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Cultura

Pantelleria, della storia e dei miti

Redazione

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Della storia e dei miti.

Vero, questi che stiamo vivendo sono giorni di gravi preoccupazioni e di grande sofferenza.

Ma proprio per evadere da questa cappa di piombo che, pesante, tutti ci portiamo addosso, vorrei parlarvi del mito e dei miti.

Quando ero ragazzino di scuola media mi fecero leggere un libro appassionante di cui ricordo il titolo “Dei ed eroi”, sulla mitologia di epoca classica, ovvero greco-romana. In tanti dei miei compagni lo snobbavano, in quanto libro di testo. Io, caparbio, volli leggerlo. E me ne innamorai!

Fu amore a prima vista, forse anche per l’aspetto grafico (probabilmente un Achille), ma soprattutto per la scoperta che ne venne di figure e fatti meravigliosi.

Fu così che inizialmente scoprii che ogni luogo ha il suo mito, i suoi miti. Metafore di avvenimenti e di personaggi del genere umano. Soprattutto incentrati sul mondo mediterraneo, il nostro mondo, la nostra cultura, il nostro passato.

L’isola delle genti del mare, Hiranim, Cossyra, Cossura, quali miti racchiude, quali miti abbraccia, da chi fu conosciuta? Nella narrazione omerica (Iliade e Odissea) un grande eroe è Ulisse, che nella futura rappresentazione dantesca è l’icona dell’uomo che viaggia e ama viaggiare, sì per necessità ma anche per intima adesione istintiva, per conoscere e scoprire il mondo, sempre nuovi lidi attraverso peripezie, flutti e rari momenti di pausa. Settennale pausa e sua sosta, dopo uno dei tanti naufragi, e rocambolesco approdo, fu “a casa” della ninfa Calipso, nella scoscesa e perigliosa isola di Ogigia, che lo accolse con benevolenza e amore.

La ninfa, bellissima e dalla crespa chioma, abitava un antro di notevole ampiezza in un luogo circondato da ricche piante da frutto, sulla riva del mare, e con fonti d’acqua di facile accesso, fredde, tiepide e calde. Ella lo accolse col suo calore, fino a quando il destino da compiere non trascino’ di nuovo l’eroe lontano, solo su una zattera. Causandole grande dolore.

Un secondo mito riguarda il nostro lago, che -tutto sommato- si chiama Specchio di Venere da ben poco tempo, nome frutto di una qualche “invenzione” turistico commerciale; in realtà tutti sappiamo che il suo nome storico (tradotto in italiano) era, ed è nel nostro DNA, Bagno dell’acqua. E tuttavia, un certo fondo di verità c’è anche nel nome formale in bella vista di oggi.

Molti sanno che sul piano del lago, già Paolo Orsi, famoso archeologo, e poi altri, come il Bisi, rintracciarono i resti di un antichissimo tempio, sembra addirittura con capitelli a volute, come tipicamente nell’arte fenicia. Si trattava probabilmente di un tempio dedicato alla mediterranea Dea Madre, Ishtar/Astarte, da noi poi divenuta Tanti, santuario visitato dei tanti navigatori del tempo, con ancelle, forse anche dedite alla prostituzione sacrale (come succedeva anche sulla costa e sul monte ericini).

Ancelle che dovevano essere giovani, belle e pulite, come Venere appunto, grazie anche al bagno dell’acqua, dove specchiarsi. Fino ai primi anni sessanta, “pezzi” del tempio, in abbandono, stazionavano nell’area aperta davanti alla ex sede della pretura, al Borgo Italia, nome completo del borgo. Poi qualche mano furtiva li fece sparire, e chissà dove sono ora. E di questo siamo tutti colpevoli.

L’ultimo mito, sorridendo, tuttora vivente, anche se vicino all’estinzione, è il nostro quadrupede “nazionale”, il nostro ‘sumere’, sceccu pantiscu, l’Asino di Pantelleria, l’asino più bello, forte e robusto del mondo, orgoglio della nostra millenaria isola.

Ma questa è un’altra storia, di cui speriamo di parlare in altra occasione, se Dio e le pandemie ce lo permetteranno. Alla prossima… Enzo Bonomo Ferrandes

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Cultura

C’è anche Alex Del Piero nel nuovo singolo di Pietro Gabriele – Da oggi su tutte le piattaforme digitali

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Dopo il successo del singolo “Pantelleria”, Pietro Gabriele pubblica oggi “L’ultimo giorno dell’anno”
Dopo il successo del singolo “Pantelleria”, che ha ottenuto un’ampia rotazione sulle radio italiane ed è sigla Rai per la stagione 2025/26 del programma “Da noi… a ruota libera”, Pietro Gabriele pubblica oggi il nuovo singolo “L’ultimo giorno dell’anno”, disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali.

Il brano racconta quell’istante sospeso in cui il tempo sembra fermarsi e, allo stesso tempo, accelerare. È il momento del conto alla rovescia, quando in pochi secondi riaffiorano immagini, ricordi e sensazioni: l’ultimo giorno di scuola, l’ultimo sole d’estate, la fine di un amore o  l’ultimo gol di un idolo, per lui Alex Del Piero.

“L’ultimo giorno dell’anno” si muove su sonorità indie-pop energiche con richiami agli anni ’80, mantenendo un equilibrio tra malinconia e spinta emotiva. Una canzone che non si limita a guardare indietro, ma utilizza il ricordo come slancio verso ciò che sta per arrivare.

Il testo procede per immagini immediate e universali, capaci di raccontare quella sensazione comune a tutti di sospensione e consapevolezza, quando sembra che tutto finisca e ricominci nello stesso istante.

Una nuova narrazione di vita, di momenti condivisi, fatta con quella leggerezza e freschezza che contraddistingue lo stile del cantautore pantesco.

“L’ultimo giorno dell’anno” è già un successo al primo ascolto.  Orecchiabile, con quel ritmo giocoso, è destinato ad accompagnare le persone nelle loro quotidianità, ancor più immaginandosi e immergendosi in quei quadri di Pantelleria rappresentati con veridicità e sensibilità.

Con questo nuovo singolo, Pietro Gabriele prosegue un percorso artistico coerente e riconoscibile, fatto di narrazione emotiva, attenzione ai dettagli e una scrittura capace di trasformare attimi quotidiani in immagini sonore.

Il brano perfetto per le playlist di capodanno. 

“L’ultimo giorno dell’anno” è disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali.

Ascoltalo ora su Spotify

https://open.spotify.com/intl-it/album/5ctgH4OyNJlfSq8vGp8gcQ?si=Dk4ZXuACS4OlBH4x17mK6g

O sul canale youtube

https://youtu.be/DjC48FThaRY

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Pantelleria, tutto pronto per il Presepe Vivente in scena a Gadir

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Oltre una trentina di figuranti animeranno la suggestiva scena del Presepe Vivente

Nei pomeriggio di domenica 28 e lunedì 29 dicembre, dalle ore 17.00 alle 20.30, a Gadir verrà allestito il Presepe Vivente.

L’atteso evento è una idea dell’Associazione Madonna della Pace, che, con il supporto del Comune di Pantelleria, della Chiesa Forania, dell’Ente Parco e dello Zio Tano Academy, sta realizzando la seconda edizione.

La scelta della location è perfetta: Gadir è già di per sè un presepe e quando sarà arricchito di tutto il necessario e delle comparse (una trentina) sarà perfetto.

Ingresso libero, naturalmente per un evento straordinario per l’isola, in un momento così singolare e toccante come il Natale.

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Pantelleria, calendario delle messe festività natalizie 2025

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Di seguit riportiamo il calendario completo delle messe che si celebreranno nel Capoluogo e nelle contrade maggiori di Pantelleria

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