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Aeronautica Militare

Pantelleria – Forze Armate: integrazione interforze e multidominio degli F-35B di Marina Militare e Aeronautica Militare

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Pantelleria, 27 gennaio 2022. Si è svolta oggi, presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria l’esercitazione interforze che ha visto l’interazione degli assetti F – 35B della Marina Militare e dell’Aeronautica.

L’evento addestrativo odierno si inquadra in pieno nel processo di sviluppo di capacità interforze, fortemente sostenuto dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e ha sancito un ulteriore passo in avanti nel processo di integrazione di velivoli multiruolo di quinta generazione, avviato con la recente esercitazione internazionale che ha visto impegnata la portaerei Cavour della Marina Militare e F-35B della Marina e dell’Aeronautica unitamente alla portaerei britannica Queen Elizabeth.

In particolare, l’esercitazione è stata finalizzata a incrementare la capacità expeditionary da terra attraverso l’utilizzo di una base “austere” non idonea alle operazioni di volo di velivoli a decollo convenzionale. Presenti all’evento il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino e il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti.

 

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, si è detto particolarmente soddisfatto e ha evidenziato “L’obiettivo è quello di raggiungere una capacità expeditionary tanto da terra che da bordo delle Unità Navali impiegando in maniera integrata e sinergica gli assetti F – 35 B della Marina e dell’Aeronautica, nel rispetto delle prerogative dei Capi di Forza Armata. Ci saranno sinergie sempre più proficue che consentiranno un impiego unitario della capacità STOVL cioè, a seconda del dominio di riferimento, gli F 35 B potranno essere ceduti sotto il controllo operativo dell’una o dell’altra Forza Armata, rispondendo sempre al Capo di Stato Maggiore della Difesa per tramite del Comando Operativo di Vertice Interforze.” 

Sfruttando le caratteristiche Short Takeoff and Vertical Landing (STOVL), gli assetti F-35B delle due Forze Armate, sono atterrati presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria “expeditionary” ed hanno effettuato un’attività di rifornimento a terra a motori accesi, in gergo tecnico “hot-pit”, da un aereo KC-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, attraverso il particolare sistema ALARP (Air Landed Aircraft Refuelling Point). A seguire, basandosi su uno scenario operativo/esercitativo, i due F-35 B e ulteriori 2 EF2000 hanno condotto operazioni complesse note come COMAO, Composite Air Operation. Tra queste quella di Close Air Support (CAS) alle Forze di Superficie per il tramite di nuclei JTAC (Joint Terminal Attack Controller) a terra, ed interdizione aerea con gestione strategica e tattica effettuata dal velivolo G550 CAEW del 14° Stormo. In aggiunta, ha preso parte all’esercitazione offrendo rifornimento un velivolo KC767A.

 

APPROFONDIMENTI

Organizzata e coordinata dal Comando della Squadra Aerea, l’esercitazione è servita a:

  • aumentare il livello di cooperazione tra Marina e Aeronautica sfruttando le caratteristiche STOVL del velivolo attraverso il rifornimento hot-pit su piste remote e l’addestramento ad operazioni di difesa aerea del Gruppo Navale;
  • identificare le sinergie nell’utilizzo di un Sistema d’Arma che, benché con missioni d’istituto diverse presenta le medesime caratteristiche di range e armamento e può operare indistintamente da navi della NATO e/o da piste austere (presenti nel mondo con un numero 20 volte maggiore rispetto a quelle tradizionali)

Dopo la piena sinergia evidenziata nell’attività congiunta svolta con la portaerei CAVOUR e la HMS Queen Elizabeth nello sviluppo della capacità nazionale di proiezione dal mare, l’evento di Pantelleria dimostra come le caratteristiche STOVL del sistema d’arma F-35B possano ampliare in maniera sensibile le possibilità della Difesa di proiettare Potere Aerospaziale per operare anche da terra in modo ancor più capillare e in profondità in tutte le possibili aree di interesse.

 

FOCUS Scenario operativo

Le attività addestrative si sono svolte in due momenti distinti. Una prima parte, volta a valorizzare le capacità STOVL delle FF.AA è è consistita, dopo il re-join dei due assetti F35B, nell’atterraggio sull’isola di Pantelleria che ha simulato un avamposto privo di capacità logistiche (o estremamente ridotte) – base “austere” – dove un C130J, anch’esso capace di atterrare su piste corte, anche non pavimentate, ha rifornito a terra i due aeroplani. 

La seconda parte dell’attività addestrativa si è svolta in volo dove, i due velivoli F-35B hanno svolto COMAO insieme a velivoli EF2000. Hanno partecipato, a favore di entrambi gli schieramenti, sia il tanker KC767A che il G550 CAEW del 14° Stormo rispettivamente per le attività di rifornimento in volo e per le operazioni di comando e controllo.

 

FOCUS COMAO

Composite Air Operation (COMAO): Le operazioni aeree composite sono attività svolte da piattaforme multiple integrate in un unico “pacchetto” di aeromobili e sistemi per perseguire una missione o un’attività specifica.

In questa attività addestrativa la COMAO sarà fatta in area operativa sopra la Calabria e sarà la parte addestrativa in volo con due schieramenti, da un lato i velivoli F35B e dall’altro i velivoli EF2000 e con la partecipazione degli assetti KC767A, G550 CAEW e JTAC a terra. 

Il tanker ed il CAEW fungeranno da supporto ad entrambi gli schieramenti sia per la parte rifornimento in volo che per la parte comunicazioni e comando e controllo (C2). All’interno dello scenario addestrativo (della COMAO) ci sarà un evento CAS.

 

Capacità di proiezione in zone di operazioni 

L’attività odierna, che segue l’attività congiunta nel contesto expeditionary sea based, svolta con la portaerei Cavour e la HMS Queen Elizabeth il 21 novembre 2021, mira a ricercare sinergie nel contesto addestrativo tra i velivoli F-35B della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, impegnate rispettivamente nel processo di raggiungimento delle Initial Operational Capability maritime e land.

Lo scopo è quello di esprimere una capacità air expeditionary interforze e muldidominio, funzionale allo sviluppo di un moderno strumento militare nazionale basato sistema d’arma F-35B STOVL, capitalizzando le peculiari expertise di settore e le pregresse esperienza maturate dai gruppi di volo delle rispettive Forze Armate. 

 

Expeditionary Land based

In molti teatri operativi, non sono presenti piste idonee alle operazioni di velivoli a decollo convenzionale ma piuttosto le cosiddette base/austere. Esse sono di solito prive di una capacità di supporto logistico o solo minimale (in gergo sono chiamate “austere base”) e si trovano di massima lontane da FSB/FLB. Altre volte sono di ridotte dimensioni perché nate per esigenze di altra natura o perché parzialmente danneggiate/inagibili (quindi parzialmente chiuse). Per evitare di rischierare i velivoli su Basi spesso lontane dal teatro di operazioni vero e proprio, con un incremento di costi (impiego di aerocisterne) e rischi operativi dovuti all’aumento delle distanze da coprire in volo, vengono sfruttate queste basi austere, idealmente in prossimità delle aree d’operazione per aumentare la flessibilità nell’utilizzo del sistema d’arma e ridurre notevolmente i tempi d’intervento.

Avere a disposizione caratteristiche di decollo corto e atterraggio verticale offre all’F-35B enorme flessibilità e agilità di impiego, consentendone il posizionamento in prossimità delle aree di crisi sin dalle prime fasi della conflittualità – riducendo i tempi di build-up delle Forze e, anzi, anticipando la raccolta informativa – grazie alla catena di Processing, Exploitation and Distribution – propedeutica all’immissione in teatro del pacchetto più grande di Forze Aerospaziali. 

La capacità air expeditionary F-35B (letteralmente la capacità di “proiettare le proprie Forze attraverso l’atmosfera”) si lega quindi in maniera logica e naturale alle caratteristiche distintive del Potere Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (quota, velocità, raggio d’azione, ubiquità e persistenza) e rientra nel concetto più ampio di Capacità Nazionale di Proiezione Rapida dall’Aerospazio (declinazione italiana del pilastro dottrinale denominato Air Mobility), capacità che da anni si avvale di uomini e mezzi appartenenti alla 46^ Brigata Aerea di Pisa, al 14° Stormo di Pratica di Mare, al 3^ Stormo di Villafranca, al Reparto Mobile di Comando e Controllo di Bari e a tanti altri secondo esigenza. Tale capacità esalta più di altre il ruolo strategico del Potere Aerospaziale, che riduce tempi e costi di un’operazione sfruttando l’ubiquità dell’atmosfera (e presto dello Spazio) e l’assenza di confini fisici.

 

Expeditionary Sea based

La portaerei italiana, recentemente certificata per le operazioni con velivoli F-35B a valle di un percorso di adeguamento agli standard JSF e una campagna Ready For Operations (RFO) condotta negli USA per la certificazione del binomio F-35B/Nave, rappresenta la massima espressione nazionale di capacità expeditionary sea based per le operazioni condotte dal mare e sul mare, nonché per la protezione della flotta nazionale. Il GRUPAER, con sede presso la base aerea di Grottaglie (TA), contribuisce con i propri velivoli ad assicurare il sistema d’arma principale della portaerei, la componente aerotattica. Un sistema d’arma che oggi, dopo una solida esperienza basata su 30 anni di attività con l’AV-8B Harrier, ha iniziato la delicata transizione dalla linea legacy alla nuova capacità di 5a generazione basata sul velivolo F-35B. La Marina Militare sta continuando con priorità il processo per il raggiungimento della capacità operativa iniziale (IOC) della Portaerei sul velivolo F-35B, per assicurare una regolare transizione dalla linea legacy AV-8B ai nuovi caccia di 5a generazione, ricercando in futuro sempre maggiori interazioni addestrative e operative a livello sia nazionale, sia internazionale con i Gruppi Portaerei delle Marine Alleate. 

 

Focus F-35

Il velivolo F-35 è un Sistema d’Arma aeronautico di 5^ generazione, molto complesso ed articolato ma dotato di uno spettro di capacità operative tale da consentire – una volta integrato pienamente nello strumento Aerospaziale complessivo – lo svolgimento contemporaneo ed autonomo di tutte le missioni della dottrina aerotattica.  Lo stato dell’arte tecnologico applicato alla sensoristica di bordo e la bassa osservabilità del velivolo (ridotta capacità di essere scoperto dai RADAR) sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territorio ostile, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello specifico scenario tattico, elemento quest’ultimo estremamente prezioso nei futuri scenari di crisi dove grosse piattaforme aeree, mezzi di superficie e navi non potranno avere accesso.

 

Il velivolo Joint Stright Fighter (JSF) è prodotto in tre varianti:

  • variante A, Conventional Take-Off and Landing (CTOL): versione a decollo e atterraggio convenzionale – in uso a molte Forze Aeree occidentali, inclusa l’Aeronautica Militare, e alla Japan Air Self-Defence Force – JASDF;
  • variante B, Short Take-Off and Vertical Landing (STOVL): versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere che su unità navali tipo LHA/LHD/CV (Amphibious Assault Ships and Aircraft Carrier) – in uso, oltre che alla Marina Militare ed all’Aeronautica Militare, alla Royal Air Force e alla Royal Navy britanniche, all’US Marines Corps americano e alla Japan Air Self-Defence Force – JASDF;
  • variante C, Carrier Variant (CV): versione navale con ali ripiegabili, carrello rinforzato e capacità di carburante incrementata – in uso sulle Portaerei Nucleari della US Navy dotate di sistema catapulta.

 

FOCUS Piste Remote

Si intendono piste non idonee alle operazioni di volo di velivoli a decollo convenzionale. Sono di solito prive di una capacità di supporto logistico o solo minimale (in gergo sono chiamate bare/austere) e si trovano di massima lontane da FSB/FLB. Idealmente sono posizionate e vengono individuate in prossimità delle aree d’operazione per aumentare la flessibilità nell’utilizzo del sistema d’arma e ridurre notevolmente i tempi d’intervento.

 

Focus 32° Stormo dell’Aeronautica Militare

Il 32° Stormo, con sede ad Amendola (Foggia), è uno dei Reparti di volo dell’Aeronautica Militare dipendente dal Comando Squadra Aerea di Roma, per il tramite del Comando Forze da Combattimento di Milano.​

Primo Reparto in Europa ad operare con il velivolo F-35A che, da marzo 2018, è integrato nel sistema di Difesa Aerea Nazionale, contribuendo alla difesa dei cieli italiani con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione. Dopo il raggiungimento della Initial Operational Capability (IOC), avvenuta nel 2018, partecipa, dal 2019, anche alle Operazioni NATO di Air Policing fuori i confini nazionali. 

Il 32° Stormo è l’unico Reparto, nel panorama europeo, che impiega congiuntamente sia F-35A (CTOL) che F-35B (STOVL) – dal febbraio 2020 – contribuendo, con il velivolo di 5ª generazione, alla capacità Air Expeditionary della Forza Armata. Inoltre, impiegando gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) MQ1-C e MQ9-A, il Reparto effettua operazioni di Intelligence, Surveillance, Target Acquisition & Recoinnissance (ISTAR), sia nazionali che di coalizione. Infine, attraverso i velivoli MB-339, il 32° Stormo completa l’addestramento dei piloti di APR per mantenere il previsto adeguato livello operativo anche sui velivoli a pilotaggio tradizionale.

 

Focus su GRUPAER

Il GRUPAER, fondato nel febbraio 1991, nel giugno dello stesso anno riceve 2 velivoli biposto TAV-8B “Harrier” che il 23 agosto 1991 appontano sulla portaerei italiana Garibaldi, ormeggiata presso la Base Navale di Norfolk (USA).La consegna dei restanti velivoli monoposto termina nel novembre 1997, completando così l’assegnazione di 18 aerei (2 biposto per addestramento e 16 monoposto).Con l’Harrier, cacciabombardiere monoposto multiruolo con capacità di decollo e atterraggio verticale e corto (VTOL-STOVL), il GRUPAER ha svolto ed ancora oggi svolge compiti importanti dalla Portaerei quali copertura e difesa aerea, interdizione e attacco di obiettivi terrestri e navali, operazioni anfibie e ricognizione.Il Gruppo ha partecipato a numerose operazioni internazionali, a partire da “United Shield” nel 1995 in Somalia, ALBA NEO nel 1997, NATO “Allied Force” nel 1999 in Kosovo, “Enduring Freedom” in Afghanistan nel 2001/2002 e le più recenti ” Operazione Leonte” in Libano nel 2006 e NATO “Unified Protector” in Libia nel 2011.Nel 2018, il GRUPAER ha ricevuto il primo F-35B (4-01) dalla Final Assembly and Check Out Facility (F.A.C.O.) di Cameri al quale sono seguiti il 4-02 nel 2019 ed il 4-03 nel 2021

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Pantelleria, il Com. Linzalone al 99° anniversario dell’Aeronautica Militare: “l’isola potrà sempre contare sul nostro supporto”

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Oggi è una giornata particolarmente importante per l’Aeronautica Militare: è il 99° anniversario della sua costituzione.

A Pantelleria il distaccamento, creato intorno alla fine degli anni ’30 e riattivato nel 1986, è la compagine militare tra le più attive e numerose dell’isola.

In questa giornata di memoria per l’arma azzurra, abbiamo chiesto al reggente del comparto militare, il Colonnello Franco Linzalone, una dichiarazione che così recita:

“Per tutto il personale dell’Aeronautica Militare quella odierna è una giornata particolarmente importante dedicata alla celebrazione dell’Anniversario della costituzione della nostra Arma Azzurra.

“Questa mattina le attività lavorative presso il Distaccamento sono iniziate con la solenne cerimonia dell’Alzabandiera, un momento nel quale tutto il personale si è raccolto al cospetto del nostro bellissimo Tricolore per rendere il giusto omaggio alle vicende, ai valori e alle tradizioni che hanno caratterizzato ben 99 anni di storia del Paese.

“L’ Arma Azzurra, a partire dal lontano 1923, è stata protagonista dell’Italia per questo è doveroso ricordare le imprese aviatorie e le gesta di chi, precedendoci, ci ha regalato un patrimonio identitario collettivo fatto di principi etici, grande professionalità ed abnegazione.

“Alla vigilia del centenario, che avverrà esattamente tra un anno, risulta particolarmente significativo il messaggio giunto a tutti i reparti dal Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’A.M., che ha voluto sottolineare come “ancora una volta, siamo stati e siamo in prima linea, con il nostro personale, i nostri velivoli e i nostri mezzi nel delicato compito di salvaguardia degli interessi nazionali e di difesa”, parole che ci ricordano l’importanza di svolgere il servizio a favore della collettività sempre con dignità ed onore.

“Con quasi un secolo di storia “sulle ali” siamo quindi orgogliosi di affacciarci al prestigioso traguardo dei 100 anni di vita e fieri di poter fornire il nostro contributo anche alla magnifica realtà di Pantelleria che potrà contare sempre sul nostro costante supporto.

Colonnello Franco LINZALONE

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Commemorazione Madonna del Loreto. Intervista al nuovo Comandante Aeronautica di Pantelleria Franco Linzalone

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Si è svolta lo scorso 10 dicembre  la commemorazione delle Festa della Madonna del Loreto, patrona dell’Arma dell’Aeronautica Militare.

Il comandate del Distaccamento dell’Aeronautica Militare di Pantelleria, colonnello Franco Linzalone, e il suo vice, il tenente Daniela La Monica, erano a Roma per onorare la patrona dell’aviazione militare italiana, presso la Basilica di San Pietro.

L’Arma dei cieli ha una grande importanza per la nostra isola, dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, così dopo il cambio di comando del distaccamento isolano, abbiamo voluto conoscere meglio il nuovo reggente, succeduto al Ten. Col. Francesco Deastis lo scorso 21 ottobre 2021.

Con una intervista, è uscito l’animo dell’aviere innamorato del proprio lavoro e dell’uomo appassionato di natura, cibo, moto, vela e archeologia.

 

Originario di Alessandria, il Comandante Linzalone vive da 10 anni ad Desenzano del Garda (BR), con  la moglie Sara e i miei tre figli: Marco, Anna e Luca.

Prima di venire qui a Pantelleria, qual’è stato il suo ultimo incarico? “Sono stato a Poggio Renatico (FE). Qui ho passato una decina di anni, svolgendo diversi incarichi. L’ultimo di questi mi vedeva capo della parte delle pianificazione delle operazioni; ero dunque nella parte operativa del Comando dove si pianificano le varie operazioni in Italia e all’estero. Prima di questo, sono ho fatto esperienza di volo e dopo sono stato anche  insegnante di operazioni aeree, sempre a Ferrara, nei vari corsi sempre nel campo della pianificazione.

Il colonnello cinquantino è un navigatore, per l’esattezza, e ha svolto questa mansione su un Tornado che prevede un equipaggio da due: pilota e navigatore, appunto. Quest’ultimo si occupa della gestione della missione, dell’armamento, della navigazione, etc.

Quando le è stata comunicata la destinazione di Pantelleria come ha preso la notizia, trattandosi di un avamposto, lontano dalla terraferma? “Qui sono al comando di un ente e questa non è una cosa scontata. Si tratta di una opportunità, di un privilegio. In questo momento tutte le forze armate stanno riducendo comandi, personale quindi il poter comandare un ente è qualcosa di sempre più ambito. La location geografica, effettivamente è molto lontana da operavo e da dove ho la famiglia e questa è la cosa più complicata da conciliare. 

“Inoltre, Pantelleria è singolare anche per come è strutturata: rispetto ad altre realtà come Milano, Roma, questo ente, rapportato all’isola ha una grande importanza. Me ne sto accorgendo ora che sto stringendo relazioni con le autorità civili e militari locali. E’ qualcosa di particolare e mi fa piacere scoprire questa realtà”.

Che accoglienza ha avuto dall’isola e dai suoi abitanti? “Eccezionale! Essendo solo, apprezzo ancora più il fatto di essere introdotto sia dentro il distaccamento che fuori. Devo ringraziare il collega Francesco Deastis che da questo punto di vista mi ha aiutato tantissimo, non solo in campo ma anche presentandomi i suoi amici.”

Il Ten. Col. Deastis, quindi le ha passato il testimoni per intero? “Si è così sono succeduto a lui nel reparto, negli amici etc. Conoscere gente in questa realtà è utile per capire le dinamiche per aiutare e farsi aiutare. La cosa che ho scoperto sono le difficoltà nel raggiungere il continente, quindi ho capito che qui bisogna imparare a risolvere i problemi con le risorse che hai a disposizione e da soli non ce la puoi fare.”

 

 

Finito il mandato a Pantelleria, che crescita pensa di realizzare dal punto di vista professionale e umano? “La durata media del comando è di due anni che io intendo sfruttare al massimo. Io ho cambiato completamente attività: da una prettamente operativa, dove ho lavorato per i miei 30 anni di carriera fino ad ora, sono passato ad una posizione che mi profila aspetti che andranno a completare il mio percorso professionale. Tra questi aspetti vi è la gestione del personale che qui rappresenta una realtà singolare: questo ti induce a pensare diversamente determinate situazioni che si comprendono solo vivendole di giorno in giorno, dando la giusta importanza.

“La risorsa umana è la risorsa più importante: tanto di quello che facciamo si basa sulla motivazione, sullo spirito di sacrificio. Qui ho scoperto una realtà che è davvero encomiabile da questo punto di vista.”

Comandante lei è un militare, ma anche un uomo che certamente nutre delle passioni, ce ne vuole parlare? “A parte la mia moto che ho portato da casa… Pantelleria, in genere si lega al mare, ma ho scoperto che vi sono altre attività da poter svolgere “fuori stagione”. Una è rappresentata dalle camminate in montagna e qui sull’isola con tutti i sentieri che ci sono, immagino di poterne fare di belle.

“Altra passione è la storia dell’aeronautica e militare e qui c’è oltre all’Hangar Nervi  ci sono tante postazioni conservate in maniera autentica; nondimeno l’archeologia e so che qui si trovano siti di grande importanza.”

Appassionato anche di mare, il Colonnello Franco Linzalone ha espresso il desiderio di darsi alla vela e siamo certi che, all’apertura della stagione 2020-2023 del Circolo Velico di Pantelleria, vedremo tra flutti spumeggianti e vele tese ai venti impetuosi dell’isola, sfrecciare il nuovo comandante dello straordinario cielo pantesco.

Marina Cozzo

 

 

 

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Domani il Ten.Col. Deastis lascia Pantelleria. Oggi ultimo giorno sull’isola e 50° compleanno: tanti auguri Comandante

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Intervista

 

Domani mattina, con il volo delle 7 diretto a Trapani, il Tenente Colonnello Francesco Deastis e signora lasceranno il comando per sempre, ma non l’isola.

Dopo tre anni di reggenza del Distaccamento dell’Aeronautica Militare di Pantelleria, l’ufficiale prenderà servizio presso l’Aeroporto Militare di Birgi.

Lo abbiamo intervistato per conoscere la sua esperienza pantesca.

Quando è arrivato a Pantelleria? “Ho preso servizio il 5 settembre del 2018, dopo l’ultima destinazione di Bruxelles, e ho mantenuto la carica fino al 21 ottobre scorso.”

Come ha vissuto questi tre anni sull’isola, dal punto di vista professionale e umano? “E’ stata sicuramente una esperienza molto intensa, difficile per certi versi, soprattutto all’inizio perchè provenivo da una realtà internazionale. Ma in pochissimo tempo, grazie all’aiuto di tante persone, quali il mio predecessore e tutta la comunità, mi sono inserito, insieme a mia moglie Giovanna, in una realtà che credo sia completamente diversa da qualsiasi altra.

Ten. Col. Deastis e consorte Giovanna

 

“Pantelleria è un mondo a sè stante, un microcosmo differente, dove non c’è tutto, ma in realtà non manca niente. Ci siamo innamorati di questa isola, trovando cose che non abbiamo travato in nessuna altro posto.  Ci siamo così legati che torneremo volentieri. 

“Dal punto di vista professionale anche presenta delle unicità rispetto ad altri posti: la gestione di un piccolo nucleo di persone su un posto strategicamente rilevante è stata molto impegnativo.

“Devo dire, però, che ho trovato una squadra che ha una grande dedizione e passione. 

“In questi anni abbiamo svolto molte attività a livello delle infrastrutture, per esempio: mi viene da pensare ai parcheggi auto per civili, in un’area appartenente al distaccamento; la ristrutturazione di parte dell’Hangar Nervi che verrà terminata il prossimo anno. “

Un’altra cosa che l’ha fatta innamorare di Pantelleria è l’Hangar Nervi? “Mi sono appassionato alla storia dell’hangar perchè ritegno sia un elemento centrale della storia dell’isola. Ho sperimentato un legame tra la popolazione e la forza armata, grazie all’hangar. Del resto, nella storia, questa struttura non è stata solo un ricovero per i velivoli, ma anche per i panteschi durante i bombardamenti.  Quindi il legame c’è ed è forte e ho voluto coltivarlo, visto l’interesse di cittadini privati ma anche di istituzioni, organizzazioni culturali.”

Ten. Colonnello, noi abbiamo recepito da parte sua un tentativo, riuscito peraltro, di apertura di una forza armata verso i cittadini. Noi vi immaginiamo come se viveste in una bolla, in un mondo a parte. Invece lei ha aperto le porte dell’aeroporto e ha fatto sì che vi fosse un vero scambio sociale e culturale tre le due entità: militare e civile. E’ così? Io non ho fatto altro che accogliere centinaia e centinaia di persone, compatibilmente con le nostre attività operative, per soddisfare l’interesse culturale. C’è stato in effetti questo connubio che ha fatto sì che questa struttura meravigliosa venisse conosciuta da tutti. Un’altra imponente occasione di scambio è stata la venuta della Madonna del Loreto a gennaio 2019, per la quale abbiamo organizzato una serie di eventi tra messe solenni, processioni, sia in aeroporto che fuori, catturando un grandissimo seguito di persone.

 

Ten. Col. Mauro Gnutti, Ten. Col. Francesco Deastis, Vicesindaco Maurizio Caldo

 

“In questo periodo ho anche partecipato ad una trasmissione, Linea Blù, in cui si faceva un parallelismo tra l’Hangar Nervi e quello di Augusta, sia da un punto di vista strutturale sia da quello militare. Consideri che Pantelleria con il aeroporto e le postazioni belliche farà parte di un percorso cultura-militare, da associarsi con la Sicilia. E tutto nasce proprio da questa isola: all’epoca della Seconda Guerra Mondiale già rappresentava un centro nevralgico del Mediterraneo.”

Dal punto di vista operativo, che esperienze particolari ha vissuto? “L’esperienza della pandemia è stata nuova e l’ho vissuta con impatto gravoso. Ma ci siamo sempre dati da fare con tutte le attività cercando di tenerle nella normalità. Si consideri che la forza armata che da subito è scesa in campo all’esplosione della pandemia è stata proprio l’aeronautica militare, collaborando con le istituzioni dando supporto anche nel trasporto dei vaccini, in alto bio-contenimento di malati covid. Ricordo, inoltre, che proprio qui, appena istallati gli hub vaccinali, sono intervenuti medici militari per velocizzare le operazioni.

“Nel 2020 e anche quest’anno, abbiamo ospitato per la prima volta dei velivoli di ultima generazione, gli F35 italiano, che hanno fatto attività di simulazione in un posto remoto dove non c’è un grande supporto logistico. Ma abbiamo avuto anche un F35 inglese, arrivato con una portaerei.”

Un’altra cosa esperienza intensa è stata con Frontex, nel contenimento degli sbarchi clandestini, è così?Noi, in verità, abbiamo dato un supporto logistico. Sostanzialmente l’aeronautica militare ha messo a disposizione della missione, la nostra struttura logistica. Abbiamo così ospitato un elicottero della Guardia Civil spagnola, un elicottero lettone,  a diversi assetti della Guardia di Finanza. Questo dimostra sinergia tra la nostra forza armata e tutte le altre anche internazionali.

“Tutto quanto le sto raccontando le fa capire quanto grande sia stata l’esperienza fatta qui per la portata degli eventi che si sono succeduti, in un ente piccolo come quello pantesco.

Sono molto orgoglioso di aver potuto partecipare a queste attività, insieme alla mia squadra straordinaria.

Ora la sua prossima destinazione? “Si partirò per la volta del comando del reparto logistico del 35° Stormo di Trapani. Sarò responsabile di tutti i supporti antincendio, trasporti, supporto infrastrutturale. Sicuramente sarà molto interessante e mi permetterà di rimanere legato a questa Sicilia. 

Ma lei è appassionato di vela, che finora ha praticato sulle mitiche lance pantesche. Ora che parte ne riuscirà a farne a meno?Tornerò a Pantelleria, in qualche fine settimana, e tornerò ad andare per vela. Questa attività così ben realizzata dal Circolo Velico di Pantelleria mi ha ancora più legato all’isola. Anche qui sono stato accolto molto bene e con entusiasmo nonostante all’inizio non avessi esperienza.

Vorrei cogliere l’occasione di questa intervista per ringraziare gli organi di stampa, ma soprattutto tutta la popolazione che ha accolto me e mia moglie senza nessuna remora o scetticismo: ci siamo subito sentiti a casa. Abbiamo conosciuto gente in gamba che ha manifestato un aspetto umano che non ho mai trovato in altri posti. Questo senso di comunità e accoglienza che io ho vissuto appieno e che mi porterà a tornare a Pantelleria, ma da turista.”

L’ufficiale è molto inserito, appunto, nel tessuto sociale isolano anche facendo volontariato presso il canile o attraverso le iniziative del Rotary Club di Pantelleria, di cui in questo anno rotariano ricopre la carica di Vicepresidente.

 

La nostra redazione coglie l’occasione, invece, per salutare e augurare al Ten. Col. Francesco Deastis,  un buon comando in “terraferma”.

E per i suoi primi 50 anni: “Che la felicità sia con te, comandante!”

Marina Cozzo

 

 

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