spontanee di Pantelleria, segue con attenzione l’evoluzione (crescita, fioritura e fruttificazione) di una Scrofulariacea. Si tratta del Myoporum laetum (=Mirioporum lieto), una specie endemica della Nuova Zelanda.
Il Myoporum laetum viene comunemente utilizzato per la formazione di siepi e barriere frangivento, grazie alla sua crescita rapida e alla notevole resistenza alla siccità, caratteristiche che lo rendono adatto a diversi tipi di terreno, anche aridi e poveri.
Nella
cultura Maori è considerato un ottimo repellente naturale: le foglie, infatti, vengono
strofinate sulla pelle per tenere lontani zanzare e pappataci.
In Italia, la presenza di questa specie non era mai stata confermata. 
Nel corso degli anni
sono emerse alcune presunte segnalazioni in Toscana, Sardegna e Sicilia, ma tutte si
sono poi rivelate errate.
Due anni fa, durante una delle sue consuete escursioni, la prof.ssa Montoleone ha
rinvenuto un esemplare spontaneo sull’isola, lungo la strada Perimetrale, all’incrocio con
via Kazen.
L’insediamento spontaneo di questa pianta rende l’esemplare di Pantelleria estremamente significativo, non solo per la flora locale ma anche per l’intero territorio nazionale. Purtroppo, la pianta non è mai riuscita né a fiorire né a fruttificare (eventi che normalmente si verificano da marzo a giugno) poiché cresce accanto a un tombino, in un’area molto ristretta e degradata, simile a una piccola discarica.
La prof.ssa Montoleone si reca spesso a visitarla e, una mattina, ha notato che a pochi centimetri dal tronco erano stati scaricati rifiuti edili. Per evitare che il Myoporum laetum venisse sepolto ha prontamente chiesto l’intervento dell’Ente Parco, affinché fossero adottate misure di salvaguardia per questa specie così rara e preziosa.

L’Ente Parco si è attivato pulendo l’area circostante la pianta e installando una rete di
protezione intorno al Myoporum laetum, al quale auguriamo lunga vita.
Un sentito ringraziamento alla prof.ssa Erina Montoleone per la sua sensibilità, la
dedizione e l’instancabile impegno nella ricerca e nello studio delle piante spontanee della
sua amata isola.
Davide Emma
Ambiente
Pantelleria, concorso per assunzione a tempo indeterminato: la graduatoria
Ecco chi è passato
Concorso pubblico, pubblico, per titoli, integrato da una prova d’idoneità, finalizzato
all’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno di n.
5 (cinque) unità con profilo professionale di “Operatori dei Servizi Ecologici e
Manutentivi”, inquadrate nell’Area degli Operatori (ex cat. A posizione economica
ex A1), con riserva di n. 1 posto in favore dei Volontari delle Forze Armate e di n. 1
posto riservato ai Volontari del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale.
A conclusione delle operazioni della Commissione Giudicatrice inerenti al
concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato all’assunzione con contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato e pieno, di n. 5 (cinque) unità con profilo professionale di
“Operatore dei Servizi Ecologici e Manutentivi”, inquadrate nell’Area degli Operatori (ex cat. A
– p.e. ex A1), con le riserve previste in favore dei Volontari delle Forze Armate e dei Volontari
del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale, sono risultati vincitori i seguenti
candidati:
Franco Marco Aurelio;
Maccotta Giuseppe;
Di Gregorio Michele;
Farina Stefano;
Arbola Sandro (riservatario);
Risultano idonei altri n. 29 candidati e che non si applicherà alcuna riserva
assunzionale in favore dei Volontari del Servizio Civile Universale/Servizio Civile Nazionale, in
quanto nessuno dei candidati partecipanti è risultato idoneo.
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