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Cultura

Pantelleria, i bambini della Guerra. Oggi, 9 maggio, 77° anniversario del bombardamento

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Una foto emblematica, per la splendida gioventù che raffigura, in quel “bianco e nero” sfocato e ingiallito dagli anni, un periodo di Pantelleria particolarissimo, delicato, toccante.
La data dell’immagine non è certissima, ma certo è che si tratti del periodo 1945/1946.
Siamo in pieno Dopoguerra Mondiale e, come tante località italiane, anche Pantelleria rimaneva segnata da quella follia planetaria.

Nell’Operazione Corkscrew, l’isola  rappresentò una degli obbiettivi degli Alleati nello sbarco in Sicilia, insieme alle Pelagie e da usare, in seguito, come punti d’appoggio avanzati in occasione delle operazioni di sbarco in Sicilia.

Si tratta della prima azione alleata sul suolo italiano durante la seconda guerra mondiale.

Essa ebbe inizio il 9 maggio 1943, con un violento bombardamento alleato sull’isola di Pantelleria, la più fortificata e presidiata.

Per i suoi impianti radar e il campo di aviazione con l’hangar scavato nella montagna, da quel giorno fino al 6 giugno, fu bombardata continuamente dagli aerei della RAF, rimanendo isolata, anche da un blocco navale.

Ma agli alleati, tutto questo non bastava e, il 14 giugno 1943, dopo pochi giorni dallo sbarco (11 giugno) le case del centro del paese di Pantelleria, risparmiate da 140 incursioni aeree (che avevano invece distrutto tutto intorno al porto ed all’aeroporto) e che si erano salvate anche da bombardamenti navali, furono fatte saltare, all’improvviso.

Lo scopo era quello di riprendere  su pellicola cinematografica l’effetto dirompente dei bombardamenti dell’aviazione americana, “ricostruzioni” cinematografiche definite “documentari”, ma che erano semplicemente e palesemente propagandistiche.

Fu fatto salvo il Castello Medievale, per errore dell’artificiere che costò la vita ad un militare americano. Il primo statunitense, si dice, sia stato ucciso dal calcio di un asino pantesco.
Tutto quel disastro si capisce, se si guardano gli occhi di quei bambini: i loro sguardi sgomenti e sereni al contempo. Bambini con gli arti frementi di una energia unica e tipicamente pantesca, con corpi segaligni e capelli arruffati di idee e sogni.

Se si guardano gli occhi di quei bambini, che ancora dovevano capire cosa fosse successo nella loro piccola ma amatissima terra, alla bellezza che l’ha sempre caratterizzata dalla notte dei tempi, passando poi per i romani, i normanni, i turchi e tante civiltà ancora che l’hanno conquistata, perchè erano esse stesse a rimanere conquistate da una Perla Nera, tra i flutti del Mediterraneo e soggiogata da un cielo di limpidezza sconvolgente.

Se si guardano gli occhi di quei bambini, si possono riconoscere alcuni nomi, personaggi: Aldo Zerilli, Giovanni Lo Pinto  ( proprietario del bellissimo palazzo ottocentesco di Via Itria), nella fila davanti l’avvocato Giovanni Battista Cozzo, Nello Ferreri, il giudice Pietro Brignone e altro Giovanni Battista Cozzo (proprietario dell’alimentari a Khamma).

Hanno vissuto quasi tutti di stenti, inizialmente, perchè la guerra aveva portato stenti, isolamento e distruzione.

Alcuni di essi, negli anni, emigrando in Italia, sono riusciti ad intraprendere carriere importanti, altri sono rimasti sull’isola come imprenditori valorosi. Ma quegli occhi, e anche altri, hanno mantenuto lo sguardo volitivo e affascinante, come la roccia della loro isola.

Se si guardano gli occhi di quei bambini, si vede la grandezza di un popolo, che durante le tante grandi crisi, è riuscito fiero a rigenerare modesti, ma imperituri splendori, grazie alla sua tenacia, intelligenza, simpatia, creatività e dolcezza, che lo rende unico al mondo.
Questa foto ci è stata inaspettatamente inviata da Mario Valenza, studioso e appassionato di storia pantesca, che ringraziamo insieme al dottor Pietro Brignone, per aver dato sollecitato e rinnovato riflessioni, sui nostri avi.
Marina Cozzo
Se si desidera guardare fotografie sulla Guerra a Pantelleria, consultate: Pantelleria Archivio Storico
Le date storiche sono tratte da: Military History e Italiani in guerra 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

“Premio Letterario Isola di Pantelleria”, integrazione finalisti: errori di inserimento

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Abbiamo già pubblicato l’elenco dei finalisti della II Edizione del Premio Letterario Isola di Pantelleria anno 2025, di seguito riportati

OPERE EDITE
N. PROG. AUTORE TITOLO CASA EDITRICE
5 Mariani Luigi: Dove non canta più il cielo Paoline Editoriale Libri
6 Arezzo Domenico: Lo spettro della notte Nino Bozzi – CTL Editore
7 Ferrara Andrea: Fantasmi a Portogreco Nulla Die Edizioni
24 Pinosio Corrado: Martina nel buio Leonida Edizioni
35 Iacono Giovanni Gianfranco: Scampoli di paese Nulla Die Edizioni

OPERE INEDITE (narrativa – romanzi mai pubblicati)
N. PROG. AUTORE TITOLO
18 Natale Carmine: Saio bianco e tuta blu
38 Da Ros Emanuela: Storia di una storia
40 Billardello Camilla: Il viaggio di Aron e Anessa. Pellegrini di speranza
43 Grimaldi Anna: Pittore di stelle (Volume 2)
53 Rosso Marco Antonio: Io sono aquila

Tuttavia, con successiva e-mail del 12/09/2025, la Commissione giudicante ha trasmesso un verbale in cui veniva attestato che:

  •  L’opera n. prog. 40, “Il viaggio di Aron e Anessa. Pellegrini di speranzadi Billardello Camilla, è risultata essere l’unico elaborato pervenuto per la sezione “Opere a Tema”, e pertanto non rientrante nella sezione “Opere Inedite” come inizialmente indicato;
  •  Si rende quindi necessario integrare la sezione “Opere Inedite” con un quinto finalista corretto, in sostituzione dell’opera erroneamente inserita.
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Cultura

Avvio scuola, Vescovo GIurdanella a studenti: «Coltivate originalità creativa e bellezza»

Redazione

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«Coltivare l’originalità creativa, senza cedere all’omologazione, condividete i vostri talenti e fatene occasione di crescita autentica». È questo uno dei passaggi della lettera che il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella e il neo direttore dell’Ufficio diocesano scuola Rosario Atria hanno fatto pervenire alle comunità scolastiche dei diversi paesi della Diocesi. «La scuola è il fulcro in cui ci si forma come persone e come cittadini, comunità viva che cammina insieme verso la verità, il bene, la bellezza», hanno scritto il Vescovo e Atria. Rivolgendosi agli studenti (alcuni hanno già iniziato la scuola oggi) è stato ribadito di «avere il coraggio del pensiero libero: l’istruzione sia terreno fertile di formazione integrale, capace di favorire la crescita umana, etica e relazionale nel segno del discernimento, del confronto rispettoso, dell’apertura alla diversità, dell’assunzione di responsabilità».
E poi ancora: «Vivete la scuola come dimensione di appartenenza, luogo di reciprocità, dove si apprendono e si praticano valori universali: rispetto, giustizia, accoglienza, solidarietà». Poi l’invito a essere «artigiani di pace», chiedendo agli studenti di non essere violenti, usare parole gentili e una comunicazione rispettosa e costruttiva, «solo così che si edifica il futuro del dialogo e della convivenza». Nella lettera si richiama il beato Rosario Livatino: «a 35 anni dal suo sacrificio, la sua figura ci sproni a vivere ogni giornata e ogni scelta con onestà, responsabilità e coerenza».

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Cultura

Pantelleria, il Museo del Mare è quasi pronto ad ospitare visitatori. Intervista ad Adele Pineda

Giada Zona

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Al via progetto che presto darà una nuova vita al Museo del Mare. Ce ne parla il Vicesindaco Pineda  

Era il 2020 quando Pantelleria ha inaugurato un nuovo museo, il Museo del Mare, intitolato a Sebastiano Tusa.
Un luogo che invita il visitatore a riscoprire la storia, il territorio, le peculiarità e le bellezze offerte dall’isola.
Ossidiana, storia del territorio, architettura e percorsi volti alla conoscenza del fondale marino e delle coste sono solo alcune delle possibilità offerte dal museo.
E in sottofondo la voce di Sebastiano Tusa che guida la visione di alcune immagini.

Ad oggi chiuso, abbiamo intervistato il Vicesindaco Adele Pineda, con delega alla Cultura e ai Beni Archeologici, Storici e Monumentali, per comprendere la situazione attuale e una possibile data di riapertura, scoprendo che c’è già un progetto pronto a dare una nuova luce al Museo del Mare.

Come mai oggi il Museo del Mare non è accessibile al pubblico?  “In questo momento non è ancora utilizzabile perché sono previsti degli interventi, ad esempio la sostituzione degli infissi.
“Questo è all’interno di un progetto già finanziato e al momento stiamo aspettando l’approvazione del progetto di efficientamento energetico.”

Può dirci qualcosa in più sul progetto?
“Sì, è stato già presentato al Ministero dell’Ambiente, il quale ha richiesto modifiche e integrazioni che sono già state apportate. Dunque, in questo momento, stiamo aspettando l’approvazione definitiva. Provvederemo, nel contempo, ad allarmi e sistemi di videosorveglianza con somme del bilancio comunale.”

Cosa prevede per il futuro del Museo del Mare? “Si prevede che il museo diventi una sede espositiva con un percorso che possa guidare il visitatore tra i vari periodi storici, partendo dal popolo dei Sesi.
“Siamo consapevoli che, purtroppo, spesso i tempi dell’amministrazione sono lunghi e non ci permettono di essere celeri come vorremmo, ma siamo certi che presto riusciremo ad avere a Pantelleria un luogo di storia e di cultura che diventerà un’ulteriore attrazione turistica per la nostra isola.”

Giada Zona

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